C'era una volta



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TRENTASEIESIMA PUNTATA: IL PAPA' DEL TERRONE

Mamma del terrone:"Sempre con la sigaretta in bocca!", papà del terrone "Nooo, la prossima volta la metto nel cuuulo!". Ecco, questo in breve è il papà palermitano del terrone, uomo molto fine, modello a cui aspira il figlio. Voi vi chiederete "Contento il terù!", ma non giudicate senza sapere, perché Ernesto (questo è il suo nome) bisogna viverlo per conoscerlo e forse, anzi, di sicuro, non bastano delle parole per descriverlo. Ve lo dico io, il papà del terù, oltre ad essere babbo per natura di un figlio che lui chiama "marcio" o "cesso", è anche un amico, per intenderci,uno di quelli con cui puoi scoreggiare e ruttare liberamente e senza problemi. Sicuramente è un bambinone cresciuto che comunque sa cosa vuol dire essere responsabili e, quando una particolare situazione richiede serietà e impegno, di certo non si tira indietro. Ma quello che il terrone ammira in suo padre è la spontaneità con la quale si comporta, lui è quello che è veramente, senza finzioni, a volte può sembrare volgare in alcune sue risposte, ma di fatto non lo è. Sin da quando il terrone era piccolo, suo patre veniva chiamato "papà buono" perché aveva premura dei suoi figli e giocava spesso con loro senza mai trascurarli ed oggi, essendo i figli cresciuti, i rapporti sono cambiati, ma lo spirito di amicizia e di scherzo è rimasto tale e quale. A tavola, che sia pranzo o cena, è il momento migliore della giornata per stare insieme, per parlare, comunicare, discutere, ma attenzione, anche per ruttare e scoreggiare! Quante volte il figliolo marcio e suo patre si ruttano in faccia scambiandosi reciprocamente le esalazioni puzzolenti provenienti dal profondo dei loro ventri e provano un forte piacere! Wow, questi sì che sono i piaceri della vita, manifestazioni di libertà e gioia assoluta, nessun comune senso del pudore, no, solo comportamento rude, primitivo, no rules, sector, no limits! E intanto la povera madre mangia e, oramai abituata a quelle scenette quotidiane, a volte alza uno sguardo di rimprovero verso il marito che, per tutta risposta, fa un altro bel ruttazzo.Che beeello! A volte si scoreggia in più, per creare un'atmosfera più divertente, ma se le esalazioni provenienti dai buchi di culo sono troppo puzzolenti e nauseanti, beh, allora, si limitano ai rutti. E quando il terrone guarda la tv con suo patre, quest ultimo, se un film gli fa cagare il cazzo, si addormenta sulla poltrona. Alla fine della proiezione si sveglia, guarda il viso soddisfatto del terrone, gli dice "che faccia di merda che hai oh!" e aggiunge "bello il film eh, che cacata!". Ultimamente vedevano pure spezzoni della trasmissione "Il brutto anatroccolo" e il papà del terrone diceva al figliolo:"Ma perché non vai al brutto anatroccolo visto che hai la faccia di merda! (tra parentesi il terrone assomiglia al babbo), vai insieme ad Andrea e Stefano..." e l'africano ridendo aggiungeva "sì ma Nicola!" e lui rispondeva "eh no, lui è bello!". Porca puttana, Nicola, già ti fai le fighe che si dovrebbe fare il terone, e adesso pure Ernesto che loda la tua bellezza, ma che coglioni! Pure la madre, quando per caso vede le foto con su Nicola dice "ma che bel ragazzo!" e il terrone fa "MMMMMhhhh, che palle mamma!" e pensa "ma io non sono carino?", coscienza:"No!". Che paura!

