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ACQUI TERME
L’ANCORA
3 SETTEMBRE 2017
DALLA PRIMA
Il perdurare della crisi idrica
Per permettere il prelevamento di ac-
qua dall’invaso dell’Erro, al fine di distri-
buirla fra i 12 Comuni colpiti dalla siccità,
è stato chiesto anche alla città dei fanghi
di fare la propria parte (di fatto Acqui è col-
legata al tubone di Predosa e quindi fuori
dall’emergenza).
Lunedì scorso, il sindaco Lorenzo Luc-
chini ha firmato un’ordinanza in cui si chie-
de alla popolazione di non sprecare l’ac-
qua. Nell’ordinanza si fa riferimento al fat-
to che i prelevamenti dalla rete idrica co-
munale siano consentiti esclusivamente
per i normali usi domestici e sanitari e vie-
ta altresì l’utilizzo di acqua per irrigare or-
ti e giardini, per rabboccare le piscine, per
il lavaggio di auto e motocicli e per qua-
lunque uso ludico.
Il minor utilizzo di acqua in città ga-
rantirà la possibilità di averne negli al-
tri comuni limitrofi, anche attraverso
l’uso di autobotti ed inoltre permetterà
il prelevamento non solo nei due pun-
ti fino ad ora utilizzati, la sede di Amag
e quella dei vigili del fuoco ma anche
in piazza Allende.
Lunedì scorso, i sindaci del territorio,
insieme ai vertici e tecnici di Amag e
Provincia, hanno parlato della necessità
di potenziare il prelevamento dai poz-
zi di Predosa e di realizzare un se-
condo invaso a Bric Berton, nel comu-
ne di Ponzone. Progetti a sei cifre, ma
comunque necessari per evitare che
quanto accaduto quest’anno possa ri-
petersi in futuro.
Acqui Terme. Riceviamo e
pubblichiamo:
«Egr. Direttore,
In tempi non sospetti, sull’ul-
timo numero del L’Ancora pri-
ma delle ferie, avevo denun-
ciato la grave crisi idrica che
stava riversando un po’ in tutta
l’Italia e soprattutto nei paesi
della Valle dell’Erro e della Val-
bormida e Langa Astigiana.
Ora tutti sono preoccupati. In-
dignati, in primis il reduce cile-
no Urbano Taquias, che è ve-
nuto in Italia ad insegnarci la
democrazia, che anche nella
grave crisi presente approfitta-
no per creare malcontento,
annunciando lotte di protesta
per i pozzi di Predosa, minac-
ciati da una discarica. Ricordo
che i pozzi di Predosa (soprat-
tutto al sindaco di Terzo, Vitto-
rio Grillo) erano stati individua-
ti dalla giunta Cassinelli nel
1993, che con un accordo con
l’Italgas aveva approvato un
collegamneto da tali pozzi con
l’acquedotto di Acqui Terme,
per porre fine alle continue cri-
si. L’Italgas posizionò le tuba-
ture lungo il percorso per poi
interrarle. Però nel frattempo
cambiò la giunta e divenne sin-
daco l’astro nascente Bernar-
dino Bosio, il quale bocciò il
collegamento con i pozzi di
Predosa e costrinse l’Italgas a
ritirare le tubazioni, costrin-
gendo il Comune anche a pa-
gare una penale per la cancel-
lazione del progetto.
