Informazione visiva



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Informazione visiva

  • Informazione visiva





Sospetti intelligenti

  • Sospetti intelligenti

  • Ci consentono di selezionare, valutare, insistere e abbandonare determinate azioni per conseguire lo scopo

  • Sono collegate allo scopo della lettura

  • Non prescrivono tutto il percorso

  • Sono indipendenti dell’ambito particolare e possono generalizzarsi



  • Leggere per estrarre un’informazione precisa

  • Leggere per seguire le istruzioni

  • Leggere per ottenere un’informazione generale

  • Leggere per imparare

  • Leggere per controllare un proprio scritto

  • Leggere per piacere, per godimento

  • Leggere per comunicare un testo ad un auditorio

  • Leggere per esercitare la lettura ad alta voce

  • Leggere per dimostrare che si ha compreso



Si differenziano secondo il momento del processo di lettura:

  • Si differenziano secondo il momento del processo di lettura:

  • Prima di leggere

  • Durante la lettura

  • Al termine della lettura



«Leggiamo la lettura a pagina 136 del sussidiario»….

  • «Leggiamo la lettura a pagina 136 del sussidiario»….

  • «Ben attenti, vediamo un po’, prima di tutto, allora, eeeeh, comincia a leggere Marco».

  • Marco inizia a leggere sottovoce, rumore di sottofondo della classe.

  • «Non ho capito niente».

  • Marco: “La sposa del drago” (con tono di voce più alto ma poi procede di nuovo a bassa voce e stentatamente. Legge fino alla parola “ siccità” quando viene interrotto dall’ insegnante)

  • «Dalla siccità Marco … cosa vuol dire?»

  • Marco: “Quando fa caldo”.

  • «No».

  • Lara: “Io maestra! Perché c’è poca acqua”.

  • «Ti chiami Marco?»

  • Marco: “Perché non c’è acqua”.

  • «L’abbiamo affrontato anche nell’altro, in che cos’altro?»

  • Marco: “In religione”.

  • «No, nel Pierino e …?»

  • Dario: “E il nonno!”

  • Marco continua a leggere stentatamente fino parola “pere”.

  • «Certo che peggio di così non puoi leggere Marco, continua tu Martina».

  • Legge speditamente fino “gridò”.





«Francesca …»

  • «Francesca …»

  • Legge lentamente cercando di dare intonazione, si ferma di fronte al nome “Yo Lung”, i compagni la incalzano.

  • «Francesca allora come la mettiamo? Stai attenta!»

  • Continua a leggere fino a “vecchietta” quando viene interrotta dall’ in-segnante. I compagni ogni tanto la correggono o la anticipano quando incerta.

  • «Laura…» Comincia a leggere e i compagni la correggono subito.

  • «Siete diventati tutti professori?»

  • Continua a leggere fino “un modo ci sarebbe”.

  • «Maria. …» legge fino “portale qui”.

  • Vanessa … »legge speditamente fino “tremila foglie”.

  • «Lisa …» legge fino “si alzò in piedi”.

  • «Riccardo …» il bambino è distratto quindi l’insegnante dando uno sguardo di rimprovero a Riccardo chiama Marta. che legge fino “a dir la verità”.

  • « Ludovica …» legge con intonazione fino “succose”.

  • «Adriana …» legge fino “rami dei peri”.

  • «Paola …» legge le ultime parole del brano “sbocciarono i fiori” e poi continua, senza interruzione di nessuno, a leggere da capo il brano, ma si sbaglia e salta il primo paragrafo, fino “chi piange - gridò?” .

  • «I compagni commentano tutti insieme ad alta voce: “Paola devi cominciare da capo!”



  • P. riprende da capo con tono tra lo scocciato e il vergognoso fino “per mesi”.

  • « Perché da dove hai iniziato?»

  • Tutti commentano. L’insegnante si alza e si avvicina.

  • «Era andata un po’in tilt Paola!»

  • Paola continua a leggere fino “quasi bianco”.

  • L’ insegnante cammina lentamente tra i banchi fino a finire il secondo giro di lettura ad alta voce.

  • ……..

  • «Allora attenti! Lisa … dove si svolge …» tutti alzano la mano «Lisa ce né una sola! Dove si svolge la storia?»