Oppure parliamo della mattina appena svegli: il terrone si alza e, chissà perché, fa di quelle scureggie potenti e lunghe soprattutto! Ebbene, il papà, ancora a letto che si fa servire il caffè dalla moglie dice "Si è svegliaaaato il marcio!", dopo lo vede in pigiama ancora sonnolento e aggiunge "mamma mia, ma chi è che ti vuole con quella faccia che hai!". Eh insomma, effettivamente un po' di ragione ce l'ha il babbo, che simpatico che è, lui! Ma torniamo ancora a diversi episodi che riguardano il papà del terrone, uno mentre era nel laboratorio di lavoro sotto casa insieme all'altro figlio Cristian. Era pomeriggio e il papà insegnava al figlio come doveva usare il martello per aggiustare una sedia senza rovinarla e così disse "Alloooora, ora metto un panno sopra per non rovinare la seeeeeeedia e martello cosìììììì!" e dimostrava il modo migliore per farlo. Ma visto che non faceva bene allora diceva "no aspetta, forse devo battere più forte". Nessun progresso e il babbo cominciava a innervosirsi e batteva sempre più forte il martello sulla sedia, ma niente, non si metteva a posto. Così ad un certo punto Ernesto gridò:"Spaaaaaaaaaacco tuuuuuuttolo!!!!!!!" e spaccò la sedia col martello e Cristian doveva pensare "Ah, si fa così!". Non ho mai capito quel tuttolo, boh! Altro episodio durante il Bingo di Mike Bongiorno: il presentatore annunciava i numeri del bingo ed Ernesto lo anticipava cercando di indovinare quali uscissero. Ad un tratto il papà del terrone era indeciso, non sapeva quale numero dire e venne fuori "eh, veeeeeeeeentaaaaaaatta!"(era indeciso tra venti e novanta, rivelò in seguito), al che il figlio lo guardò con un misto di compassione e tristezza, perché sapeva che anche lui sarebbe diventato così.

Un giorno Ernesto entrò in soggiorno, dove il terrone stava guardando comodamente un programma televisivo, e disse:"Toooogli quei piedi che puzzini!" e il terrone domandò "perché puzzini?!" e lui ribatté "Eeeeeeehhhh, plurale!" e andò via.

Una sera era a casa del fratello del terrone, che mostrò orgoglioso al padre la videocassetta del film "Independence day" e così entusiasta disse:"papà, hai visto? Ho il film independence day! Sai cosa vuol dire papà?" e lui rispose "eeeeeeeeehhh, indipendenza, dai!".

Ecco, questo è il papà del terrone, che forse ha pure capito che il figlio a volte esagera nel bere. Quante volte si è ripetuta una scena che ora esporrò! E' mattina, il terrone si alza col mal di testa, gli viene da vomitare e non vuole fare colazione, la mamma lo guarda e dice "Eh, avrà preso freddo e avrà fatto indigestione!", il papà invece, che ha capito tutto, dice "Sì sì, avrà bevuuuto il curnutu!" e il terrone risponde "ma noooooooo!!" e invece aveva indovinato purtroppo. Una volta la scena si ripetè nel pieno di un'estate torrida: la mamma disse "eh avrà preso freddo e avrà fatto indigestione!" ed Ernesto rispose "sì, in estaaaate, col caldo che fa, tu non hai capito 'na minchia!" e la mamma rispose "ah già".

Ce ne sono così tanti di episodi da raccontare, ma non credo che vi interessi più di tanto! Insomma, il papà del terrone è così come ho scritto, seppure sia difficile (come ho detto prima) descriverlo a parole. Il terrone sta prendendo da lui e, come suo patre, ah suo patre, alterna serietà a momenti di pazzia vera e propria, dove lo spirito ribelle e scatenato esce come una bella scoreggia! Insomma mi sono spiegato o no? Insomma il terrone a prima vista può sembrare un giovine tranquillo e posato, invece a volte diventa una bestia libera, pazza, scherzosa, casinista, non si controlla proprio, quindi ocio, è un gioco prezioso!

Basta scrivere stronzate, perché ora il terrone aspetta una di quelle cene che vi ho descritto pocanzi, ovvero a base di rutti e scoreggie oppure solo rutti. Mmmmmmmh, mi viene l'acquolina in bocca!
TRENTASETTESIMA PUNTATA: CANEVA SPORT

Cari lettori, buon Natale! Fra un paio di giorni finirà e si potrà dire:"Anche questo Nataleeeee..... ce lo siamo levati dalle paaalle!".



