Sabato 30 giugno


Lettura: Dal libro di Giosuè (Gs 1,6-9)



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Lettura: Dal libro di Giosuè (Gs 1,6-9)


Sii coraggioso e forte, poiché tu dovrai mettere questo popolo in possesso della terra che ho giurato ai loro padri di dare loro. Solo sii forte e molto coraggioso, cercando di agire secondo tutta la legge che ti ha prescritta Mosè, mio servo. Non deviare da essa né a destra ne a sinistra, perché tu abbia successo in qualunque tua impresa. Non si allontani dall tua bocca il libro di questa legge, ma meditalo giorno e notte, perché tu cerchi di agire secondo quanto vi è scritto; poiché allora tu porterai a buon fine le tue imprese e avrai successo. Non ti ho io comandato: Sii forte e coraggioso? Non temere dunque e non spaventarti, perché è con te il Signore tuo Dio, dovunque tu vada.

Vangelo: Lc. 11,9-10

Ebbene io vi dico: Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chi chiede ottiene, chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto.


Preghiamo con i salmi!


Salmo 1

Beato l’uomo che non segue il consiglio degli empi,

non indugia nella via dei peccatori e non siede in compagnia degli stolti;

ma si compiace della legge del Signore,

la sua legge medita giorno e notte.
Sarà come albero piantato lungo corsi d’acqua,

che darà frutto a suo tempo

E le sue foglie non cadranno m,ai;

riusciranno tutte le sue opere.


Non così, non così gli empi:

ma come pula che il vento disperde.

Il Signore veglia sul cammino dei giusti,

ma la via degli empi andrà in rovina.

(Salmo 122)

Per i miei fratelli e per i miei amici io dirò:

“Su di te sia pace”.

Per la casa del Signore nostro Dio

Chiederò per te il bene.

VENERDì 6 LUGLIO


7 ° GIORNO


  • Preghiera del mattino

Fino a ieri, Signore,

erano gli altri a decidere al posto mio.

Adesso tocca a me.


No, non devo prendere grandi decisioni:

la mia vita è piccola, Signore,

e soltanto nei sogni mi capitano grandi avventure.

Studiare o giocare;

dare un calcio o donare un sorriso;

fare la pace o tenere il muso lungo;

aiutare la mamma o chiudersi in bagno;

stare da solo o con gli amici;

ammirare gli altri o invidiarli;

aiutare o sfruttare…

Piccole cose!

Ma sono la mia vita.

Ogni scelta un problema:

se prendo qualcosa, devo lasciarne un’altra.

Però devo scegliere!
Sono un bambino, Signore,

ma abbastanza grande per capire

che non è tutto uguale.
Devo scegliere, Signore:

se non decido io,

non sarò mai libero.

Ed ora ho scelto di crescere.




  • La storia

Narratore: Ricordate? Siamo sull’ Hispanìola, una nave composta da uno strano equipaggio: un pirata al timone, un morto sul ponte e per capitano un ragazzo, Jim. Nell’aria, un presentimento: qualcosa, meglio, qualcuno, sta minacciando la vita del ragazzo.

Hands: Allora, mi porti del vino?

Jim: Eccolo! Hands era lì rannicchiato come stesse male, ma io sapevo che aveva nascosto un pugnale per uccidermi.

Hands: Buono il vino! Ora vorrei fumare! Mi puoi tagliare un mozzicone di tabacco? Io non ho coltello né forza per farlo.

Jim: Sta bene. Vi taglierò il tabacco, ma se io fossi al vostro posto e mi sentissi male come voi dite, direi le mie preghiere come un buon cristiano.

Hands: Perché dovrei farlo?

Jim: Perché siete un assassino, spergiuro e bugiardo. Un uomo giace ai vostri piedi ucciso e voi mi domandate perché pregare? Per la misericordia di Dio, ecco il perché, signor Hands!

Hands: Per trent’anni ho solcato i mari e ho visto del bene e del male, del meglio e del peggio… ma non ho mai visto del bene venire dalla bontà. Per me chi colpisce per primo ha sempre ragione; i morti non mordono; ecco il mio punto di vista. Ora basta con le sciocchezze! Vediamo dove arenare la nave.

