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ACQUI TERME
L’ANCORA
3 SETTEMBRE 2017
Acqui Terme. Togliere, tra-
sformare, ripetere: tre verbi su
cui si regge lo statuto della
poesia. Che vive di una di-
mensione ellittica (esito del to-
gliere), cui risponde il lettore (o
l’ascoltatore), che dovrà sem-
pre essere attivo, e “collabo-
rante”, per completare quanto,
nella lirica, sembra incompleto
o poco chiaro. Con la polise-
mia (ecco la trasformazione)
che contempla più direzioni,
più strade interpretative, e ta-
lora anche un sano smarrirsi
nei boschi delle metafore più
difficili. Infine ecco l’elemento
strutturale dell’iterazione: cer-
to le parole si ripetono, con
anafore ed epifore, le rime, i
metri, i ritmi, ma anche con gli
effetti sonori, ad esaltare le
qualità del significate, in parti-
colare di vocali e consonanti.
Che, evocative, in maniera su-
bliminale ci comunicano rapi-
nose suggestioni. Sino agli
anagrammi: erma/mare, ag-
gettivo/sostantivo combinati da
Carducci, subito all’esordio,
per un sonetto per Giuseppe
Mazzini; poi Silvia/salivi (ed
eccoci a Giacomino da Reca-
nati) a dimostrazione di una li-
bido vocativa inarrestabile, che
si estende poi a pronomi e ag-
gettivi di seconda persona (tu,
tua). A livello superiore, salen-
do da questi gradini abbastan-
za concreti, e provano a volar
più alto, verrebbe poi da ag-
giungere la massima del prof.
Keating (L’attimo fuggente)
che indica una indispensabile
finalità: “Scrivere un verso- un
bisogno, una necessità - per
contribuire allo spettacolo del
mondo”.
E già così, forse, viene con-
seguente una considerazione:
non si riesce proprio a capire
come tanta umanità, oggi, pos-
sa fare a meno di poesia. In un
mondo/ deserto, in territori tan-
to aridi d’acqua, quanto dis-
seccati di poesia. E non sai se
sia peggio la prima cosa. O la
seconda.
Fresche rugiade di versi
Sembra che, ancora per un
po’, ad Acqui e nel Monferrato
- per parecchi giorni ancora,
forse settimane - proprio non
pioverà. Ma almeno ci sarà il
conforto di due giornate di
poesia.
Che dalle
ore 16 di sabato
2 settembre avranno inizio,
presso la Sala Belle Epoque
del Grand Hotel Nuove Terme,
con un convegno in memoria
del Prof. Giorgio Bàrberi-Squa-
rotti (Presidente delle giurie più
prestigiose del concorso dal
2009 al 2017, nella foto).
Per ricordarlo (come critico,
docente universitario, poeta e
paladino dell’espressione tra-
mite strofe e versi) interverran-
no Alberto Sinigaglia (“La
Stampa”), Valter Boggione
(Università di Torino), Beppe
Mariano (poeta), Carlo Pro-
speri (poeta e critico), e Carlo
Ossola (College de France),
pur in absentia, tramite un te-
sto vergato appositamente per
l’occasione. Di Nina Cardona,
Alessandra Novelli ed Elisa
Paradiso le letture, con i con-
tributi musicali affidati a Simo-
ne Buffa.
Poche ore più tardi, dalle
ore 21, sempre presso la stes-
sa sede, l’attesa Cerimonia di
premiazione del IX Concorso
Internazionale di Poesia “Città
di Acqui Terme”. Che un rap-
porto speciale istituisce, e sin
dalla prima edizione, con il
mondo della scuola, coinvol-
gendo gli allievi della primaria,
e della media inferiore e supe-
riore, e tanti insegnanti dei va-
ri ordini, idealmente guidati dal
preside Ferruccio Bianchi.
Il Concorso, insignito del Pre-
mio di Rappresentanza del
Presidente della Repubblica, e
di quello del Presidente del
Senato, giungerà alla fase
conclusiva. Con i vincitori che
verranno premiati dai soci di
Archicultura e dalle autorità lo-
cali, le letture dei testi sempre
a cura del trio Cardona, Novel-
li e Paradiso, e le musiche che
saran proposte dal duo Simo-
ne Buffa e Natalie de Waard
(pianoforte violoncello).
Presentatrice della serata
sarà Eleonora Trivella. G.Sa
Due eventi Archicultura il 2 settembre
Convegno e gala la poesia protagonista
Il programma
Acqui Terme. Anche una sorta di festival culturale, in que-
sta edizione 2017, fa da cornice - ed è la prima volta - al Pre-
mio di Poesia promosso da Archicultura.
Oltre ai due momenti di richiamo del Convegno per ricorda-
re Giorgio Barberi Squarotti, e il
Gala di premiazione (pome-
riggio e sera del due settembre rispettivamente: si veda altro
nostro contributo), già in questa giornata del 2, a cominciare
dal mattino, sempre presso la Sala Belle Époque, in program-
ma due appuntamenti.