In questo momento di quiete dopo la tempesta ho deciso di raccontare, spinto anche da uno dei lettori Francesco B., le famose avventure al Caneva sport, parco acquatico a Lazise del Garda. In queste gite fuori porta l'alcol non c'era, stranamente, ma il divertimento, l'esaltazione, la voglia di fare casino tutti assieme non potevano certo mancare. Il terrone cominciò ad andare al Caneva con Francesco B., Cristian A. (la testa di cazzo che rompe le mattonelle con la sua testa di cazzo) e altri delinquenti che giocavano a basket con il palemmetano. Da quell'anno cominciò una tradizione estiva, che sarebbe durata per tre o quattro anni, ovvero quella di raggiungere una volta alla settimana il famoso parco acquatico in Italia. Voi vi chiederete, il terrone ne ha di soldi da spendere! Beh, a parte che è un miliardario grazie alle vecchie rapine fatte nelle ville nei dintorni di Brescia durante la sua giovinezza da delinquente del cazzo (che uomo di merda!), ma occorre soprattutto sottolineare il fatto che il terrone e i suoi amici pagavano una volta sola il prezzo d'ingresso del Caneva, e le altre cinque o sei volte entravano, come dicono alcuni, a gratis! Tutto ciò succedeva perché i giovini approfittavano di una promozione "strana" e complessa da spiegare (ma non è importante) e scroccavano ad altre persone dei biglietti che consentivano loro di entrare nuovamente gratis nel parco acquatico, entro almeno una settimana dall'ultimo ingresso. Ma affinché questi tickets fossero validi, i giovani dovevano fare delle specie di foto di riconoscimento e ogni volta qualcuno di loro, ad esempio Francesco B., camuffava la sua identità per paura di essere scoperto, visto che quello che facevano non era proprio regolare. Comunque erano cazzi dei proprietari del parco se la loro promozione era stupida...per loro! Non a caso dalla scorsa estate questa promozione non esiste più, forse perché hanno capito che troppa gente entrava gratis! Il terrone, quando si presentava al famoso "casotto" (vezzeggiativo di casa) delle foto, si metteva in posa e si faceva fotografare con tutte le espressioni di merda possibili, oltre alla sua faccia normale, cioè di merda pure quella! Che vita di merda! Una volta il terrone si presentò all'entrata con la foto di riconoscimento, un addetto al parco non riuscì a percepire dalla foto nessuna somiglianza con il meridionale, così quest'ultimo imitò la faccia di merda che c'era sulla foto, ancora più merdosa di quella normale e l'addetto disse:"Ah, adesso la riconosco!" e sorrise. Ma veniamo al parco acquatico Caneva: ci sono tanti scivoli, tra cui il kamikaze, il crazy river, lo stucas (o come viene chiamato spesso 'stu cazz'!), l'anaconda, la banana, eccecetera ed ecciù! Ma il prediletto della combriccola era sicuramente il "black hole": questo nome richiama alla mente tante cose, per fare un esempio molto concreto, la fiiiiga! Per chi non sapesse cosa significa black hole, in inglese vuol dire buco nero ed il terrone, oltre a chiamare la figa vagina, sgnacchera, pelosetta, ben di Dio, vulva (minchia m'è venuta una strana voglia, ma è Natale, il cor mi vola, ho fretta!) la chiama buco nero, perché sa di qualcosa di misterioso, per lui! Che vita di merda! Comunque quando si entra in questo buco nero con la propria ciambella si gode una cifra! Sto parlando dello scivolo, attenzione! Il capofila terrone, il vicecapofila Francesco B., Cristian A. e altre persone, ad esempio cito nomi come Fietro, Lele, Beppe, Bumbi, Mazzetta si mettevano d'accordo per fare i cattivi bambini. Si dovevano fermare all'interno del buco senza venire subito,.......fuori dal buco eh eh eh! Stranamente il terrone in quello era troppo grande: entrava col suo ciambellone, con dietro attaccati gli spermatozoi (gli altri giovini), si fermava nel bel mezzo del buco, miiiiiiii che goduria, e cominciava a levare al cielo che non c'era grida di