  • Lisa: (parlando meccanicamente) “La storia si svolge in un villaggio cinese chiamato Pai L”.

  • «Benissimo, Marta chi sono i personaggi, anzi no, prima, chi sono i protagonisti?»

  • Marta: “Un ragazzo di nome Yo Lung”.

  • «Bene. Altri personaggi Laura?»

  • Laura: “La vecchietta…” confusione molti rispondono … “il drago … no!” (autocorrezione), “eeh … la vecchietta …”

  • «La vecchietta …»

  • Alessandro: “Io maestra, la mamma!”

  • «La mamma di chi? Della vecchietta?»

  • Alessandro: “No di Yo Lung.”

  • «Allora, poi?» Confusione, tutti parlano insieme



  • «Non ho capito niente, hai capito qualcosa Carolina? Risponde lei per me: No. Allora, protagonista abbiamo detto che è?»

  • ………

  • «Basta, l’albero non può essere… confusione di fondoattenti, personaggi, quindi tempo, Gabriella…qual è il tempo?»

  • Gabriella: “Tanti anni fa.”

  • «Quindi il tempo é…»

  • Gabriella: “umh…”

  • «Adriana? »(aveva alzato la mano)

  • Adriana: “Impreciso…”

  • «Oppure in… »

  • Confusione.

  • Marco: “Indeterminativo…”

  • ……

  • «Che tipo di testo è questo?»

  • ……

  • «Bravo! Di una fiaba, attenti bene, e in una fiaba, Lorenzo, quali sono gli elementi, oh, alla fine dell’anno devo fare la verifica!»

  • …….

  • «Prima del mezzo magico c’è il…? Protagonista e personaggi? In questo caso, Alessandro, il mezzo magico è rappresentato da che cosa?»

  • ……



Prima di leggere:

  • Prima di leggere:

  • Attivare conoscenze pregresse

  • Cosa so di questo argomento?

  • Fare previsioni/anticipazioni

  • Cosa ci sarà scritto? Come andrà a finire?

  • Avere chiaro lo scopo della lettura

  • Perché devo leggere? A cosa mi serve?



  • Conoscenza sull’argomento/tema

  • Comprensione di concetti specifici contenuti nel testo

  • Comprensione della terminologia



  • Guardate questo libro: cosa vedete?

  • Marco: Un bimbo, un coniglio, un orsetto.

  • Giorgia: Un coniglio, un bimbo, un orso.

  • Giulia: Un bimbo, un coniglio, l’orsetto.

  • Martina: Orsetto, letto, bimbo, e il coniglietto.

  • …..

  • Di che cosa parlerà questo libro?

  • (Prendono il libro e sfogliano le pagine)

  • Marco: Di un coccodrillo:

  • Martina: Delle pecore.

  • Giorgia: Del coccodrillo

  • Giulia:Del gatto.

  • Marco: No, è un pipistrello, ha le ali, i gatti non volano.



Bambini, guardate questo libro: cosa vedete?

  • Bambini, guardate questo libro: cosa vedete?

  • Enrico: Il pesce e la signora che nuota.

  • Desiree: Vedo una barca con una signora che ci sta sopra.

  • Carla: Vedo delle pinne e una maschera.

  • Alessandro: Vedo uno che nuota e la barca che c’è uno sopra.

  • ……..

  • Di cosa parlerà questo libro?

  • (I bimbi sfogliano le pagine del libro)

  • Desiree: Di una signora che va in barca…

  • Enrico: e poi si tuffa.

  • Alessandro: Sì, si tuffa tutti i giorni.

  • Carla: Secondo me c’è un signore che vuole vedere i pesci sott’acqua.

  • Desiree: Parlerà dei pirati…

  • Alessandro: dei draghi…

  • Enrico: del signore che va al mare.

  • Carla: Parla di un marinaio che vuole vedere le sirene.



  • Federico: Il bambino suona "il pifferaio magico" e gli animali diventano sempre di più, che lo inseguono fino al villaggio.

  • Chiara P.: C'è uno struzzo, un pavone, un gabbiano, un uccellino, un pettirosso, un gufo.

