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C.rhomboideum C.frutescens C.annuum
C.chacoense C.galapagoense C.chinense
C.pubescens C.eximium C.lanceolatum
C.baccatum var. baccatum C.baccatum var. praetermissum C.baccatum var. microcarpum
C.cardenasii C.tovarii C.flexuosum
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IPOTESI DI EVOLUZIONE DEL GENERE
Questa è la parte relativa alle speculazioni evolutive
Qui davvero il discorso si potrebbe fare serio ma non abbiamo assolutamente alcuna conoscenza scientifica ... pertanto
le nostre sono solo delle riflessioni ad alta voce.
La specie progenitrice ancestrale vive nell'antica foresta pluviale,. talmente fitta ed inestricabile che per garantire la
sopravvivenza i frutti non devono essere mangiati necessariamente solo dagli uccelli, ma anche da piccoli mammiferi;
quindi frutti senza piccantezza (gli uccelli non la avvertono, i mammiferi si)
Da questa specie ancestrale si sono diramate diverse linee evolutive:
Il C lanceolatum a nord (Messico e Guatemala)
il C rhomboideum ad ovest (anch'essi non piccanti); dal C.rhomboideum potrebbero derivare le altre specie c.d.
andine (ma in questo momento mancano studi su molte di queste)
le specie a 26 cromosomi del sud/est del Brasile.
Tra l'altro sono riportate in bibliografia scientifica delle accessioni di C.cornutum e C.parvifolium non piccanti
Probabilmente anche i generi affini al Capsicum nascono in queste fasi, insieme alla “nostra” specie ancestrale; penso
all'Aureliana che vi assomiglia tantissimo (Aureliana fascicolata e C.parvifolium sono di una similitudine sorprendente) ed
alla Vassobia
Ogni specie di Capsicum a 26 cromosomi è sopravvissuta in habitat molto stabili che non hanno subito modificazioni da
moltissimo tempo, veri e propri fossili viventi.
Nel tempo le wild brasiliane a 26 cromosomi hanno assunto la caratteristica di produrre frutti che sono piccanti da
immaturi al fine di evitare che gli animali mangino i semi quando ancora non fertili.
Probabilmente, modificazioni ambientali dovute a mutamenti climatici prima e (forse anche) all'attività dell'uomo poi,
aprono una fase di transizione causando una progressiva diminuzione degli areali di distribuzione delle specie.
Ne consegue che le possibilità di sopravvivenza della specie sono inferiori ... ed allora meglio ottimizzare il sistema
facendo si che solo i semi "utili" vengano mangiati, digeriti e "seminati" .
L'area utile è comunque ancora ampia, tale da non rendere necessario l'ulteriore salto descritto più avanti.
Le specie più recenti potrebbero essere, a nostro avviso, il C.schottianum ed il C.villosum, presenti in molti luoghi ed
abbastanza variabili.
E’ proprio da queste che pensiamo si possano essere sviluppate le specie di transizione (ma questo è tutto un altro
discorso che merita approfondimenti futuri) .
I semi duri e neri nascono proprio per:
1. garantire la dormienza del seme aspettando un evento che renda possibile la germinazione (incendio, brusco
cambiamento climatico, particolare periodo di siccità, ecc);
2. garantire che il calore venga meglio assorbito anche se in presenza di fitta vegetazione, ai fini della
germinazione;
3. garantire il passaggio nel tubo digerente di piccoli mammiferi.
Ad un certo punto i cromosomi diventano 24 ....
Il C.flexuosum si sviluppa nel centro/sud America; questa specie ha conservato la caratteristica dei semi neri; vive in
vegetazione fitta ed umida, ma a quote più basse.
Il C.parvifolium nel nord/nord-est del Brasile ed in Venezuela, ha molti tratti ancestrali; tra tutti i Capsicum a 24
cromosomi che abbiamo visto è quello che assomiglia di più agli altri generi affini (oltre al C.rhomboideum che però ha 26
cromosomi).
Dalla pubblicazione della Prof.ssa Barboza apprendiamo che esistono altre specie che crescono nel bioma arido
denominato caatinga; è probabile che queste specie possano derivare direttamente dalla specie ancestrale ed avere
seguito una linea evolutiva a sé stante; l'esistenza di diverse linee evolutive potrebbe anche giustificare i diversi
orientamenti emersi a seguito degli studi filogenetici sull'evoluzione del genere Capsicum.
