Parrocchia “San Giovanni Bosco” Belluno



Yüklə 141,29 Kb.
tarix18.06.2018
ölçüsü141,29 Kb.
#49376

Parrocchia “San Giovanni Bosco” - Belluno


Kung Fu Panda”

Questo libretto è di

SPONGA don Claudio
Squadra Shifu
Campo scuola AURONZO

dal 17 al 24 luglio 2010

Introduzione




È passato un anno ed ecco una nuova avventura con il campo scuola da vivere con i tuoi amici in modo fantastico!

Qualcuno l’ha atteso con trepidazione e siamo qui alla “casa Gregoriana” della diocesi di Belluno a Palus San Marco (Auronzo) per scoprire con Po (il panda protagonista della storia) quanto tu possa pensare alla grande ed essere protagonista dei tuoi sogni …


Noi animatori abbiamo preparato questi giorni ritrovandoci per pensare al momento formativo, abbiamo collaborato per preparare le serate, i giochi. Ognuno di voi si troverà in una squadra per un minimo di agonismo… Chi ci accompagnerà in questi giorni sarà l’azione dello Spirito Santo, l’esempio di alcuni santi e l’amicizia che speriamo diventi solida, efficace e costruttiva.

Soprattutto ci siete voi, cari ragazzi e ragazze, alcuni per la prima volta, che con entusiasmo avete risposto all’invito di passare una settimana insieme per aprire il vostro cuore nel dare una risposta di collaborazione e di servizio.


Sì, per qualcuno sarà un po’ difficile: il cambio di luogo, il perdere alcune abitudini, la fatica di essere in camera con altri, la vita di gruppo, stare alle regole… proviamoci!

Vi chiediamo di saper condire bene questi giorni con l’allegria, con la spensieratezza, con il desiderio di sentirci un cuor solo ed un’anima sola… e per una buona volta lasciatevi accompagnare dai consigli e dall’aiuto degli animatori e in modo particolare

dall’AMORE di GESÙ CRISTO,

nostro amico e compagno di viaggio in questa bellissima esperienza.

Allora, coraggio e … buon cammino per una settimana da vivere alla grande,

I vostri animatori e don Claudio.



MANTIDE GRU
FERRARO Mattia MAZZORANA Marco

SANTOMASO Marta DE DEMO Beatrice

MAZZA Simone DAL FARRA Alessandro

PIAZ Simone ALTOÈ Alex

BORTOLUZZI Michele DE NAPOLI Giombattista

PAGANO Sunil FESTINI Riccardo

STEFAN Massimo PITTARELLO Federico

DE DEMO Alberto OLIVIER Mosè

MININNI Francesca CASALAINA Alessia

NERI Chiara DE BONA Claudia

MASUT Benedetta OTTONE Maria

BORGATO Federica DE POLO Silvia

ZAGO Nicole EL BABI Jamila Chiara

DE GAN Giulia SACCHET Sabrina

HELM Julia CAMPEOL Giulia

BISSON Virginia BALCON Federica ZECCHIN Elisa

TIGRE SCIMMIA
MAZZA Marco DARUGNA Francesco

BALDINI Nicole SCAPOLAN Lara

CASAGRANDE Andrea DE GOL Nicola

DE BATTISTA Daniele OLIVIER Giona

NERI Luca SPARANO Riccardo

BALBINOT Francesco DE MIN Thomas

SPARANO Nicola TIBOLLA Daniele

DAL PONT Lorenzo BORGATO Gianluca

FESTINI Cristiana BASILE Fabiola

PADOVAN Jessica DAL MAS Claudia

LONGI Teresa MARTINI Francesca

TEGNER Sonia SANNA Giorgia

CASON Benedetta BRUGNERA Vanessa

RAONE Cristina PELLEGRINET Alessandra

STALLIVIERE Sara CAMPEOL Alessandra

COSTA Valeria LUSSU Arianna

BASILE Fabiola BALCON Eleonora



LA STORIA

Po è un giovane panda il cui padre (un volatile) gestisce un piccolo ristorante la cui specialità sono gli spaghetti cucinati secondo una ricetta segreta. Po fa il cameriere ma intanto sogna di poter essere un eroe del kung fu. Finché un giorno, in seguito a una predizione che lo vedrebbe come l'eletto Guerriero Dragone, viene associato alla scuola del Maestro Shifu.

Ha così modo di incontrare i suoi idoli. Sono i Furious Five (cinque cicloni): Tigre, Gru, Mantide, Vipera e Scimmia i quali non sono particolarmente felici di vederlo nelle vicinanze. Le speranze di farne un vero guerriero si affievoliscono progressivamente e il giorno in cui Tai Lung, il vendicativo e fortissimo leopardo delle nevi, si libera dalla prigionia e parte alla ricerca di Shifu e del Guerriero le cose sembrano mettersi male. I Cinque sono pronti a sacrificarsi, ma Po riserverà loro delle sorprese.

In Po ci si può tutti identificare! A volte ci si sente inadeguati al sogno che nutre dentro di sé. Il grosso e goffo Panda, costantemente desideroso di ingurgitare cibo, come potrà mai diventare un Maestro di kung fu?

Per tutta la prima parte le prove sembrano deporre a favore della necessità di desistere, ma sarà proprio facendo leva sul suo punto debole (la costante ricerca di alimenti) che il Maestro Shifu riuscirà a fargli superare le prime difficoltà. Tutto questo non sarà ancora sufficiente se prima non si sarà resa palese la formula segreta indispensabile per ogni vittoria:

trovare la forza in …

In periodi di bullismo strisciante questa storia parla di una forza onesta, originata da imperfezioni che possono divenire occasione per far venire in superficie i pregi … e questo è più che mai utile.

Se il futuro è un mistero (oggi più che mai), il presente va considerato come un dono (come insegna la saggia Tartaruga)… da valorizzare in ognuno.





Po è un panda gigante, figlio di uno spaghettinaro e destinato a seguire il padre nella conduzione del ristorante di famiglia.

Appassionato del kung fu e degli eroi di quest'arte del combattimento, inaspettatamente riesce a coronare il suo sogno grazie alle sue doti particolari.





I CINQUE CICLONI


Scimmia è un presbite dorato, ed è il più avvicinabile dei cinque guerrieri. La sua agilità gli consente, inoltre, di spiccare micidiali balzi.




Gru: è una gru che preferisce affrontare le situazioni senza combattere, anche grazie alla sua mente fredda. Il suo stile di combattimento è basato sullo sviare i movimenti dell'avversario con ampi movimenti delle ali.







