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Detti, ridetti e battute


Capitalismo. Nome di una religione basata sulla venerazione del denaro.
The function of an expert is not to be more right than other people, but to be wrong for more sophisticated reasons

La funzione dell'esperto non è avere più ragione degli altri, ma sbagliare per motivi più sofisticati. - David Butler


Cosa diventa un presuntuoso privo della sua presunzione? Provate a levar le ali ad una farfalla: non resta che un verme. - Nicolas De Chamfort
E' duro essere religiosi quando certe persone non vengono mai incenerite da un fulmine. - Bill Watterson
Il computer non è una macchina intelligente che aiuta le persone stupide, anzi è una macchina stupida che funziona solo nelle mani delle persone intelligenti. - Umberto Eco
Non morirei mai per le mie opinioni: potrei avere torto. - Bertrand Russell
Al processo della gallina, la volpe non dovrebbe far parte della giuria. - Thomas Fuller
La giovinezza è felice perché ha la capacità di vedere la bellezza. Chiunque sia in grado di mantenere la capacità di vedere la bellezza non diventerà mai vecchio. - Franz Kafka
Non cercare di diventare un uomo di successo, ma piuttosto un uomo di valore. - Albert Einstein
La religione è ciò che trattiene il povero dall'ammazzare il ricco. - Napoleone Bonaparte
Il Ministro di Clemenza Mastella ha invocato una "pacificazione tra giustizia e politica". Come se i processi a carico di alcuni politici non dipendessero dai gravi reati commessi da questi, ma da una guerra dichiarata dai giudici alla politica. E' un po' come dire che, visto che ogni giorno vengono processati decine di mafiosi, occorre pacificare la giustizia e la mafia. Marco Travaglio


1

Quod non fecerunt barbari, fecerunt Barberini.

25.7.06 - Se il parlamento e certi onorevoli parlamentari fossero mossi dalla preoccupazione e dalla sensibilità verso le inutili pene inflitte a persone messe in carcere da un crudele sistema vendicativo, se certi “onorevoli” avessero a cuore il lenimento di una pena spropositata come il carcere per reati quali l’emissione di assegni a vuoto, il furto di polli o la tossicodipendenza, l’amnistia o l’indulto li avrebbero votati già da un bel pezzo.

La vera questione è che il dolore e le ingiuste pene dei carcerati rappresentano il cavallo di Troia attraverso cui, sempre certi “onorevoli”, vorrebbero fare passare il colpo di spugna mimetizzato da indulto per reati che con l’alleggerimento e l'umanizzazione delle pene dei carcerati c’entrano come i cavoli a merenda.

Qui si strumentalizzano il dolore e le pene dei deboli a vantaggio dei potenti e dei forti, dando un messaggio che è devastante: i potenti e i corrotti la fanno sempre franca.

 

Il berlusconismo con questa manovra, purtroppo, se già era maggioranza nella testa delle persone, da ora in poi travolgerà le residue e, haimè, esili difese di larga parte degli strati sociali e politici, dando un colpo mortale ai cittadini che hanno votato il centrosinistra con la speranza di avere una politica per il bene comune e una giustizia giusta.



Il testo dell´indulto, così com´è stato concordato per ottenere i voti determinanti di Forza Italia, rischia di avvantaggiare corrotti e corruttori e di spazzare via i risultati di processi non solo recentissimi, ma tuttora in corso di svolgimento visto che l´indulto previsto copre tutti i reati commessi fino al 2 maggio 2006. Secondo i dati forniti dallo stesso Ministero della Giustizia, a oggi risultano condannati, e quindi in carcere oppure agli arresti domiciliari, 67 persone per reati contro la pubblica amministrazione. Sono 388 quelli che hanno commesso delitti contro l´amministrazione della giustizia, come la corruzione in atti giudiziari, la calunnia, la falsa testimonianza. Nessuno risulta detenuto per reati finanziari. Proprio questo accredita la tesi di Di Pietro: se l´obiettivo dell´indulto è far calare il sovraffollamento delle carceri, includere i reati di Tangentopoli e Bancopoli non serve perché in cella non c´è nessuno.

Altro che vendetta verso singole persone, giustizialismo e forcaiolismo come viene affermato da qualche parte, c'è solo ipocrisia e inciucio.

