Armenia, Caucaso e Asia Centrale, 117-134
Ognibene. Antiche città alane
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1928, 130-63; Štro 1989, 262-7). È noto però che il nome di ‘Porte di ferro’ è
stato utilizzato in passato per più passi della regione e che il primo scontro
alano-mongolo avvenne presso il passo di Dar’jal, nel Caucaso Centrale,
dopo che proprio le guide di Derbent avevano portato l’esercito mongo-
lo verso la trappola preparata da Alani, Lezghini e Cumani. Klaproth nel
suo articolo sull’identificazione di Alani e Osseti rifiuta l’identificazione di
Dedjakov con Diven/Deduch proprio basandosi sul fatto che il nome ‘Porte
di ferro’ è stato utilizzato per molti passi.
25
Certo, si potrebbe cercare di
trovare appoggio nel De caerimonis dove si parla dell’Arcontato di Azia
e sul documento di Cambridge e avvicinare il tutto al Sarīr di al-Mas‘ūdī.
Ma, a mio parere, resta troppa incertezza, per prima cosa perché non c’è
nessuna sicurezza che l’Azia possa essere in qualche modo collegata ad
As e quindi agli Alani (Ognibene 2006, 635-44). Le possibili identificazioni
con località del Daghestan sono continuate sia nel XIX sia nel XX secolo.
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Nel 1869 Butkov propose di localizzare Dedjakov a X
o
ysk-adat (Baruki-
no) sul Fiyagdon nella gola di Kurtat: questa identificazione non ha avuto
successo sebbene il Fiyagdon sia stato preso in considerazione da nume-
rosi studiosi nel XIX secolo ed ai primi del Novecento: Pfaf, Grebenec e
Karaulov.
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Il corso del Terek a sud di Vladikavkaz ha egualmente attirato at-
tenzione. Si è ritenuto possibile,
secondo alcuni, localizzare in questa
25
Klaproth 1822, 15 n. 1: «Karamzin raconte […] qu’en 1277 plusieurs princes russes
conduisirent des troupes au camp des Mongols pour aider le khan Mangou-Timoura sou-
mettre les Iasses ou Alains du Caucase qui se révoltoient. Il ajoute que ces princes furent
favorisés de la fortune, car ils s’emparerent de Dediakov, ville du Daghistan méridional et
capitale de ces Iasses, la pillerent et la réduisirent en cendres. Dans la remarque 157, pag.
355 M. Karamzin cite le passage suivant tiré de la chronique de Vosnessensk. «Au-dela du
Térek et sur le Sevents, et devant la ville de Tetiakov passent les hautes montagnes des
Iasses et de Tcherkasses, près de la porte de fer». M. Karamzin pense que cette porte de
fer est Derbend, qui effectivement porte ce nom, et veut en conséquence faire de la ville
de Dediakov ou Tetiakov le village Diven ou Dedoukh situé à l’ouest de Derbend dans le
district de Thebasseran, et sur la petite rivière de Roubas. Mais je crois qu’il se trompe;
car, chez les asiatiques Derbend n’est pas le seul endroid désigné par le nom de porte de
fer. Cette dénomination est donnée ausi a plusieurs passages fortifiés du mont Caucase, et
notamment a celui de Dariel sur le Térek. Sevents ou Sevendj est le nom turco-persan de
la rivière Soundja, qui tombe dans le Térek, et Cherifeddin le lui donne dans son histoire
de Timour. Or Dediakov étant situé au-delà du Térek, dans le voisinage du Soundja et de
la porte de fer, qui, ici, est celle de Dariel, et le mont Caucase passant seulement devant
ce lieu, il faut le chercher dans le canton ou, dans le temps moderne, on a costruit le fort
de Vladikavkas, qui réunit toutes ces conditions, car il est au-delà du Terek et seulement à
quelques milles de distance à l’ouest du Soundja et au nord de Dariel».
26
Barsov 1865; Belokurov 1890, 7, n. 13; Beljaev 1852, 55; Dorn 1875, 142-3, 206;
Zamyslovskij 1865; Nasonov 1940, 64, 67, 88 n. 5; l’elenco di queste citazioni compare
anche in Pčelina 1963, 153, n. 13.