Alle ore 10 le attività di Quizzy teatro saranno illustrate da
Monica Massone, mentre alle ore 11 seguirà la presentazione
dei volumi Mercoledì di Viviana Albanese, e Visione Periferica
di Luca Bottazzi (puntoacapo Editrice).
Nel pomeriggio, presso l’Atrio della Scuola Elementare Sa-
racco, di via XX settembre n.20, alle ore 14, Anna Gatto par-
lerà dei suoi volumi Frammenti e Musica.
Le presentazioni continueranno alle ore 15 con Il bambino
che non voleva essere lupo di Sabina Antonella ed Egidia Be-
retta (ispirato alla vicenda del Cooperatore Internazionale Vit-
torio Arrigoni, ucciso a Gaza. Interviene Egidia Beretta), e alle
ore 19 con La scomparsa dei numeri di Marinella Brizza (As-
sociazione Write, Hope Believe).
Domenica 3 settembre, al mattino, visita degli ospiti/vincito-
ri e premiati del concorso a Santo Stefano Belbo e ai luoghi
pavesiani. Al pomeriggio, nuovamente presso l’atrio della
scuola elementare Saracco di via XX settembre, tre appunta-
menti. Alle ore 15, alla ribalta la raccolta poetica Vedere al buio
di Mauro Ferrari, che dialogherà con Emanuele Spano (pun-
toacapo Editrice). Quindi, alle 16.30, dai versi si passerà alla
prosa nel segno Ieri, Eilen dell’acquese Fabio Izzo, seleziona-
to tra i finalisti (di gran nome) del concorso “Scrivere per amo-
re” (Verona). Conclusione nel segno delle animazioni - ore
18.30 - con le proiezione dei cortometraggi d’epoca della Bray
Productions in pellicola originale, a cura della Cineteca “D. W.
Griffith” di Genova.
Da ricordare, inoltre, che sabato 2 settembre dalle 10 alle
24, e domenica 3 settembre dalle 9 alle 23, in via XX settem-
bre (portici lato Grand Hotel) saranno presenti gli stand di Pun-
toacapo Editrice, Quizzy Teatro, Equazione, Gatto Anna Arts,
Mondadori Acqui Terme, Associazione Libera, Brizza Scrittura
Creativa, Libreria Cibrario.
Acqui Terme. È sicura-
mente la sezione più presti-
giosa del Concorso “Città di
Acqui Terme”, bandito da Ar-
chicultura.
E riguarda il libro edito di
poesia.
Che, in effetti, un poco so-
miglia ad un animale come
quelli di cui riferisce Il fisiolo-
go, testo di riferimento per il
miniatori medievali.
Immaginati o reali, quegli
esseri finiscono per assume-
re sempre una valenza miti-
ca, offrendo i tratti più incredi-
bili. Quel bestiario come se
fosse collocato in un mondo
altro.
E così capita alla poesia,
oggi almeno, continuamente
soffocata dalla pesantezza
del tempi moderni, dall’ansia
della produzione, dagli indici
di borsa, dalla dominazione di
valori concreti, dal calcolo de-
gli interessi e dalla dittatura
(sempre più feroce) di un dio
chiamato denaro.
La poesia è altro. È stanza
di serissimi giochi.
In cui l’arte del sottrarre tra-
sforma le parole; in cui viene
esalta la polisemia e l’apporto
creativo del lettore.
Con le mille possibilità del-
la ripetizione, che conferisco-
no - al succedersi dei versi -
musica e ritmi dal potere in-
cantatorio.
***
C’è da scommettere che
tante delle qualità di cui sopra
si possano trovare nel libro
vincitore della sezione F. Ar-
chicultura, di cui è autore
Gianfranco Isetta.
Eccoci a riferire di Pas-
saggi curvi. Poesie non eu-
clidee (prefazione di A. Pa-
ganardi, postfazione di I.
Mugnaini,
Puntoacapo,
2014), in questo caso ri-
prendendo (pur con piccoli
adattamenti) il giudizio /re-
censione elaborato dalla
giuria accademica.
Il titolo di questa raccolta di
poesie indica il procedere ol-
tre.
Verso una meta non pun-
tualizzata, ed offre al lettore
l’idea di un work in progress,
di un movimento verso il va-
sto della vita quale ventaglio
dei possibili, come suggerisce
la seconda parte del titolo,
poesie non euclidee.
Ovvero poesie attirate dal
fascino degli spazi curvi,
pronte a seguire movimenti la
cui consistenza è anche om-
bra e cavità.
Se si scorrono i titoli delle
sezioni di questo libro (Uni-
versi e geometrie, Del tempo,
Il caso, Il senso, Dell’amore),
possiamo identificare l’idea di
un piccolo trattato sulle coor-
dinate della vita.
La ricerca e la curiosità so-
no tutte intorno all’ “esile vita”,
vita simile al “fruscio degli al-
beri” (l’antica metafora ritor-
na, comunicando l’idea di mo-
vimento, di atomi lucreziani
aggiornati magari negli attua-
li bosoni), nastro su cui si in-
cidono sogni, delusioni, spe-
ranze.
