Dicembre 2016 e ditoriale



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Nuova Secondaria - n. 4 2016 - Anno XXXIV - ISSN 1828-4582

poveri e meno sicuri di una costante crescita e sviluppo,

come invece era pressoché avvenuto nei decenni prece-

denti. In questo il tema della disoccupazione giovanile si

affianca a quello dei c.d. NEET (Neither in Employment

nor in Education and Training), che nel 2015 sono stati

a livello comunitario pari al 17,0% dei giovani tra i 20 e

i 24 anni, ma che in Italia arrivano a superare il 30%

18

.



Negli ultimi decenni sono saltate in maniera sempre più

evidente quelle connessioni tra società e scuola che ren-

devano quest’ultima efficace e, talvolta, indispensabile.

Oggi non appare più così. Al contrario, si registra sempre

di più un maggior scollamento tra scuola/vita, scuola/so-

cietà. E, per limitarci al caso italiano, anche i tentativi di

re-introdurre un nesso tra i due termini, come quello del-

l’obbligatorietà delle ore di alternanza scuola-lavoro con-

tenuta nella legge 107/2015, senza una prospettiva più

ampia (antropologica) e di sistema, rischia di portare li-

mitati benefici

19

. Anche su questo fronte occorrerebbe in-



vece potenziare la metodologia di insegnamento dell’al-

ternanza formativa, nella sua piena accezione e

potenzialità, al fine di collegare ricorsivamente teoria e

pratica, vita e cultura, scuola e lavoro, ragione ed espe-

rienza

20

.



Solo in questa ottica di continuo e reciproco apprendistato

tra docente e discente sarà possibile riguadagnare dal-

l’esperienza stessa anche quello spirito innovativo e crea-

tivo sempre più importante nella società di oggi: poiché,

come già sosteneva Albert Einstein, “tener viva l’imma-

ginazione e la creatività è perfino più importante dell’ac-

cumulo di troppe conoscenze”.

Una prospettiva per la crescita e lo sviluppo

di tutti e di ciascuno

É evidente che da questo quadro sinteticamente tratteg-

giato anche i sistemi di istruzione si trovano davanti ad un

bivio: essi potranno subire (con ritardo e affanno) i grandi

mutamenti in atto, trovandosi tra non molto a intonare un

requiem per la scuola”

21

oppure potranno saperli pron-



tamente interpretare, accompagnando questi nuovi pro-

cessi della società con intelligenza e tempestività.

Infine, per non rimanere smarriti di fronte all’imponenza

di queste sfide, orfani di una concreta via da percorrere,

un possibile inizio di risposta sembra essere offerto da una

domanda posta qualche anno fa da Giorgio Chiosso, lad-

dove si chiedeva: «è già possibile individuare tracce di

“un’altra scuola” in grado di sostituire in tutto o almeno

in parte il modello attuale?»

22

. Nell’immaginare una



nuova scuola adatta alle sfide dei tempi, infatti, non si

tratta di «progettarla a tavolino per poi calarla nella realtà

del Paese, ma di cogliere alcune possibili traiettorie di

cambiamento e, in coerenza con queste, cominciare a

stabilire qualche tassello in grado di dare un’embrionale

fisionomia alla nuova scuola»

23

.

Un percorso forse lento, probabilmente difficile, ma si-



curamente entusiasmante e decisivo per lo sviluppo futuro

della nostra società europea.



Francesco Magni

Università di Bergamo

18. OECD, Education at a Glance 2016, OECD Indicators, OECD Publishing,

Paris, 2016, p. 357.



19. Cfr. G. Bertagna, Ad alternanza continua, in «Nuova Secondaria», n. 10,

2016, pp. 3-5.



20. Cfr. G. Bertagna, Dall’esperienza alla ragione e viceversa. L’alternanza for-

mativa come metodologia dell’insegnamento, in «Ricerche di psicologia»,

Franco Angeli, n. 3, 2016, pp. 319-360.



21. Si fa qui riferimento, in particolare, al testo di N. Bottani, Requiem per la

scuola?, Il Mulino, Bologna 2013.

22. G. Chiosso, Si può immaginare «un’altra scuola»?, in «Nuova Secondaria»,

n. 10, 2013, p. 27.