Le teorie della giunta Bosio
erano che Acqui aveva nel sot-
tosuolo una grande riserva
d’acqua, bastava cercarla. Al-
lora furono convocati i più
esperti rabdomanti per trovare
questa riserva, ma furono indi-
cate alcune pozzanghere, che
non era neppure il caso di con-
siderare.Si arrivò così alla
grande crisi del 2003, durante
la quale furono indette manife-
stazioni di protesta, ma non mi
ricordo che Urbano Taquias vi
abbia partecipato, ma neppure
l’attuale sindaco Lorenzo Luc-
chini. Anzi gli organi di stampa
parlarono di fallimento delle
manifestazioni. Ma le forze di
centrosinistra nonostante la
non riuscita delle manifestazio-
ni, non abbandonarono il pro-
blema ed investendo la Ammi-
nistrazione provinciale e quella
regionale riuscirono in breve a
ritornare sul vecchio progetto
del “tubone” ed i presidenti
Paolo Filippi e Mercedes Bres-
so poterono inaugurare nel
2008 il collegamento idrico, che
tiene ora la nostra città lontano
da crisi idriche e che ora è ap-
petito dai tutti i comuni dell’ac-
quese, tanto è la grande poten-
zialità delle risorse dei pozzi di
Sezzadio e Predosa. Sarebbe
il caso, da parte dell’attuale am-
ministrazione acquese, di rivol-
gere un ringraziamento a questi
due presidenti, che non hanno
mai approfittato di questa rea-
lizzazione per farsi propagan-
da. Facemmo tutti il nostro do-
vere noi del centrosinistra, non
vogliamo nessun premio, ma
almeno diamo a Cesare quel
che è di Cesare.
Mauro Garbarino
Riceviamo e pubblichiamo
Crisi idrica e tubone
“diamo a Cesare…”
Acqui Terme. Riceviamo e
pubblichiamo:
«L’acqua è considerata l’oro
blu. Ma non sembra così per
l’amministrazione pentastella-
ta di Acqui: come si evince dal-
le foto, di fronte all’emergenza
idrica che da ormai un mese
abbondante stringe in una
morsa tutti i paesi del circon-
dario acquese, Acqui Terme
sembra vivere in una bolla: no-
nostante la consapevolezza di
trovarsi in un periodo di forte
siccità, il primo cittadino ac-
quese ha fatto in modo che un
bene, attualmente così prezio-
so, venisse sprecato per irriga-
re i giardini pubblici e l’asfalto,
mentre i paesi limitrofi soffrono
la carenza di acqua e sono co-
stretti a centellinarla.
Ma se i paesi dell’acquese
sono in ginocchio, Acqui Ter-
me non deve sedersi sugli al-
lori, perché il tubone che porta
acqua da Predosa non rappre-
senta una solida certezza, in
quanto le risorse non sono illi-
mitate.
È triste notare come già
da pochi mesi al comando,
l’attuale amministrazione che
si professa contro lo spreco
e punta al risparmio, in realtà
predichi bene ma razzoli ma-
le. Soprattutto a danno e bef-
fe di chi in questo periodo
l’acqua fatica a vederla e po-
terla usare anche a scopi la-
vorativi.
Non dovremmo essere noi
Giovani Padani a insegnare il
valore del risparmio, ma a
quanto pare certi principi non
sorgono spontanei per chi è
abituato a ricevere le dritte dal-
l’alto.
In attesa che il primo cittadi-
no, o chi lo consiglia, si svegli
dal torpore, confidiamo nel
buon senso dei cittadini ac-
quesi, affinché utilizzino l’ac-
qua in maniera più oculata».
Movimento Giovani
Padani Acquesi
Riceviamo e pubblichiamo
I Giovani Padani
contro lo spreco d’acqua
DALLA PRIMA
Ultimi giorni
Un artista più di impatto, cer-
to, ma forse ciò che è manca-
to quest’anno è una efficace
campagna mediatica. Una pro-
mozione in grado di varcare i
confini cittadini e provinciali. Lo
scorso anno la mostra era sta-
ta promossa sulle bustine di
zucchero e sulle principali te-
state nazionali, quest’anno la
promozione è sembrata più
tiepida. Meno incisiva.
Probabilmente a giocare un
ruolo di primo piano sono sta-
te le elezioni amministrative e
la necessità di partire con mol-
to anticipo sulla tabella di mar-
cia. Si è stati cioè più pruden-
ti sulle spese, probabilmente
valutando la possibilità che ci
sarebbe potuto essere un
cambiamento di amministra-
zione. Cosa, tra l’altro, in effet-
ti poi avvenuta. Per il momen-
to però, non è ancora tempo di
bilanci e riflessioni.