Un’ultima considerazione: questo episodio è l’ultimo dei tanti che vede una certa classe politica lontana mille miglia dal sentire dei cittadini e degli elettori del centro sinistra (consultare a tal proposito le statistiche di Repubblica), anche se forse a questo giochetto hanno abboccato tanti politici in buona fede (almeno spero).

Le persone comuni e cosidette “oneste”, pur con tanti sacrifici, hanno scelto di vivere senza le furbe scorciatoie “berlusconiane” che a quanto pare sono molto gradite anche a tanti componenti della maggioranza di governo.



 Anche i barbari risparmiarono Roma, non altrettanto fece la famiglia Barberini che distrusse tante opere d'arte. Quello che non riuscì a Berlusconi, lo stanno realizzando ipocritamente con l'aiuto dei "nostri" parlamentari. Quod non fecerunt barbari, fecerunt Barberini.




2

I Magnifici Ottantadue Disonorevoli.

Dopo tre mesi passati insieme a Peter Gomez ad analizzare i precedenti penali dei 900 e passa dipendenti appena eletti nel nuovo Parlamento per il nostro nuovo libro appena pubblicato da Editori Riuniti, “Onorevoli Wanted”, sono lieto di comunicare che i pregiudicati hanno di nuovo raggiunto quota 25, eguagliando il record della passata legislatura. Considerando poi le altre categorie dei “diversamente onesti”, e cioè quelle degli indagati, degli imputati, dei condannati in primo o secondo grado, dei miracolati dalla prescrizione o dalle varie leggi-canaglia, siamo arrivati a 82: quasi il 10 per cento dell’intero Parlamento, una percentuale che nemmeno nei quartieri dello Zen di Palermo o di Scampia e Secondigliano a Napoli. Per l’esattezza: 25 condannati definitivi (compresi quelli che hanno patteggiato la pena), 10 prescritti, 8 condannati in primo grado, 17 imputati in primo grado, 19 indagati, 1 imputato in udienza preliminare, 1 prosciolto per immunità parlamentare, 1 colpevole assolto per legge.
L’hit parade dei partiti vede al primo posto Forza Italia (con 29 diversamente onesti), seguita da Alleanza nazionale (14), Udc (10), Lega Nord (8), Movimento per l’autonomia (1), Dc (1), Psi (1), Gruppo Misto (1: Andreotti). In tutto, il centrodestra è a quota 65. Il centrosinistra insegue a quota 17, ma ce la sta mettendo tutta:
Margherita (6), Ds (6), Udeur (2), Rifondazione comunista (2), Rosa nel pugno (1).
Interessante anche la classifica dei reati preferiti dai nostri dipendenti in Parlamento: 18 casi di corruzione; 16 di finanziamento illecito; 10 di truffa; 9 di abuso d’ufficio e di falso; 8 di associazione mafiosa; 7 di bancarotta fraudolenta e turbativa d’asta; 6 di associazione per delinquere, resistenza a pubblico ufficiale e falso in bilancio; 5 di attentato alla Costituzione, attentato all’unità dello Stato e formazione di struttura paramilitare fuorilegge; 4 di favoreggiamento, concussione e frode fiscale; 3 di diffamazione, abuso edilizio e lesioni personali; 2 di banda armata, corruzione giudiziaria, peculato, estorsione, rivelazione di segreti; 1 di omicidio, associazione sovversiva, istigazione a delinquere, favoreggiamento mafioso, aggiotaggio, percosse, violenza a corpo politico, incendio aggravato, calunnia, falsa testimonianza, voto di scambio, appropriazione indebita, violazione della privacy, oltraggio, fabbricazione di esplosivi, violazione diritti d’autore, frode in pubblico concorso e adulterazione di vini.
Le storie e le sentenze dei Magnifici Ottantadue (più i miracolati dal caso Parmalat con tante sorprese, di destra ma soprattutto di sinistra!) si possono trovare nel libro. Concludo con l’elenco dei 25 condannati definitivi, perché ognuno possa aggiornare la contabilità:
1. Berruti Massimo Maria (FI): favoreggiamento.
2. Biondi Alfredo (FI): evasione fiscale (reato poi depenalizzato).
3. Bonsignore Vito (Udc): corruzione.
4. Borghezio Mario (Lega Nord): incendio aggravato.
5. Bossi Umberto (Lega Nord): finanziamento illecito e istigazione a delinquere.
6. Cantoni Giampiero (FI): corruzione e bancarotta.
7. Carra Enzo (Margherita): falsa testimonianza.
8. Cirino Pomicino Paolo (Dc): corruzione e finanziamento illecito.
9. De Angelis Marcello (An): banda armata e associazione sovversiva.
10. D’Elia Sergio (Rosa nel pugno): banda armata e concorso in omicidio.
11. Dell’Utri Marcello (FI): false fatture, falso in bilancio e frode fiscale.
12. Del Pennino Antonio (FI): finanziamento illecito.
13. De Michelis Gianni (Psi): corruzione e finanziamento illecito.
14. Farina Daniele (Prc): fabbricazione, detenzione e porto abusivo di ordigni esplosivi, resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali gravi e inosservanza degli ordini dell’autorità.
15. Jannuzzi Lino (FI): diffamazione aggravata.
16. La Malfa Giorgio (FI): finanziamento illecito.
17. Maroni Roberto (Lega Nord): resistenza a pubblico ufficiale.
18. Mauro Giovanni (FI): diffamazione aggravata.
19. Nania Domenico (An): lesioni volontarie personali.
20. Patriciello Aldo (Udc): finanziamento illecito.
21. Previti Cesare (FI): corruzione giudiziaria.
22. Sterpa Egidio (FI): finanziamento illecito.
23. Tomassini Antonio (FI): falso in atto pubblico.
24. Visco Vincenzo (Ds): abuso edilizio.
25. Vito Alfredo (FI): corruzione”. - Marco Travaglio