Lo spazio, in cui vivono le
“forme del mondo” e il “tem-
po” (ora descritto come “cer-
chio” o quello che si “scioglie”
o quello ancora che si “di-
strae…/ fermandosi a guar-
dare/ l’anima delle cose” op-
pure quello che “sembra un
fluire” e che sosta ogni tanto
su di una “panchina”) restitui-
scono quasi dimensioni pri-
marie, nelle quali, e con le
quali, l’uomo si definisce.
Spazio e tempo che si in-
contrano: “ci incontra un mon-
do concavo/ Ospita un tempo
chiuso/ …/ Che curvo, pensa
d’esserci/ ad ospitare stelle/
per qualche scopo atteso”.
L’elemento geometrico gio-
ca un ruolo importante pro-
prio per il suo valore di misu-
ra, come il verso, il ritmo, la
parola (Si svela alla parola.
Ovvero il gatto di Schödinger,
che è un esperimento menta-
le il quale illustra come nell’
interpretazione “ortodossa”
(della meccanica quantistica)
possano derivare anche risul-
tati paradossali).
Anche questo paradosso è
poesia, alla quale è dato il
compito di essere “canto” o
“ritmo perduto”, in cui poter
prolungare l’“infinito”, oppure
parola “spezzata” che “chiede
tutto il respiro/al senso che
l’attende”.
Il tempo, cui è dedicata una
sezione del libro (Del tempo)
si osserva agevolmente nel
suo stare, come nel suo mu-
tamento, nella parte dedicata
alle città.
***
Altro fondale della caverna
non euclidea di Isetta è la re-
lazione tra il reale, l’immagi-
nario e la mente, trittico di pa-
role sulle quali il secolo pas-
sato ha costruito con forza fe-
conde riflessioni, unendo uni-
versi ‘fratelli’.
Si vedano ad esempio il
termine “gironzolare” (che
evoca tanto il “girovago” un-
garettiano, quanto la flânerie
di Baudelaire) o la preposizio-
ne “dentro” (dentro le pagi-
ne/lascio lì tutto”), che appa-
rentemente si respingono e
che, invece, per paradosso?,
appartengono al senso della
parola poetica, a quel senso
(si veda Genesi (Senso): la
“parola che da se stessa si di-
panò/ tessendo il mondo”)
che procede sia dall’ “Eden”
che dalla “caduta”.
Squarci di natura o di pae-
saggi (si prediligono le imma-
gini dell’aria, alberi (con la fe-
lice metamorfosi dei “versi
sottili come rami”), l’acqua
che “sobbalza” e “scalpita” tra
le pietre nelle poesie di Isetta
non sono accessori decorati-
vi, ma sono rivelatori di sen-
so; parametri non del sogno,
ma della realtà della physis,
da cui si deducono ragiona-
menti e “intenzioni”.
***
Doverosa, infine, la men-
zione per il volumetto, segna-
lato dalla giuria, di Bruno
Piccinini, Credere nel corpo,
Passigli poesia, 2016.
I Passaggi curvi
di Gianfranco Isetta
Acqui Terme. Venerdì 1
settembre, ore 21.15, nel
Chiostro del Duomo (in caso di
maltempo nell’attiguo Audito-
rium S. Guido), il gruppo folk
piemontese I Calagiubella e
Arturo Vercellino presentano lo
spettacolo Il mare da traversè
che, con una serie di canti po-
polari tradizionali, fa rivivere le
appassionanti vicissitudini dei
nostri emigranti (tra Ottocento
e Novecento) alla volta delle
Americhe e non solo. Si alter-
nano canzoni, più o meno co-
nosciute, attinenti le svariate
storie di chi ha dovuto lasciare
la patria in cerca di fortuna.
Due brani, uno drammatico
l’altro tragicomico, rievocano i
naufragi del Mafalda e del Si-
rio. Interessanti sono i cenni
alla cultura musicale sudame-
ricana, con uno struggente
pezzo in lingua spagnola (tan-
go).
A prevalere, però, sono gli
aspetti più ironici e divertenti,
soprattutto quando al canto si
affianca il racconto di gustosi
aneddoti, al limite dell’inverosi-
mile, ma realmente accaduti e
piacevolmente valorizzati dal
nostro dialetto. L’organico stru-
mentale-canoro è composto
da: Mauro Nizzo, voce e chi-
tarra, Giampiero Nizzo, voce e
organetto diatonico, Riccardo
Corradini, fisarmonica, Gian
Luca Bianchi, voce, flauto e
ocarina, Aldo Barisone, voce e
percussioni, Mario Tambussa,
voce e percussioni), con la
partecipazione straordinaria
del noto cantante folk Chacho
Marchelli. La voce narrante è
di Arturo Vercellino.
L’ingresso è libero.
A partire dalle ore 19 Aperi-
cena ad offerta (il ricavato sa-
rà destinato al restauro del tet-
to del Duomo).
“Il mare da traversè”
Canti popolari
verso le Americhe
Offerta alla
Croce Bianca
Acqui Terme. La p.a. Croce
Bianca ringrazia sentitamente
per la seguente offerta ricevu-
ta: le signore Cabiddu Rosa e
Congiu Patrizia, euro 100, per
la disponibilità.