entusiasmo e di eccitazione. Le pareti del buco erano molto viscide, ma il ciambellone del terrone resisteva come il pisellone di un pornodivo, e riusciva a stare dentro per tanto tempo. Gli spermatozoi da dietro spingevano eccitati, ma il ciambellone teneva duro. L'atmosfera cupa, completamente buia coinvolgeva anche altre persone a loro sconosciute, costrette a recitare involontariamente una orgiona spaventosa ed il terrone, non volendo saperne di lamenti e sofferenze anche di bimbi e bimbe, gridava:"No, ancora, no, devono soffrire tutti eh eh eh!!!!". Alcuni urlavano grida di pietà, altri ridevano come baldraccone eccitate, ed il terrone stava imperterrito fermo dentro il buco, soffriva anche lui, sentiva dolori, si feriva, perdeva saaaaangue, ma no, non doveva fermarsi, doveva andare avanti, sìììììì, cattivo, una bestia, sìììììì. Ad un certo punto, per coprire le urla di dolore di anime in pena che imprecavano contro Caronte terrone capo della orgia umana, il mafioso gridava insieme a Francesco ed agli altri:"Giiiiiinoooooo, vai avaaaanti, Giiiiiinoooooo, daiiiiiii, daiiiiiii!" dopo di che si alzava l'inno italiano in cui le parole erano solo "uo, uo, uo, uo....", che iniziavano da un tono basso e cupo fino a raggiungere toni alti, acuti, terrificanti! Il terrone e Francesco levavano risa diaboliche e feroci, i loro ciambelloni erano ancora duri, pensate, più duri di duracell che dura di più, no, eccitati e allo stesso tempo ben intenzionati a non cedere, a non dare soddisfazione a chi pietosamente gridava disperato:"Nooooo, baaaaaaaasta, ci faaaaaate maaaaaaale!!!!!!!", e più duravano e più godevano ah ah ah!!! Ad un certo punto anche i loro ciambelloni si ammosciarono, gli spermatozoi spingevano troppo, troppo in avanti, l'eccitazione era al culmine, un'orgiona umana infernale era stata creata, nessuno poteva più resistere. L'inondazione ebbe luogo, acque potenti, liquidi di qualsiasi tipo scorrevano fortemente dentro il buco, sempre più viscido, i ciambelloni giravano, cadevano, urlavano "attaccatiiiii, attaccatiiiii, aiutooooo!!!!" ed in quelle urla c'era un senso di gioia per uno sfogo a lungo tenuto in serbo, per dei ciambelloni stracarichi e che necessitavano di far uscire quello che avevano, gioia, dolore, sofferenza, ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah!!! I bimbi ormai erano quasi alla luce, tanti bambi, così tanti da far contento il papa e la chiesa, tanti ciambellini videro finalmente la luce, erano usciti da quel buco infernale e misterioso, uscirono alla luce del sole. I promotori dell'orgia, questi uomini duri, avevano creato una prole di 28 bimbi, 28 ciambellini. Tutto era nato da una mescolanza di corpi umani, intrecci di gambe e braccia, da palpaggi di tette quando Cristian A. gridò "ho toccato una tetta, ho toccato una tetta!!!", ma tanti bimbi, usciti da quel buco nero, imprecarono per essere venuti alla luce, al mondo, imprecarono senza saperlo contro un terrone che, insieme ad altri delinquenti, aveva fatto così soffrire. Il terrone e gli altri, usciti dal buco, ripudiarono i loro figli che imprecavano continuamente, fuggirono da quella massa incazzata, ridevano e ridevano, mentre i poveri bimbi piangevano, si lamentavano delle loro ferite, chiedevano invano aiuto, nessuno li poteva aiutare. Questa è l'atmosfera che si vive quando si entra nel black hole, quando esci da quel buco sei così stanco ma soddisfatto, perché hai goduto e basta, non ci sono cazzi!!! In questo momento mi rivolgo a voi, maschietti sfigati come il terrone, per dirvi che è tanto che non entriamo più nel buco nero, i nostri ciambelloni sono carichi come mitragliatrici e la promozione del buco nero, se non ci si muove, può svanire da un momento all'altro. Non vorrete mica andare sullo stucas, o per farmi capire meglio, sullo 'stu cazz', e se non mi sono ancora spiegato, non vorrete diventare ricchioni!