  • Sofia: C'è il bambino che passeggia e suona "il flauto magico" per farsi accogliere dagli animali. Poi arrivano una civetta e un gufo.

  • … …

  • Di che cosa parlerà questo libro?

  • Enea: Degli animali. Un giorno un bambino sta andando in giro e lo seguono perché gli piace la musica che fa.

  • Chiara P.: Ma non sono animali, ma uccelli sono.

  • Chiara L.: Si, è vero, ha ragione.

  • Danilo e Federico: Ha ragione Enea, è questa la storia.













C’ era una volta un barone molto avido che viveva nelle mura di un vecchio castello .

  • C’ era una volta un barone molto avido che viveva nelle mura di un vecchio castello .

  • Il barone desiderava diventare Re e ogni occasione che gli si presentava,lui la sfruttava per ucciderlo senza riuscirci.

  • Un giorno il Re andò a caccia. Il barone prese l’arco e andò nel bosco. Il Re si avvicinò e il barone lo colpì con una freccia avvelenata.

  • Il re urlò da farsi sentire fino al castello . Le guardie lo portarono al castello e subito accorsero al suo capezzale tutti i medici di corte ma non riuscirono a salvarlo.

  • Il Re non morì e non avendo figli il suo titolo passò al barone rampante così iniziò l’ora della schiavitù . Il barone sperperò tutto il denaro lasciando il popolo a corto di scorte da mangiare Tutti si ribellarono e cacciarono via il barone che iniziò a mendicare. Dopo la fuga del barone , il popolo piano pianosi riprese tutto il denaro e sul trono misero un contadino. Il barone per tutto il male che aveva fatto scese nel regno degli inferi e lì scontò la sua pena



  • Un giorno un barone innamorato di una fanciulla, cercò di rapirla. Lei però non era innamorata di lui così scappò e si arrampicò su un albero . Lui la seguì e riuscì’ a rapirla . La portò nel suo castello ma lei non voleva saperne del barone perchè era troppo brutto. I giorni passarono e il barone si dimostrava sempre gentile , educato e molto premuroso così alla fine anche la ragazza si innamorò di lui.



Il barone inizia fin da piccolo a combinare guai. Diventa grande ma nonostante ciò continua a far danni.

  • Il barone inizia fin da piccolo a combinare guai. Diventa grande ma nonostante ciò continua a far danni.

  • Un giorno il padre, stanco di tutti questi guai lo esilia dal paese e lo manda in una foresta. Mentre vaga per trovare un posto, incontra una principessa bellissima e le racconta la sua storia.

  • Il barone inizia a vivere ai piedi di un albero. Con la principessa ha un buonissimo rapporto, se ne innamora e combina meno guai.

  • Ma un giorno decide di dar fuoco alla foresta, in modo che il padre, lo faccia tornare a casa, la principessa lo convince a non farlo. Nel frattempo il padre, ordina agli abitanti del paese di bruciare la foresta, per costruire nuove case. Quando la principessa vede la foresta in fiamme, pensa subito che sia stato il barone e scappa via.

  • Il barone la insegue per dirgli che è innocente, iniziano a saltare da un ramo all’altro. Il padre da lontano vede una figura e spara alla principessa che muore. Quando la vede il barone, cerca il padre e lo trafigge con un pugnale, corre in paese a dire di spengere il fuoco e salvare la foresta. Il barone non riesce a immaginare una vita senza la principessa, torna nella foresta e decide di uccidersi accanto al suo corpo. Così restano per sempre insieme.



Oggi leggeremo un articolo che si intitola “Perché in autunno molti alberi perdono le foglie”… Cosa ci sarà scritto secondo voi?

  • Oggi leggeremo un articolo che si intitola “Perché in autunno molti alberi perdono le foglie”… Cosa ci sarà scritto secondo voi?

  • Vanessa: dirà che le foglie diventano secche e poi cadono.

  • Secondo voi perché in autunno cadono le foglie?

  • Marta: perché fa freddo.

  • Serena: perché non c’è il sole e non fa caldo.

  • Marco: perché l’autunno è una stagione fredda e le foglie diventano più dure e cadono con il vento.

  • Gaia: forse è finita la loro vita e in primavera crescono di nuove.