Successivamente nasce il C baccatum var. baccatum (forse dallo stesso C.flexuosum) .
il C.parvifolium ed il C.baccatum perdono la caratteristica dei semi neri (vivono in zone non più umide ed ombrose e più a
bassa quota) ed anch'essi hanno una coppia di cromosomi in meno.
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Continuiamo …
Dal C.baccatum derivano il C.praetermissum (si ibridano facilmente fra loro) ed il C.tovarii (idem)
L'idea che il C.tovarii sia affine al C.baccatum emerge da uno studio di Bosland e Tong, ma recenti studi effettuati da
Moscone, Barboza ed altri rivelano maggiori affinità col gruppo a fiori viola (Eximium complex).
Trattandosi di una specie con corolla gialla si potrebbe ipotizzare una possibile ibridazione con le altre specie andine a
corolla gialla o il fatto che proprio il C. tovarii possa essere una specie di transizione, ma come detto prima mancano
studi specifici sulla maggior parte delle specie c.d. andine.
Il C.parvifolium si sviluppa in aree diverse ....
A nord e nella zona amazzonica da luogo al C.chinense (costrizione anulare, fiori a grappoli). cui seguono C.frutescens e
C.annuum (che si ibridano con C.chinense) .
Dal C.annuum a sua volta nascono C.galapagoense e C.chacoense (ecco perché C.chacoense e C.galapagoense si
ibridano con i C.annuum e non fra loro).
E’ anche possibile che il C.chacoense derivi dal C.baccatum o dal C.flexuosum e si abbia il percorso inverso
(C.chacoense- C. annuum- C. frutescens- C.chinense).
Nel centro America invece da luogo al C. eximium ed al C.cardenasii.
In alcuni casi le similitudini sono sorprendenti, dal colore della corolla, alle infiorescenze multiple ed al portamento a
cespuglio.
Da queste specie nasce il C.pubescens, specie che non esiste allo stato selvatico, ma è frutto di domesticazione molto
datata nel tempo.
Da notare come C.cardenasii, C.eximium e C.pubescens si ibridano fra loro; non a caso tutte specie a macchia indistinta!
Dal C.baccatum e dalle specie wild del c.d. Annuum complex si assiste ad una modifica della posizione dei frutti; anche la
piccantezza comincia ad aversi a frutto maturo e non più immaturo proprio perché gli habitat di queste specie possono
non essere più così favorevoli e bisogna garantire una maggiore distribuzione in termini di spazi: i piccoli mammiferi non
percorrono grandi distanze, gli uccelli si; sono loro che da questo momento provvedono alla distribuzione dei semi. e per
questo i frutti diventano piccoli, eretti e piccanti (wild C.chinense, wild C.baccatum, wild C.frutescens, wild C.annuum,
ecc) sino ad arrivare alle specie domesticate conosciute.
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CONCLUSIONI
Abbiamo imparato molto nel nostro viaggio e nei successivi approfondimenti.
Abbiamo imparato, soprattutto, che c'è molto ancora da imparare!
La classificazione attuale dei Capsicum del sud-est del Brasile è piuttosto confusa.
È auspicabile una miglior definizione dei criteri morforlogici utili per l'identificazione e la differenziazione in specie diverse.
È sicuramente necessaria una ricerca esaustiva sul campo per individuare nuove possibili specie o chiarire i dettagli di
alcuni importanti ritrovamenti non ancora approfonditi a sufficienza (in particolare lo spettacolare LBB1569 di Caraça).
Informazioni importanti potrebbero arrivare dall'analisi del DNA e da test accurati sulle possibilità di incrocio tra le diverse
specie
L'evoluzione del genere e il rapporto tra le specie brasiliane a 26 cromosomi con tutte le altre specie è un capitolo ancora
tutto da scrivere.
PROGETTI PER IL FUTURO ...
Inutile negarlo, l'LBB1569 di Caraça ricorre frequentemente nei nostri sogni ...
Ancora più stimolante l'idea di riuscire a trovare una specie nuova, davvero diversa da tutte le altre (nello stesso modo in
cui è diverso il C.friburgense).