Jim: Ero così intento alle manovre della nave da dimenticare il pericolo che stavo per correre. Con un ruggito, Hands mi venne addosso: lo schivai e sparai con la rivoltella che avevo in tasca. Non successe niente, perché la carica si era guastata con l’acqua del mare. Scappai veloce sul ponte.

Hands: E’ inutile che tenti di fuggire! Io ti ammazzerò!

Jim: Giocammo a rimpiattino, fino a che l’Hispanìola non si arenò. Fu un colpo forte, che mi sbatte quasi tra le braccia di Hands.

Hands: Ora ci sei!

Jim: Ancora un passo, signor Hands, e vi brucio le cervella! I morti non mordono, lo sapete.

Hands: Jim, credo che siamo tutti e due in un bell’impiccio. Veniamo ai patti. Non vorrai che un marinaio vecchio ed esperto come me deva cedere ad un giovincello come te!

Jim: Alle sue parole mi ero quasi incantato, quando velocissimo Hands portò la mano alla spalla: sentii un sibilo, il pugnale arrivò velocissimo inchiodandomi con la spalla all’albero di prua. Colpii Hands alla testa con il calcio della pistola, che cadde a terra svenuto e ferito gravemente. Per il momento ero ancora una volta salvo.

Sentivo dentro di me stanchezza e terrore. Mi sono messo a tremare tutto. Volevo togliere il pugnale, ma non ne avevo la forza. E’ stato il tremolio, che mi aveva preso per tutto il corpo, a facilitarne l’uscita. La ferita era leggera: il pugnale aveva lacerato solo la pelle. La medicai in fretta e poi manovrai la nave, per metterla al sicuro. Ora potevo toccare terra e andare a portare la buona notizia ai miei amici: la nave era in mano nostra!

Narratore:. Sarebbe stato troppo bello per Jim. Lui non sapeva ancora che il fortino era caduto nelle mani di Silver, del capitano Silver. Entrato in casa, Jim fu sorpreso dalla voce di una strana sentinella: il verde pappagallo di Silver.

Il pappagallo: Pezzi da otto! Pezzi da otto! Pezzi da otto!

Narratore: A quel grido, tutti si svegliarono.

Silver: Corpo di mille bombe, chi va là? Porta una torcia, Dick. Oh, ecco Jim! Per tutti i fulmini, fatti avanti, non aver paura!… Che bella sorpresa! Ho capito subito che tu eri un ragazzo furbo, astuto.

Jim: A queste chiacchiere non diedi alcuna risposta. Mi avevano posto con le spalle al muro: io stavo là, apparentemente guardando in faccia Silver, senza mostrare alcuna paura, ma internamente, nel cuore, avevo la più nera disperazione.

silver: Miei cari amici, sorpresa: oggi sono io a presentarvi la storia. Lo so che mi giudicate crudele, un cattivo, ma cosa volete: Quando si va per mare, uno non sta a guardare molto per il sottile. E poi quel tesoro è tutta la vita che lo sto inseguendo. Allora Jim, non parli?

Narratore: Jim non rispondeva: era preoccupato per i suoi amici. Se Silver era lì, dov’erano i suoi amici?

Silver: I tuoi amici ti hanno abbandonato! Non ti vogliono più con loro: li hai traditi!

Jim: Dio sia lodato, i miei amici sono ancora vivi!

Silver: Mio bel galletto, non voglio minacciarti! Se vuoi metterti al mio servizio sei il benvenuto.

Jim: Devo rispondere?

Silver: Ragazzo mio, nessuno ti fa premura. Riflettici bene. Nessuno di noi ti fa fretta. Come vedi, il tempo passa molto piacevolmente in compagnia.

Jim: Vorrei sapere perché voi siete qui e dove sono i miei amici!

Un pirata: Non lo sappiamo neppure noi!

Silver: Taci, non rispondere se non sei interrogato. Ieri mattina all’alba il dottor Livesey è venuto da noi alzando la bandiera bianca.

Livesey: “Capitano Silver, vi hanno tradito. La nave se ne è andata”.

