Microeconomia


La massimizzazione del profitto nel lungo periodo



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La massimizzazione del profitto nel lungo periodo


La figura 8.13 mostra il modo in cui un’impresa operante in un regime di concorrenza perfetta prende le proprie decisioni di produzione di lungo periodo. Come nel breve periodo, l’impresa interagisce con una curva di domanda orizzontale. Le sue curve di costo medio di breve periodo, CMbp, e di costo marginale di breve periodo, C’bp, sono sufficientemente basse da permetterle di realizzare un profitto, identificato dall’area del rettangolo ABCD, che è massimo in corrispondenza del livello di produzione q1, per il quale C’bp = P = R’. Il costo medio di lungo periodo CMlp riflette la presenza di economie di scala per livelli di produzione minori di q2, e di diseconomie di scala per livelli di produzione maggiori. La curva di costo marginale di lungo periodo C’lp interseca la curva di costo medio di lungo periodo da sotto nel punto q2, corrispondente al minimo di CMlp.





Se l’impresa ritiene che il prezzo di mercato rimanga a 40 euro, vorrà aumentare la dimensione del proprio impianto, in modo da produrre q3. Una volta compiuta la transizione, il margine di profitto dell’impresa aumenta da AB a EF e il profitto totale da ABCD a EFGD.
Il prodotto che, nel lungo periodo, massimizza il profitto di un’impresa perfettamente concorrenziale è quello per cui il costo marginale di lungo periodo è uguale al prezzo di mercato.


L’equilibrio concorrenziale nel lungo periodo




Il profitto economico nullo


Un’impresa intraprende un’attività nell’aspettativa di trarre un rendimento dal proprio investimento. Se un’impresa realizza un profitto economico nullo, vuol dire che riceve un rendimento normale da quell’investimento. Il rendimento normale corrisponde al costo-opportunità sostenuto dall’impresa per l’acquisto dei beni capitali, che è uguale al rendimento di attività alternative. Dunque, un’impresa che realizza un profitto economico nullo guadagna, dall’investimento in beni capitali, quanto guadagnerebbe da un investimento alternativo. In tali condizioni l’impresa ha una prestazione adeguata e può sostenere la propria attività. Invece, un’impresa che realizza un profitto economico negativo dovrebbe prendere in considerazione l’ipotesi di cessare la produzione.
In regime di concorrenza perfetta , il profitto economico delle imprese tende a zero nel lungo periodo. Un profitto economico nullo, dunque, non è tanto indice del fatto che le imprese hanno una prestazione insoddisfacente, quanto che operano in condizioni di concorrenza perfetta.



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