La falesia delle «acque dolci» di Monte Argentario: modellazione cinematica di caduta massi e progettazione delle opere di difesa



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P. Paronuzzi; L. Blasi; E. Cautilli; E.Tassoni: LA FALESIA DELLE «ACQUE DOLCI» DI MONTE ARGENTARIO

modellazione cinematica di caduta massi e progettazione delle opere di difesa

La falesia delle «Acque Dolci» di Monte Argentario:

modellazione cinematica di caduta massi

e progettazione delle opere di difesa
P. Paronuzzi (*) L. Blasi (**) E. Cautilli (**) E.Tassoni (**)

(*) Università di Udine, Dipartimento Georisorse e Territorio, Via Cotonificio 114   33100 Udine;

(**) ENEA   Dipartimento Ambiente, Via Anguiliarese, 301, S. Maria di Galeria   00060 Roma


1) INTRODUZIONE

Questo lavoro si inserisce in un conte­sto più ampio di studi e ricerche effet­tuati nel Promontorio di M.te Argentario dall'ENEA, nell'ambito di una Convenzione stipulata con il Co­mune per studiare e verificare le condizioni generali di stabi­lità dei versanti, che avevano subito fenomeni franosi diffu­si nel dicembre del 1987 a se­guito di condizioni meteoclimatiche eccezionali per la zona in esame.


Il presente rapporto espone i risultati dello studio geomeccanico sui fenomeni di crollo che interessano la scarpata rocciosa soprastante la spiaggia "Acque Dolci" del Monte Argentario (fig.1).

Fig. 1 - Inquadramento geografico della falesia delle Acque Dolci nell'ambito della costa meridionale dell'Argentario (Grosseto)
L'obiettivo dello studio è stato quello di analizzare i fenomeni di crollo passati e potenziali della scarpata rocciosa per giungere ad una valutazione dei parametri caratteristici del crollo di progetto e, conseguentemente, delle misure di protezione più idonee per la messa in sicurezza della sottostante spiaggia delle Acque Dolci. Dal punto di vista operativo lo studio è stato svolto nelle seguenti fasi distinte:


  1. rilievo topografico dell'area indagata;

  2. rilievo geologico applicato e geomorfologico di dettaglio, necessario per la zonazione geomeccanica dei vari settori omogenei individuati nell'area;

  3. simulazioni cinematiche dei percorsi di discesa dei blocchi sul versante mediante programmi di calcolo automatico;

  4. valutazione del "crollo di progetto" secondo criteri probabilistici;

  5. analisi dei possibili interventi di protezione a difesa della spiaggia.

Nell'ambito dello studio si è tenuto conto dei più moderni criteri che vengono impiegati oggi per l'analisi dei problemi di caduta massi lungo i versanti e dei relativi interventi di protezione, con particolare riferimento all'approccio statistico probabilistico ed alla progettazione delle barriere paramassi sulla base della valutazione della loro "affidabilità".




2) Aspetti topografici

L'area oggetto del presente studio si trova lungo la costa sud orientale del promontorio roccioso del M. Argentario (GR), a breve distanza dal centro abitato di Porto Ercole.

La spiaggia denominata delle "Acque Dolci" è rappresentata da una fascia sabbiosa a forma di falce lunare, con uno sviluppo massimo di circa 170 180 metri (fig. 2), inserita in un ambiente litoraneo di elevato pregio paesaggistico e naturalistico.

Fig. 2 - Veduta generale da Sud dell'ampia falcata sabbiosa della spiaggia, nella sua cornice naturale di elevato valore paesaggistico.
La spiaggia, che si sviluppa secondo una direttrice prevalentemente NE SO, è larga al massimo 35-38 metri ed è sottostante, nel tratto centrale ed occidentale, una ripida falesia costiera che si eleva sino a 90 100 m di altezza. Questo settore della spiaggia è particolarmente esposto al rischio di caduta massi, in conseguenza di distacchi che si originano a partire dalla scarpata rocciosa soprastante, localmente subverticale o addirittura aggettante. In questa parte della spiaggia sono presenti isolati volumi rocciosi di brecce calcaree che testimoniano l'esistenza di fenomeni di crollo e di propagazione di massi già avvenuti lungo i versanti.