27
Butkov 1869, 262; Pfaf 1871, 43-4; Grebenec 1915, 71; Karaulov 1912, 247; Pčelina 1963,
153 dice di Х
o
ysk-adat: «Это место сыграло большую роль в истории осетин, но к городу
Дедякову оно не имело никакого отношения».
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Ognibene. Antiche città alane
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zona Dedjakov: si tratta di Klaproth, Fren, Hammer-Purgstall, Miller,
Tolstoj, Kondakov e Skitskij.
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Le parole di Vsevolod Miller rendono
chiaramente il pensiero di questi studiosi: «Se realmente Dedjakov era
una città degli Jasy, allora il suo nome poteva aver assunto un aspetto
russo. Probabilmente il nome osseto di questa città o villaggio doveva
essere un composto col termine qæw – ‘villaggio’, come il nome di
molti aul osseti (ad esempio Dælag-qæw, Dzavagi-qæw). Klaproth nel
suo articolo sull’identità di Osseti e Alani rifiutando l’identificazione
di Dedjakov con Diven o Deduch, nota che non è necessario intende-
re come porte di ferro Derbent, dal momento che questa città non è
l’unico posto che porta il nome di ‘Porte di ferro’. Quest’ultimo nome
viene dato ad alcuni altri passaggi rinforzati della dorsale caucasica
e in particolare alle porte di Dar’jal’. Per quanto riguarda il Sevenca,
si tratta del nome turco-persiano del fiume Sundža, che confluisce nel
Terek. Sevendža viene chiamato questo fiume nella Storia di Timur di
Šaraf al-Dīn. E così la città di Dedjakov, che si trovava oltre il Terek,
vicino al Sundža e alle porte di Dar’jal’ «oltrepassate le alte montagne
degli Jasy e dei Circassi», doveva trovarsi più o meno là dove venne
fondata Vladikavkaz, in un punto che rispondeva a tutte queste condi-
zioni, dal momento che si trova oltre il Terek e alcune miglia ad ovest
della Sundža e a nord di Dar’jal’».
29
Questa interpretazione si accorda
con buona parte delle indicazioni geografiche (escluso il ‘na Sevence’),
ma si scontra con l’impossibilità di provare un’età adeguata per l’at-
tuale capitale osseta.
La localizzazione di Dedjakov è stata al centro di numerosi studi anche
nella seconda metà del Novecento. Due sono le identificazioni proposte con
elementi a sostegno consistenti. La prima identifica Dedjakov con Tatartup
(Verchnij Džulat) ed è appoggiata, in ordine cronologico, da Safargaliev,
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Klaproth 1822, 15-6; Fren Opusc.; Hammer-Purgstall 1840, 11, 287, 580 n. 31; Tolstoj-
Kondakov 1890, 102; Skitskij 1944.
29
Miller 1887, 69-70: «Если действительно Дедяков был ясский город, то имя его
могло случайно получить русский вид. Вероятно, осетинское название этого города
или селения было сложное со словом qäу – село, как название многих осетинских аулов
(напр. Дäлаг-qäу, Даваги-qäу). Клапрот, в своей статье о тождестве осетин с аланами,
не соглашаясь с отождествлением Дедякова с Дивеном или Дедухом, замечает, что
нет необходимости разуметь под железными вратами Дербенд, так как этот город не
единственное место, носившее название железных ворот. Последнее название дается
некоторым другим укрепленным проходам Кавказского хребта и именно Дариальским
воротам. Что касается Севенца, то это тюрко-персидское название реки Сунджи,
впадающей в Терек. Так Севенджем называет эту реку Шериф-еддин в истории Тимура.
Итак город Дедяков, лежащий за Тереком, близ Сунджи и Дариальских ворот «минувше
горы високия, ясския и черкасския», должен был находиться приблизительно там, где
был основан Владикавказ, в местности соединяющей все эти условия, так как она
лежит за Терком и в нескольких милях на запад от Сунджи и на север от Дариала».