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sumbalÒntaj g£moij ¢timwr»touj ™îsi, t¾n d ™x aÙtîn
proelqoàsan gon»n, ka…toige ¢neÚqunon oâsan, ¢fairoàntai tîn
toà patrÒj: æj ¢nagka‹on ×n toÝj mn ¡mart£nontaj
¢neuqÚnouj enai, toÝj d ¢neuqÚnouj æj ¡mart£nontaj
kol£zesqai (
15
).
Nel prosieguo della Novella Giustiniano si sofferma sugli aspetti
civili delle nozze incestuose e sulla destinazione del patrimonio della
coppia, dedicando particolare attenzione allo stato giuridico dei figli.
Dal capo primo in poi il legislatore prende in considerazione, una per
una, le varie fattispecie di reato: la prima ipotesi trattata è quella di
matrimonio incestuoso in assenza di figli legittimi nati da precedenti
nozze giuste. In questa ipotesi la legge dichiara l’illegittimità del vincolo
matrimoniale e la confisca dei beni patrimoniali e acquisiti con la dote:
questa sanzione colpisce anche la moglie, che sarà privata dei beni se
consapevole del delitto commesso contraendo le nozze. Ai figli nati da una
relazione incestuosa non spettano quindi né i beni paterni né la dote
materna.
Nov. 12, 1 Qesp…zomen to…nun, toà loipoà, e‡ tij ¢qšmiton kaˆ
™nant…on tÍ fÚsei (Ön Ð nÒmoj incestÒn te kaˆ nefarion kaˆ
damnaton kale‹) sunall£xeie g£mon, e‡per oÙk œcoi pa‹daj ™k
protšrwn gnhs…wn te kaˆ ¢mšmptwn aÙtù genomšnouj g£mwn,
eÙqÝj mn aÙtù t¾n tîn o„ke…wn pragm£twn œkptwsin ™pike‹sqai,
¤ma d kaˆ tîn ÑnÒmati proikÕj ™pidedomšnwn aÙtù mhdenÕj
¢polaÚein, ¢ll¦ p£nta tù tame…ῳ projkuroàsqai. ¢nq'Ótou g¦r
™xÕn game‹n nenomismšna paranÒmwn ™r´, kaˆ sugce‹ mn gon£j,
¢dike‹ d t¦ gšnh, pr£ttei d ¢sebÁ te kaˆ ¢nÒsia, kaˆ toiaàt£ ge
™piqume‹, Ðpo‹a poll¦ kaˆ tîn ¢lÒgwn ¢pose…etai zówn, œstw ge
aÙtù poin¾ m¾ d»meusij mÒnon, ¢ll¦ kaˆ zènhj ¢fa…resij kaˆ
™xor…a, kaˆ e‡ ge eÙtel¾j e‡h, kaˆ toà sèmatoj a„kismÒj, Ópwj ¨n
m£qoi swfrone‹n kaˆ e‡sw tÁj fÚsewj mšnein, ¢ll¦ m¾ truf©n te
(
15
) Authenticum: Pro incestis dudum scriptas ab imperatoribus leges non perfecte habere
iudicamus, quae eos quidem qui incestis copulantur nuptiis impunitos sinunt, ex eis autem
procedentem sobolem utique inculpabilem existentem privant rebus patris: ut necessitas sit eos
quidem qui peccant sine reatu esse, eos autem qui innoxii sunt tamquam peccantes puniri.
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kaˆ ™r©n ØperÒria, kaˆ tîn paradedomšnwn ¹m‹n ™k tÁj fÚsewj
katauqadi£zesqai nÒmwn. kaˆ tÁj gunaikÒj, e„ tÕn nÒmon
™pistamšnh toÚtou mn ¢mel»seien, ¢qem…toij d ˜aut¾n ™pido…h
g£moij, ØpÕ t¾n aÙt¾n ginomšnhj poin»n (
16
).
Il tema dell’ignorantia iuris come giustificazione che la donna può
addurre al fine di ottenere l’impunibilità costituisce un punto chiave di
Novella 12: in questa sede Giustiniano, tenendo conto della condizione
d’inferiorità culturale in cui di frequente si trovano le donne rispetto agli
uomini, accondiscende a sancire la scusabilità della donna incorsa in
errore perché ignara iuris (
17
). Del resto anche nella precedente
(
16
) Authenticum: Sancimus igitur, de cetero, si quis illicitas et contrarias naturae, quas lex incestas
et nefandas et damnatas vocat, contraxerit nuptias, si quidem non habuerit filios ex prioribus
legitimis et inculpabilibus sibi contractis nuptiis, mox ei suarum rerum casum imminere, simul
autem et ea, quae nomine dotis data sunt ei, in nullo potiri, sed omnia aerario assignari, eo quod,
dum licuerit nuptias facere legitimas, contra leges amaverit, et confuderit quidem sobolem, nocuerit
autem et generi, egerit vero quae impia sunt et scelesta, et talia concupierit qualia plurima etiam
irrationabilia amovent ammalia: sitque ei poena non confiscatio solum, sed etiam cinguli privatio et
exilium, et si vilis fuerit, etiam corporis verberatio, quatenus discat caste vivere et intra naturam se
continere, non autem delectari et amare ultra terminum et traditis nobis a natura etiam his legibus
repugnare. Muliere quoque, si legem sciens hanc quidem neglexerit, incestis autem semetipsam
tradiderit nuptiis, sub eadem constituenda poena. Si veda Epitome Iuliani, const. 32.
(
17
) Secondo F
RANCIOSI
, Il regime delle nozze incestuose nelle Novelle giustinianee, cit., pp. 736-
737 (in particolare nota 40) l’elemento dell’ignorantia iuris non rileva autonomamente ma
può valere come discriminante solo se connesso a particolari situazioni personali dei
soggetti, in questo caso la posizione di debolezza che si attribuisce al sesso femminile: la
scusabilità della donna discende quindi dall’ignorantia iuris combinata all’infirmitas sexus
ed è un’eccezione alla regola tradizionale secondo cui la mancata conoscenza delle legge
non scusa. Secondo G
UARINO
, Studi sull’”incestum”, cit., pp. 266-267, anche se nella
compilazione giustinianea si propende a riconoscere qualche circostanza scriminante in
ordine al crimen incesti, tuttavia l’ignorantia iuris non compare mai in modo esplicito come
autonomo motivo di scusa. L’unico caso di ignorantia iuris previsto come scusante per
l’incesto compare nella legislazione corrente, ovvero in Nov. 12, a compilazione ormai
conclusa e quindi come risultato di un’attenta e matura riflessione sul problema, tenendo
conto dell’intero sviluppo legislativo della repressione del reato. Per un excursus storico
sul principio dell’ignorantia iuris connesso alla posizione della donna si veda B
EAUCAMP
,
Le statut de la femme à Byzance (4
e
-7
e
siècle), I, Le droit imperial, cit., pp. 79-92. L’Autrice
sottolinea che in diritto classico esistevano delle misure a vantaggio della donna, senza
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