Armenia, Caucaso e Asia Centrale, 117-134
Ognibene. Antiche città alane
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letopis’ ci dice che è oltre le montagne degli Alani e dei Circassi, sul fiume
Sevenca vicino alle Porte di Ferro. Ma proprio per via di questa descrizione
dettagliata ci si è scontrati aspramente. Il vero problema sta, infatti, nella
possibile diversa interpretazione cui sottostanno i singoli elementi geografici
riportati nel testo che avrebbero invece dovuto aiutarci a collocare la città.
Seguiamo i tentativi di identificazione in ordine cronologico. Il primo
risale al principe Ščerbatov. Nel suo lavoro Istorija rossijskaja Ščerbatov
esamina la campagna, condotta da Mengu Timur aiutato dai principi russi,
contro gli Jasy e giunge alla conclusione che gli avvenimenti si svolgono
in Moldavia: «Infine, quando Mengu Temir radunò tutto il suo esercito,
avendo presso di sé anche i principi russi, fece una spedizione di guerra e
oltrepassate le steppe che si trovano fra il Don e il Dnepr attaccò il popolo
degli Jasy e dopo averli sconfitti conquistò la loro città principale Dedjakov:
al successo dell’impresa l’armata russa sotto il comando dei propri principi
contribuì significativamente».
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L’autore scambia gli Jasy del Caucaso con
gli Jasy ricordati nei pressi del Prut
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e scrive nella nota a piè di pagina:
«Da quanto riportato sopra è chiaro che questo popolo degli Jasy a quel
tempo non si era spinto molto ad oriente e abitava verso le sorgenti del
Prut in Moldavia».
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Ščerbatov considera Dedjakov e Tetjakov due città
distinte, altrimenti le indicazioni geografiche legate agli avvenimenti del
1318 gli avrebbero fin dall’inizio impedito di proporre la Moldavia come
regione in cui cercare la città menzionata.
Tatiščev ripete lo stesso errore senza citare il nome di Dedjakov: «Andò
lo stesso Mengu Temir con i principi russi sul Dnestr […] e conquistarono
la città gloriosa degli Jasy, in inverno, nel mese di febbraio, il giorno 8;
presero molti prigionieri e bottino, misero a morte altri abitanti e brucia-
rono la loro città».
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Anche Karamzin a breve distanza si occupò della questione: nella sua
Istorija gosudarstva rossijskago cita alcune volte Dedjakov e propone che
la città sia da identificare con Diven, Deduch in Daghestan: «Lo stesso
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Ščerbatov 1774, 138-9: «На конецъ, когда Менгу Темиръ собралъ вси войска,
тогда имѣя при себѣ Россiйскихъ князей отправился въ походъ, и прешедши степи
лежащïя между Дона и Днѣпра учинилъ нападенiе на народъ Ясы, и оныхъ побѣдя
взялъ ихъ главный градъ Дедяковъ, въ которомъ успѣхѣ Россiйскïя войска подъ
предводительствомъ своихъ князей наивеличайшее участïе имѣли».
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Isid. Orig. IX, 2, 94: «Lanus fluvius fertur ultra Danubium, a quo Alani dicti sunt, sicut
et populi inhabitantes iuxta Lemannum fluvium Alemanni vocantur». Secondo Vernadsky
sotto il nome Lanus si nasconderebbe il Prut: Vernadsky 1953, 179.
20
Ščerbatov 1774, 138 n. (*): «Тако изъ всего вышеписаннаго видно, что сей народъ
Язхжесы, тогда уже не много подвинулся на востокъ и обиталъ около ключей Прута
въ Молдавіи».
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Tatiščev 1784, 51: «пойде самъ Менгутемиръ со князи рускими на Днестръ […] и
взяша славный градъ Язскïй, въ зимѣ, мѣсяца февраля в 8 день, и полонъ и богатство
много взяша, а иныхъ смерти предаша, а градъ ихъ сожгоша».