Silver: Eravamo un po'’ ubriachi… Andammo a vedere: la nave non c’era più. Per tutti i fulmini, era vero! Il dottore allora fece un patto con noi: ed eccoci qui padroni del forte, e loro non so dove siano. “Quanti siete che desiderate lasciare il fortino?” Ho chiesto loro dopo il patto.

Livesey: Siamo quattro e uno di noi è ferito.

Silver: “In quanto al ragazzo – disse – non so dove sia andato a finire e il diavolo se lo porti, perché siamo tutti stufi di lui”.

Jim: Avete finito?

Silver: Sì, ho detto tutto quello che dovevi sapere, figliolo mio.

Jim: E ora, che debbo scegliere? Non sono così stupido da non sapere quello che posso attendermi da voi. Qualunque cosa succeda, poco me ne importa. Da quando ebbi la disgrazia di incontrarvi, ho visto morire troppa gente. Silver, il vostro piano è naufragato. Sono io che l’ho buttato all’aria. Io ero dietro il barile delle mele, quando voi lo avete concertato. In quanto alla nave, io ho tagliato il cavo e ferito a morte i due uomini di guardia! E ora, se volete, uccidetemi. Se mi salvate la vita, quando sarete davanti al giudice per rispondere alla vostra pirateria, farò tutto il possibile per salvarvi dalla forca.

Narratore: Jim aveva parlato tutto d’un fiato con gran stupore dei pirati, che lo fissavano quasi fossero diventati improvvisamente paurosi come pecore.

Morgan: Aggiungerò ancora una cosa. Fu lui che riconobbe Can Nero.

Un altro pirata: Fu proprio lui che trafugò la mappa del tesoro. In una parola Jim ha sempre intralciato i nostri piani!

Morgan: Allora si uccida!

Silver: Fermi! Chi credi di essere tu? Il capitano? Per tutti i fulmini, ti insegnerò io a comportarti. Qui comando io! Se non vuoi venire in pasto ai pescecani, devi solo obbedire!

Un altro pirata: Tom ha ragione!

