1
INDICE
Premessa
5
C
APITOLO
I
LA DISCIPLINA DEL
CRIMEN RAPTUS
1.
Ratto: detestabile crimen
11
2. CI. 9, 13, 1: “testo unico” in materia di ratto
15
3. Nov. 143 (150) del 563: un caso d’interpretazione autentica
24
4. Il rapimento di donne deo dedicatae: CI. 1, 3, 53 (54) e Nov. 123, 43
29
5. Un confronto con il regime antecedente: CTh. 9, 24, 1 di Costantino
35
C
APITOLO
II
IL REATO DI INCESTO
1.
Inquadramento storico del crimen incesti
43
2. La disciplina dell’incesto nelle Novelle: Nov. 12 del 535
47
3. Nov. 139 Remissio poenae illicitarum nuptiarum
60
4. Nov. 154 De iis qui in Osroena illicitas nuptias contrahunt
63
5. Ulteriori interventi legislativi sull’incesto
67
6. Le pene previste per l’incesto nel diritto giustinianeo
71
C
APITOLO
III
LA REPRESSIONE DELL’OMOSSESSUALITÀ: NOVELLE 77 E 141
1.
Le disposizioni contro i sodomiti nelle Istituzioni e nel Codice
75
2
2. L’omosessualità nelle testimonianze degli storici di età giustinianea
80
3. Nov. 77 del 535 e Nov. 141 del 559
88
4. La previsione delle pene e gli elementi di novità introdotti dalla
legislazione novellare
101
C
APITOLO
IV
I REATI DI LENOCINIO, CASTRAZIONE
ED ESPOSIZIONE DI NEONATI NELLE NOVELLE
1. Giustiniano e la repressione del lenocinio
105
2. Nov. 14 del 535 e Nov. 51 del 537
111
3. Cenni alla regolamentazione pregiustinianea del prossenetismo
129
4. Il divieto di castrazione: Nov. 142 del 558
135
5. Nov. 153 del 541 contro l’esposizione d’infanti
142
C
APITOLO
V
LE FUNZIONI DELLA PENA NEL DIRITTO DELLE NOVELLE
1.
Premessa
153
2. Gli scopi della pena nel pensiero dei filosofi
158
3. La funzione di prevenzione generale
166
4. La funzione di prevenzione speciale
179
5. La funzione retributiva
185
6. L’humanitas di Giustiniano
195
7. La tipologia di pene e in particolare la pena detentiva
204
Riflessioni conclusive
213
Appendice. Traduzioni
I
Bibliografia
XXVII
Indice delle fonti
XXXV
3
4
5
PREMESSA
Nell’ambito dell’ampia produzione normativa giustinianea, ho scelto
di dedicarmi alle Novelle di carattere penale per due ordini di motivi:
innanzitutto perché nella legislazione corrente l’imperatore tende a
privilegiare il diritto pubblico, rivelando uno specifico interesse per le
questioni penali, a differenza di quanto avviene nelle altre opere della
Compilazione, in cui maggiore è lo spazio riservato alle discipline
giusprivatistiche (
1
).
In secondo luogo, va considerato che le Novelle offrono più di altre
opere l’opportunità di cogliere i principi di teoria generale del diritto in
quanto, non essendo state sottoposte a massimazione come le costituzioni
raccolte nel Codice ma conservando la loro dimensione originaria,
permettono di conoscere le motivazioni del legislatore, non solo giuridiche
ma anche etiche, religiose, politiche, nonché i giudizi di utilità e di
opportunità formulati dalla cancelleria imperiale (
2
).
(
1
) R.
B
ONINI
,
L’ultima legislazione pubblicistica di Giustiniano (543-565), in Il mondo del diritto
nell’epoca giustinianea: caratteri e problematiche, a cura di G.
G.
A
RCHI
, Ravenna 1985, pp.
139 ss. osserva a tal proposito che, se nelle altre opere del Corpus iuris civilis maggiore
attenzione è dedicata al diritto privato, nella legislazione corrente rappresentata dalle
Novelle è la materia pubblicistica ad assumere un ruolo preponderante: solo nel periodo
intercorrente tra il 535 e il 542 si contano ben 67 Novelle pubblicistiche o almeno
prevalentemente pubblicistiche dal momento che la tecnica legislativa utilizzata per
redigerle, prevedendo spesso una eterogeneità di contenuti all’interno del singolo
provvedimento, rende difficile classificare per materia le singole costituzioni.
(
2
) Rileva R.
B
ONINI
, Note sulla legislazione giustinianea dell’anno 535, in L’Imperatore
Giustiniano: storia e mito, Milano 1978, p. 168 che il testo delle Novelle “racchiude la vera e
propria norma giuridica e quelli che modernamente potremmo chiamare i lavori
preparatori della legge (e cioè le considerazioni di politica legislativa e l’esposizione della
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