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38. VISCONTI Luchino (Luchino Visconti di Modrone conte di Lonate Pozzolo,
Milano 1906 - Roma 1976),
La terra trema. Sceneggiatura desunta dall’edizione
integrale del film da Fausto Montesanti, con introduzione di Luigi Chiarini
, Roma,
Bianco e Nero Editore [stampa: Soc. Poligrafica Commerciale - Roma], 1951 (24
aprile); 24,4x17 cm., brossura, pp. 122 (2), copertina con titolo in mattone su fon-
do chiaro, 8 tavole f.t. con 61 fotogrammi b.n. tratti dal film. Prima edizione. € 350
Il film (1948) si ispira al romanzo I Malavoglia di Giovanni Verga e fu interpretato da soli
attori non professionisti. Sceneggiatura di Antonio Pietrangeli e Luchino Visconti. La
vicenda si svolge ad Acitrezza, porticciolo vicino ad Acireale. La famiglia Valastro vive
poveramente di pesca, attività controllata da grossisti senza scrupoli. Il figlio maggiore
dei Valastro, ‘Ntoni, protesta contro i loro abusi, ma la sua è una rivolta che rimane
solitaria. Si mette a lavorae in proprio con la famiglia ma una tempesta distrugge la loro
barca e la famiglia inizia a disgregarsi. La sorella Lucia si sposa con un maresciallo della
finanza, il fratello Cola diventa un contrabbandiere e la sorella Mara non può sposare
il muratore che ama. ‘Ntoni rimane solo e, con grande amarezza, non gli rimane che
chiedere l’imbarco proprio agli sfruttatori che aveva cercato inutilmente di sfidare. “Dopo
la proiezione dell’edizione originale alla Mostra cinematografica di Venezia (1948), dove
fu premiato con una coppa internazionale, il regista fu costretto ad apportare numerosi
tagli per ridurne il metraggio e a doppiare il dialogo (...). Eppure, nonostante queste gra-
vissime mutilazioni, il film resta quasi inedito perché dopo una fugacissima apparizione
in qualche cinematografo e in un periodo morto come quello estivo, è sparito definitiva-
mente (...). L’importanza dell’opera, le mutilazioni che ha dovuto subire, la sua difficile
reperibilità per lo stesso uomo di cinema, ci hanno indotto a pubblicare la presente
sceneggiatura...” (Luigi Chiarini, pp. 6-8).
39. AA.VV.,
Il neorealismo italiano
, s.l., Quaderni della Mostra Internazionale d’Ar-
te Cinematografica di Venezia [stampa: Soc.Poligrafica Commerciale - Roma],
1951 (31 luglio); 24,5x17 cm., brossura, pp. 149 (3). Testi di Antonio Petrucci,
Gian Luigi Rondi, Ermanno Contini, Gaetano Carancini e una bibliografia del cine-
ma italiano del Dopoguerra di Mario Verdone. Prima edizione. € 150
40. SORDI Alberto (Roma 1920 - Roma 2003),
I vitelloni. Scena tratta dal film
,
1953; 18x24 cm., fotografia originale b.n. di Ampelio Ciolfi. Alberto Sordi in una
scena del film
I vitelloni di Federico Fellini. Timbro del fotografo al retro: «Ciolfi
- Studio per la fotografia e la cinematografia - Roma». Vintage. € 400
41. FELLINI Federico (Rimini 1920 - Roma 1993),
I vitelloni. L’amara commedia
degli inutili
, (Roma), ENIC Ente Nazionale Industrie Cinematografiche [stampa: La
Rotografica Romana], s.d. [1953]; 33x23,5 cm., plaquette, pp. 4 n.n., copertina,
retro e 3 disegni n.t. di Manfredo Acerbo, 4 fotogrammi b.n. n.t. Il testo è costitui-
to dalla trama del film, con l’elenco degli interpreti. Firme autografe in copertina di
Franco Interlenghi, Alberto Sordi, Federico Fellini, Eleonora Ruffo, Paola Borboni
e Nino Rota (autore delle musiche). Opuscolo pubblicitario originale. € 400
Film del 1953, soggetto e sceneggiatura di Ennio Flaiano, Tullio Pinelli, Federico Fellini.
“Vitelloni” vengono chiamati, in qualche città di provincia, i giovani che passano la loro
giornata nell’ozio più completo, tra il caffè, il biliardo, la passeggiata, gli inutili amori, i pro-
getti vani. Tali sono cinque amici: Fausto, Moraldo, Alberto, Leopoldo, Riccardo. Celebre
la scena in cui Alberto (Sordi) fa il gesto dell’ombrello agli operai («Lavoratoriiii!»). Fra
questi solo Moraldo, alla fine, avrà il coraggio di lasciare il paese per costruirsi una vita.