  • Michele: le foglie seccano perché con la mancanza d’acqua non possono trasformare il nutrimento.

  • Marco: ma in autunno piove!

  • Roberta: in autunno piove e non c’è il sole e le piante hanno bisogno di sole, allora cadono le foglie.



Prima di darvi l’articolo vorrei parlare di alcune parole che mi sembrano un po’ difficili. Io le scrivo sulla lavagna e poi ne parliamo. (Scrive: SUGHERO, RIGIDO, PICCIOLO, INBEVONO)

  • Prima di darvi l’articolo vorrei parlare di alcune parole che mi sembrano un po’ difficili. Io le scrivo sulla lavagna e poi ne parliamo. (Scrive: SUGHERO, RIGIDO, PICCIOLO, INBEVONO)

  • Sapete cosa vogliono dire? Vediamo una alla volta e cerchiamo di pensare anche delle frasi dove possiamo usare queste parole.

  • Roberta: rigido vuol dire duro..

  • Puoi farmi un esempio

  • Roberta:

  • Marco: ma rigido vuol dire anche un’altra cosa, ad esempio “un inverno rigido”…che è quasi come dire molto freddo…

  • Avete ascoltato tutti, Marco ha detto una cosa importante, puoi spiegare di nuovo ai tuoi compagni…

  • Marco: eh… che la parola rigido ha due significati: quello che ha detto Roberta, ma anche come freddo



Durante la lettura:

  • Durante la lettura:

  • Fare previsioni, inferenze

  • Come continuerà? Come andrà a finire?

  • Porsi domande su quello già letto

  • Cosa spiegava nel paragrafo precedente? Cosa vorrà dire?

  • Chiarire i dubbi

  • Cosa significa questa parola? Da dove salta fuori questo personaggio?

  • Riassumere le idee













Consuelo: legge “stettero”…

  • Consuelo: legge “stettero”…

  • Riccardo: aspetta, “stettero”…

  • Irene: stettero vuol dire starono, cioè rimasero.

  • …..

  • Consuelo (leggendo pronuncia “audacità” anziché “audacia”).

  • Mattia: cosa vuol dire audacità?

  • Mirko: audacia.

  • Consuelo: audacità…aspetta…audacia…magari per la sua bravura.

  • Mirko: prova a andare avanti.

  • Consuelo legge

  • Irene: forse audacia perché era bravo.

  • Consuelo: magari anche se c’era la tempesta e non si distruggeva…

  • Mirko: rileggi il pezzo magari si capisce meglio.



Consuelo: eh, che bello, (continua a leggere). Io non ho capito questo pezzo.

  • Consuelo: eh, che bello, (continua a leggere). Io non ho capito questo pezzo.

  • Tutti: neanch’io.

  • Matteo: prova a rileggerlo.

  • Consuelo rilegge.

  • Mirko: poi?

  • Martina: ma leggi dopo, magari

  • Consuelo legge.

  • Mirko: io non ho capito ancora.

  • Matteo: ho capito, sai perché? Si usa dire “me lo ha detto un uccellino”.

  • Irene: sì, è vero.

  • Consuelo: metti che tu hai fatto il monello e la nonna gli dice…hai capito?

  • Mirko: io faccio il monello, ma la Paola le sa tutte e mi dice: me l’ha detto l’uccellino”.

  • Irene: io mi sono ricordata che una volta quando è andata via la mamma ho fatto un pasticcio con i pennarelli e praticamente mia mamma è arrivata e fa: mi ha detto l’uccellino che hai fatto qualcosa sui muri, andiamo a vedere.













Allora, per porvi rimedio, i Romani aggiungevano di tanto in tanto dei giorni. Ma in modo non sempre preciso, tanto che quando Giulio Cesare salì al potere il ritardo accumulato era di circa novanta giorni. L’errore consisteva nel riferimento alla luna.

  • Allora, per porvi rimedio, i Romani aggiungevano di tanto in tanto dei giorni. Ma in modo non sempre preciso, tanto che quando Giulio Cesare salì al potere il ritardo accumulato era di circa novanta giorni. L’errore consisteva nel riferimento alla luna.

  • DARIO(app.): Non ho capito.

