Verbale n. ______
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del __ / __ / _____ ore ________
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Lavori di:
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Cantiere di:
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Impresa esecutrice:
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Responsabile cantiere:
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Per la Direzione Lavori:
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Per il Committente:
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Per l’Impresa esecutrice:
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Si procede ad eseguire n° ……… prelievi per un totale di (un prelievo = 2 provini)
n° ………… cubetti delle dimensioni 150x150x150 mm
n° ………… cilindri di diametro 150 altezza 300 mm
Prelevati
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□
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all’impianto di betonaggio
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n°
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Cubi/cilindri
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□
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all’autobetoniera
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D.D.T. n°
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n°
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Cubi/cilindri
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□
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al momento del getto
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n°
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Cubi/cilindri
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Caratteristiche cls
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Classe di resistenza
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Rapporto max acqua/cemento
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Contenuto minimo cemento
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Diametro max inerti
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Classe di consistenza del getto
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Tipo di cemento
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Struttura
(fond., solaio, pilastro, trave, ecc.)
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Zona/Piano
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Contrassegno provini
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Il calcestruzzo prelevato viene utilizzato per la costruzione di:
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□ Compattazione manuale mediante pestello □ Compattazione mediante vibratore
□ La stagionatura sarà curata dall’Impresa □ Stagionatura effettuata presso il Laboratorio Prove
Firma del Direttore Lavori o sostituto:
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Provini di calcestruzzo
Preparazione e stagionatura
(UNI EN 12390-2:2009)
Preparazione
La preparazione dei provini consiste nel sistemare il calcestruzzo in apposite casseforme, di caratteristiche rispondenti a quanto previsto dalla UNI EN 12390-1:2012, assestandolo con opportuni mezzi di costipamento, in modo da ottenere la massima densità realizzabile per l'impasto dato, e curando che i provini di uno stesso impasto risultino omogenei in se stessi e tra di loro.
Sono da preferire le casseforme di poliuretano espanso, che sono leggere e riutilizzabili; mentre se si utilizzano quelle di polistirolo, che non sono conformi alla normativa, i provini stagionati sono soggetti a rettifica.
La forma e le dimensioni dei provini devono corrispondere a quanto prescritto dalla UNI EN 12390-1:2012.
È necessario, prima di iniziare le operazioni di confezione dei provini, controllare che le casseforme rientrino nelle tolleranze prescritte, siano pulite e siano ricoperte con la giusta quantità di disarmante.
L'assestamento del calcestruzzo nelle casseforme deve essere eseguito preferibilmente mediante vibrazione; è opportuno l'impiego di una tavola vibrante. In base alla consistenza del calcestruzzo e al metodo di compattazione, le casseforme devono essere riempite in tre (3) strati in modo da ottenere la compattazione completa.
Nel caso di calcestruzzo autocompattante, le casseforme devono essere riempite in una singola operazione e non deve essere applicata alcuna compattazione meccanica durante o dopo il riempimento delle stesse.
I vibratori ad immersione di cantiere sono sproporzionati come potenza e come diametro del pestello rispetto alle dimensioni dei provini e pertanto possono essere eventualmente utilizzati esclusivamente come mezzo di vibrazione esterna.
Scopo fondamentale di un costipamento corretto è realizzare la massima densità possibile per l'impasto dato. Ottenuto il costipamento del calcestruzzo si provvede a rasare con un righello metallico la superficie superiore ed a lisciarla con cazzuola o fratazzo.
Stagionatura
La stagionatura comprende tutto l'intervallo di tempo che intercorre dalla realizzazione dei provini all'inizio delle operazioni di prova.
Lasciare i provini nelle casseforme per almeno 16 ore, ma non oltre 3 giorni, proteggendoli da urti, vibrazioni e disidratazione alla temperatura di 20 ±5°C (oppure 25 ±5°C nei climi caldi). Per il periodo intercorrente tra la confezione e la sformatura la superficie superiore del provino deve essere protetta da essiccamento.
Una volta rimossi dalla cassaforma conservare i provini fino al momento della prova in acqua alla temperatura di 20 ±2°C oppure in ambiente a 20 ±2°C ed umidità relativa maggiore o uguale a 95%.
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