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principe Ščerbatov ha scritto alcune volte degli Jasy, ma li ha dimenticati
e ha ripetuto le parole dello storico straniero De Guignes secondo il quale
i nostri principi andarono contro un qualche popolo polacco che abitava
vicino alla foce del Prut: De Guignes pensava che i cronisti russi con il
nome di Jasy indicassero gli abitanti della Lituania sud-occidentale, gli Ja-
zuingi delle cronache polacche; ma da noi si chiamavano così gli Jaztvigi.
Gli Jasy, invece, noti fin dai tempi di Svjatoslav I abitavano fra il mar Nero
ed il Caspio; abbiamo già parlato di loro alcune volte. Stritter scrive che
gli Jasy abitavano in Moldavia, infatti là c’è la città di Iaşi; ma anche se
fosse così i principi andarono in Daghestan e non in Moldavia, non oltre
il Dnestr come ha aggiunto Tatiščev».
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Subito dopo Karamzin riporta le
parole di Kantemir sulla provenienza del nome delle città di Iaşi, un passo
estremamente interessante. Confronta poi la descrizione delle imprese del
principe Dmitrij nelle cronache di Novgorod, nella Archangel’skaja e nella
Troickaja giungendo alla conclusione che l’affermazione che la città di
Dedjakov sia nel territorio di Korela è sbagliat (Karamzin 1842, 59, n. 159).
Solov’ev nella sua Istorija Rossii s drevnejšich vremen cita due volte
Dedjakov nel primo caso in occasione della spedizione dei principi russi
e nel secondo per la morte di Michail di Tver’.
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Solov’ev non si sbilancia
in identificazioni precise della città, ma descrivendo la morte di Michail
riporta che «l’Orda si era fermata oltre il fiume Terek, sul fiume Sevenca,
vicino alla città di Dedjakov non lontano da Derbent».
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Di fatto, dunque,
pensa come Karamzin che Dedjakov sia da cercare in Daghestan. Questa
idea di una collocazione così meridionale della città alana è probabilmente
dettata dall’identificazione di Derbent con le ‘Porte di ferro’ (Andеrson
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Karamzin 1842, 58, n. 157: «Князь Щербатов сам несколько раз писал о Ясах, но забыл
их, и поверив иностранному историку Дегин думал, что наши князья ходили на какой-
то Польский народ, обятавший близ источников Прута: Дегин думал, что летописцы
Российские под именем Ясов разумеют жителей юго-западной Литвы, именуемых
Язуинги в Польской Истории; но сии назывались у нас Ятвягами (см. т. II, прим. 35).
Ясы, известные еще со времен Святослава I, жили напротив того между Черным и
Каспийским морем; об них мы уже несколько раз говорили. Штриттер пишет, что Ясы
обитали и в Молдавии, ибо там есть город Ясы: положим; но Князья ходили тогда в
Дагестан, а не в Молдавию и не на Днестр, как прибавил Татищев». Il passo per esteso
è il seguente: Karamzin (1842): t. IV, 81: «Дмитрий немедленно отправился в Новгород,
а другие князья […] повели войско в Орду, чтобы вместе с Ханом Мангу-Тимуром итти
на Кавказских Ясов или Алан, из коих многие не хотели повиноваться Татарам и еще с
усилием противоборствовали их оружию. Князья наши завоевали Ясский город Дедяков
(в южном Дагестане), сожгли его, изъяв снатную добычу, пленников».
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Solov’ev 1988, 193: «В 1277 году русские князья Андрей городецкий, Глеб
ростовский с сыном и племянником, Федор ярославский, будучи в Орде у хана Менгу-
Тимура, должны были вместе с ним отправиться в поход против ясов, взяли их город
Дедяков и возвратились с честью и дарами от хана».
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Solov’ev 1988, 215: «Орда остановилась за рекою Тереком, на реке Севенце, под
городом Дедяковым, недалеко от Дербента».