TRENTOTTESIMA PUNTATA: LA GIORNATA PIU' MERDOSA DELLA VITA DI MERDA DELLA FACCIA DI MERDA DEL TERRONE DI MERDA!!!

Merda. Dialogo tra terrone e suo cugino palermitano:

terrone:"Senti cugino, come si dice merda in palermitano?"

cugino:"Merda!"

terrone:"...e pupù?"

cugino:"Merda!"

terrone:"Cacca?"

cugino:"Merda!"

terrone:"Feci?"

cugino:"Merda!"

terrone:"Escrementi?"

cugino:"Merda!"

terrone:"Depositi umani?"

cugino:"Suuuuuca!!!"

terrone:"No!".



Merda è parola rilevante in questa puntata, che descrive una giornata di merda del povero terrone. Era estate quando il palemmetano o Spartaco, un panzone capellone di nome Stefano o Guerino, Simone o Solstizio, Gabriele o Equinozio andarono in Sardegna a trascorrere una vacanza in un camping. La vacanza fu fantastica in tutti i sensi, mare, birra e vagina, e merde furono altri amici che non andarono con loro a divertirsi eh eh eh! Il terrone conobbe Laura, una giovine palemmetana comallui che abita a Milano, e con lei nacque una storiella estiva piacevole che continuò in seguito pure in Lombardia. Ma siccome so che non ve ne fotte una straminchia ed il terrone non vuole entrare nei particolari della storiella perché sono cazzi sua, diciamo solo che il terrone si trovò bene con questa figa. Il terrone non aggiunge altro perché non vuole entrare troppo nell'intimo e vuole evitare figure di merda!

