Settimanale di informazione domenica 3 settembre 2017 anno 114 N. 32 € 1,50 dcoio0047



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ACQUI TERME

13

L’ANCORA

3 SETTEMBRE 2017



Acqui  Terme. Fra  polemi-

che sui ritiri, project financing,

carenze di strutture ed incontri

fra  le  varie  società  promossi

dal  Comune  per  ottimizzare

l’utilizzo degli impianti cittadini,

nelle ultime settimane ad Ac-

qui si è parlato più di sport che

di Terme. 

E non è un caso, perché ef-

fettivamente, la materia è ab-

bastanza complessa e in alcu-

ni casi, con l’imminente riaper-

tura delle scuole e gli inizi dei

corsi di base di diverse disci-

pline, rappresenta a tutti gli ef-

fetti una priorità. Giusto allora

affrontarla, insieme al sindaco

Lorenzo Lucchini, che fra l’al-

tro è sportivo praticante e quin-

di  particolarmente  attento  al

settore.


Sindaco, partiamo da un da-

to oggettivo: la città soffre pro-

babilmente di strutture…

«Assolutamente vero. Direi



che la situazione è “per fortu-

na allarmante”: vuol dire che in

città ci sono tanti sportivi prati-

canti. Purtroppo le palestre so-

no poche. La scorsa settimana

si  è  parlato  di  un  “tetris”  per

creare  gli  incastri  giusti  nei

giorni  e  orari  di  utilizzo  delle

palestre in modo da dare spa-

zio a tutti… Ci siamo riusciti,

ma solo grazie alla buona vo-

lontà di tutti e, lo sottolineo, al-

la collaborazione della preside

dell’Istituto  Levi  Montalcini,

che  ha  concesso  l’uso  della

palestra scolastica per volley e

badminton. Ma siamo comun-

que in una situazione per cui,

se venisse a mancare tempo-

raneamente  anche  uno  solo

dei nostri impianti, tutto l’inca-

stro andrebbe in crisi».

Senza contare la situazione

di alcune palestre: quella di via

Trieste  è  sicuramente  la  più

grave, ma anche la Battisti ne-

cessita di un maquillage…



«Il Comune è assolutamen-

te intenzionato sia al ripristino

delle strutture esistenti sia, ove

possibile, a realizzarne di nuo-

ve».

Parliamone. Magari riparten-

do  dal  project  financing  per

l’Ottolenghi, di cui sul nostro

giornale  si  era  molto  parlato

prima delle elezioni: si farà?

«Al momento posso dire che

siamo interessati. Quello che

vuole fare Patrizia Erodio, ov-

vero sistemare i campi da cal-

cio, realizzare nuove tribune e

soprattutto strutture da desti-

nare al tempo libero dei ragaz-

zi, è lodevole. Conserviamo al-

cune perplessità sui costi del-

l’operazione e le sue modalità,

e  dovremo  trovare  soluzioni.

Per  esempio  c’è  il  problema

della  palestra  di  via  Trieste,

che anche se ristrutturata sa-

rebbe fuori misura per l’omolo-

gazione».

Quali sono le problematiche

e le possibili soluzioni?

«Il primo problema riguarda



il fatto che, pur essendo l’area

molto ampia, il settore attual-

mente occupato dalla palestra

di via Trieste è effettivamente

l’unico che ha le caratteristiche

per ospitare una palestra. Le

strade sono due: un project fi-

nancing  che  comprenda  una

nuova palestra o il rifacimento

dell’esistente. L’ideale sarebbe

smantellare la struttura e co-

struirla ex novo. Qui però sor-

ge il secondo problema: la pa-

lestra ha più di 70 anni ed è

protetta  dai  Beni  Culturali.

Stiamo cercando di ottenere il

permesso  per  abbatterla  ma

non è semplice. Se così non

sarà occorrerà metterla in si-

curezza e sarà un intervento

oneroso: il fondo è vallonato, ci

sono infiltrazioni… insomma, è

tutto da rifare».

Quando si saprà qualcosa di

definitivo su questo project fi-

nancing?


«Faremo ancora un incon-

tro, ma non si può aspettare

troppo tempo: se si parte, bi-

sogna partire entro l’autunno».

…“Se”?...

«Non è scontato che si par-

ta. Siamo interessati ma non

voglio prendere decisioni av-

ventate».

In città si vocifera anche di

un  altro  project  financing,  ri-

guardante Mombarone. 

«Auspichiamo che anche su

Mombarone si possa fare una

operazione di intervento priva-

to con riscatto pluriennale. La

struttura attualmente versa in

condizioni tutt’altro che ottima-

li, nonostante le molte risorse

che  vi  sono  state  impegnate

negli  anni.  In  particolare,  le

problematiche da risolvere ri-

guardano  la  dispersione  di

energia  (manca  la  coibenta-

zione)  e  acqua.  Sono  argo-

menti  a  cui  sono  particolar-

mente sensibile. C’è poi la pi-

sta  di  atletica,  che  versa  in

condizioni critiche, ed è dove-

roso che sia ripristinata e che

se ne incentivi l’uso, per per-

mettere una crescita nei prati-

canti l’atletica. Inoltre, ritengo

necessaria  una  implementa-

zione  degli  spogliatoi,  anche

perché  per  portare  ad Acqui

nuove  discipline,  servono

strutture idonee. Infine, credo

sarebbe  utile  procedere  alla

copertura  completa  dell’im-

pianto con pannelli fotovoltaici,

che abbatterebbero i costi di

gestione».