Vale la pena invece di ricor-
dare quelli che sono gli orari di
apertura della mostra: tutti i
giorni, dalle 10 alle 13 e dalle
16.30 alle 22.30. Centoventi le
opere sistemate nelle cinque
sale del liceo. Da ammirare ci
sono dipinti, ceramiche e ve-
trate dai colori intensi. Di parti-
colare bellezza e suggestiva è
la vetrata della chiesta di San-
t’Etienne, poi soprattutto, nella
sala centrale, c’è L’Inspiration,
tempera e pastello su masoni-
te. Fra le opere di punta c’è
anche Bouquet de fleurs sur
fond rouge (1970 circa, olio su
tela), La Famille (1978/80, olio
su tela), esposta solo presso la
Galleria Nazionale dell’Umbria
nel 2010, Musicien et danseu-
se (1975, olio su tela) e L’asino
di fronte la chiesa (1965, olio e
collage su tavola) che costitui-
sce un inedito. Il costo del bi-
glietto è di 10 euro.
Da un lato le note d’Autore:
per gli appassionati ci sarà la
possibilità di ascoltare le “can-
te” di Bepi De Marzi (Maria Li-
rilì Maria, Benia Calastoria so-
no annunciate nel repertorio
del coro di Cogne Crer), ma
anche canti di ispirazione reli-
giosa (Egl’è il tuo bon Jesù,
ancora col coro valdostano, e
poi ancora Fratello Sole e So-
rella Luna, per la Corale Alas-
sina), spaziando poi fino ai rit-
mi sudamericani (Guantame-
ra, ancora per Cogne, e A Tu
Lado, della Chorale Neuven-
tse).
La corale acquese, sotto la
direzione di Annamaria Ghel-
trito, si limiterà a quattro canti,
con un buon assortimento di
brani “vintage”: un omaggio al
Quartetto Cetra con Però mi
vuole bene e Un bacio a mez-
zanotte, poi Billie Holliday e la
sua evergreen, Blue Moon, e
infine il grande classico Mez-
zanotte a Mosca, forse la can-
zone russa più conosciuta e
cantata nel mondo insieme a
Kalinka. Un assortimento “leg-
gero” pensato per divertire i
presenti.
Non resta che cantare.
DALLA PRIMA
“Corisettembre”
Un approfondimento
sui cori
a pagina 12
Nel basso fabbricato sito a
sud del compendio è presente
una cappella nota come “Cap-
pella delle Terme Militari” in
concessione alla Parrocchia di
Ns. Signora della Neve fino al
31/12/2021.
La vendita è stata autorizza-
ta dal Ministero per i Beni e le
Attività Culturali e del Turismo
nel rispetto di alcune prescri-
zioni.
Il bene non è dotato di atte-
stato di prestazione energetica
in quanto fabbricato inagibi-
le/privo di impianti e in genera-
le si presenta in scadenti con-
dizioni di manutenzione e con-
servazione.
L’immobile si vende nello
stato di fatto e di diritto in cui
attualmente si trova e si rende
noto che nella determinazione
del prezzo si è tenuto conto di
tutte le condizioni manutentive
dello stesso.
Le eventuali operazioni di
frazionamento, accatastamen-
to e/o allineamento catastale
dovranno avvenire prima della
stipula del contratto di com-
pravendita e gli oneri, connes-
si e conseguenti, saranno ad
esclusivo carico dell’aggiudi-
catario».
L’ex stabilimento termale vo-
luto da Carlo Alberto anche per
gli indigenti vedeva in origine
“al piano terreno 13 locali ad
uso ristorante, caffè, sale di
conversazione e divertimenti,
nove camere per alloggio, 17
locali adibiti alle cure termali.
Il piano superiore contava
46 camere, infine sovrastava-
no alcune soffiette per 20 ca-
mere complessive” (da “Le
Terme acquesi” di Egidio e Na-
dia Colla, ed. L’Ancora 1966,
pag.33).
La struttura aveva ospita-
to per anni la locale Scuola
Alberghiera, fino alla con-
clusione dell’anno scolastico
2002 / 2003, quando la scuo-
la venne trasferita nel mo-
derno edificio sulla collina di
Mombarone.
Da allora (una quindicina
di anni) è vissuto in stato di
abbandono tanto che nella
descrittiva dell’Agenzia del
Demanio si legge che “si
presenta in scadenti condi-
zioni di manutenzione e con-
servazione”.
