ACQUI TERME
13
L’ANCORA
3 SETTEMBRE 2017
Acqui Terme. Fra polemi-
che sui ritiri, project financing,
carenze di strutture ed incontri
fra le varie società promossi
dal Comune per ottimizzare
l’utilizzo degli impianti cittadini,
nelle ultime settimane ad Ac-
qui si è parlato più di sport che
di Terme.
E non è un caso, perché ef-
fettivamente, la materia è ab-
bastanza complessa e in alcu-
ni casi, con l’imminente riaper-
tura delle scuole e gli inizi dei
corsi di base di diverse disci-
pline, rappresenta a tutti gli ef-
fetti una priorità. Giusto allora
affrontarla, insieme al sindaco
Lorenzo Lucchini, che fra l’al-
tro è sportivo praticante e quin-
di particolarmente attento al
settore.
Sindaco, partiamo da un da-
to oggettivo: la città soffre pro-
babilmente di strutture…
«Assolutamente vero. Direi
che la situazione è “per fortu-
na allarmante”: vuol dire che in
città ci sono tanti sportivi prati-
canti. Purtroppo le palestre so-
no poche. La scorsa settimana
si è parlato di un “tetris” per
creare gli incastri giusti nei
giorni e orari di utilizzo delle
palestre in modo da dare spa-
zio a tutti… Ci siamo riusciti,
ma solo grazie alla buona vo-
lontà di tutti e, lo sottolineo, al-
la collaborazione della preside
dell’Istituto Levi Montalcini,
che ha concesso l’uso della
palestra scolastica per volley e
badminton. Ma siamo comun-
que in una situazione per cui,
se venisse a mancare tempo-
raneamente anche uno solo
dei nostri impianti, tutto l’inca-
stro andrebbe in crisi».
Senza contare la situazione
di alcune palestre: quella di via
Trieste è sicuramente la più
grave, ma anche la Battisti ne-
cessita di un maquillage…
«Il Comune è assolutamen-
te intenzionato sia al ripristino
delle strutture esistenti sia, ove
possibile, a realizzarne di nuo-
ve».
Parliamone. Magari riparten-
do dal project financing per
l’Ottolenghi, di cui sul nostro
giornale si era molto parlato
prima delle elezioni: si farà?
«Al momento posso dire che
siamo interessati. Quello che
vuole fare Patrizia Erodio, ov-
vero sistemare i campi da cal-
cio, realizzare nuove tribune e
soprattutto strutture da desti-
nare al tempo libero dei ragaz-
zi, è lodevole. Conserviamo al-
cune perplessità sui costi del-
l’operazione e le sue modalità,
e dovremo trovare soluzioni.
Per esempio c’è il problema
della palestra di via Trieste,
che anche se ristrutturata sa-
rebbe fuori misura per l’omolo-
gazione».
Quali sono le problematiche
e le possibili soluzioni?
«Il primo problema riguarda
il fatto che, pur essendo l’area
molto ampia, il settore attual-
mente occupato dalla palestra
di via Trieste è effettivamente
l’unico che ha le caratteristiche
per ospitare una palestra. Le
strade sono due: un project fi-
nancing che comprenda una
nuova palestra o il rifacimento
dell’esistente. L’ideale sarebbe
smantellare la struttura e co-
struirla ex novo. Qui però sor-
ge il secondo problema: la pa-
lestra ha più di 70 anni ed è
protetta dai Beni Culturali.
Stiamo cercando di ottenere il
permesso per abbatterla ma
non è semplice. Se così non
sarà occorrerà metterla in si-
curezza e sarà un intervento
oneroso: il fondo è vallonato, ci
sono infiltrazioni… insomma, è
tutto da rifare».
Quando si saprà qualcosa di
definitivo su questo project fi-
nancing?
«
Faremo ancora un incon-
tro, ma non si può aspettare
troppo tempo: se si parte, bi-
sogna partire entro l’autunno».
…“Se”?...
«Non è scontato che si par-
ta. Siamo interessati ma non
voglio prendere decisioni av-
ventate».
In città si vocifera anche di
un altro project financing, ri-
guardante Mombarone.
«Auspichiamo che anche su
Mombarone si possa fare una
operazione di intervento priva-
to con riscatto pluriennale. La
struttura attualmente versa in
condizioni tutt’altro che ottima-
li, nonostante le molte risorse
che vi sono state impegnate
negli anni. In particolare, le
problematiche da risolvere ri-
guardano la dispersione di
energia (manca la coibenta-
zione) e acqua. Sono argo-
menti a cui sono particolar-
mente sensibile. C’è poi la pi-
sta di atletica, che versa in
condizioni critiche, ed è dove-
roso che sia ripristinata e che
se ne incentivi l’uso, per per-
mettere una crescita nei prati-
canti l’atletica. Inoltre, ritengo
necessaria una implementa-
zione degli spogliatoi, anche
perché per portare ad Acqui
nuove discipline, servono
strutture idonee. Infine, credo
sarebbe utile procedere alla
copertura completa dell’im-
pianto con pannelli fotovoltaici,
che abbatterebbero i costi di
gestione».