A  che  punto  è  questo  “se-

condo fronte”?

«Ne stiamo parlando. Spero

di poter dare novità a breve».

C’è altro?

«Vorrei aggiungere una cosa

sulla polemica riguardante i ri-

tiri, anche se è già stata am-

piamente  trattata.  Vorrei  fare

presente  anche  che  io  sono

entrato in carica a fine giugno;

i ritiri si fanno a luglio: a quel

punto della stagione anche vo-

lendoli ospitare, sarebbe stato

tardi. Poi c’è tutto il resto, a co-

minciare dall’analisi dei costi, di

cui si è già parlato…». M.Pr

Acqui  Terme. Ci  scrive

l’Arch. Tiziano  Zanisi,  Consi-



gliere  A.N.D.A.,  Delegato  ai

rapporti col “Premio Acqui Sto-

ria”:



«Egregio Signor Direttore, le

scrivo  in  merito  al  libro  della

prof.ssa Elena Aga Rossi “Ce-

falonia.  La  resistenza,  l’ecci-

dio, il mito” inserito nella “cin-

quina” della sezione scientifica

del “Premio Acqui Storia”. Ciò

senza in alcun modo voler in-

terferire con la giuria chiamata

ad assegnare i premi. Però in

sede di recensione più di un

commentatore  l’ha  giudicato

come il libro che “fa giustizia

del mito resistenziale” della Di-

visione Acqui. Come Associa-

zione Nazionale Divisione Ac-

qui – A.N.D.A., riteniamo che

tale giudizio sia del tutto erra-

to, anche perché sarebbe con-

traddittorio assegnare un pre-

mio istituito per testimoniare il

valore della scelta dei soldati

italiani a Corfù e Cefalonia ad

un libro che negherebbe tale

valore.

La “vicenda Acqui”, infatti, ri-



mane in modo oggettivo, per

usare le parole di Sergio Mat-

tarella, il fatto che segna “il ri-

torno delle Forze Armate alla

democrazia”.

Peraltro riguardo al signifi-

cato di “resistenza”, al numero

dei caduti, all’ “uscita dal mito”,

alla nobiltà della figura del gen.

Gandin, alla “giustizia negata”,

alla necessità di formare una

memoria condivisa esaminati

nel libro, l’A.N.D.A. è già usci-

ta da ogni equivoco pubblican-

do di sua iniziativa i contributi

di  una  dozzina  dei  maggiori

storici contemporanei nel com-

pendio storiografico a cura di

Camillo  Brezzi  “Né  eroi,  né

martiri, ma soltanto soldati” (Il

Mulino, 2014), che purtroppo

ha avuto minor buona stampa

di altri saggi recenti. 

Quanto, poi, all’altro spinoso

argomento  trattato  dal  libro

della prof.a Aga Rossi, ossia il

cosiddetto “caso Apollonio”, ci

pare sia stato un passo falso

considerare  il  gen.  Renzo

Apollonio come un “collabora-

zionista” tenendo conto delle

testimonianze a suo sfavore e

ignorando  o  disconoscendo

quelle che invece ne valoriz-

zano le iniziative.

Se si vuole sul serio, invece,

costruire una memoria condi-

visa  anche  sulla  complessa

personalità del gen. Apollonio,

auspichiamo  un’indagine  più

approfondita,  libera  da  inter-

pretazioni  ideologiche,  che

tenga conto di tutte le testimo-

nianze  e  le  documentazioni,

magari in apposito convegno

che, perché no, proprio la città

di Acqui potrebbe ospitare».



Acqui Terme. Riceviamo e

pubblichiamo:  «Nel  mese  di

agosto siamo stati all’area so-

sta di Acqui Terme, trovandola

pulita.

Vorremmo  ringraziare  tutti



quelli  della  protezione  civile,

gentilissimi e attenti alle nostre

esigenze di camperisti, in par-

ticolare Antonio sempre genti-

lissimo a chiederci se tutto an-

dava bene.

Speriamo il prossimo anno

di  trovare  sempre  questa

squadra. Bravi e complimenti  a

tutti grazie. Silvia e Piero».



“Ma risistemeremo anche quelli esistenti”

Lucchini: “Per lo sport servono nuovi impianti”

Area camperisti

Complimenti alla città per l’organizzazione

Ci scrive l’Arch. T. Zanisi

L’Acqui Storia

e il libro di Aga Rossi

Progetto “Eva sulle ruote”

Acqui Terme. Il 5/6 e 7 settembre si svolgerà il progetto “Eva

sulle ruote” estate vacanze attive per ragazzi in carrozzina, in

una location senza barriere dove tutto e’ strutturato apposta per

questa disabilità con una piscina “naturale” dotata anche di sol-

levatore. Il progetto dell’ANFFAS di Acqui Terme si completerà al-

largando a tutti i tipi di disabilità il progetto Eva per dar modo ai

ragazzi portatori di handicap di trascorrere qualche giorno insie-

me vivendo un’esperienza di vacanza e terapia sempre all’inse-

gna del divertimento e dell’allegria.

Per informazioni Eva sulle ruote ed Eva per ragazzi con auti-

smo e disturbi relazionali 348 72 50 344, 328 71 99 357. 



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