Sacra scrittura catechesi libro del profeta malachia



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13Voi aggiungete: «Ah! che pena!». E lo disprezzate. Dice il Signore degli eserciti. Offrite animali rubati, zoppi, malati e li portate in offerta! Posso io accettarla dalle vostre mani? Dice il Signore.

Le mani sono quelle del sacerdote. Le mani dei sacerdoti devono prendersi cura della santità del loro Dio e Signore, secondo la Legge, il Comandamento.



Voi aggiungete: «Ah! che pena!». E lo disprezzate. Dice il Signore degli eserciti. Offrite animali rubati, zoppi, malati e li portate in offerta! Posso io accettarla dalle vostre mani? Dice il Signore. Qui la Legge è evidentemente violata.

Può il Signore accettare dalle mani del sacerdote una vittima offerta contro la sua volontà, la sua Legge, il suo Comandamento di santità?

Ma neanche il sacerdote può pretendere che dalla trasgressione della Legge ne venga un bene per lui. Il bene è solo dall’obbedienza alla legge.

La tavola del Signore, cioè il suo altare, è una pena. Responsabile di questa pena è il sacerdote. Spetta a lui impedire che questo avvenga.

Se lui permette queste cose, non può poi né disprezzare la tavola del Signore, né lamentarsi che essa fa pena. Sua è la colpa e sua la responsabilità.

14Maledetto il fraudolento che ha nel gregge un maschio, ne fa voto e poi mi sacrifica una bestia difettosa. Poiché io sono un re grande – dice il Signore degli eserciti – e il mio nome è terribile fra le nazioni.

La maledizione è data, nella Legge, solo ai trasgressori della Legge. Non tutti i peccati contro la Legge sono sanzionati con la maledizione.



Maledetto il fraudolento che ha nel gregge un maschio, ne fa voto e poi mi sacrifica una bestia difettosa. Poiché io sono un re grande – dice il Signore degli eserciti – e il mio nome è terribile fra le nazioni.

Se il Signore maledice chi gli offre una bestia difettosa invece dell’animale sano, robusto, bello, maschio del suo gregge, è offesa gravissima.

Il nome del Signore è terribile fra le nazioni. Lui è un re grande, anzi Lui è il solo Re del cielo e della terra. Il suo nome è santo e va rispettato nella sua santità.

Tutto nella relazione con Dio va fatto secondo la Legge, mai fuori della Legge, mai contro. La trasgressione della Legge rivela la malvagità del cuore.

Il Signore è santo. Vuole un culto santo. Qual è il culto santo che il Signore vuole? L’osservanza della sua Legge.

Il culto deve essere la più alta espressione, manifestazione dell’obbedienza dell’uomo alla Legge del Signore, al suo Comandamento, al suo Decreto.

Invece esso è divenuto la manifestazione e l’attestazione più grande dell’infedeltà dell’uomo alla Legge del suo Dio, ingannando Dio.

Si inganna Dio per mostrare che si obbedisce alla Legge di Dio. Questo peccato di inganno non è tollerato dal Signore. La sua essenza è verità.

Oggi, come ieri, come sempre, la verità di una religione è il suo culto. Quando il culto non manifesta la verità della Legge, la religione si vive falsamente.

Mai il culto deve servire per nascondere la disobbedienza dell’uomo alla Legge del Signore. È questo un inganno che il Signore mai potrà sopportare.


CAPITOLO II



LETTURA DEL TESTO



1Ora a voi questo monito, o sacerdoti. 2Se non mi ascolterete e non vi darete premura di dare gloria al mio nome, dice il Signore degli eserciti, manderò su voi la maledizione e cambierò in maledizione le vostre benedizioni. Anzi le ho già cambiate, perché nessuno tra voi se ne dà premura.
3Ecco, io spezzerò il vostro braccio

e spanderò sulla vostra faccia escrementi,

gli escrementi delle vittime

immolate nelle vostre feste solenni,

perché siate spazzati via insieme con essi.

4Così saprete che io ho diretto a voi questo monito,

perché sussista la mia alleanza con Levi,

dice il Signore degli eserciti.

5La mia alleanza con lui

era alleanza di vita e di benessere,

che io gli concessi,

e anche di timore,

ed egli mi temette ed ebbe riverenza del mio nome.

6Un insegnamento veritiero era sulla sua bocca

né c’era falsità sulle sue labbra;

con pace e rettitudine ha camminato davanti a me

e ha fatto allontanare molti dal male.



7Infatti le labbra del sacerdote

devono custodire la scienza

e dalla sua bocca si ricerca insegnamento,

perché egli è messaggero del Signore degli eserciti.



8Voi invece avete deviato dalla retta via

e siete stati d’inciampo a molti

con il vostro insegnamento;

avete distrutto l’alleanza di Levi,

dice il Signore degli eserciti.

9Perciò anche io vi ho reso spregevoli

e abietti davanti a tutto il popolo,

perché non avete seguito le mie vie

e avete usato parzialità nel vostro insegnamento.


10Non abbiamo forse tutti noi un solo padre? Forse non ci ha creati un unico Dio? Perché dunque agire con perfidia l’uno contro l’altro, profanando l’alleanza dei nostri padri? 11Giuda è stato sleale e l’abominio è stato commesso in Israele e a Gerusalemme. Giuda infatti ha osato profanare il santuario caro al Signore e ha sposato la figlia di un dio straniero! 12Il Signore elimini chi ha agito così, chiunque egli sia, dalle tende di Giacobbe e da coloro che offrono l’offerta al Signore degli eserciti.

13Un’altra cosa fate ancora: voi coprite di lacrime, di pianti e di sospiri l’altare del Signore, perché egli non guarda all’offerta né l’accetta con benevolenza dalle vostre mani. 14E chiedete: «Perché?». Perché il Signore è testimone fra te e la donna della tua giovinezza, che hai tradito, mentre era la tua compagna, la donna legata a te da un patto. 15Non fece egli un essere solo dotato di carne e soffio vitale? Che cosa cerca quest’unico essere, se non prole da parte di Dio? Custodite dunque il vostro soffio vitale e nessuno tradisca la donna della sua giovinezza. 16Perché io detesto il ripudio, dice il Signore, Dio d’Israele, e chi copre d’iniquità la propria veste, dice il Signore degli eserciti. Custodite dunque il vostro soffio vitale e non siate infedeli.

17Voi avete stancato il Signore con le vostre parole; eppure chiedete: «Come lo abbiamo stancato?». Quando affermate: «Chiunque fa il male è come se fosse buono agli occhi del Signore e in lui si compiace», o quando esclamate: «Dov’è il Dio della giustizia?».



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