  • Samuel rilegge, poi spiega: I romani per rimediare e mettere a posto il calendario avevano aggiunto dei giorni, ma non erano precisi.

  • GARTHIGA(rias.): Cosa vuol dire il riferimento alla luna?

  • TUTTI: Non abbiamo capito anche noi.

  • ARI. C.: All’inizio c’era scritto che il calendario era lunare.

  • STEFANO(cur.): Forse vuol dire che il loro calendario guardava i movimenti della luna.

  • DARIO(app.): Allora è quello che non va bene! Prova ad andare avanti a leggere.

  • Samuel riprende a leggere.

  • DARIO(app.): Diciamo che Giulio Cesare aiutato da scienziati-astronomi egiziani decide di fare un calendario solare perché loro dicevano che la Terra girando intorno al Sole ci metteva 365 giorni e 6 ore.

  • TUTTI: Sì, così va bene.



Dopo la lettura:

  • Dopo la lettura:

  • Eliminare le informazioni superficiali

  • Quali informazioni essenziali riporta il testo? Cosa è poco importante?

  • Coordinare le diverse informazioni

  • Quali fatti sono accaduti prima della rivoluzione francese?

  • Cogliere l’idea principale

  • Quale è il focus?



A fine mese c’è la Festa di Halloween, cosa succede in quella occasione?

  • A fine mese c’è la Festa di Halloween, cosa succede in quella occasione?

  • Marco O: nella serata i ragazzi passano di casa in casa a chiedere: “dolcetti o scherzzetto”?

  • Perche a Halloween ci si traveste, ci si maschera?

  • Mattia* (segna): per spaventare le persone.

  • È vero per fare paura alla gente. Vorrei oggi parlare con voi della paura … cos’è?

  • Serena: è terrore, è quando non si vuole fare una cosa che non ti piace.

  • Se dite paura a cosa pensate? Cosa vi viene in mente?

  • Serena: penso a una cosa brutta.

  • Mattia*(segna): ad esempio, se devo fare un’operazione io ho paura, ma devo aver coraggio.

  • Marco F: è il pensiero di qualcosa che ti può fare male! È il cervello che fa venire le paure.

  • Marco O: la paura è un’emozione … no, forse è un sentimento.

  • Francesca M: è come una prova da superare.

  • Luca*: è un’emozione che si prova quando non si ha il coraggio di affrontare qualcosa. Il sentimento è dentro di me. L’emozione si vede dal di fuori, si capisce che è provocata da fuori.

  • Martina*(segna): la paura ti blocca e non riesce più a pensare e ti blocca anche il corpo



Dopo la lettura del testo

  • Dopo la lettura del testo

  • Marco O: dice che ci sono le paure di fantasia.

  • Luca*: e timori reali.

  • Prova a farmi un esempio di paura immaginaria, di fantasia

  • Luca*: paura del licantropo, perché immagini il lupo.

  • Roberta: paura reale, la paura dei ragni, dei vermi.

  • Marco F: l’articolo dice che ci sono due cervelli: uno ci fa ragionare e studiare, il cervello superiore, e uno che ci fa avere paura. Le paure vanno da questo cervello più piccolo a quello superiore.

  • …..

  • Marco O: ad esempio io ho paura dei ragni, per un mio pensiero

  • Marco F: io invece ho paura di essere abbandonato. Adesso che la mamma va sempre dalla nonna malata, non mi piace restare solo… se mio cugino di sopra fa rumori, ho paura…

  • Martina* (segna): io ho paura di notte, quando è buio e devo andare in bagno

  • Mattia* (segna): anch’io a volte di notte mi sveglio e penso che ci sia un serprente…

  • Mattia, quando ti ordino di portarmi il diario hai paura? Di che paura si tratta?

  • Mattia*(segna): è una paura reale!

  • Marco F: sai perché la paura del buio era così sviluppata in me? Perché non ne parlavo con altri…



Proporre situazioni di lettura conformi ai diversi scopi

  • Proporre situazioni di lettura conformi ai diversi scopi

  • Accostare gli alunni ad un’ampia gamma di generi testuali

  • Promuovere l’anticipazione anziché la decifrazione

  • Favorire l’interscambio tra conoscenze

  • e competenze diverse



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