Ma passiamo invece al futuro prossimo, a quella giornata che ora vi descriverò, una giornata può darsi divertente per voi lettori bastardi e 'na tragedia per quella testa di minchia ubriacone bastardo fottuto delinquente civetta! Il terrone stava vivendo un periodo felice, si vedeva con lei e trascorreva bei momenti, anche se le occasioni di frequentarsi non erano molte. Ma il palemmetano, diciamo, era preso, non so se innamorato, boh, difficile stabilire il sentimento, ma sicuramente quella giovine lo acchiappava parecchio. Ma una mattina accadde tutto quello che non doveva accadere, e le conseguenze furono disastrose sotto ogni punto di vista. Il terrone scrisse a metà mattina a Laura un messaggio affettuoso tramite cellulare e lei rispose inaspettatamente:"Questa situazione mi sta facendo riflettere. Forse è meglio se non ci vediamo più, dobbiamo pensarci". Non appena il terrone lesse quelle parole di merda, diventò un bestione, incazzato come un fenicottero, fumo che gli usciva dalle sue orecchie a sventola, una rabbia in corpo difficile da descrivere a parole. Immediatamente l'africano tentò di sentirla per avere spiegazioni, ma quel cazzo di cellulare di figa era spento, così il terrone non poteva fare 'na minchia fottuta! Il terrone era nervoso come non mai, era più pazzo del solito, non si controllava proprio e non poteva sopportare un comportamento bastardo da parte di quella terrona. La mamma dello sfigato disse al terrone:"Dai, che andiamo a Desenzano a trovare papà in ospedale!", ecco, luogo proprio divertente per tirare su il morale a quell'anima in pena col pene triste. Partirono in macchina, il terrone non riusciva a contenere la rabbia e, povera sua matre, ah, sua matre, che doveva subìre il nervosismo del delinquente! Il palemmetano, mentre guidava la macchina alla cazzo, invadendo più volte la corsia opposta, continuava a leggere e rileggere quel messaggio di merda, cercando di trovare ragioni che avessero potuto giustificare il tutto. No, il terrone non trovava uno stracazzo di motivo, tutto andava bene, fino a una settimana prima doveva andare a casa sua a mettere il pene nella vagina, no, non poteva credere ai suoi occhi, era tutto incredibile e gli sembrava di vivere all'improvviso un incubo, 'na tragedia teatrale! La mamma, che capisce sempre quando il figliolo sta bene o alla cazzo disse:"Ma che cos'hai Davide(nome del terrone)?" e lui rispose "aaaaaaaahhhh, nieeeente mammaaaaaa, niente!" ed intanto batteva i pugni sul volante. Arrivarono all'ospedale, il terrone salutò suo padre svogliatamente, poveretto, e per tutto il tempo della visita lo cagò molto poco, come fanno molte fighe con il terrone! Pure in ospedale il terone fece vani tentativi per sentirla, ma 'na figa, ed il meridionale diventava sempre più isterico, insopportabile, persino per se stesso! Beh, questo lo posso capire! Il ritorno verso casa fu uguale se non peggio, frenate brusche, accelerazioni improvvise, invasioni di corsie opposte ed il terrone che ad un certo punto scoppiò piangendo come un bambino raccontando quello che era successo a sua matre. Quest'ultima era ovviamente preoccupata, lo si vedeva dalla sua faccia, ed il terrone che gridava:"Peeeeeecchééééééééé ah ah ah, peeeeeecchééééé ah ah ah, bastaaaaaaaarda, nooooooo, non lo deve fareeeeeee!!!!!!" e continuava a piangere da matti. Arrivo a casa: cena con sua matre, ed anche la nipotina Nicole di 2 anni capì lo stato d'animo di suo zio ferito e disse:"Daaaade, triiiste, piaaage!" ed il terrone la guardava commosso, poi pensò a quando sarebbe diventata più grande, se sarebbe diventata pure lei 'na bastarda con i giovini! Evviva l'innocenza, che non capisce ancora una minchia di quelle cose! Il terrone non toccava cibo, ma toccava il suo pisello nervosamente, mi ricoiiiddo (ricordo in palemmetano)! Ad un certo punto la donna ("casa senza donna, barca senza timone" dice un proverbio) disse:"Dai, vai fuori con gli amici e non pensarci!". Il terrone alzò lo sguardo, trovò per un breve attimo l'illuminazione, prese sua matre alla parola: l'alcol, il suo amico, la medicina di effetto temporaneo, lo attendeva, anche se ci sarebbe una guarigione duratura, 'na fiiiiiiiiga! Il terrone uscì di casa con la sua macchinetta rossa