27
enim tale stare matrimonium, etsi rapta voluerit, probibuimus et ob hoc
parentes raptae mulieris deportationis subiecimus poenae, si huiusmodi
consenserint matrimonio, quomodo raptas mulieres raptorum eligentes
conubium praemiis honorassemus raptae datis mulieri? Superfluam igitur
eorum dubitationem vel in posterum resecantes priorem legem per
praesentem interpretari censuimus (
23
).
Nel caput 1 dunque la Novella precisa che la rapita, sposatasi al suo
raptor senza il consenso del parentes, perderà il diritto di acquistare il
patrimonio del rapitore e degli eventuali complici del delitto, sia ex
beneficio legis sia ex testamento, nonché in qualunque altro modo. I beni
saranno piuttosto devoluti ai parentes superstiti che non abbiano dato il
loro consenso alle nozze; se invece i parentes siano deceduti o abbiano
acconsentito alle nozze, il patrimonio del debitore sarà rivendicato dal fisco.
Nov. 143, 1 Sancimus itaque, si rapta mulier, cuiuscumque sit
condicionis vel aetatis, raptoris nuptias eligendas esse censuerit, parentibus
pra sertim non consentientibus, nec ex beneficio legis nec ex testamento
raptoris hereditatem accipere vel quocumque modo substantiam vindicare,
sed praemium quod per legem nostram raptae mulieri datum est, ut raptoris
et eorum qui auxilium ei tempore invasionis praebuerint substantiam
vindicet, hoc ad parentes, si ambo vel unus supersit, qui nuptiis specialiter
non probantur consensisse, ex tempore raptus ipso iure transferri, et
patrimonium raptoris non iam raptam habere mulierem quae coniugio se
raptoris inquinare non piguit, sed in personas transferri quas superius
nominavimus eius non consentientes coniugio. Nam nefarios huiusmodi
coitus poenis corrigi, non praemiis competit honorari. Quodsi parentes iam
decesserunt vel huiusmodi sceleri consenserunt, substantia raptoris nec non
aliorum qui facinoris fuerunt participes fisci uiribus vindicetur. Quam
interpretationem non in futuris tantummodo casibus, verum in praeteritis
etiam valere sancimus, tamquam si nostra lex ab initio cum interpretatione
tali promulgata fuisset. Areobinde pater karissime atque amantissime.
. Quae igitur per hanc legem nostra statuit aeternitas, celsitudo
(
23
) Per il valore innovativo e l’ampia portata della pronuncia imperiale, si è ritenuto utile
riportare in Appendice la traduzione di questa Novella, che pure è redatta in latino.
28
tua effectui mancipari observarique praecipiat. Dat. XII. kal. Iun. CP. imp. dn.
Iustiniani pp. Aug. anno XXXVII pc. Basilii vc. anno XXII. [a. 563] (
24
).
In conclusione si dichiara che la Novella ha efficacia retroattiva (
25
),
ovvero deve essere considerata, fin dall'inizio, parte integrante di CI. 9, 13,
1, affermando con ciò una delle caratteristiche peculiari dell'istituto
dell'interpretazione autentica. Nella costituzione del 533 non si dichiarava
in modo esplicito che la concessione del premio alla rapita fosse
subordinata al rispetto del divieto di nozze col rapitore, e per di più non si
diceva quale destinazione alternativa avrebbero avuto i beni di questo: ciò
aveva consentito il diffondersi di prassi che optavano per la soluzione più
idonea alle concrete esigenze dei singoli (e cioè molto spesso le nozze
riparatrici), anche andando contro lo spirito della legge. Nov. 143 colma
tali lacune normative, coordina le vari parti della legge precedente e
introduce la disposizione relativa al fisco: si può quindi a ragione parlare
di interpretazione autentica (
26
).
(
24
) Traduzione in Appendice.
(
25
) A questo proposito si veda G. B
ROGGINI
, La retroattività della legge nella prospettiva
romanistica, in SDHI, XXXII, 1966, p. 42: secondo l’Autore “Nov. 143 di Giustiniano è uno
dei maggiori esempi di ius novum, applicato retroattivamente attraverso la finzione
dell’interpretazione autentica”.
(
26
) Secondo R. B
ONINI
, Interpretazioni della pratica e interpretazioni autentiche nel Codice e
nelle Novelle giustinianee, in Ricerche di diritto giustinianeo, Milano, 1990, pp. 264-268, dalla
lettura di Nov. 143 è possibile cogliere, attraverso il filtro della legislazione imperiale,
quali fossero le reazioni del mondo della pratica alle riforme giustinianee: emerge così
una tendenza della prassi ad aggirare le norme che risultavano meno gradite tramite
interpretazioni capziose che non miravano al cuore del provvedimento ma facevano leva
sui difetti del diritto codificato. Si rendevano così necessari nuovi interventi imperiali che
colmassero le lacune normative e si contrapponessero alle distorsioni originatesi nella
prassi, in un continuo confronto tra legislazione e pratica. Sul tema del monopolio
imperiale sulla creazione e l’interpretazione del diritto, con alcuni riferimenti anche a
Nov. 143, si veda G.
B
ASSANELLI
S
OMMARIVA
, L’imperatore unico creatore e interprete delle
leggi e l’autonomia del giudice nel diritto giustinianeo, Milano 1983, pp. 124-125. Per un
approfondimento sui rapporti tra pratica giuridica (rappresentata dagli organismi
forensi) e cancelleria imperiale si confronti B
ONINI
, “Interrogationes” forensi e attività
legislativa giustinianea, ibidem, pp. 5 ss.
Dostları ilə paylaş: |