A che punto è questo “se-
condo fronte”?
«Ne stiamo parlando. Spero
di poter dare novità a breve».
C’è altro?
«Vorrei aggiungere una cosa
sulla polemica riguardante i ri-
tiri, anche se è già stata am-
piamente trattata. Vorrei fare
presente anche che io sono
entrato in carica a fine giugno;
i ritiri si fanno a luglio: a quel
punto della stagione anche vo-
lendoli ospitare, sarebbe stato
tardi. Poi c’è tutto il resto, a co-
minciare dall’analisi dei costi, di
cui si è già parlato…». M.Pr
Acqui Terme. Ci scrive
l’Arch. Tiziano Zanisi, Consi-
gliere A.N.D.A., Delegato ai
rapporti col “Premio Acqui Sto-
ria”:
«Egregio Signor Direttore, le
scrivo in merito al libro della
prof.ssa Elena Aga Rossi “Ce-
falonia. La resistenza, l’ecci-
dio, il mito” inserito nella “cin-
quina” della sezione scientifica
del “Premio Acqui Storia”. Ciò
senza in alcun modo voler in-
terferire con la giuria chiamata
ad assegnare i premi. Però in
sede di recensione più di un
commentatore l’ha giudicato
come il libro che “fa giustizia
del mito resistenziale” della Di-
visione Acqui. Come Associa-
zione Nazionale Divisione Ac-
qui – A.N.D.A., riteniamo che
tale giudizio sia del tutto erra-
to, anche perché sarebbe con-
traddittorio assegnare un pre-
mio istituito per testimoniare il
valore della scelta dei soldati
italiani a Corfù e Cefalonia ad
un libro che negherebbe tale
valore.
La “vicenda Acqui”, infatti, ri-
mane in modo oggettivo, per
usare le parole di Sergio Mat-
tarella, il fatto che segna “il ri-
torno delle Forze Armate alla
democrazia”.
Peraltro riguardo al signifi-
cato di “resistenza”, al numero
dei caduti, all’ “uscita dal mito”,
alla nobiltà della figura del gen.
Gandin, alla “giustizia negata”,
alla necessità di formare una
memoria condivisa esaminati
nel libro, l’A.N.D.A. è già usci-
ta da ogni equivoco pubblican-
do di sua iniziativa i contributi
di una dozzina dei maggiori
storici contemporanei nel com-
pendio storiografico a cura di
Camillo Brezzi “Né eroi, né
martiri, ma soltanto soldati” (Il
Mulino, 2014), che purtroppo
ha avuto minor buona stampa
di altri saggi recenti.
Quanto, poi, all’altro spinoso
argomento trattato dal libro
della prof.a Aga Rossi, ossia il
cosiddetto “caso Apollonio”, ci
pare sia stato un passo falso
considerare il gen. Renzo
Apollonio come un “collabora-
zionista” tenendo conto delle
testimonianze a suo sfavore e
ignorando o disconoscendo
quelle che invece ne valoriz-
zano le iniziative.
Se si vuole sul serio, invece,
costruire una memoria condi-
visa anche sulla complessa
personalità del gen. Apollonio,
auspichiamo un’indagine più
approfondita, libera da inter-
pretazioni ideologiche, che
tenga conto di tutte le testimo-
nianze e le documentazioni,
magari in apposito convegno
che, perché no, proprio la città
di Acqui potrebbe ospitare».
Acqui Terme. Riceviamo e
pubblichiamo: «Nel mese di
agosto siamo stati all’area so-
sta di Acqui Terme, trovandola
pulita.
Vorremmo ringraziare tutti
quelli della protezione civile,
gentilissimi e attenti alle nostre
esigenze di camperisti, in par-
ticolare Antonio sempre genti-
lissimo a chiederci se tutto an-
dava bene.
Speriamo il prossimo anno
di trovare sempre questa
squadra. Bravi e complimenti a
tutti grazie. Silvia e Piero».
“Ma risistemeremo anche quelli esistenti”
Lucchini: “Per lo sport servono nuovi impianti”
Area camperisti
Complimenti alla città per l’organizzazione
Ci scrive l’Arch. T. Zanisi
L’Acqui Storia
e il libro di Aga Rossi
Progetto “Eva sulle ruote”
Acqui Terme. Il 5/6 e 7 settembre si svolgerà il progetto “Eva
sulle ruote” estate vacanze attive per ragazzi in carrozzina, in
una location senza barriere dove tutto e’ strutturato apposta per
questa disabilità con una piscina “naturale” dotata anche di sol-
levatore. Il progetto dell’ANFFAS di Acqui Terme si completerà al-
largando a tutti i tipi di disabilità il progetto Eva per dar modo ai
ragazzi portatori di handicap di trascorrere qualche giorno insie-
me vivendo un’esperienza di vacanza e terapia sempre all’inse-
gna del divertimento e dell’allegria.
Per informazioni Eva sulle ruote ed Eva per ragazzi con auti-
smo e disturbi relazionali 348 72 50 344, 328 71 99 357.