Mantide: è una mantide religiosa che,seppur piccola e veloce, dimostra una forza sorprendente che lo rende capace anche di sostenere un intero ponte con tanto di combattenti al di sopra di essi dotata di un gran senso dell'umorismo ed esperta di agopuntura.




Tigre: è una tigre forte e coraggiosa, ritratto perfetto del guerriero, che però non crede nelle capacità di Po. Alla fine però, dopo la sconfitta di Tai Lung ad opera di Po, riconosce le doti del panda guerriero e lo rispetta come Maestro del Kung Fu.






Vipera: è una vipera, sensuale e precisa guerriera dall'enorme fascino che per combattere intrappola l'avversario stringendolo e costringendolo a colpirsi da solo o con rapidi movimenti simili a frustate.


I MAESTRI


Oogway: è una tartaruga, l'anziano maestro di Shifu, saggio in tutte le sue decisioni, colui che prevede la venuta del nuovo Guerriero Dragone e il ritorno di Tai Lung.






Shifu è un panda minore, uno dei più famosi maestri di kung fu di tutta la Cina, inflessibile maestro di Po.





L’AVVERSARIO


Tai Lung: è un leopardo delle nevi trovato orfanello da Shifu, da cui è stato allenato, è stato uno dei più grandi lottatori prima di avvicinarsi alle forze oscure. Attende da anni l'occasione di evadere dal carcere di Chor-Ghom per vendicarsi del maestro. Riesce a mettere K.O. tutti i cicloni e quasi ad uccidere il maestro Shifu, ma alla fine viene sconfitto da Po in combattimento.

SPAZIO per le FIRME

COMBATTERE LA BUONA BATTAGLIA DELLA FEDE
Cari ragazzi e ragazze,

la storia di quest’anno ci accompagnerà a prendere coscienza che per vincere bisogna lottare!

Anche noi cristiani siamo chiamati a “combattere” una battaglia nella nostra vita, quella contro il male per la conquista del bene. Vogliamo infatti essere dei ragazzi in gamba che sanno fare le scelte giuste, seguendo l’esempio e l’insegnamento di Gesù.

In questo impegno non siamo soli. Dio attraverso lo Spirito Santo ci ha fatto dei doni che ci aiutano a vincere e a superare le difficoltà.

Nel corso dei secoli ci sono state – e ci sono! – tante persone che sono diventate degli eroi, questi sono i santi. Con la loro vita e la loro gioiosa testimonianza ci incoraggiano ad essere anche noi migliori.

In questo campo scuola, giorno per giorno, scoprirete non solo i campioni del Kung Fu e le loro mosse segrete, ma pure i campioni della fede cristiana.

Anche loro hanno le loro mosse vincenti che hanno permesso loro di diventare amici di Dio.

Cosa aspettiamo dunque:

l’avventura è iniziata!


DONO DELLO SPIRITO SANTO: IL TIMORE di DIO
SANTA CHIARA

La sera della domenica delle Palme (1211 o 1212) una bella ragazza diciottenne fugge dalla sua casa in Assisi e corre alla Porziuncola, dove l’attendono Francesco e il gruppo dei suoi frati minori. Le fanno indossare un saio da penitente, le tagliano i capelli e poi la fanno rifugiare nel piccolo fabbricato annesso alla chiesa di San Damiano, che era stata restaurata da Francesco. Qui Chiara è stata raggiunta dalla sorella Agnese; poi dall’altra, Beatrice, e da gruppi di ragazze e donne: saranno presto una cinquantina. Così incomincia, sotto la spinta di Francesco d’Assisi, l’avventura di Chiara, figlia di nobili che si oppongono anche con la forza alla sua scelta di vita, ma invano. Anzi, dopo alcuni anni andrà con lei anche sua madre, Ortolana. Chiara però non è fuggita “per andare dalle monache”, ossia per entrare in una comunità nota e stabilita. Affascinata dalla predicazione e dall’esempio di Francesco, la ragazza vuole dare vita a una famiglia di suore radicalmente povere, come singole e come monastero, viventi del loro lavoro e di qualche aiuto dei frati minori, immerse nella preghiera per sé e per gli altri, al servizio di tutti, preoccupate per tutti. Francesco le scrive la regola fondata sulla povertà.




Chiara era molto austera, però dice a suor Agnese: "non abbiamo un corpo di bronzo, né la nostra è la robustezza del granito". Così Chiara sa rendere alle consorelle malate i servizi anche più umili e sgradevoli, senza perdere il sorriso e senza farlo perdere. A soli due anni dalla morte, papa Alessandro IV la proclama santa. Chiara si distinse per il culto verso l'Eucarestia. Per due volte Assisi venne minacciata dall'esercito dell'imperatore Federico II che contava, tra i suoi soldati, anche saraceni. Chiara, in quel tempo malata, fu portata alle mura della città con in mano la pisside contenente il Santissimo Sacramento: i suoi biografi raccontano che l'esercito, a quella vista, si dette alla fuga.

L’angolo della saggezza

La paura di non essere all'altezza,

ci fa salire di un gradino. (proverbio giapponese)


Il segreto vincente di S. Chiara:
“Ama con tutta te stessa Colui che, per Amor tuo, tutto si è donato”.
Spesso ci si imbatte nel proprio destino,

sulla strada presa per evitarlo” (M. Oogway)

Il segreto vincente di S. Chiara

“Ama con tutta te stesso Colui che,

per Amor tuo, tutto si è donato”.



Il santo timore, o il TIMOR DI DIO, non è un atteggiamento di paura dell’uomo di fronte alla grandezza e al mistero di Dio. Esprime invece la consapevolezza di chi si sente amato dal Signore e non può vivere lontano da Lui. Vivere nel santo timore significa riconoscere che Lui è tutto e noi siamo sue creature, che da Lui riceviamo tutto e a Lui dobbiamo tutto.






IL SEGNO

Oggi, domenica, giorno del Signore, sentiremo nel vangelo l’incontro di Gesù con due sorelle: Marta e Maria…

C’è un verbo che delinea bene l’atteggiamento di Maria rispetto a quello di Marta: l’ASCOLTO… la cosa essenziale per incontrare Gesù!
« In quel tempo, mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò. Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. Marta invece era distolta per i molti servizi.