3

Compagni che sbagliano.

Certo, hanno fatto male i tassisti a malmenare qualche giornalista. Vanno condannati, come faccio io dal più profondo del cuore. Però, però...Una piccola punta di piacere, piccola, piccola, lo confesso, l’ho provata.

La categoria dei giornalisti, degli editori, dei manager giornalisti, dei direttori di giornale, tutti, o quasi, pagati con soldi pubblici non mi piace. Quando deve prendere posizione la prende sempre a favore di chi la paga, degli interessi dei suoi editori e la compagnia di giro delle presunte grandi firme è sempre quella. Nei giorni scorsi Tronchetti, Della Valle, Montezemolo e altri hanno rimosso Colao dalla direzione di RCS, Colao era, per capirci, il capo di Mieli, direttore del Corriere. Nuova linea editorialindustriale dalla mattina alla sera, nessuno apre bocca.

I lettori in questo gioco non servono, il gruppo di controllo del Corriere (il salotto marcio) fa il bello e il cattivo tempo. Il Corriere deve fallire, deve chiudere. Così com’è adesso è solo uno strumento di potere economico finanziario gestito da interessi privati.

E gli altri giornali? Quelli della grande sinistra con un passato glorioso e un futuro da capitalisti? Quelli se è possibile sono ancora peggio. Il capitalismo non nasconde i suoi appetiti. E’ quello che appare. Non pretende primati morali, né di rieducarci come avviene per Rifondazione Comunista, l’amica di Previti. Il cui giornale, Liberazione, che senza le nostre tasse non potrebbe esistere, per bocca di Rina Gagliardi ha condannato senza appello la posizione di Antonio Di Pietro, giudicato “la vera mina vagante dell’Unione”.

Infatti Di Pietro è l’unico nell’Unione che non vuole l’indulto per i corrotti e per i delinquenti finanziari. Ma questa non è la posizione ufficiale di Rifondazione Comunista e allora va attaccato. E l’Unità non dice nulla, fa il pesce in barile. Se questa è l’informazione di sinistra, preferisco Emilio Fede. - http://www.beppegrillo.it/2006/07/compagni_che_sb.html





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No ai ticket per i redditi alti - Giro di vite per i medici britannici - Negli Stati Uniti medici low cost al supermarket. - Italia - I parlamentari indagati per mafia o per reati contro la Pubblica Amministrazione potranno continuare a far parte della commissione Antimafia.

No ai ticket per i redditi alti
No all'introduzione di ticket sulla Sanità per i redditi più alti: lo ha detto il ministro per la Solidarietà sociale, Paolo Ferrero: ''Uno Stato sociale che funziona bene - ha spiegato - deve vedere progressività nelle imposte, ma poi una universalità delle prestazioni. Altrimenti, quando i costi delle prestazioni diventano simili ai costi di mercato, si può passare, per una parte della popolazione, dal welfare pubblico alle cliniche private. Il passo successivo poi - ha aggiunto Ferrero - è la rivendicazione, da parte degli strati più ricchi, di non partecipare al sistema della tassazione. Una cosa a cui abbiamo già assistito negli anni Ottanta''. Il criterio da seguire, quindi, ha detto il ministro, è questo: "Devono pagare le tasse tutti, chi ha di più paghi di più, poi prestazioni per tutti e tendenzialmente gratuite per tutti".