e sempre con il suo cellulare di merda; destinazione: un bar dove andare ad affogare i pensieri nell'alcol, anche se in seguito sarebbero ancora riemersi. Il terrone si avvicinò ad un bar chiamato Cace, ma era chiuso e pensò "Porca booottana!", così camminò più avanti e trovò un altro bar che ha a che fare con i marinai. Entrò, guardò i giovani seduti con disprezzo, odiava pure loro, odiava tutto il mondo, si avvicinò al barista baffuto sorridente ed il terrone pensò "Ma perché ride tanto?" e disse "un whiskey per piacere, cosa avete?". Il barista rispose:"Eh insomma, abbiamo diversi tipi..." e li nominò; il terrone, senza perdere nessun prezioso attimo per devastarsi, disse "Un Maccallan!". Preso il suo bicchiere, il terone si sedette mestamente ad un tavolo e cominciò a buttare giù in corpo la bevanda; vicino a lui c'era un suo giovane amico chiamato Gabro che leggeva la Gazzetta dello Sport. Il terrone, continuando ad usare inutilmente il suo cellulare, beveva ed intanto raccontava all'amico quello che gli era successo. Quest'ultimo disse:"Ma che cazzo te ne frega, per una figa, ma fattele tutte, tanto sono delle troie, come questa Laura!", ed il terrone la difendeva e diceva che non era una troia, troppo buono questo meridionale. Finito il primo bicchiere di whiskey, nessun effetto ancora. Il terrone si alzò di nuovo, si avvicinò al barista e chiese un altro whiskey, e l'uomo capì subito e disse "una donna?" ed il mafioso confermò con un cenno del capo. Si sedette di nuovo, sfogò ancora la sua rabbia all'amico di turno, e intanto di fronte al terrone, dei giovani intenti a giocare a carte e a non pensare ad altro. Il terrone invece aveva ancora da pensare, finì il suo secondo bicchiere di whiskey e cominciò a diventare nostalgico. Non soddisfatto andò nuovamente dal barista per ordinare un altro whisky, poi andò come impazzito ad una cabina telefonica per cercare di telefonare a Laura, visto che il cellulare non funzionava una minchia! Niente da fare! Bisognava assolutamente dimenticare, per una sera! "Altro whiskey per piacere!" disse il terù e il barista era soddisfatto per i guadagni e cominciò a parlare con lui delle fiiiighe in generale. Soliti discorsi, donne troie, tutti uguali, ma il terrone non era proprio convinto, no! Il mafioso, finito il quarto bicchiere, si sedette per terra dove stava il barista e cominciò a piangere come un cagnolino di merda, l'amico che diceva "ma che cazzo piangi dai!" e intanto il numero degli spettatori cresceva. Il terrone parlò con un altro ubriaco e insieme dissero una marea di stronzate, tipiche da alcolizzati, poi entrò un giovane con la giacca in pelle nera, gli occhi incavati, pallido, più faccia di merda del terrone, pensate, probabilmente un drogato, che disse al barista:"Mi presti soooldi?!" ed il terrone scoppiò a ridere come una baldraccona e ripeté più volte la domanda. Il drogato se ne andò, il terrone sentiva con lui un'affinità in quel momento di tristezza, gli si avvicino e disse:"Che vita di meeerda eh?" e lui rispose, dopo aver alzato il suo sguardo vuoto ed impressionante come quando il terrone si guarda allo specchio, "te ne sei accorto adesso?". Il terrone ebbe così un momento di riflessione, andò nuovamente dal barista che disse:"Ho finito il whiskey, ma ne ho altri!" ed il mafioso disse con la voce da ubriaco "Eeeeeeh, un aaaaaltro!" e bevette, bevette come uno disperato, che stronzo! Il terrone cominciò a parlare male di un ragazzo che era lì in quel momento e che gli stava proprio sul cazzo, perché avevano litigato una volta. Questo giovine lo chiamavano "l'argentino" e il terrone pensò "Eh beh, sarà argentino!", cazzo che intuito questo terù! L'argentino di figa sentì che il terrone parlava male di lui e voleva fare a botte, ma il mafioso, che non si reggeva in piedi, diede due pacchette con mano aperta sulla guancia di quel cretino e disse:"Ma dai, non incazzarti, non mi sembra il caso! Sei agitato?". Non so come, ma i due stronzi furono divisi da qualcuno e da altri amici coglioni dell'argentino che facevano i duri, ma in realtà erano delle vere e proprie merde, adatte proprio alla giornata di merda! Il terrone era letteralmente devastato e bevette ancora uno o due whisky. Per com'era ridotto, non