23. Ibidem.

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Nuova Secondaria - n. 4 2016 - Anno XXXIV - ISSN 1828-4582

PRIMA PARTE 

In questi giorni ricorre il settantesimo anniversario di inizio dei lavori

dell’Assemblea Costituente, eletta il 2 giugno 1946 con il compito di

preparare il testo costituzionale. La commissione incaricata di prepa-

rare il contenuto legislativo da sottoporre alla discussione d’aula era

presieduta da Meuccio Ruini, un anziano liberale che era stato sena-

tore negli anni precedenti il fascismo. Il passo che segue è tratto

dalla relazione di Ruini all’Assemblea Costituente, relativamente alla

funzione della scuola pubblica. Il candidato legga con attenzione il

brano e ne illustri i passi salienti. 



Per la scuola, si è riconosciuto che spetta alla Repubblica det-

tare le norme generali sull’istruzione, organizzare la scuola di

Stato in tutti i suoi gradi, assicurare a enti e privati la facoltà di

istituire altre scuole. Tutto ciò non costituisce un monopolio

statale; ed è ammessa la libertà di insegnamento. Ma l’orga-

nizzazione della scuola pubblica è una delle precipue funzioni

dello Stato; e quando le scuole non statali chiedono la parifica-

zione, la legge ne definisce gli obblighi e la sorveglianza da parte

dello Stato, e nel tempo stesso ne assicura la effettiva libertà ga-

rantendo parità di trattamento agli alunni, a parità di condizioni

didattiche. La serietà degli studi e l’imparziale controllo su tutte

le scuole statali e non statali sono garantiti con l’obbligo del-

l’esame di Stato, non solo allo sbocco finale ma anche in gradi

intermedi. Uno dei punti al quale l’Italia deve tenere è che nella

sua costituzione […] sia accentuato l’impegno di aprire ai ca-

paci e meritevoli, anche se poveri, i gradi più alti dell’istruzione.

Alla realizzazione di questo impegno occorreranno grandi stan-

ziamenti; ma non si deve esitare; si tratta di una delle forme più

significative per riconoscere, anche qui, un diritto della persona,

per utilizzare a vantaggio della società forze che resterebbero la-

tenti e perdute, di attuare una vera e integrale democrazia. (Re-

lazione del Presidente della Commissione, Progetto di Costitu-

zione della Repubblica Italiana, Roma, 6 febbraio 1947)

1



La nostra Costituzione sembra aver recepito in modo adeguato l’im-

portanza della scuola e dell’istruzione in generale, facendone uno dei

princìpi cardine del suo disegno, in particolare, ma non solo, negli artt.

33, 34 e 35.



SECONDA PARTE 

Dopo averne esposto i contenuti il candidato risponda a due delle do-

mande che seguono: 

1. A parere del candidato il riferimento ai «capaci e meritevoli, anche

se poveri» è stato attuato?

2. Secondo il candidato, nel sistema di istruzione italiano la presenza,

sia pure minoritaria, di scuole private accanto a quelle pubbliche

rappresenta un valore aggiunto? Per quale ragione?

3. Le necessità finanziarie del sistema di istruzione vengono coperte

dalle entrate derivanti dalla fiscalità generale (imposte in particolare);

questo dipende da una precisa scelta del legislatore che individua nel-

l’istruzione un interesse di carattere generale. Quale?

4. Quali sono i vantaggi individuali di tipo economico che derivano

dal raggiungimento di un titolo di studio più alto?



Tema di: DIRITTO ED ECONOMIA POLITICA

Scienze umane

Opzione economico-sociale

Traccia di diritto ed economia politica:

una scelta infelice?

Antonio Banfi

I

l tema di “diritto ed economia politica” che costitui-



sce la seconda prova scritta dell’Esame di Stato 2016

per l’indirizzo Scienze umane – opzione economico-

sociale è dedicato alla questione della scuola e dell’in-

tervento dello Stato in questa materia, con particolare ri-

ferimento alle previsioni contenute nella Costituzione

(specialmente gli articoli 33-35). In ogni caso, la traccia

non muove direttamente dalle previsioni del testo costi-

tuzionale, bensì da uno stralcio della relazione di Meuc-

cio (Bartolomeo) Ruini resa nella sua qualità di presidente

1. La relazione integrale è scaricabile a partire dall’URL: http://legislature.

camera.it/dati/costituente/lavori/ddl/00Anc.pdf

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