Silver: Volete regolare i conti con me ? Sono pronto ! Conoscete le regole : chi vuole, pugnale alla mano, si faccia avanti. Vi assicuro che, nonostante la stampella, vi farò vedere come si adopera il coltello ! Nessuno ? Se non vi battete, allora dovete ubbidire ! Ha molto più coraggio di voi questo ragazzo. In verità, non ne ho visto di migliori ! Guai a chi oserà alzare la mano su di lui.
Morgan: Vi chiedo perdono, capitano. Questa ciurma non è contenta di quello che lei ha detto. Secondo regolamento vorremmo fare consiglio tra noi. Per il momento vi rispetto come capitano, ma ora vorrei uscire all’aperto e discuterne con gli altri.
Silver : Ora ascolta, Jim, tu sei a pochi passi dalla morte o,ciò che è peggio, dalla tortura. Essi stanno per destituirmi, ma vedrai che io non ti abbandonerò per nessuna cosa al mondo. Prima che tu parlassi, questa sera, ero disperato per il timore di perdere il tesoro o, peggio ancora, di finire sulla forca. Ma ora che ho visto che tu sei in gamba, mi sono detto : Silver aiuta Jim, che Jim aiuterà te ! Bisogna aiutarsi ! Salva il tuo testimone e lui salverà la tua testa !
Jim : farò tutto quello che potrò !
Silver: Piuttosto, dimmi un’altra cosa : perché il dottore, quando abbiamo fatto il patto, mi ha consegnato la mappa del tesoro ? Cosa ci sta sotto ?
Narratore: Silver sta per essere giudicato dai suoi compagni di pirateria come traditore. Jim è sotto la sua protezione : ce la farà il vecchio Silver a salvare se stesso e Jim ?
Jim : Eccoli che vengono !
Silver : Avvicinati, ragazzo, non ho nessuna intenzione di mangiarti. Consegna quella roba, bel marinaio d’acqua dolce. Conosco le regole e non voglio far torto a una deputazione.
Morgan : Ecco !
Sillver : Il segno nero ! Me lo aspettavo. Dove avete preso questa carta ? guarda, guarda qui : avete strappato una pagina della Bibbia. Ciò ci porterà certamente sfortuna. Chi è quello scemo che ha strappato la Bibbia ? L’avete combinata grossa e credo che verrete tutti impiccati. Chi è quel tanghero che aveva la Bibbia ?
Dick : Io !
Silver : Allora puoi recitare le tue preghiere ! Non avrai più fortuna, te lo garantisco io !
Un altro Pirata : È ora di finirla con le chiacchiere, John Silver!. Questa ciurma, come suo dovere, ha deliberato a pieni voti di consegnarti il segno nero e, come di dovere, tu devi voltarlo e leggere cosa sta scritto dietro.
Silver: Parli bene, figliolo.” Destituito”, così è scritto e bene, in stampatello. È la tua scrittura, vero? Mi sembra che stai per diventare capo della ciurma, non è vero?
Dick: Piantala, Silver. Non riuscirai più a prenderci in giro con le tue chiacchiere.
Silver: Conoscete le norme. Io sono ancora vostro capitano finché non mi avete portato i motivi della mia destituzione e io non abbia replicato. Intanto il vostro segno nero vale un bel niente!
Morgan: Se è per i reclami, presto detto! Punto primo: di questa crociera hai fatto un vero pasticcio e ci vuole un bel coraggio per negarlo.
Dick: Secondo: hai lasciato scappare il nemico da questa trappola, senza alcun vantaggio.
Un altro pirata: Terzo: non hai permesso che li assalissimo, mentre se ne andavano. E poi, quarto, c’è la faccenda di questo ragazzo!
Silver: Hai altro da aggiungere?
Morgan: Mi sembra di aver detto abbastanza!
Silver: Vi do la mia parola, che mi ripugna discutere con voi. Non avete né buon senso né memoria e non so davvero perché le vostre mamme vi abbiano dato il permesso di navigare! Perché sono sceso a patti col dottore? Per questo! Osservate questa carta!
Dick: Per mille saette, è la carta del tesoro del capitano Flint.
Morgan: È vero! La riconosco!
Un altro pirata: Cosa serve? Non abbiamo più la nave per trasportarlo.
Silver: Ancora una parola e ti sfiderò a batterti con me. Come trasporteremo il tesoro? Vedremo! Intanto una cosa è certa: voi avete perso la barca, io ho trovato la carta del tesoro! Chi di noi conta di più? E ora mi dimetto, per tutti i fulmini. Eleggete capitano chi volete, io ne ho abbastanza!
Morgan: Eleggo Silver!
Dick: Silver!
Tutti e tre: Viva Silver!
Silver: E ora che ne facciamo del segno nero?
Morgan: Non vale più! E di Dick che ha strappato la Bibbia? Porta disgrazia!

Dick: Ma baciando il libro, si può rimediare, è vero?
Silver: Una Bibbia con una pagina strappata non vale più di un libro di canzoni popolari.
Dick: Io la tengo lo stesso!
Silver: Jim, prendi. Eccoti una curiosità per te: è il pezzo di Bibbia strappato.
Jim: C’era scritto: “Fuori ci sono i cani e gli assassini”. La notte non riuscii a dormire. Pensavo a Silver che mi aveva salvato la vita. Ero triste per lui, anche se era malvagio, pensando agli oscuri pericoli che lo circondavano e alla forca che lo attendeva.



  • Prendiamo il cannocchiale!

La lotta contro il male continua: Jim è costretto a fare quello che nessun giovane vorrebbe fare. Per salvare se stesso è costretto a ferire gravemente un pirata.

Della vita è padrone solo Dio. Jim si salva, ma non dimenticherà mai più questo giorno.

E poi? Di male in peggio!

Jim finisce in mano ai pirati, ma affronta la “prova” con coraggio da grande.

Questo desta ammirazione in Silver: è un primo sentimento umano, che fa dire che anche nel pirata più “duro” c’è qualcosa di buono, che vien fuori quando gli viene data l’occasione.

Jim sarà l’occasione per Silver.

E Silver? Per salvare la vita di Jim, deve usare tutta l’astuzia di cui è capace, deve mettere a rischio se stesso.