Allora si fece avanti e disse: «Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta». (Luca, 10,38-42),
Per l’attività di gruppo


1. Gioco di conoscenza…
2. Ognuno ha un sogno, un progetto, un desiderio. Quali sono i tuoi progetti, i tuoi sogni?

___________________________________________________

______________________________________________________________________________________________________

3. Preparazione alla messa del pomeriggio





DONO DELLO SPIRITO SANTO: PIETÀ

SAN FRANCESCO d'ASSISI

Nacque ad Assisi nel 1182 e morì nel 1226. Giovanni Francesco Bernardone, figlio di un ricco mercante di stoffe, condusse da giovane una vita spensierata e mondana; partecipò alla guerra tra Assisi e Perugia, e venne tenuto prigioniero per più di un anno, durante il quale patì per una grave malattia che lo avrebbe indotto a mutare radicalmente lo stile di vita: tornato ad Assisi nel 1205, Francesco si dedicò infatti a opere di carità tra i lebbrosi e cominciò a impegnarsi nel restauro di piccole chiese in rovina, dopo la “chiamata” del Crocifisso di san Damiano d'Assisi. Il padre di Francesco, adirato per i mutamenti nella personalità del figlio e per le sue cospicue offerte, lo diseredò; Francesco si spogliò allora dei suoi ricchi abiti dinanzi al vescovo di Assisi, eletto da Francesco arbitro della loro controversia. Francesco iniziò la sua predicazione, raggruppando intorno a sé dodici seguaci che divennero i primi confratelli del suo nuovo Ordine. Nel 1212 anche l’amica Chiara d'Assisi prese l'abito monastico, istituendo l’Ordine femminile delle clarisse. Dopo aver predicato in Terra Santa, si ritirò sul monte della Verna. Qui nel settembre 1224, dopo lunghe preghiere, ricevette dal Signore le stigmate, i segni della crocifissione di Gesù. Ormai era diventato uguale a Gesù. Francesco venne portato ad Assisi, dove rimase per anni segnato dalla sofferenza fisica e da una cecità quasi totale, che non indebolì tuttavia quell'amore per Dio e per la creazione espresso nel Cantico di frate Sole; in esso il Sole e la natura sono lodati come fratelli e sorelle.



L
La PIETÀ è l’orientamento del cuore e della vita intera ad adorare Dio, a prestargli il culto che lo riconosca come sorgente di ogni dono autentico. La pietà è la tenerezza per Dio, l’essere innamorati di Lui. La misericordia del Signore è stata realmente grande con noi, spetta a noi ora mostrare la nostra carità verso di Lui e di conseguenza anche ai nostri fratelli.

Grazie alla pietà il cristiano non cerca solo le consolazioni di Dio, ma desidera stare con Lui, vivere di Lui, gioire di Lui.

’angolo della saggezza


Dunque serba nel tuo cuore la pietà,

per non scacciare un angelo dalla tua porta. (William Blake)

IL SEGNO




Parole vincenti di San Francesco

Laudato sii, mio Signore,

per tutte le tue creature!






SPIRITO SANTO: SCIENZA

SAN DOMENICO SAVIO

Domenico Savio, nacque il 2 aprile 1842 a San Giovanni, presso Chieri, agli estremi confini della provincia torinese. Fu il secondo di ben dieci fratelli, figli di Carlo, che svolge l’attività di fabbro, e di Brigida Gaiato, sarta. Dopo la prima Comunione, all’età di appena sette anni, tracciò il suo grande progetto di vita: seguire e imitare Gesù. Nel 1854, Domenico, ormai dodicenne, incontrò Don Bosco. Il santo educatore rimase sbalordito da questo ragazzo che, entrato nell’oratorio di Valdocco a Torino, si mise a camminare veloce sulla strada della santità. Questo il programma: allegria, impegno nella preghiera e nello studio, far del bene agli altri, devozione a Maria. Domenico imparò presto a dimenticare se stesso, i suoi capricci ed a diventare sempre più attento alle necessità del prossimo. Sempre mite, sereno e gioioso, metteva grande impegno nei suoi doveri di studente e nel servire i compagni in vari modi: insegnando loro il Catechismo, assistendo i malati, pacificando i litigi. Nel 1856 scoppiò il colera. Don Bosco, insieme a quarantaquattro coraggiosi ragazzi più grandi, si presero cura dei malati. Tra di essi in prima fila spiccava proprio Domenico Savio. Ammalatosi anch’egli, dovette fare ritorno in famiglia a Mondonio, dove il 9 marzo 1857 morì fra le braccia dei genitori, consolando la madre con queste parole: “Mamma non piangere, io vado in Paradiso”. Pio XI lo definì “Piccolo, anzi grande gigante dello spirito”. Dichiarato eroe delle virtù cristiane il 9 luglio 1933, il venerabile pontefice Pio XII beatificò Domenico Savio il 5 marzo 1950 e, in seguito al riconoscimento di altri due miracoli avvenuti per sua intercessione, lo canonizzò il 12 giugno 1954. Domenico, quasi quindicenne, divenne così il più giovane santo cattolico non martire.


L’angolo della saggezza

Anche se una scimmia si veste di seta,

resta sempre una scimmia”.

IL SEGNO





Con il dono della SCIENZA lo Spirito introduce alla conoscenza dei misteri del Regno di Dio. Non si tratta di una conoscenza solo intellettuale, quanto di una esperienza di Dio. Lo Spirito insegna le parole di Gesù, le scrive nei cuori dei fedeli, le ricorda ai distratti, educa a vivere cristianamente nel mondo.


Le parole vincenti di Domenico Savio

«I miei amici saranno Gesù e Maria»




In gruppo… Lavoro personale

Elementari

1. Come reagisci se qualcuno ti dice che quello che fai ha poco valore?

______________________________________________________________________________________________________

2. Di fronte a qualcosa di negativo che ti capita come reagisci?

______________________________________________________________________________________________________
3. C’è qualcuno che ti ha cambiato la vita in qualche modo?

