loro imprese nel periodo 1998-2002, senza tut-
tavia perdere il dinamismo imprenditoriale nel
periodo successivo e mantenendo il primo
posto tra gli imprenditori immigrati.
I dati di seguito riportati sono elaborati dalla
Confederazione Nazionale dell’Artigianato
(CNA) a partire dall’archivio delle imprese di
Unioncamere.
Delle 232.668 imprese con titolare straniero
operanti alla fine del 2012, 38.203 hanno un ti-
tolare marocchino, in larga prevalenza maschio
(oltre il 90%). Questi imprenditori incidono al-
l’incirca per l’8% sulla consistenza della collet-
tività marocchina, un valore notevole rispetto
alla media rilevata tra gli immigrati (tuttavia, le
incidenze più elevate caratterizzano le comunità
cinese, senegalese, bangladeshi ed egiziana). I
marocchini hanno concentrato le loro aziende,
nella misura del 70%, nel settore del commer-
cio, che tra la generalità degli immigrati incide,
invece, solo per un terzo. Gli imprenditori ma-
rocchini sono anche attivi in edilizia, con un
quinto delle loro aziende (e, quindi, in misura in-
feriore ad altre collettività), e nei trasporti (con il
5% delle imprese, valore superiore a quello
medio degli imprenditori immigrati). Seguono,
con valori mai superiori all’1%, le industrie ma-
nifatturiere, i servizi professionali, la meccanica
e le industrie alimentari.
La comunità marocchina in Italia è stata, fin
dall’inizio, tra le grandi protagoniste nell’invio di
rimesse. Le rimesse dei marocchini in Italia, ri-
maste al di sotto dei 20 milioni di euro negli anni
’90, hanno superato tale soglia nel 2000 e i 30
milioni l’anno successivo. Dal 2004, essendo
state conteggiate anche le somme rimesse tra-
mite i money transfer, il volume degli invii ha co-
nosciuto un’impennata, superando i 300 milioni
nel biennio 2007-2008 per poi scendere suc-
cessivamente fino a raggiungere i 242 milioni
nel 2012.
Nel caso dei marocchini si può ipotizzare
che molte somme vengano portate diretta-
mente in Marocco dagli interessati, senza ricor-
rere ai servizi dei money transfer o delle banche:
conferma questa ipotesi il fatto che diversi
scritti dedicati alla storia dell’emigrazione ma-
rocchina in Italia pongano in evidenza come il
consistente flusso di danaro fatto pervenire in
Marocco abbia incentivato all’esodo molte per-
sone rimaste sul posto.
Un altro fattore di cui tenere conto consiste
nel fatto che la comunità marocchina ha forte-
mente incrementato i ricongiungimenti familiari
per cui, essendosi formate famiglie numerose,
con il passare del tempo i risparmi vengono uti-
lizzati in prevalenza per sostenere il processo di
integrazione in Italia, spesso acquistandovi
anche la casa.
I nuovi ingressi di marocchini
nel 2011 e nel 2012
Tra i marocchini registrati come residenti al
31 dicembre 2010 (452.424) e quelli registrati
come soggiornanti al 31 dicembre 2011
(506.369) vi è una differenza di 54.000 unità,
che incide in misura notevole in diverse regioni:
16.000 persone in più in Lombardia, 11.000 in
Emilia Romagna, 9.000 in Veneto, 7.000 in Pie-
monte, 3.000 in Toscana, 2.000 in Liguria, Lazio
e Campania, 1.000 nelle Marche.
I marocchini entrati in Italia nel 2011 sono
12
Breve storia dell’immigrazione marocchina in Italia
PARTE INTRODUTTIVA
ITALIA. Rimesse inviate dagli immigrati marocchini e incidenza sul totale (2005-2012) – valori in
migliaia
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
Totale
3.900.793 4.527.666 6.039.255 6.376.949 6.747.818 6.572.238 7.394.400 6.833.116
Marocco
244.021 294.807
339.411 333.023
279.077 283.543
299.898
242.510
Inc. %
6,1
6,5
5,6
5,2
4,1
4,3
4,1
3,5
FONTE: Centro Studi e Ricerche IDOS. Elaborazioni su su dati Istat