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1546
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O
SSERVAZIONI IN MARGINE
AD UN BEN NOTO ARCHIVIO DI ALLEVATORI DI BESTIAME DA
Æ
IRSU
Pietro Mander – Palmiro Notizia
§ 1. Status quaestionis
1
Nel corso della catalogazione di testi amministrativi della Terza Dinastia di Ur
custoditi nel British Museum,
2
siamo incorsi in alcune tavolette – ancora inedite –
appartenenti ad un archivio di allevatori di bestiame della città di Æirsu.
Recentemente su questo archivio era intervenuto Molina,
3
che ha accompagnato
l’edizione di 46 di tali testi,
4
con una studio classificatorio. Emersero così tre
tipologie, distinguibili per criteri contenutistici e formali. L’archivio aveva
comunque già attirato l’attenzione degli studiosi, ed era stato esaminato da
Durand e Charpin nel 1980
5
e poi nuovamente da Maekawa negli anni 1983, 1984 e
1994.
6
Lo studio di Durand e Charpin non è rivolto al solo archivio qui considerato, ma
intende offrire un preliminare sguardo complessivo sull’allevamento in Mesopotamia
attraverso la documentazione di tre diversi periodi tra quelli più abbondantemente
documentati. La prima delle tre sezioni dello studio è dedicata ai testi del periodo
di Ur III, preso come campione più antico.
7
Dopo aver considerata la nomenclatura
generale, i due studiosi esaminano l’archivio detto “di Lu-Magan”
8
nel suo
sviluppo quantitativo annuale: poiché i testi noti ai due studiosi (molti dei quali
inediti) appartengono all’anno Šū-Sîn 5
9
(e Ibbi-Sîn 2), essi tracciano un grafico che
mostra come la consistenza del gregge seguisse un andamento di crescita e
I §§ 1-2 sono opera di P. Mander, il § 3 di P. Notizia. I testi 1-3 e 19 sono stati trascritti da P. Mander, i
rimanenti da P. Notizia.
1
Le abbreviazioni qui usate sono quelle del catalogo: Sigrist – Gomi, 1991, a cui vanno aggiunte: BPOA
1&2 = Ozaki – Sigrist, 2006; MTBM = Sigrist, 1990;
Nisaba 7 = D’Agostino – Pomponio, 2005; SAT 1 =
Sigrist, 1993.
2
Questa ricerca costituisce lo scopo del progetto co-finanziato (Progetto di Rilevante Interesse Nazionale,
PRIN 2004) coordinato dal prof. F. V. Pomponio dell’Università di Messina. Il lavoro di catalogazione
presso il museo londinese è stato svolto anche dall’unità di ricerca dell’Università di Napoli
“l’Orientale” composta dal prof. P. Mander e dai dott. Palmiro Notizia e Massimiliano Contatore. Si
coglie l’occasione di questa nota per il doveroso ringraziamento ai Responsabili del British Museum per
la cortese e sollecita attenzione con cui hanno agevolato sempre il nostro lavoro.
3
Che ha denominato questo archivio: “Testi di pastori”.
4
Molina, 2003, pp. 12-15. Di nuovo, si coglie l’occasione di questa nota per ringraziare il Collega prof.
Molina per aver messo a nostra disposizione il data base dei testi neosumerici (da lui diretto) del Cosejo
Superior de Investigaciones Cientificas di Madrid.
5
Durand – Charpin, 1980, pp. 131-155.
6
Maekawa, 1983, pp. 81-111; idem, 1984, pp. 55-63; idem, 1994, pp. 165-176.
7
Durand – Charpin, 1980, pp. 133-146.
8
Questo archivio corrisponde al “Gruppo 2” di Molina, 2003, p. 12.
9
Molina, 2003, pp. 14 ss., dà il numero di 55 testi per questo anno.
P
IETRO
M
ANDER
–
P
ALMIRO
N
OTIZIA
1548
decrescita regolare nel corso dell’anno.
