Raccolta di proverbi latini.
A
Guardati da un amico riconciliato.[1]
-
Adulator propriis commodis tantum suadet.
L'adulatore tiene di mira solo i suoi interessi.[2]
Il dado è tratto.
(Giulio Cesare)
-
Amantis ius iurandum poenam non habet.
Il giuramento dell'innamorato non si può punire.[3]
-
Amicus certus in re incerta cernitur.
Il vero amico si rivela nella situazioni difficili.[4]
(Quinto Ennio)
Amico di tutti, amico di nessuno.[5]
L'amore procura le armi [agli amanti perché possano essere grati alla persona amata].[6]
(proverbio medievale)
L'amore è cieco.[7]
Amore genera amore.
-
Amor tussique non celatur.
L'amore e la tosse non si possono nascondere.[8]
La ferita d'amore la risana chi la fa.[8]
B
C
-
Caseus est sanus, quem dat avara manus.
Fa bene quel formaggio servito da una mano avara.[9]
Penso dunque sono.
(Cartesio)
L'abitudine è una seconda natura.[10]
D
-
De gustibus non est disputandum.
Sui gusti non si discute.[11]
-
Dulce bellum inexpertis, expertus metuit.
La guerra è dolce per chi non ne ha esperienza, l'esperto la teme.[12]
(proverbio medievale)
-
Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur.
Mentre a Roma si delibera, Sagunto è espugnata.[13]
E
-
Est in canitie ridicula Venus.
È ridicolo l'amore di un vecchio.[14]
(Proverbio medievale)
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Est modus in rebus, sunt certi denique fines | quos ultra citraque nequit consistere rectum.
C'è una giusta misura nelle cose, ci sono giusti confini | al di qua e al di là dei quali non può sussistere la cosa giusta.
(Quinto Orazio Flacco)
F
-
Felicium omnes sunt cognati.
Tutti sono parenti dei fortunati.[5]
G
H
I
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Imperare sibi maximum imperium est.
Comandare a se stessi è la forma più grande di comando.
(Seneca, Lettere a Lucilio, CXIII.30)
La virtù sta nel mezzo.
(Orazio)
L
M
N
Non dormo per tutti.[15]
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Nomina sunt consequentia rerum.
I nomi sono corrispondenti alle cose.
(Giustiniano, Institutiones, 2, 7, 3)
Ne sutor supra cupram (il calzolaio non vada al di sopra della scarpa - ognuno resti nel suo)
O
-
Omne animal post coitum triste.
Tutti gli animali sono mesti dopo il coito.[16]
Per chi è puro tutto è puro.
(Paolo di Tarso)
L'amore vince ogni cosa.
(Virgilio, Bucoliche X, 69)
Il tempo porta via tutte le cose.
(Virgilio)
P
Pane e giochi [per distrarre il popolo].
(Giovenale, X 81)
Vi è pericolo nel ritardo.
(Tito Livio, Ab urbe condita; XXXVIII, 25)
Pacta servanda sunt (i patti vanno rispettati)
Q
Quando il sole è in Leone [segno zodiacale], bevi il vino col pistone [a garganella].[17]
-
Qui gladio ferit gladio perit.
Chi di spada ferisce di spada perisce.[18]
-
Quisque faber fortunae suae.
Ognuno è artefice del proprio destino.
(Appio Claudio Cieco)
-
Quod non potest diabolus mulier evincit.
Ciò che non può il diavolo, l'ottiene la donna.[19]
(proverbio medievale)
R
S
Una volta all'anno è lecito fare follie.
(Seneca)
T
U
Dove sono le ricchezze, lì sono anche gli amici.[5]
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