Nella metà orientale della spiaggia i fenomeni di distacco risultano essere meno pericolosi poiché in questa parte la scarpata rocciosa, seppur più elevata (100 110 m), risulta più arretrata rispetto alla spiaggia a causa della presenza di un conoide detritico torrentizio, che si sviluppa sino alla spiaggia a partire da una zona apicale ubicata all'incirca ad una quota di 40 45 m, al margine di un vasto pianoro terrazzato che ospita un'area residenziale. Nel settore sud occidentale la falesia è suddivisa in due parti da un terrazzamento mediano sul quale si sviluppa l'attuale sentiero di accesso alla spiaggia.


Possono quindi essere individuate quattro zone topograficamente ben distinte:

  1. il versante superiore con un'altezza complessiva variabile tra 40 e 70 metri ed una pendenza media di circa 54°;

  2. il terrazzamento mediano, da poco inclinato (12°   18°) a sub orizzontale, costituito da una fascia larga 12 14 metri e compresa tra le isoipse +22 e +26 m;

  3. il versante inferiore, direttamente soprastante la spiaggia, con pendenze medie sull'ordine dei 40°;

  4. la spiaggia, larga 20 38 metri e praticamente sub orizzontale (5° 7°).

Le caratteristiche fondamentali dei versanti soprastanti la spiaggia delle "Acque Dolci" sono le seguenti:




  • Versante superiore: Localmente si osservano tratti con pendenze molto accentuate, notevolmente superiori rispetto alle pendenze medie in precedenza riportate. Questo fatto è particolarmente rilevante per le pareti rocciose prossime al coronamento della scarpata principale, dove esistono diversi tratti di pareti sub verticali o addirittura aggettanti. Queste situazioni "locali", particolarmente gravose nei riguardi delle condizioni di stabilità delle zone più elevate, prossime al margine della scarpata principale, non sempre possono venire evidenziate dalla rappresentazione topografica proprio per il loro limitato sviluppo areale (da alcuni m² ad alcune decine di m²). I dislivelli massimi, che si riscontrano nella parte orientale, si aggirano intorno ai 70 m.

  • Terrazzamento mediano: Questo caratteristico elemento morfologico interrompe la continuità del versante a pendenza media elevata (50° 60°), formando una fascia pianeggiante con asse praticamente N S, debolmente inclinata verso N; successivamente la carrareccia piega dapprima verso NE e poi verso E, dove costituisce il sentiero di accesso alla spiaggia. Esso rappresenta in pratica la base del versante superiore, con quote medie di poco superiori ai 20 m. La natura del ripiano è sostanzialmente detritica.

  • Versante inferiore: E' un tratto di versante boscato, a pendenza media (40°) che sovrasta direttamente la spiaggia sabbiosa nella metà nord-occidentale. La natura di questo versante è marcatamente eterogenea: brevi tratti rocciosi costituiti da brecce calcaree ben cementate o, più raramente, da alternanze siltitico arenacee, si alternano a tratti detritici con copertura arbustiva ed arborea (macchia mediterranea).

  • Cono detritico: Nel settore settentrionale dell'area indagata il terrazzamento mediano sfuma in un sentiero più ristretto che consente l'accesso alla spiaggia. In questo settore la situazione topografica descritta in precedenza si modifica parzialmente per la comparsa di un esteso tratto basale moderatamente pendente, corrispondente ad un cono detritico con apice intestato all'incirca alla quota di 40 45 m. Questo corpo torrentizio, con direttrici di deposito verso la spiaggia (da NO verso SE), si sviluppa alla base del versante superiore, sostituendo lateralmente il terrazzamento mediano. Le pendenze medie sono prossime ai 26° 27°. Il cono detritico si presenta boscato nella parte medio-superiore ed è interrotto da bassi terrazzi artificiali (0.5 1 m) in pietrame a secco.



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