Da sinistra a destra:
38. La terra trema, 1951
38. La terra trema
41. I Vitelloni, 1953
39. Neorealismo italiano, 1951
40. Alberto Sordi, 1953
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42. ZAVATTINI Cesare (Luzzara 1902 - Roma 1989),
Umberto D. Dal soggetto alla
sceneggiatura. Precedono alcune idee sul cinema
, Milano - Roma, Fratelli Bocca
Editori [stampa: Arti Grafiche Dr. L. Barbieri - Milano], 1953 (29 gennaio); 23x15,5 cm.,
brossura, pp. 139 (5), copertina illustrata con una vignetta a sanguigna, vari fotogram-
mi b.n. tratti dal film in 12 tavole fuori testo. Sceneggiatura completa. Il fondamentale
testo teorico introduttivo è ricavato da una intervista inedita con Michele Gandin. Prima
edizione. € 300
Film del 1952 diretto da Vittorio De Sica, il cui titolo è un tributo al padre, Umberto De
Sica; soggetto e sceneggiatura di Cesare Zavattini. Il protagonista è interpretato da
Carlo Battisti, illustre professore di glottologia. Umberto D., vecchio funzionario ministe-
riale, costretto a vivere d’una pensione insufficiente, si dibatte tra difficoltà economiche
insuperabili. Egli occupa una misera camera ammobiliata sotto minaccia di sfratto. Am-
malatosi entra all’ospedale, dopo aver affidato il suo fedele Flik, un cagnolino bastardo,
a Maria, la servetta, che gli dimostra una certa comprensione. Uscito dall’ospedale dopo
qualche giorno, non trova più a casa il suo diletto Flik: dopo febbrili ricerche lo trova al
canile comunale e lo riscatta. Ora si ripresenta il pericolo dello sfratto. Umberto D. va
in cerca di qualche vecchio amico ma nessuno vuole o può aiutarlo. Gli viene l’idea di
stender la mano ai passanti; ma il sentimento della propria dignità glielo vieta. Decide
allora di morire con Flik. Si reca ad un passaggio a livello ma spaventato dal rumore del
treno il cagnolino fugge. E’ per Umberto D. la salvezza: deciso a riconquistare la fiducia
e l’affetto di Flik, si mette a giocare con lui e non pensa piu’ al suicidio.
43. LIZZANI Carlo (Roma 1922),
Il cinema italiano. In appendice indicazioni
metodologiche e una filmografia a cura di Leopoldo Paciscopi e Giorgio Signorini
,
Firenze, Parenti Editore [stampa: stamperia F.lli Parenti - Firenze], 1953 (luglio);
23,2x14,5 cm., brossura, sovraccopertina, pp. 318 (2), copertina illustrata con fo-
tomontaggio a colori e 52 fotogrammi tratti da vari film in tavole f.t. Lievi strappetti
ai margini della sovraccopertina. Prima edizione. € 130
“I film italiani del dopoguerra hanno detto al mondo che l’Italia è un Paese vivo,
hanno raccontato le vicende quotidiane del nostro popolo, hanno svelato aspetti
inconsueti del nostro costume, dei nostri sentimenti, del nostro paesaggio, con
una immediatezza che l’arte italiana aveva dimenticato da tempo. Questo ha fatto
sì che anche le altre arti si giovassero della frattura creata dal cinema e dello
«scandalo» da esso provocato” (pag. 9).
44. AA.VV.,
Cinquanta anni di cinema italiano
, Roma, Carlo Bestetti Edizioni d’Arte
- Unitalia Film [stampa: Stabilimenti Chicca - Tivoli, 1953 (21 dicembre); 27,5x21 cm.,
brossura, pp. 95 (1) - CCVIII, copertina illustratra di Piero Dorazio, 208 tavole b.n. f.t.
con numerosissimi fotogrammi tratti dai film. Volume a cura di Luigi Malerba e Carmine
Siniscalco. Testi di E. Ferdinando Palmieri, Ettore Margadonna, Mario Gromo. Didasca-
lie di Morando Morandini, Italo Dragosei, Maria Prolo e Libero Solaroli. Tracce d’uso e
piccola mancanza al margine alto del dorso. Prima edizione. € 350
45. MANGANO Silvana (Roma 1930 - Madrid 1989),
Mambo. Silvana Mangano in
posa
, Paramount, 1954; 25,5x20 cm., fotografia originale b.n. di Harold Rosson (New
York 1895 - Palm Beach 1988). Vintage. Film diretto da Robert Rossen (Robert Rosen,
New York 1908 - 1966). Soggetto di Ennio De Concini. Sceneggiatura di De Concini,
Robert Rossen, Ivo Perilli e Guido Piovene. Tracce d’uso ai margini. € 300
Da sinistra a destra:
42. Umberto D., 1953
43. Il cinema italiano, 1953
42. Umberto D., 1953
45. Silvana Mangano, 1954
44. Cinquanta anni di cinema italiano, 1953