______________________________________________________________________________________________________


4. Sogno di Giuseppe ...

Medie

1. Come reagisci se qualcuno ti dice che quello che fai ha poco valore?

______________________________________________________________________________________________________

2. C’è qualcuno che ti ha cambiato la vita in qualche modo?

______________________________________________________________________________________________________

3. Gioco delle carte della vita...


San Tarcisio, il protettore dei ministranti

Tarcisio era un ragazzino che frequentava le Catacombe di San Callisto ed era molto fedele alla vita di quella giovane Chiesa. Egli ricevette i Sacramenti, nonostante essi si amministrassero solo agli adulti; prima del Battesimo la Chiesa prevedeva un periodo triennale ("Catecumenato") di preparazione; dopo questi tre anni, i padrini garantivano le buone intenzioni del catecumeno, quindi si giungeva al Sacramento. Durante la Veglia Pasquale, come era usanza di allora, Tarcisio ricevette questi tre sacramenti, detti "dell'iniziazione cristiana", ossia - appunto - il Battesimo, l'Eucaristia e la Confermazione. Divenne anche un accolito. Negli anni di Valeriano le persecuzioni erano veramente brutali ed era diventato assai arduo il compito dei Diaconi e degli Accoliti, che dovevano portare l'Eucaristia dalle Catacombe alle carceri e agli ammalati. Erano tempi davvero duri e, un giorno, il sacerdote della Catacomba di Tarcisio, dopo aver preparato il Pane per la distribuzione all'esterno, si guardò attorno per cercare qualcuno che si incaricasse di tale gravoso compito. "Padre, manda me". Una voce echeggia nella Catacomba; la voce è quella di un giovane, Tarcisio appunto, che si offre volontario. Alla protesta del sacerdote, che lo riteneva troppo giovane, egli rispose: "Padre mio, la mia giovinezza sarà la miglior salvaguardia. non negarmi questo onore, ti prego!". Il dialogo si concluse poi così: "Tarcisio, ricordati che un tesoro celeste è affidato alle tue deboli cure. Evita le vie frequentate e non dimenticare che le cose sante non devono essere gettate ai cani né le gemme ai porci. Custodirai con fedeltà e sicurezza i Sacri Misteri?". "Morirò piuttosto di cederli", fu la risposta del giovanetto. Tarcisio attraversò dunque le vie della città, evitando sia i luoghi molto frequentati sia quelli troppo deserti. Tarcisio accelerava il passo, raccolto in pensieri santi e sublimi. Non distava molto dal carcere: c'era soltanto da attraversare una grande piazza, dove alcuni ragazzacci facevano gazzarra. "Ci manca uno per completare la squadra (per il gioco)", gridava il caporione, "come facciamo?". Videro passare in quel momento Tarcisio, che era conosciuto da quei ragazzi, che però non sapevano che era un cristiano. Egli rifiutò l'invito a giocare e, nonostante essi insistettero, egli stringeva le mani al petto e rifiutava ancora. Ad un certo punto il caporione si accorge che egli incrociava le mani e gli chiese cosa custodiva lì dentro. Egli strinse ancor più le sue mani, mentre gli altri cercavano di strappargliele, poi giunse un signore anziano che capì che era un cristiano che portava i Santi Misteri. Appena si seppe questo iniziò il pestaggio: il sangue di Tarcisio cominciò a spandersi su quel luogo, mentre ormai i colpi e i calci non si contavano più. Giunse allora un erculeo ufficiale pretoriano di nome Quadrato, segretamente cristiano, che intimò a quelle canaglie di andarsene. Appena la piazza fu libera, si chinò sul morente Tarcisio che gli disse: "Io sto morendo, Quadrato, ma il Corpo del Signore è salvo! Ti prego, portami dal sacerdote!". Giunto là, Tarcisio era già morto. Subito le sue spoglie furono poste nelle stesse Catacombe di San Callisto, poi un'iscrizione ricorda il loro trasporto alla chiesa di San Silvestro in Campo, molto tempo dopo. Nel XIX secolo il martire dell'Eucaristia fu scelto come patrono dei ministranti  e dei paggi del SS. Sacramento.


IL SEGNO
La FORTEZZA è dono divino che ci rende saldi nella fede, ci irrobustisce per resistere al male, ci dà il coraggio di testimoniare in parole ed opere Cristo, crocifisso e risorto. La fortezza è l’atteggiamento di chi è saldo nel seguire il Signore. L’uomo forte non cede, è solido, tutto d’un pezzo, sa cosa fare, dove andare, è coerente, non ha due facce, sceglie la sua strada, la percorre fino in fondo e aiuta gli altri a fare altrettanto.




L’angolo della saggezza
Per rendere una cosa speciale,

devi solo credere che sia speciale (Po)
La forza non deriva dalle capacità fisiche, ma da una volontà salda. (Mahatma Gandhi)

Le “armi” della vittoria di Tarcisio

L’amore a Gesù, all’Eucaristia

e al Vangelo

La Croce, il Vangelo, la Chitarra






Per l’attività di gruppo


A. Elementari - Qualche spezzone di film

1. Ti è mai capitato di raggiungere qualcosa a costo di molti sacrifici? Quali?


_________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

2. Conosci qualche persona vicino a te che è riuscito a raggiungere il proprio sogno, a costo di tanti sacrifici...


______________________________________________________________________________________________________________
B. Medie

1. Chi è secondo te, il tipo forte?


__________________________________________________________________________________________________________________

2. C’è un tipo di fortezza più importante di quella fisica? Sai quale è e perché è più importante?


______________________________________________________________________________________________________

3. Preferisci stare con chi inizia tante cose o con chi ne fa poche ma le porta a conclusione?


______________________________________________________________________________________________________

4. Cosa ti fa pensare l’atteggiamento di Tarcisio?


______________________________________________________________________________________________________

5. Quando vedi che uno si abbatte facilmente, cosa pensi?

_________________________________________________________________________________________________________________________________________________________



MOSÈ

Ecco, brevemente, l'avventurosa storia di Mosè, quando gli antichi Faraoni d'Egitto facevano costruire le grandi piramidi.

Mosè era figlio di Jokebed, una donna Israelita, schiava del Faraone. Gli Israeliti, a causa del lavoro faticoso, soffrivano molto e Dio, vedendo questo, decise di mandare loro un liberatore. Ma chi poteva mandare per quel pericoloso compito? Dio, che vede tutto e sa tutto, aveva già deciso: Il liberatore sarebbe stato Mosè.

C'era solo un piccolo inconveniente: Mosè era ancora molto piccolo e per giunta si trovava in pericolo. Infatti, il Faraone, per invidia verso gli schiavi, aveva ordinato ai suoi soldati di uccidere tutti i bambini maschi Israeliti.

Come potevano salvare il piccolo? Jokebed e l’altra piccola figlia Miriam decisero di mettere il bimbo in una cesta e lasciarla scorrere lungo il fiume. Loro pensavano che sicuramente Dio avrebbe protetto il piccolo e che qualcuno l'avrebbe trovato e tratto in salvo.

E così avvenne. Niente di meno che la figlia di Faraone, colui che aveva comandato l'uccisione dei bambini, trovò il piccolo Mosè e lo tenne con se trattandolo come suo figlio. Mosè crebbe alla corte del Faraone ed era chiamato Figlio della figlia del Faraone.