Ci sarà mai un C.aispesianum?
E che dire delle specie della zona andina? Non sappiamo quasi nulla di C.coccineum, C.skolkinianum, C.geminifolium,
C.hookerianum, C.dimorphum, C.caballeroi, C.ceratocalyx ...
La strada è ancora lunga e sognare non costa nulla; ma i soci AISPES hanno già dimostrato di saper tradurre i sogni in
realtà!
RINGRAZIAMENTI
Desideriamo ringraziare quanti hanno supportato le nostre spedizioni:
Stefania che ha brillantemente e pazientemente gestito gran parte degli aspetti organizzativi e soprattutto ci ha
"spinti" verso questa avventura
Gli altri soci fondatori AISPES (Walter, Francesco, Marco) per il supporto morale e logistico
Tutti i soci AISPES e gli iscritti al forum Pepperfriends per aver seguito con passione ed entusiasmo la nostra
esperienza, in particolare commentando il racconto dei viaggi e stimolandoci a renderlo sempre più completo e
coinvolgente
Il botanico brasiliano prof. Luciano De Bem Bianchetti
L’agronomo brasiliano prof. Vicente Wagner Dias Casali
La botanica argentina prof. Gloria Estela Barboza
Marco e Claudio, “cacciatori di Capsicum”
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BIBLIOGRAFIA
Il nome tra [ ] è utilizzato nel testo come riferimento agli articoli.
[FloraBrasiliensis]
Cap.X: Capsicum (pag. 142-148)
Flora Brasiliensis, 1840-1906
[Buforum]
Una nueva especie brasilena de Capsicum: Capsicum buforum
A.Hunziker
Kurtziana, 1969
[Dusenii]
Capsicum dusenii
A.Hunziker
Kurtziana, 1971
[ThreeNewSpecies]
Three new species of Capsicum (Solanaceae) and a Key to Wild Species from Brazil
G.Barboza e L.D.B.Bianchetti
Systematic Botany, 2005
[Relatorio]
Relatório de viagem para coleta de espécies silvestres de Capsicum
Luciano de Bem Bianchetti, Patrícia Goulart Bustamante, Glocimar Pereira da Silva, Francisco Reifschneider
report interno su un progetto Embrapa, 1999
[Boletim]
Boletim de Pesquisa e Desenvolvimento 37
L.D.B.Bianchetti, Gláucia Salles Cortopassi Buso, Zilneide Pedrosa de Souza Amaral, Márcio Elias Ferreira
documento interno Embrapa 2002
[MirabileOrgaos]
Distribuição e abundância de espécies de chrysomelidae (coleoptera) associadas a solanaceae em um gradiente
altitudinal no Parque Nacional da Serra dos Órgãos
Diana Kaplan Barbosa
Tesi, Università di Rio de Janeiro, 2009
[Lectotypifications]
Lectotypifications, synonymy, and a new name in Capsicum (Solanoideae, Solanaceae)
Gloria E.Barboza
PhytoKeys 2011
[Caatinga]
New endemic species of Capsicum (Solanaceae) from the Brazilian Caatinga: Comparison with the re-circumscribed
C.parvifolium
G.Barboza e altri
Systematic Botany, 2011
[ChromosomeNumbers]
Chromosome numbers in wild and semidomesticated Brazilian Capsicum L. (Solanaceae) species: do x=12 and x=13
represent two evolutionary lines?
Marisa Toniolo Pozzobon, Maria Teresa Schifino-Wittmann, Luciano De Bem Bianchetti
Botanical Journal of the Linnean Society, 2006
[Evolution]
The Evolution of chili peppers ( Capsicum - Solanaceae): a Cytogenetic perspective
Eduardo A. Moscone, Marisel A.Scaldaferro, Mauro Grabiele, Nicolãs M. Cecchini;Ysbelia Sanchez Garcia, Robert
Jarret, Julio R. Daviña, Daniel A. Ducasse, Gloria E.Barboza and Friedrich Ehrendorfer
VI International Solanaceae Conference, 2007
[Observations]
Observations on interspecific compatibility and meiotic chromosome behavior on Capsicum buforum and Capsicum
lanceolatum
Nankui Tong and Paul W.Bosland
Genetic resources and Crop Evolution, 2003
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