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Giuseppina Mammana
l’ordine,
e la mia mente,
le viscere della mia anima,
sono state lacerate dalla
molteplicità ossessiva dei suoi movimenti. Purificato da queste vicende e, li-
quefatto nel fuoco del tuo amore, attendo di confluire in te e riposare in pace
(Le Confessioni,
libro XI, p. 488).
La riflessione di Agostino è volta al recupero del tempo nell’unità dell’anima,
che trattenendo i momenti del tempo (passato, presente e futuro) diventa imitazione
dell’eternità.
Il pensiero di Agostino è di grande attualità anche nel nostro tempo. La sua
vita e la sua filosofia sembrano particolarmente rispondenti alla tormentata sensibi-
lità dell’uomo di oggi.
Fabio Cusimano
Il monachesimo benedettino. Origini,
tradizioni e cultura
Ci troviamo al limite dell’Alto Medio Evo, agli inizi del VI secolo. In quel
periodo, a Nursia (l’odierna Norcia), un piccolo centro tra le montagne dei Monti
Sibillini, lo Spirito che
ubi vult spirat soffia nell’anima di un uomo, per trasmettergli
un’idea che avrebbe segnato per sempre la storia; stiamo parlando di san Benedetto
da Norcia e del monachesimo nell’Europa occidentale.
Sull’argomento, di vastissima portata storica, religiosa, culturale, esistono de-
cine e decine di studi, sia generali che particolari. Noi però ne metteremo in evidenza
solamente alcuni aspetti fondamentali.
Alcune caratteristiche della tradizione benedettina, che unisce l’Europa me-
dievale da un capo all’altro, possono essere utili ad illuminare il cammino dell’uma-
nità nel nuovo millennio. Infatti l’idea di san Benedetto, contenuta nella celeberrima
Regola,
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si sviluppa in un contesto storico quanto mai drammatico. Caduto l’Impe-
ro romano d’Occidente (476), l’ostrogoto Teodorico diviene il signore dell’Italia e
dell’Occidente, con il tacito assenso dell’imperatore bizantino Zenone. La succes-
siva guerra gotica, protrattasi fino al 553 con la vittoria dell’esercito di Giustiniano
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La
Regola dell’Ordine di san Benedetto, o Regola benedettina (in latino denominata
Regula
monachorum o
Sancta Regula) viene composta da san Benedetto da Norcia intorno al 534. Essa consta
di 1
Prologo e di 73
capitoli. Al suo interno possiamo distinguere tre grandi partizioni:
– Prologo + capitoli 1/7: è preminente il carattere spirituale e i temi trattati sono essenzial-
mente quelli dell’ascesi individuale.
– Capitoli 8/66: vi si tratta di diversi istituti monastici: l’
opus Dei – l’ufficio divino – e la
preghiera (capp. 8/20); il codice penitenziale (capp. 23/30); le varie attività della giornata
monastica (capp. 31/57); i responsabili preposti ad esse (capp. 21-2/63-6); l’accesso al
monastero e le forme di reclutamento (58/62); le mansioni del portinaio de monastero ed
esortazioni
a leggere frequentemente la Regola (cap. 66).
– Capitoli 67/72: vi si propongono i fondamenti spirituali della prassi cenobitica; l’accento
viene posto sui rapporti orizzontali quelli che si stabiliscono tra i fratelli della comunità.
– Capitolo 73: è l’epilogo dove si dichiara che la
Regola non è proposta come un ideale di
perfezione, ma solo come uno strumento per avvicinarsi a Dio ed è intesa principalmente
come una guida per chi comincia il suo cammino spirituale.