Quando poi Mosè divenne abbastanza grandicello (80 anni), e dopo aver passato tante prove, Dio gli apparve nel deserto affidandogli il compito di liberare gli Israeliti. Mosè allora ritornò in Egitto dove incontrò suo fratello Aronne e sua sorella Miriam, colei che aveva preparato la cesta, ed insieme liberarono il popolo e lo condussero nella Terra Promessa.


IL SEGNO


L’angolo della saggezza
Se vuoi essere un uomo buono,

chiedi consiglio a tre uomini anziani.

(Proverbio cinese)
Non esistono notizie belle o brutte, Shifu.

Esistono solo notizie”(Maestro Oogway)


Il dono del CONSIGLIO è la luce e la guida spirituale che ci orienta lungo il cammino della vita, che ci fa fare le scelte giuste per il bene nostro e di tutti.

Ci aiuta a tenere sempre presente quello che Dio vuole da noi, a prendere la giusta direzione e decisione sul da farsi. E’ il dono che non ci permette di restare sempre allo stesso punto. Ci sprona a dare di più, a fare meglio.

E’ il dono che sostituisce “le pesanti ali di gallina con ali grandi d’aquila.”



L’esempio vincente di Mosé

Un piccolo bambino, figlio di schiavi, è diventato, con l’aiuto di Dio, un grande liberatore. Questa storia ci fa capire come Dio si prende cura di ogni ragazzo in modo che, quando sarà grande, possa essere uno strumento utile per i Suoi piani.



Per la riflessione

Durante la passeggiata, prova a pensare alla fatica che stai facendo e a quella dei tuoi compagni…; prova a non lamentarti e ad andare avanti con la motivazione di arrivare alla meta… costi quel che costi.

Vale la pena fare qualche sacrificio se questo ti matura e ti rende migliore!

DONO DELLO SPIRITO SANTO: L’INTELLETTO

LAURA VICUÑA

Laura Vicuna nacque a Santiago del Cile il 5 aprile 1891. Rimasta orfana di padre all'età di due anni, si trasferì con la mamma in Argentina, dove frequentava il collegio delle Suore Salesiane. Morì giovanissima il 22 gennaio 1904, dopo essere diventata la bambina più generosa e simpatica di tutta la scuola. Simpatica ma anche energica quanto bastò per fronteggiare con coraggio le insidie violente che un maniaco le tendeva. La sua figura impressiona per la straordinaria determinazione che questa bambina sapeva esprimere, pronunziando con fermezza il suo proposito: "la morte ma non peccati". È un invito a riflettere come i bambini sappiano talora essere radicali nelle loro scelte, e come in particolare la bambine custodiscono tesori spesso ignorati. Laura fu beatificata da Giovanni Paolo II il 3 settembre 1988. La sua salma è venerata nella cappella delle Figlie di Maria Ausiliatrice a Bahía Blanca, in Argentina.



L’angolo della saggezza

Siate candidi come colombe,



ma astuti come serpenti” (Gesù)
L'importante è non smettere

di fare domande” (Einstein)
IL SEGNO





L’INTELLETTO è il dono dello Spirito Santo che svela alle nostre menti il volere di Dio. Chi può conoscere il pensiero divino se non è guidato dallo Spirito di Cristo?E’ come una lente di ingrandimento che ti fa cogliere i particolari, altrimenti invisibili ad occhio nudo… Saper” leggere dentro”: attraverso questo dono si arriva a scoprire e a gustare il significato profondo delle cose, le bellezze interiori delle persone e i sentimenti di Dio stesso.




Le parole vincenti di Laura Vicuña:

O mio Dio, voglio amarti e servirti per tutta la vita; perciò ti dono l’anima, il cuore e tutto il mio essere!





In gruppo… Lavoro personale

1. “Capita ogni giorno… a scuola, a casa, con gli amici… lo si vede per televisione… Tante persone vivono rassegnati… sembra che niente possa far cambiare le situazioni della vita!

Cosa ne pensi?

______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________


2. La delusione, a cosa può portare?
______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Per riflettere
1. Il termine “delusione” significa: Stato d'animo di tristezza provocato dalla constatazione che le aspettative, le speranze coltivate non hanno riscontro nella realtà.
2. Il termine “rassegnazione” significa: “Paziente accettazione di ciò che è ritenuto inevitabile.
3. Pensate e scrivete uno slogan contro la delusione e la rassegnazione…

CELEBRAZIONE PENITENZIALE


DONO DELLO SPIRITO SANTO: SAPIENZA

SANT’AGOSTINO

Agostino è uno degli autori di testi teologici, mistici, filosofici, esegetici, ancora oggi molto studiato e citato; egli è uno dei Dottori della Chiesa come ponte fra l’Africa e l’Europa; il suo libro le “Confessioni” è ancora oggi ricercato, ristampato, letto e meditato. La sua vita fu proprio così in due fasi: prima l’ansia inquieta di chi, cercando la strada, commette molti errori; poi imbroccata la via, sente il desiderio ardente di arrivare alla meta per abbracciare l’amato. Agostino Aurelio nacque in Africa nel 354 da una famiglia di piccoli proprietari terrieri, il padre Patrizio era pagano, mentre la madre Monica, era cristiana; fu lei a dargli un’educazione religiosa. Ebbe un’infanzia molto vivace. Dopo i primi studi si recò a Cartagine. Qui, a 16 anni, Agostino viveva la sua adolescenza in modo molto vivace. Cominciò a convivere con una ragazza cartaginese, dalla quale ebbe anche un figlio, Adeodato.

Dopo varie avventure, a Milano Agostino incontra s. Ambrogio e si converte. Ma sono soprattutto le lacrime e le preghiere della madre Monica che muovono il cuore del figlio a ritornare a Gesù. Dopo aver ritrovato la fede, Agostino lascia tutto per seguire la strada della santità e si fa monaco. Viene poi nominato vescovo di Ippona, dove dopo aver fatto tanto bene morì il 28 agosto del 430 a 76 anni.
L’angolo della saggezza

Il Maestro disse:

Ti insegnerò che cos’è la sapienza:



riconosci di sapere quel che sai

e di non sapere quello che non sai.

Questa è la sapienza”. (Confucio)
Il caso non esiste” (Maestro Oogway)


SAPIENZA = sapienza deriva dal latino “sapere”= avere sapore. Significa avere il gusto delle cose di Dio e della vita così come le vede Lui, secondo i suoi occhi, secondo il suo cuore. A forza di vivere con Dio, si entra a poco a poco nel suo modo di pensare.