Giro di vite per i medici britannici

I medici britannici che accettano regali od ospitalità dalle case farmaceutiche in futuro rischiano serie sanzioni. Lo ha comunicato il General Medical Council, che ha rielaborato un più ferreo codice di condotta per i 'camici bianchi'. Un documento in fase di esame, che dovrebbe essere pubblicato a fine anno. I nuovi 'paletti' stabiliranno che il diritto a praticare la professione sarà a rischio se i medici accetteranno qualcosa di più rispetto ai piccoli regali dalle compagnia farmaceutiche. In pratica, ai 'camici bianchi' sarà spiegato che non dovranno accettare nulla (ospitalità compresa) che potrebbe influenzare prescrizioni o assistenza ai pazienti. Insomma, sembra che nel mirino non ci siano i piccoli gadget, tipo penne o blocchi, spesso regalati dalle case farmaceutiche, quanto piuttosto 'doni' più importanti. Ma le nuove regole non sono ancora del tutto chiare. L'obiettivo, comunque, sembra essere quello di evitare indebite e striscianti pressioni sui camici bianchi. Giro di vite per i medici britannici

I medici britannici che accettano regali od ospitalità dalle case farmaceutiche in futuro rischiano serie sanzioni. Lo ha comunicato il General Medical Council, che ha rielaborato un più ferreo codice di condotta per i 'camici bianchi'. Un documento in fase di esame, che dovrebbe essere pubblicato a fine anno. I nuovi 'paletti' stabiliranno che il diritto a praticare la professione sarà a rischio se i medici accetteranno qualcosa di più rispetto ai piccoli regali dalle compagnia farmaceutiche. In pratica, ai 'camici bianchi' sarà spiegato che non dovranno accettare nulla (ospitalità compresa) che potrebbe influenzare prescrizioni o assistenza ai pazienti. Insomma, sembra che nel mirino non ci siano i piccoli gadget, tipo penne o blocchi, spesso regalati dalle case farmaceutiche, quanto piuttosto 'doni' più importanti. Ma le nuove regole non sono ancora del tutto chiare. L'obiettivo, comunque, sembra essere quello di evitare indebite e striscianti pressioni sui camici bianchi.

Negli Stati Uniti medici low cost al supermarket.

«Voi siete malati, noi siamo veloci» «you're sick, we're quick». Lo slogan non sarà dei più accattivanti ma il servizio offerto dai «medici da supermercato» sta avendo un successo clamoroso negli Stati Uniti. Tra gli scaffali delle bibite e quelli dei corn-flakes, sono già 150 le cosiddette cliniche «al minuto» che hanno aperto all'interno di grandi magazzini come Wal Mart. E il ritmo delle nuove aperture è tale da far prevedere che da qui a un anno saranno parecchie migliaia.


Sotto l'insegna «you're sick, we're quick», offrono visite mediche di base e le prime cure per malanni non gravi, dal raffreddore al mal di gola. Per essere visitati non serve un appuntamento e le visite mediamente sono piuttosto brevi, non più di un quarto d'ora. Avvengono in un ambiente spartano, risparmiando su tutti i costi, dal personale all'arredamento. In sostanza la filosofia che ha permesso alle compagnie aeree low cost di proliferare fino a diventare un fenomeno mondiale. E come per i voli a basso costo, le visite offerte dalle cliniche «al minuto» riducono drasticamente il prezzo della prestazione: si va dai 40 ai 70 dollari. Per gestire l'eventuale tempo di attesa, alcuni degli ambulatori low cost forniscono al paziente un cercapersone. Così può fare la spesa ed essere avvertito quando è il suo turno. I supermercati, è ovvio, ospitano volentieri le cliniche: un servizio in più da offrire ai clienti e un modo di attrarne di più. Alcuni medici e associazioni di consumatori polemizzano, obiettando che si rischia di mettere a repentaglio la salute di pazienti che hanno patologie serie. Ma dalle cliniche «al minuto» ribattono che i pazienti con sintomi di malattie più serie vengono dirottati agli ospedali.

