Selvatici del brasile
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Non solo la pianta di Casali è diversa dal C.parvifolium "vero", ma è una specie autonoma denominata C.caatingae perché tipica del bioma arido “caatinga”! È non è tutto! Esiste anche una terza specie del nord-est del Brasile simile al C.parvifolium, ma con denti lunghissimi e altre particolarità come tricomi dendritici e ghiandolari e l'assenza di piccantezza; il C.longidentatum.
(il C.caatingae ha semi chiari).
(Foto tratte da ”New endemic species of Capsicum (Solanaceae) from the Brazilian Caatinga: Comparison with the re- circumscribed C.parvifolium”)
Tutte le tre specie hanno 24 cromosomi.
Le caratteristiche del C.parvifolium "vero" e la sua presenza marginale nel nord di Minas Gerais lasciano aperta la possibilità che la specie a 24 cromosomi dichiarata C.buforum in [Observations] da Bosland e Tong (1999-2003) sia in realtà un C.parvifolium, anche se il fiore nella foto (poco chiara) nell'articolo sembra diverso da quello del Parvifolium. E’ senz'altro possibile approfondire la questione con P.Bosland (che già ci ha dato chiarimenti sull'argomento), ma per correttezza occorre prima aspettare che l'articolo di G.Barboza sia pubblicato (ci troviamo nella strana situazione di avere informazioni che non sono ancora disponibili ai maggiori guru mondiali che studiano i Capsicum!).
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Nell’articolo di Barboza [Caatinga] è stata evidenziata l’importanza della tipologia dei tricomi per la classificazione; come vedremo in seguito i tricomi sono determinanti anche in un’altra situazione dubbia … Purtroppo la determinazione di tale caratteristica richiede l’utilizzo di un microscopio ottico abbastanza potente, difficile da utilizzare sul campo.
Ecco un paio di foto di tricomi realizzate al microscopio dal nostro vicepresidente dott. Walter Marmo.
La caratteristica della costrizione anulare in C.caatingae non è stata ancora ben evidenziata in letteratura. Il prof. Bianchetti ci ha scritto di non averla notata, ma dopo l’invio di una foto molto convincente ha concordato che è effettivamente presente e molto evidente, soprattutto nei frutti ben sviluppati.
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Il C.pereirae è specie di recente classificazione (2003), presente in due aree distinte, al Parco di Ibitipoca e, molto più a nord, nell'area intorno a Castelo. I due ambienti sono molto diversi tra loro e geograficamente lontani.
Al Parco di Ibitipoca la specie vive in un ambiente ristrettissimo (poche migliaia di metri quadrati) e del tutto particolare. Le stesse condizioni non sono presenti a Castelo.
Le poche foto disponibili delle accessioni di Castelo mostrano tratti in comune con il C.pereirae di Ibitipoca, in particolare il fiore pendulo non genicolato e il calice senza denti, ma c'è una grande variabilità nei colori della corolla. La prima impressione è che possa trattarsi di due specie simili, ma diverse o in corso di differenziazione. L'ipotesi è confermata anche dal prof. Casali che nel 1999 ha visto entrambe le specie di persona (ma, come ci tiene a sottolineare, è un agronomo e non un botanico).
Abbiamo osservato con grande attenzione il C.pereirae di Ibitipoca, anche se in due visite abbiamo trovato un solo fiore aperto.
Le piante vivono all'interno di un parco piuttosto arido, ma in aree particolari (grotte umide) con un microclima speciale: umidità 100% e luce solare molto ridotta La differenza tra l’ambiente generale del parco e il microclima in corrispondenza delle grotte è impressionante.
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