IL SEGNO
IL SEGNO



Le parole vincenti di Agostino:

«Tardi ti ho amato, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amato. Ed ecco che tu stavi dentro di me e io ero fuori e là ti cercavo…. Ti ho gustato e ora ho fame e sete di te. Mi hai toccato e ora ardo dal desiderio di conseguire la tua pace».


Carissimi ragazzi ed animatori,

siamo arrivati al termine del nostro campo scuola e vi consegno questa pagina perché l’esempio GIOIOSO dei santi vi aiuti a vivere la testimonianza della vostra vita con IMPEGNO e RICONOSCENZA.

È stata una bella avventura densa di amicizia e di dialogo, dove ognuno ha saputo collaborare per far sì che i vari momenti, dallo svago alle passeggiate, dalle serate ai momenti formativi, lasciassero un segno. La passione che ci avete messo è riuscita a formare un vero gruppo unito dall’entusiasmo e dalla spensieratezza di chi vuol crescere nella bontà e nella generosità…

… l’EUCARISTIA che conclude il campo scuola, con la presenza dei vostri genitori, è un passaggio di testimone perché essi vi sappiano incoraggiare ed educare alle cose essenziali e semplici, che avete sperimentato. Oggi è il giorno della GRATITUDINE, che diventa giorno della MISSIONE contraddistinto da quanto ha fatto Po credendo nel suo cuore di poter vincere il “male”.

È una “missione” che dovete continuare a Belluno nella vostra famiglia, con i vostri amici ed anche nell’Oratorio don Bosco.

Posso dire con certezza che le cose e le esperienze trasmesse da noi animatori, anche se con qualche rimprovero, testimoniano che vi vogliamo veramente bene con tutto il cuore.

Ripeto con forza il concetto sentito nella storia: “Il caso non esiste“! Esistono solo persone che sono capaci di realizzare i loro sogno se ci credono profondamente con il loro cuore.

Don Bosco alimentava nei suoi ragazzi questa certezza con il desiderio di essere “santi” e la faceva consistere “nell’essere molto ALLEGRI”, con il Signore nel cuore.

Quanto è bello vivere sapendo che Qualcuno ci ama e noi vogliamo prendere l’invito per non lasciarlo cadere nel vuoto.

O Maria Ausiliatrice ti affido questi ragazzi, le loro famiglie e gli animatori perché anche a Belluno si possa credere alla SPERANZA che viene dai ragazzi e dai giovani.

con affetto sincero don CLAUDIO








DOMENICA con SANTA CHIARA - TIMORE di DIO

Mattina

Concedici, o Padre, per l’intercessione di Santa Chiara, di essere sempre strumenti del tuo Amore; affinché tu stesso, attraverso di noi, possa raggiungere e salvare ogni persona.



Sera

Tutti: O alto e glorioso Dio, illumina il mio cuore. Dammi una fede retta, speranza certa, carità perfetta, e umiltà profonda. Dammi, Signore sapienza e discernimento per compiere la tua vera e santa volontà. Amen.
Signore, per intercessione di Santa Chiara, aiutaci a gettare le opere del male; aiutaci a lasciare, a perdere il nostro egoismo per ritrovare Te fonte della vera Carità e della vera Gioia. E così, poter maggiore agilità lottare ed entrare per la porta stretta del Paradiso.
LUNEDI con SAN FRANCESCO d’ASSISI - PIETÀ

Mattina

O Signore,fa' di me uno strumento della tua pace.

Dov'è odio, che io porti l'amore.

Dov'è offesa, che io porti il perdono.

Dov'è discordia, che io porti l'unione.

Dov'è errore, che lo porti la verità.

Dov'è disperazione, che io porti la speranza.

Dov'è tristezza, che io porti la gioia.

Dove sono le tenebre, che io porti la luce.

Signore,fa' che io non cerchi tanto

di essere consolato, quanto di consolare­;

di essere compreso, quanto di comprendere;

di essere amato, quanto di amare.

Poiché è donando che si riceve;

è perdonando che si è perdonati;

è morendo che si risuscita a vita eterna.


Sera

Altissimo, Onnipotente Buon Signore, tue sono la lode, la gloria, l'onore ed ogni benedizione. A te solo Altissimo, si addicono e nessun uomo è degno di menzionarti.

Lodato sii mio Signore, insieme a tutte le creature specialmente il fratello sole, il quale è la luce del giorno,e tu tramite esso ci illumini.

Ed esso è bello e raggiante con un grande splendore: simboleggia Altissimo la tua importanza.

Lodato sii o mio Signore, per sorella luna e le stelle: in cielo le hai formate, chiare preziose e belle.

Lodato sii, mio Signore, per fratello vento,e per l'aria e per il cielo; quello nuvoloso e quello sereno, ogni tempo tramite il quale alle creature dai sostentamento.

Lodato sii mio Signore, per sorella acqua, la quale è molto utile e umile,preziosa e pura.

Lodato sii mio Signore, per fratello fuoco, attraverso il quale illumini la notte. E' bello, giocondo, robusto e forte.

Lodato sii mio Signore, per nostra sorella madre terra, la quale ci dà nutrimento e ci mantiene: produce diversi frutti variopinti, con fiori ed erba.
Lodato sii mio Signore, per quelli che perdonano in nome del tuo amore, e sopportano malattie e sofferenze.

Beati quelli che sopporteranno ciò serenamente, perché saranno premiati.


Lodato sii mio Signore per la nostra morte corporale, dalla quale nessun essere umano può scappare, guai a quelli che morranno mentre sono in situazione di peccato mortale.

Beati quelli che la troveranno mentre stanno rispettando le tue volontà.

La seconda morte, non farà loro alcun male.

Lodate e benedite il mio Signore, ringraziatelo e servitelo con grande umiltà.


MARTEDI con SAN DOMENICO SAVIO - SCIENZA

Mattina

O Dio, tu ci hai chiamati alla vita e ci hai creati liberi,

senza confini di terra, di cielo, di stelle in questo immenso universo, disegnato per noi.

Siamo nati liberi, noi siamo liberi senza recinti e catene, prigioni e padroni per queste tue ali celesti che abbiamo nel cuore.

Mani, mani da liberare stringiamoci più forte queste mani.

Piedi, piedi per camminare, camminare sempre e solo per Te.

Occhi, occhi da far brillare nella luce per poterti rivedere.

Cuori, cuori da riabbracciare nel perdono per poter ricominciare.


Sera

Il Programma di Santità di Domenico Savio:




  1. Allegria. Ciò che ti turba e toglie la pace non viene da Dio.

  2. I tuoi doveri di studio e di preghiera. Attenzione a scuola, impegno nello studio, impegno nella preghiera. Tutto questo non farlo per ambizione, ma per amore del Signore.