Italia - I parlamentari indagati per mafia o per reati contro la Pubblica Amministrazione potranno continuare a far parte della commissione Antimafia.



Respinto emendamento del Pdci, a favore solo in 21. La Camera ha respinto l'emendamento, presentato da Licandro (Pdci), che dava la possibilita' ai presidenti delle Camere di escludere dall'organismo tutti i deputati e senatori 'sottoposti a procedimenti giudiziari' per reati di mafia e contro la Pubblica Amministrazione. A favore hanno votato solo 21 deputati, di cui 14 del Pdci.




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La Leggenda del Buon Cibo Italiano e altri miti alimentari contemporanei.

Questo e' il titolo del primo libro di Paolo Conti, giornalista del Sole 24 ore. Dopo due anni di lavoro, centinaia di interviste e indagini in Italia e all'estero, Conti ha scoperto che il cibo che finisce nei nostri piatti non sempre e' cio' che dovrebbe essere. Oggi l'industria alimentare modifica, scompone, ricostruisce e inscatola gli alimenti con tecniche sempre piu' sofisticate che danno parvenze di naturalita' ma che puntano solo al profitto economico.
Forse non sapete che:
--parte delle uova che compriamo al supermercato ha il tuorlo giallo solo perche' le galline sono alimentate con un colorante;
--i pesticidi uccidono ogni anno nel mondo centinaia di migliaia di persone;
--poco piu' di cent'anni fa le famiglie italiane spendevano l'80% del proprio reddito per mangiare. Oggi la percentuale e' inferiore al 18%;
--l'85% degli alimenti importati in Italia non subisce alcun controllo alla frontiera;
--lo Stato sta riducendo i controlli sulla qualita' di cio' che mangiamo, delegando questo lavoro a societa' private;
--le crisi di sicurezza alimentare sono destinate ad aumentare nel prossimo futuro;
--l'insalata in busta ha un prezzo fino a 10 volte superiore a quella fresca;
--la tracciabilita' alimentare serve molto piu' all'industria del cibo che ai consumatori;
--c'e' qualcuno che coltiva l'uva in mezzo al deserto;
--la meta' di un prosciutto cotto di qualita' scadente e' composto da acqua e additivi alimentari; i prosciutti di buona qualita' ne contengono comunque il 25%;
--anche se viene chiamato naturale, l'aroma usato per dare a uno yogurt il gusto di fragola non proviene affatto da una fragola;
--il 99% degli additivi che vengono aggiunti agli alimenti non produce alcun effetto positivo sulla nostra salute e ha esclusivamente funzioni cosmetiche;
--per molti alimenti non esiste un sistema efficace per scoprire la presenza degli Ogm;
--il 12,2% dei maschi adulti italiani e' obeso; i maschi adulti obesi in Ciad sono lo 0,3%.
Se il cibo disponibile nel mondo fosse distribuito in modo piu' equo, ogni abitante del pianeta avrebbe a disposizione 2.760 calorie al giorno: piu' che sufficienti per vivere dignitosamente. - Greenplanet




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Il pieno a meno? Manda un sms. – Riforma TV: Se non ora, quando?

Il pieno a meno? Manda un sms.

Ci scrive Davide: "Ecco una buona notizia per tutti. Per risparmiare sulla benzina


(diesel, gpl) e sapere quale e' il distributore meno caro e piu' vicino basta un sms.
Il sistema l'ha brevettato un italiano un po' matto che inventa queste cose strane ma facili. Si digita il tipo di carburante che serve: benzina, si lascia uno spazio vuoto, si digita la citta' dove si e' in quel momento: Roma, un altro spazio vuoto, si completa con l'indirizzo: via Nazionale 10... e si invia l'sms al 48472.
Dopo pochi secondi arriva la risposta sul cellulare con i benzinai piu' vicini che costano meno. Non male, no?
Spendi 30 centesimi per gli sms, risparmi dai 3 ai 5 euro per pieno."
3-5 euro ci sembra una cifra esagerata, ma e' confermata dall'ingegner Enrico De Vita, responsabile auto del Movimento dei consumatori, che dichiara: "Se sapessimo sempre dove vengono praticati i prezzi migliori potremmo risparmiare dai 35 ai 70 millesimi di euro al litro". - Per commentare questa notizia http://www.jacopofo.com/?q=node/1810

TV: Bellucci, Se non ora, quando?

