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Gli anni Settanta sono inaugurati dal film di Elio Petri e Ugo Pirro, Indagine
su un cittadino al di sopra di ogni sospetto, e sono quelli degli scandali,
dal già citato Bertolucci a Salò o le 120 giornate di Sodoma di Pasolini
(1975), senza dubbio eroticamente più estremo di Ultimo tango a Parigi,
ma non bruciato nonostante le censure. Non meno scandaloso per la
morale corrente e il moralismo di destra e di sinistra è Il portiere di notte
di Liliana Cavani (1974), forse in modo sottile più ancora dei due già citati,
per l’orgoglio con cui la propria diversità è gettata in faccia al mondo. Sono
anche gli anni di Fantozzi e di Amici Miei, del movimento ‘77 a cui è preludio
l’assalto al cinema della prima di Novecento - la cultura si prende e non
si paga. La fine di quel movimento è forse in un film di Gianni Serra, La
ragazza di via Millelire, in cui una adolescente ammazza il suo stupratore,
storia di eroina e degrado, di un mondo che non ha futuro.
Gli anni Ottanta segnano l’epoca del nuovo benessere e sembrano guardare
più al passato che al futuro. Massimo Troisi ricomincia da tre: «Chello ch’è
stato è stato... basta, ricomincio da tre...». Lello Arena lo corregge: «Da
zero: ricomincio da zero». E Troisi ribatte inoppugnabilmente: «Nossignore,
ricomincio da... cioè... tre cose me so’ riuscite dint’a vita, pecché aggi’a
perdere pure chelle? Aggi’a ricomincià da zero? Da tre!»- Infine gli anni
Novanta, fra la luna di Fellini e il sorriso di Monella che si allontana gonna al
vento, in bicicletta, naturalmente.
Il cinema consuma i sogni più in fretta di quanti noi possiamo sognarne. Più
idee di quante possiamo elaborarne. Ci ha già chiarito quello che avrebbe
dovuto essere il risultato delle nostre riflessioni e del nostro dolore. Io non
ho passione per il cinema ma per le sue reliquie. Da queste sorgono pensieri
nuovi, storie diverse. E come Bartolini nel suo libro, vado a cercare quello
che mi è stato tolto, non perché questo possa tornarmi a vantaggio ma per
semplice bisogno di giustezza, di definizione. Meno cinema più biciclette.
Paolo Tonini
P.S.
Come nessun’altra arte il cinema ha avuto vita breve: nella sua corsa
verso la realtà è stato superato dal reality: la vita quotidiana è finalmente
diventata protagonista. Il reality fornisce informazioni preziose per capire il
nostro livello di civiltà. Persone normali in situazioni eccezionali offrono uno
spettacolo straordinario in cui può emergere tutto ciò che non è autentico,
così che non riusciamo a distoglierne lo sguardo. Il reality isola i suoi eroi
in un mondo da cui poesia e bellezza sono assenti: essi sono i pionieri
che esplorano uno fra i mondi possibili, i nostri avamposti nel deserto
dell’infelicità.
Cuore di mamma di Salvatore Samperi (1969)
Monella di Tinto Brass (1998)
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1. D’ANNUNZIO Gabriele (Pescara 1863 - Gardone Riviera 1938),
Cabiria. Visione
storica del Terzo Secolo a.C.
, Torino, Itala Film [stampa: Stabilimento Tipo-litografi-
co E. Toffaloni - Torino], 1914; 18,5x12 cm., brossura, pp. 32, 1 xilografia a sangui-
gna in copertina di Adolfo De Carolis. Didascalie del film. Prima edizione. € 150
2. D’ANNUNZIO Gabriele,
Cabiria. Visione storica del III° secolo a.C.
, Torino -
Milano, Itala Film - G. Ricordi [stampa: Clamor - Milano, tipi e incisioni di Bertieri e
Vanzetti], s.d. [1914]; 20x18,7 cm., brossura con nastro al dorso, pp. 45 (3), coperti-
na illustrata con una xilografia di Lucien Achille Mauzan, frontespizio e 12 illustra-
zioni xiolgrafiche non firmate. Didascalie del film. Prima edizione illustrata. € 200
Film proiettato per la prima volta il 18 aprile 1914 al Teatro Vittorio Emanuele II
di Torino, in contemporanea col Teatro Lirico di Milano, per la regia di Giovanni
Pastrone (Montechiaro d’Asti 1883 - Torino 1959) sotto lo pseudonimo di «Piero
Fosco». Soggetto di Gustave Flaubert, Emilio Salgari, Gabriele D’Annunzio, sce-
neggiatura e didascalie di Gabriele D’Annunzio. Fra gli interpreti: Lidia Quaranta
e Bartolomeo Pagano. E’ la storia delle vicissitudini di Cabiria, rapita bambina dai
pirati e minacciata di essere sacrificata a Moloch, poi liberata da Maciste e resti-
tuita al padre sullo sfondo della caduta di Cartagine ad opera di Scipione. Il film
ebbe un grande successo di critica e di pubblico, sia in Italia che all’estero: restò
in cartellone per sei mesi a Parigi e per quasi un anno a New York.
3. D’ANNUNZIO Gabriele,
La Crociata degli Innocenti. Mistero in quattro atti di
Gabriele D’Annunzio. Lavoro originale per cinematografo messo in scena da A.
Boutet e A. Traversa
, Milano, Musical Films - Renzo Sonzogno e C. & Pax Films
[stampa: Stab. Grafico Industriale Gustavo Modiano & C.], s.d. [1918]; 23,4x15,8
cm., legatura editoriale in cartoncino, cordoncino al dorso, titolo in rilievo, pp. 36
n.n., copertina con titolo a sanguigna su fondo chiaro, 1 ritratto fotografico b.n. di
D’Annunzio, 13 fotogrammi b.n. tratti dal film. Testo francese del riassunto a fronte.
L’opuscolo è erratamente datato 1911 in alcune bibliografie. Prima edizione. € 600
Film del 1918, girato nell’Agro Pontino sotto la direzione di Alberto Traversa,
soggetto e sceneggiatura di D’Annunzio. La pellicola è andata perduta. “Nel 1915
la casa cinematografica Musical Films mette in lavorazione con la regia di Ales-
sandro Boutet e Gino Rossetti il «mistero in 4 atti», «La Crociata degli Innocenti».
Dopo qualche tempo la Musical cede il film alla Pax, che lo terminerà con la regia
di Alberto Traversa e con il commento musicale del maestro Anacleto Masini”
(Massimo Cardillo, Tra le quinte del cinematografo: cinema, cultura e società in
Italia 1900 - 1937, Bari, Dedalo, 1987; pag. 58). Fra gli interpreti: Bianca Virginia
Camagni, Giulietta De Riso, Luigi Serventi, Guido Graziosi, Lia Righelli. Racconta
la storia del pastore Odimondo, che per amore di una prostituta lebbrosa lascia la
fidanzata e uccide la sorellina il cui sangue serve a guarire l’amante; ma un misti-
co Pellegrino risuscita l’uccisa e converte a vita spirituale la prostituta, portandole
con sé in Terra Santa con una crociata di bambini. Le navi cadono però in mano di
venditori di carne umana, ed entrambe moriranno a eterno rimorso di Odimondo.
Catalogo dei libri e dei documenti in ordine cronologico
1. Cabiria, 1914
2. Cabiria, 1914
3. La crociata degli innocenti, 1918