  3. Far del bene agli altri. Aiuta i tuoi compagni sempre, anche se costa sacrificio.

Prova TU a scrivere il tuo!

___________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Voglio riuscire, voglio tentare la via dei santi.

Gesù, dammi Tu la volontà necessaria.

Fammi la grazia di poter vivere una vita interiore

più raccolta sconfiggendo tutte le tentazioni del mondo.

Gesù, confido in Te, nella infinita misericordia.



MERCOLEDI con SAN TARCISIO - FORTEZZA

Mattina

O Spirito Santo, donami il dono della Fortezza, perché io possa scegliere e camminare nella forza di Dio per piccoli o lunghi tratti, ed essere fedele, sempre, a ciò che Dio mi chiede.


O Padre, fonte di ogni Luce e Misericordia, che hai riempito del Tuo Amore tutta la terra, sull’esempio di San Tarcisio, effondi su questi ragazzi il Tuo Spirito, che è Signore e da la vita, perché assieme al Tuo Figlio, nostro Signore Gesù Cristo, possano essere, con Te, una cosa sola. Te lo chiediamo ardentemente per Cristo nostro Signore. Amen.
Sera

"O Signore Gesù Cristo, tu prima di ascendere al cielo hai promesso di mandare lo Spirito Santo per completare il tuo lavoro nelle anime dei tuoi apostoli  e discepoli.

Concedimi di ricevere lo stesso Spirito Santo così che Egli possa perfezionare nella mia anima il lavoro della tua grazia e del tuo amore.

Concedimi lo Spirito di Fortezza, perché io possa portare la mia croce con te e possa superare con coraggio tutti gli ostacoli che si oppongono alla mia salvezza.

Ti prego dunque, segnami con il sigillo dei tuoi veri discepoli e animami in tutte le cose con il  tuo Spirito. Amen.

GIOVEDI - con MOSÈ – CONSIGLIO

Mattina

La Consegna del “bastone” Dal libro dell’Esodo 4, 10 - 17

10Mosè disse al Signore: «Mio Signore, io non sono un buon parlatore; non lo sono mai stato prima e neppure da quando tu hai cominciato a parlare al tuo servo, ma sono impacciato di bocca e di lingua». 11Il Signore gli disse: «Chi ha dato una bocca all’uomo o chi lo rende muto o sordo, veggente o cieco? Non sono forse io, il Signore? 12Ora và! Io sarò con la tua bocca e ti insegnerò quello che dovrai dire». 13Mosè disse: «Perdonami, Signore mio, manda chi vuoi mandare!». 14Allora la collera del Signore si accese contro Mosè e gli disse: «Non vi è forse il tuo fratello Aronne, il levita? Io so che lui sa parlar bene. Anzi sta venendoti incontro. Ti vedrà e gioirà in cuor suo. 15Tu gli parlerai e metterai sulla sua bocca le parole da dire e io sarò con te e con lui mentre parlate e vi suggerirò quello che dovrete fare. 16 Parlerà lui al popolo per te: allora egli sarà per te come bocca e tu farai per lui le veci di Dio. 17Terrai in mano questo bastone, con il quale tu compirai i prodigi».

Tutti: Guidaci a vivere questi giorni in amicizia profonda tra noi, così sapremo anche di esserlo con te.

Rendici attenti alle necessità degli altri, rispettosi della creazione, sempre pieni di gioia per la tua amicizia. Amen
Sera

Signore, grazie di tutto. Ti preghiamo: veglia su questo nostro campo scuola, come hai vegliato su Israele, tuo popolo, accampato nel deserto.

Il campo è un’occasione che ci doni di vivere una volta all’anno, forse anche solo una volta nella nostra vita.

Aiutaci a viverlo intensamente, a non buttarci dietro le spalle questa occasione preziosa per renderci migliori con gli altri. AMEN
VENERDI con BEATA LAURA VICUÑA - INTELLETTO

Mattina

Ci rivolgiamo a te, Laura Vicuña, che la Chiesa ci propone come modello di adolescente, coraggiosa testimone di Cristo. Tu che sei stata docile allo Spirito Santo e ti sei nutrita di Eucaristia, ottienici fede coerente, purezza coraggiosa, fedeltà al dovere quotidiano, fortezza nel vincere le insidie dell’egoismo e del male.

Fa che anche la nostra vita, come la tua, sia totalmente aperta alla presenza di Dio, alla fiducia in Maria e all’amore forte e generoso verso gli altri. Amen.
Sera

O beata Laura Vicuña, tu che hai vissuto fino all’eroismo la configurazione a Cristo accogli la nostra fiduciosa preghiera. E aiutaci ad aderire con cuore puro e docile alla volontà del Padre. Dona alle nostre famiglie pace e fedeltà. Fa che anche nella nostra vita, come nella tua, risplendano fede coerente, purezza coraggiosa, carità attenta e sollecita per il bene dei fratelli. Amen.
SABATO con SANT’AGOSTINO - SAPIENZA

Mattina

Mt 13,44-46

Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto in un campo; un uomo lo trova e lo nasconde di nuovo, poi va, pieno di gioia, e vende tutti i suoi averi e compra quel campo. Il regno dei cieli è simile a un mercante che va in cerca di perle preziose; trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra.

O Dio, dal quale provengono a noi tutti i beni e sono allontanati tutti i mali.

O Dio, sopra del quale non c’è nulla, fuori del quale nulla, e senza del quale nulla.

O Dio, sotto il quale è il tutto, nel quale il tutto, col quale il tutto...

Ascolta, ascolta, ascolta me, Dio mio, mio signore, mio re, mio padre, mio fattore, mia speranza, mia realtà, mio onore, mia casa, mia patria mia salvezza, mia luce, mia vita (S. Agostino).
«Tardi ti ho amato, Bellezza tanto antica e tanto nuova; tardi ti ho amato! (…) Tu eri con me, ma io non ero con te. Mi tenevano lontano da te le creature che, pure, se non esistessero in te, non esisterebbero per niente.

Tu mi hai chiamato e il tuo grido ha vinto la mia sordità; hai brillato, e la tua luce ha vinto la mia cecità; hai diffuso il tuo profumo,


e io l’ho respirato, e ora anelo a te; ti ho gustato, e ora ho fame e sete di te; mi hai toccato, e ora ardo dal desiderio della tua pace».