L’amicizia ha sempre un prezzo da pagare.
Attività: Anche nel più duro c’è il bene, siamo chiamati a scoprire e gioire del bene che è nel prossimo.

Vangelo: Luca 23, 39-43

Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: “Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e anche noi! ”. Ma l’altro lo rimproverava: “Neanche tu hai timore di Dio e sei dannato alla stessa pena? Noi giustamente, perché riceviamo il giusto per le nostre azioni, egli invece non ha fatto nulla di male”. E aggiunse: “Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno”. Gli rispose: “In verità ti dico, oggi sarai con me nel paradiso”.

Racconta in quali situazioni ti sei sentito come il ladrone sulla croce, cioè quelle situazioni in cui ti è stata data un'altra possibilità o hai potuto rimediare a una marachella fatta.
Non ti sei sentito improvvisamente felice perché qualcuno ti aveva dato un’altra possibilità?
Pensiamo ora a Silver: ha rischiato la sua vita per salvare quella di Jim. E noi saremmo disposti a rinunciare a qualcosa a cui teniamo tanto per il bene di qualche nostro amico?
Come puoi aiutare invece i tuoi fratelli più lontani che non vedi, ma che sai che sono nella sofferenza e che hanno bisogno anche di te?

Sicuramente puoi star loro vicino ugualmente. Come?


Certo, nella preghiera!

Quanto spazio occupa nella tua vita quotidiana la preghiera?

Scrivi una preghiera affidando a Gesù qualcuno che sai ha bisogno di Te! Soprattutto quelli per i quali ti viene più difficile pregare perché non siete tanto amici o non andate molto d’accordo…

  • Santa Messa


Vangelo: Luca 6. 27-35
Ma a voi che ascoltate, io dico: Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi maltrattano. A chi ti percuote sulla guancia, porgi anche l’altra; a chi ti leva il mantello, non rifiutare la tunica. Dá a chiunque ti chiede; e a chi prende del tuo, non richiederlo. Ciò che volete gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro. Se amate quelli che vi amano, che merito ne avrete? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se fate del bene a coloro che vi fanno del bene, che merito ne avrete? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, che merito ne avrete? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e il vostro premio sarà grande e sarete figli dell’Altissimo; perché egli è benevolo verso gl’ingrati e i malvagi.

Non si uccide o ferisce qualcuno solo con la pistola, ma anche con la lingua, i pettegolezzi, le prese in giro… Il Signore ci indica una via grande: Ama i tuoi nemici, fa’ del bene.


Chiediamo perdono al Signore per tutte le volte che abbiamo fatto del male a qualcuno e affidiamogli tutte quelle persone per le quali abbiamo scritto la preghiera al mattino.
Ognuno legge la sua e la attacca a un grande cuore.

Preghiera corale

Rit: Non voglio stancarmi mai.
Voglio uscire di casa per conoscere

le cose che Dio e l’uomo hanno costruito,

e tornato a casa chiedere perché

l’uomo dimentica di essere creatura di Dio.


Voglio uscire di casa per viaggiare

E farmi un sacco di amici,

e tornato a casa chiedere perché

noi abbiamo una casa e tanti solo una strada.


Voglio uscire di casa per ammirare

Il volto di ogni uomo e razza

E tornato a casa chiedere perché

C’è gente che invoca Dio nella sofferenza

E gente che non crede, sazia di ricchezze.
Voglio uscire di casa per portare

In giro per il mondo l’amore

E tornato a casa riscoprire

Che solo in casa può nascere l’amore,

e che in casa però non può rimanere

perché è nato per essere donato al mondo!




  • Preghiera sotto le stelle


Signore, avevo creduto che la fede in Te

mi chiamasse

a fare cose straordinarie.
Signore,

la mia vita è semplice,

è una vita di bambino:

famiglia, scuola, amici…

cose piccole e sempre uguali.
Signore,

quasi quasi stavo per credere

che la fede in Te non fosse per la mia vita semplice,

per la mia vita di bambino.
Ma poi ho capito, Signore,

che Tu non mi chiami a fare cose straordinarie.
Tu vuoi, o Signore,

che io renda straordinaria

la vita di ogni giorno.


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