poteva certo guidare la macchina per tornare a casa, così l'amico lo accompagnò gentilmente. Reggendo quella merda camminante, l'amico lo fece accomodare sulla macchina, ed il terrone non capiva proprio un cazzo, era confuso, non aveva idee, era come perso nel vuoto. Giunti a casa, l'amico vide la mamma del disperato e disse "L'ho accompagnato a casa perché è ubriaco!" e la donna doveva avere detto "grazie". Il palemmetano salì le scale di casa a zig zag, quasi cadendo più volte, entrò in casa e implorò "scusa mamma, scuuuusa!!! E' colpa suaaaa!!!" (si riferiva a Laura). La mamma fu comprensiva e ripeteva che non serviva a niente ubriacarsi, ed aveva ragione! La nipotina e la nuora erano pure presenti e videro uno spettacolo pietoso: il terrone si faceva spogliare dalla mamma, si faceva togliere le lenti a contatto, si faceva portare con la testa sul water del cesso per vomitare! Il terrone ripeteva che aveva bevuto tanta birra, il che non era vero, perché era molto peggio di birra; il terrone non consiglia a nessuno di esagerare col whiskey perché è veramente devastante! Ma quando si è disperati non pensi a un cazzo, pensi solo a bere e bere, come se ci fosse solo acqua, e purtroppo più avanti ci si accorge delle brutte conseguenze. Il terrone piangeva ancora e si sfogava con sua matre, che gli dava antidigestivi per il suo stomaco sconvolto. La notte fu un inferno: il terrone dormiva, si svegliava, vomitava nella bacinella accanto al letto, ridormiva, si svegliava ancora, altro vomito, insomma, una notte di merda e di sofferenza! Se c'era suo patre, questi avrebbe infilato una lupara nel culo di suo figlio! Per fortuna che non c'era! La mattina la camera girava ancora e tutto era limpido perché il terrone era ancora ubriaco. Sua matre gli raccontava che durante la notte erano arrivati tre messaggi sul cellulare, aveva provato a leggerli, ma li aveva cancellati. Che simpatica però! Il terrone era ovviamente incazzato ma senza forze e non riusciva a mangiare nulla, nel suo stomaco e nella sua bocca si sentiva ancora whiskey! A metà mattina arrivò il messaggio di Laura con scritto "Ho bisogno di un po' di tempo per pensarci, comunque ti voglio bene!" ed indovinate il terrone come reagì: pianse, ma che straaano! Il palemmetano telefonò immediatamente a Laura, parlò con lei per mezz'oretta e la terrona diceva che gli avrebbe risposto in pochi giorni. I giorni seguenti furono una sofferenza per il terrone, che mangiava pochissimo, piangeva e voleva restare solo. Andò in spiaggia da solitario e Andrea Z. cercò di consolarlo, ma purtroppo il terù era proprio giù! Poi arrivò Nicola insieme alla sua figa simpatica Valeria, che salutò il terrone dicendo "ciao vecchio!" e cominciò a ridere; il terrone non sopportava le sue risate da rompicoglioni (scusa Nicola, ma lo sai che mi sta sul cazzo! Anzi che cazzo ti chiedo scusa oh!) e se andò via a casa. Il terrone andò a cagare, nel senso che fece proprio la cacca nel water e scoprì che dal culo usciva pure del sangue! Non è uno scherzo! Mamma portò il "cagasangue" dal dottore, che disse:"Ha la gastrite erosiva", in pratica il suo stomaco era così pieno di acidi che lo infezionavano e causavano pure perdite di sangue. Il dottore, che sapeva che il giovine aveva alzato un po' il gomito, disse che le ragioni erano alcol eccessivo e stress molto forte, che gli impedivano di mangiare cibo tranquillamente. Che merda d'uomo! Un venerdì il terrone andò con il capellone Guerino, due ragazze chiamate Annina ed Annona e uno con il nome strano, Ruben in una baita di montagna di proprietà di Veronica. Grazie a loro il terrone si sentiva un po' meglio e trascorse con loro piacevoli momenti. La mattina arrivò il messaggio di Laura con scritto che non si dovevano più vedere e che il terrone non doveva telefonarle, insomma un epilogo del cazzo! A questo punto non c'è da aggiungere più niente su questa storia, giudicate voi per quanto sia possibile, si può dire solo una cosa sicura, se una ragazza si comporta da bastarda dentro così:"Booooooooooooooooooooooooottttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttaaaaaaaaaaaaaaanaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

FINE


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