(S. Agostino)
a scelta tra le seguenti preghiere


  1. TI ADORO, MIO DIO

Ti adoro, mio Dio, e ti amo con tutto il cuore. Ti ringrazio avermi creato, fatto cristiano e conservato in questo giorno. Perdonami il male, oggi commesso e, se qualche bene compiuto, accettalo. Custodiscimi nel riposo e liberami dai pericoli. La tua grazia sia sempre con me e con tutti i miei cari. Amen.


  1. CONFESSO

Ripenso alla mia giornata e mi chiedo: ho fatto il mio dovere? Ho cercato il bene del mio prossimo? Ho tenuta viva la presenza di Gesù nella mia giornata?

Confesso a Dio Onnipotente e a voi fratelli che ho molto peccato in pensieri, parole, opere ed omissioni. Per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa.

E supplico la beata sempre vergine Maria, gli Angeli , i Santi e voi, fratelli, di pregare per me il Signore Dio nostro.


  1. ATTO di DOLORE (variante)

Mio Dio, ho peccato contro di Te che sei fedele e degno di essere amato con tutto il cuore. Abbi misericordia di me, crea in me un cuore nuovo e donami lo Spirito di verità, di fortezza e di generosità, perché io sia fedele a Te e porti pace e gioia. Amen.


  1. AL TERMINE DEL GIORNO

Al termine del giorno, o sommo Creatore, vegliaci nel riposo con amore di Padre. Dona salute al corpo e forza allo spirito, la tua luce rischiari le ombre della notte. Nel sonno delle membra resti fedele il cuore, e al ritorno dell'alba intoni la tua lode.


  1. ANGELO di DIO

Angelo di Dio, che sei il mio custode, illuminami, custodiscimi, reggi e governa me che ti fui affidata dalla pietà celeste. Amen.


  1. O SPIRITO SANTO

O Spirito Santo, Amore del Padre e del Figlio, ispirami sempre ciò che devo pensare, ciò che devo dire e come devo dirlo, ciò che devo tacere, ciò che devo scrivere, come devo agire e ciò che devo fare per procurare la Tua gloria, il bene delle anime e la mia santificazione. Amen.


  1. A SAN DOMENICO SAVIO

San Domenico Savio, che alla scuola di don Bosco hai imparato a percorrere la via della santità, aiutaci ad amare Gesù e Maria, ad essere fedeli agli impegni quotidiani, a crescere nella purezza e nell’amore. Dona entusiasmo alla nostra vita nella fatica e nella gioia per essere segno di speranza nell’impegno e nell’amicizia sincera verso i fratelli.


  1. SALVE REGINA

Salve Regina, madre di misericordia, vita, dolcezza, speranza nostra, salve. A te ricorriamo, esuli figli di Eva; a te sospiriamo gementi e piangenti in questa valle di lacrime. Orsù, dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi. E mostraci dopo questo esilio, Gesù, il frutto benedetto del tuo seno. O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.


  1. TU SEI IL MIO DIO

Signore, tu sei il mio Dio, fin dal mattino ti ho cercato;

ho provato a essere tuo figlio e fratello di tutti.

Ora nel silenzio della notte, penso a Te che sei stato il mio aiuto, sento ancora la tua protezione e mi sento felice e sicuro.

Mi aggrappo a Te, che mi tieni stretto fra le tue mani.

Con Te vicino mi sento forte. Se mi fido di Te, il male non potrà vincermi mai.

Signore, il mio desiderio è di starti vicino, volerti più bene e non lasciarti in nessun momento. Amen.




  1. PREGHIERA DELL’IMPEGNO

Signore, in questo giorno, tra tante difficoltà, ma anche tra momenti belli e sereni, ho provato a vivere meglio. A fare il bene superando il timore di essere preso in giro.

Mi sono impegnato a diventare ‘prossimo’ di tutti quelli che mi vivono accanto o che ho incontrato anche solo per un attimo…

Si, qualcosa sono riuscito a combinare; però ho fatto anche vari sbagli. Non sono un eroe. Tu sai che da solo non andrei lontano.

Ma un giorno è breve: e domani avrò il tempo per ricominciare, e continuare! Signore, fammi svegliare domani mattina con la volontà di fare di più e meglio! Amen.




  1. TI RENDIAMO GRAZIE, SIGNORE

Ti rendiamo grazie, Signore, per il riposo che ci hai dato, per il nuovo giorno che ci doni, segno del tuo amore.

Ti offriamo le azioni di questo giorno che iniziamo nel tuo nome, con gioia e fiducia, sorretti dalla speranza che Tu sei sempre con noi.

Vogliamo ascoltare la Tua Parola che ci insegna ad amarti di più nelle persone con le quali condividiamo questo campo scuola e negli impegni ai quali siamo chiamati.


  1. GRAZIE, SIGNORE

- Grazie, perché nel Tuo grande amore hai creato il mondo. Grazie Signore.

- Grazie per tutte le meraviglie che ci circondano. Grazie Signore.

- Grazie per la nostra gioia di vivere. Grazie Signore.

- Grazie per i nostri volti, il cuore e la mente. Grazie Signore.

- Grazie per l’incontro con gli altri per crescere nell’amicizia. Grazie Signore.

- Grazie per il dono della vita e dell’Amore. Grazie Signore.

(altri grazie)


  1. RINGRAZIARE È UNA FESTA

Al termine di questa giornata ti diciamo grazie Signore, perché Tu sei buono con noi. Vogliamo ricordare i Tuoi benefici. Tu Signore sei buono e perdoni. Ti vogliamo esprimere la nostra gratitudine e la nostra amicizia. Tu sei la nostra speranza e la nostra fiducia.

Ci hai custodito in questa giornata continua anche in questa notte a vegliare su ciascuno di noi. Ti abbracciamo Signore. Amen




  1. VERGINE SANTA INSEGNACI

Vergine Santa, insegnaci a scoprire nella vita i gesti e le parole che dobbiamo imparare per essere più simili a Gesù.

Insegnaci come si fa ad avere le mani sempre pronte al servizio; ad avere gli occhi aperti alle necessità dei fratelli; ad avere il cuore che ama senza fare differenze.

Aiutaci ad essere persone limpide e serene, silenziose e laboriose, ricche dei tuoi esempi per saper ascoltare il Signore.

Aiutaci a voler bene alla preghiera per dire ogni giorno come te:

«Ciò che Tu vuoi, Signore, si compia in me».

Ti salutiamo , o Maria.






  1. Monte Piana da Misurina




  1. Rifugio “Città di Carpi”

Yüklə 141,29 Kb.

Dostları ilə paylaş:




Verilənlər bazası müəlliflik hüququ ilə müdafiə olunur ©genderi.org 2024
rəhbərliyinə müraciət

    Ana səhifə