10
Il grafico, che i due studiosi hanno
tracciato, evidenzia due picchi e due cadute nel corso di 12 mesi; d’altro canto, la
distribuzione delle razioni,
11
nel corso di questo andamento, è indice di un
processo di ingrassamento e di prelievo per rifornire di carne di migliore qualità le
cucine. Il gregge è evidentemente rifornito di bestiame da altri greggi che si
trovano al pascolo.
Maekawa ha proseguito la ricerca dei due studiosi francesi, pubblicando ed
interpretando un testo di bestiame datato al primo anno di regno di Amar-Suen,
BM 17742. Sviluppando i dati forniti da questo documento, egli ha riconosciuto lo
stesso regime che Durand e Charpin – pur su documenti tipologicamente diversi –
avevano saputo individuare durante il quinto anno di regno di Šū-Sîn, ovvero 14
anni dopo.
Molina ha ricapitolato i risultati degli studi di Durand – Charpin e Maekawa,
corredandoli, come detto, con l’esposizione delle tipologie dei diversi tipi di testi di
questo corpus. Ad essa rinviamo per la numerazione distintiva qui adottata.
Riassumendo, durante la Terza Dinastia di Ur nella città di Æirsu le strutture
più importanti coinvolte nell’allevamento di animali sono quattro, ovvero: 1)
l’“ovile del palazzo” (e
2
-udu e
2
-gal); 2) il “nuovo ovile” (e
2
-udu-gibil), che si
affianca al primo nell’anno Šulgi 45 per venire incontro alla crescente domanda di
ovini; 3) l’“ovile della Casa di Ur-dun” (e
2
-udu e
2
-Ur-dun); 4) il l’“ovile del
magazzino del legno” (e
2
-udu æa
2
-nun-æiš).
§ 2. L’archivio della “Casa di Ur-dun”
Il centro amministrativo di Ur-dun, documentato dal primo anno di regno di
Amar-Suen al terzo di Ibbi-Sîn, era connesso principalmente all’allevamento di
ovini e alla produzione di lana, ma era anche coinvolto in transazioni di prodotti
ittici, datteri, olio vegetale, prodotti cerealicoli e cipolle. Oltre ad un ovile (e
2
-udu)
e ad un “magazzino” (æa
2
-nun), la “Casa di Ur-dun” comprendeva anche un
tempio dedicato a Šulpae.
Numerosi testi
12
che citano la “Casa di Ur-dun”, – tutti compresi fra Šū-Sîn 9 e
Ibbi-Sîn 3 – elencano anche i personaggi dell’archivio dei “testi di pastori”. Vi è
quindi un nesso, già evidenziato da Durand – Charpin
13
e da Molina,
14
tra la
documentazione relativa alla “Casa di Ur-dun”
15
e l’archivio di “testi di pastori”.
Il nuovo materiale epigrafico che negli ultimi anni si è aggiunto a quello noto,
ha reso necessarie ulteriori indagini, alle quali, peraltro, intendeva dedicarsi la
10
Durand – Carpin, 1980, pp. 137-139.
11
Le razioni consistono in: a. 1 litro, b. 1 litro e
1
/
2
, c. 2 litri di orzo agli ovini.
12
Per es. MVN 5, 228; MVN 7, 97, 271, 431; MVN 22, 70; SAT 1, 47.
13
Durand – Carpin, 1980, p. 134 (letto: Ur-šul).
14
Molina, 2003, p. 15 n. 11.
15
Ur-dun è un nome abbastanza comune; due funzionari con questo nome, attivi durante il regno di
Šulgi, sono noti da un documento che elenca un Ur-dun figlio di Ur-Suen tra i funzionari che giurano
prestando garanzie e un altro Ur-dun, a capo degli alatori, davanti al quale il primo (con altri
funzionari) presta giuramento. Vedi Sigrist – Waetzoldt, 1993, pp. 271-279.