 Ora serve il coraggio di seguire le indicazioni che vengono dall’Europa. - Lo afferma Sergio Bellucci responsabile del dipartimento comunicazione e innovazione tecnologica di rifondazione comunista - . La relazione del presidente Calabrò ha sottolineato alcuni nodi del sistema della comunicazione italiana, ma questi nodi è arrivato il momento di affrontarli politicamente. La maggioranza – ha proseguito Bellucci - deve prendere ispirazione dal documento programmatico presentato ai cittadini per le elezioni e, assumendo con convinzione l’assunto che la comunicazione è un bene comune, prospettare la rottura di monopoli e la moltiplicazione delle possibilità per il pluralismo informativo e comunicativo. Uno dei limiti culturali che permane nei ragionamenti istituzionali, infatti, è l’approccio al tema della comunicazione alle pure logiche di mercato. La comunicazione è la ricchezza culturale, sociale e politica di una nazione e le garanzie servono a tutelare questa libertà costituzionale insopprimibile. Il perdurare di monopoli e la loro estensione alle novità tecnologiche che si affacciano – conclude Bellucci – vanno affrontati ora. Altrimenti quando?





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La bufala dei cellulari à la coque.

Grazie alla risonanza di siti come Disinformazione.it e la corazzata Beppegrillo.it, sta circolando di nuovo vivacemente una bufala secondo la quale due cellulari accesi sono in grado di cuocere un uovo. Figuriamoci, quindi, cosa sarebbero in grado di fare al vostro cervello.
La storia è raccontata qui da Disinformazione.it (un nome, un programma) e qui da Beppegrillo.it (grazie a alearr per la segnalazione):

" Alcuni ricercatori hanno messo un uovo in un portauovo di porcellana tra due cellulari. Quindi li hanno messi in comunicazione tenendoli accesi. Nei primi 15 minuti non è cambiato nulla. Dopo 25 minuti il guscio dell'uovo ha cominciato a scaldarsi. Dopo 40 minuti la parte bianca dell'uovo era solida. Dopo 65 minuti l'uovo era ben cotto." (da Beppegrillo.it)

Il fatto che sia Beppegrillo.it, sia Disinformazione.it parlino vagamente di "alcuni ricercatori", senza indicare una fonte precisa, dovrebbe mettere la pulce nell'orecchio (o nell'auricolare, per i telefoninomani). Infatti si tratta di una bufala messa in giro di recente dal sito russo Komsomolskaya Pravda in questo articolo (in russo) del 2006, che però a sua volta si ispira a una pagina-burla datata 2000 e scritta dall'inglese Charlie Ivermee.


Caso mai non fosse chiaro che l'articolo originale di Ivermee era humour britannico (una satira dell'incapacità culinaria delle nuove generazioni, viziati come sono dal preconfezionato dei supermercati, e della loro ossessione per i telefonini), c'è chi ha fatto due conti e dimostrato che neppure tutta l'energia delle batterie di due cellulari è sufficiente a cuocere un uovo, persino nel caso (assolutamente ipotetico) in cui tutta l'energia venisse convertita in onde radio (in realtà parte dell'energia si disperde sotto forma di calore) e tutte le onde radio si concentrassero sull'uovo invece di disperdersi in tutte le direzioni.
Come capita spesso, quando si è innamorati di un proprio preconcetto, si perde il senso dell'umorismo e si diventa facile preda di qualsiasi baggianata che sembra confermare quel preconcetto.
Complimenti vivissimi per il rigore giornalistico, dunque, a Beppegrillo.it e Disinformazione.it e a tutti gli altri siti che hanno fatto circolare questa bufala senza prendersi la briga di controllarla.
E poi c'è chi se la prende con me perché la meno sempre con la richiesta delle fonti delle notizie: questi sono i mirabili risultati che si ottengono quando si pensa che le fonti siano superflue. Grillo dixit, dunque dev'essere vero, non c'è bisogno di controllare le fonti, giusto?
Sia ben chiaro che questo non vuol dire che i telefonini sono assolutamente innocui: vuol dire semplicemente che non è possibile usarli per cuocere un uovo e che quindi diffondere questa storia falsa come "dimostrazione" della pericolosità dei cellulari rischia di gettare nel ridicolo anche le preoccupazioni legittime basate su dati meno spettacolari.

http://attivissimo.blogspot.com/2006/07/antibufala-cellulari-cuociuova.html

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