DALLA PRIMA
Il Carlo Alberto all’asta
Roccaverano. Incredulità e
profonda commozione si è dif-
fusa in Langa e nelle Valli Bor-
mida alla notizia della morte di
Gaspare Miceli, appuntato dei
Carabinieri in servizio alla Sta-
zione di Roccaverano. Gaspa-
re, fisico da corazziere, aveva
31 anni, in autunno ne avreb-
be compiuti 32. È morto per
annegamento, in un mare li-
scio ad un miglio da Noli. Mi-
celi e il suo commilitone, che
presta con lui servizio a Roc-
caverano, erano entrati in ac-
qua verso le 16 di lunedì 28
agosto, per fare una nuotata.
L’amico rientrava poco dopo a
riva, mentre Gaspare, nuotato-
re abilissimo e amante dello
snorkeling, come spesso face-
va, si soffermava ancora inol-
trandosi in mare aperto. Era
solito stare fuori anche per più
tempo e quindi il suo commili-
tone non si è preoccupato non
vedendolo rientrare. Verso le
18.30, però, ha cominciato ad
impensierisi dando quindi l’al-
larme. Scattano così le ricer-
che della Capitaneria di porto,
dei Carabinieri subaquei, i co-
mandi dell’Arma, i nuclei eli-
cotteri dei Carabinieri e dei Vi-
gili del Fuoco. Le ricerche ven-
gono poi sospese per l’oscuri-
tà. Riprendono all’alba.
Qualche ora dopo un elicot-
tero dei vigili del fuoco, avvista
il corpo di Miceli, che affiora, a
pelo d’acqua, ad un miglio cir-
ca da Noli. Purtroppo a nulla
sono valsi i soccorsi. Un malo-
re la causa probabile della
morte. Ad una zia è toccato il
riconoscimento. Dalla Sicilia,
dov’era in vacanza, è rientrata
la giovane moglie Myriam De-
lia, 25 anni. Entrambi siciliani
e trapanesi si erano sposati
nella primavera scorsa e da
poco vivevano ad Acqui Ter-
me. Gaspare e Myriam erano
affiatatissimi, solari, fatti l’uno
per l’altra. Dopo la scuola Ca-
rabinieri, Miceli era giunto in
Piemonte distaccato dalla
Compagnia di Canelli alla Sta-
zione di Roccaverano. Scon-
volti i suoi commilitoni, ad ini-
ziare dal suo comandante di
Stazione Valentina Nanni, al
suo comandante di Compa-
gnia magg. Lorenzo Repetto, il
suo colonnello comandante
provinciale, col. Bernardino
Vagnoni. Alle nozze del suo
maresciallo Nanni (domenica
3), avrebbe dovuto vestire l’al-
ta uniforme di rappresentante
dell’Arma, cosa che era solito
fare nelle cerimonie solenni.
Gaspare era un siciliano di-
ventato ben presto un langhet-
to, facendosi conoscere ed ap-
prezzare per il suo senso del
dovere, per il suo altruismo e
disponibilità. Era anche un abi-
le giocatore di calcio, come
portiere prima nel Ponti e ne
La Sorgente e da quest’anno
nel Bistagno nel ruolo di cen-
travanti. Conosciuto da tutti gli
abitanti di questi territori, era
per tutti uno di famiglia, un “gi-
gante buono” al quale rivolger-
si per un consiglio, per un’indi-
cazione o scambiare una bat-
tuta. Nella serata di mercoledì
30 agosto nella parrocchiale di
Roccaverano è stato recitato il
santo rosario. La salma è par-
tita per la sua Sicilia dove si
celebreranno i funerali, non è
ancora stata fissata la data.
Miceli lascia anche la mamma
e la sorella che vivono in Sici-
lia. “Arrivederci Gaspare, pas-
serà il tempo e passeranno gli
anni, ma non il bisogno di uo-
mini e militari come Te e Val-
ter”.
G.S.
Appuntato dei Carabinieri nella stazione di Roccaverano
La Langa Astigiana piange
la scomparsa di Gaspare Miceli