Commercio e potere nell’Africa nordorientale antica
1563
Medio Regno è certamente quello climatico, visto che dagli inizi del II millennio
a.C. sembrano instaurarsi condizioni climatiche più aride anche a sud del 22°
parallelo, dove fino ad allora si era mantenuta una situazione di maggiore
umidità.
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La verifica del modello interpretativo proposto tentata sulla base dei dati
archeologici del Deserto Occidentale è dunque solo parziale. La situazione che
sembra evincersi dai dati per il Medio Regno pare discostarsi da quanto ci si
poteva aspettare anche se, come detto, esistono forse delle spiegazioni politiche e
ambientali che potrebbero dare ragione di questa difformità.
Sul versante del Mar Rosso nuovi dati sia archeologici sia testuali sono venuti
dalla ripresa delle ricerche archeologiche a Marsa Gawasis, l’antica località di S3w
o Sww, il solo porto finora individuato sul Mar Rosso da cui partivano delle
spedizioni egiziane verso al terra di Punt, da parte di una missione archeologica de
“L’Orientale”.
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I risultati della missione de “L’Orientale” non solo hanno dato la
conferma definitiva che la terra di Punt potesse essere raggiunta attraverso
spedizioni marittime nel Mar Rosso,
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ma hanno anche cambiato la nostra
conoscenza della durata dell’uso del porto. In effetti, pare che il sito sia stato
utilizzato a partire dalla fine dell’Antico Regno (Fig. 4) e non dall’inizio della XII
dinastia, come precedentemente ritenuto. Dopo una possibile interruzione nel
Primo Periodo Intermedio, il porto fu utilizzato almeno dall’inizio della XII
dinastia e continuò ad esserlo almeno fino alla fine del Medio Regno. Infine, dopo
un possibile secondo iato nel Secondo Periodo Intermedio, è stata raccolta
evidenza di attività marittima egiziana agli inizi del Nuovo Regno. Va notato come
queste fasi di frequentazione attestate a Marsa Gawasis siano fedelmente
rispecchiate anche dall’evidenza delle iscrizioni rupestri rinvenute nell’entroterra,
lungo le piste che probabilmente erano utilizzate per recarsi a S3w / Sww.
30
Tra i risultati più rilevanti della missione archeologica de “L’Orientale” a Marsa
Gawasis va rilevata anche la scoperta di nuovi testi epigrafici che riferiscono di
spedizioni a Punt e a Bia-Punt, toponimo traducibile come “la miniera di Punt”,
verosimilmente una regione di Punt o una regione ad essa prossima,
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datati al
regno di Amenemhat III e Amenemhat IV.
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In un caso le spedizioni a Punt e Bia-
Punt erano condotte da due differenti funzionari e ciò potrebbe suggerire che si
trattasse di imprese separate, confermando quanto ipotizzato sulla base del fatto
che secondo altri testi le spedizioni per le due regioni sembra partissero in stagioni
diverse e di un passaggio del Racconto del Naufrago,
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un’opera narrativa
27
Kröpelin, 1993.
28
Per le prime indagini sul sito si veda Abdel Monem Sayed, 1977; idem, 1978; idem, 1983; per le indagini
della misisone de “L’Orientale” si vedano i rapporti annuali su www.archaeogate.org, e Bard e
Fattovich (a cura di ), 2007.
29
Contra Vandersleyen, 1989, pp. 156, 158; idem, 1991.
30
Bradbury, 1988, pp. 162-163; Kelly Simpson, 1959, pp. 20-21.
31
Abdel Monem Sayed, 1977, pp. 176-177; Manzo, 1999, p. 23.
32
Pirelli, 2006, Elsayed Mahfouz - Pirelli, 2007.
33
Bradbury, 1988, pp. 138-140, 156; Pirelli, 2007.
A
NDREA
M
ANZO
1564
composta tra la fine della XII e gli inizi della XIII dinastia.
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Se le spedizioni a Punt
e quelle a Bia-Punt erano imprese separate, il numero totale delle spedizioni
egiziane note verso il Mar Rosso meridionale nel corso del Medio Regno salirebbe
da quattro a sei,
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facendo del Medio Regno una delle fasi più intense dell’attività
egiziana nel Mar Rosso. Va anche notato che due stele ulteriori potrebbero indicare
che nel corso dello stesso regno di Amenemhat III siano state condotte anche altre
spedizioni a Punt
36
.
Se si considera la frequenza delle spedizioni come un indice dell’intensità di
queste attività nel Mar Rosso va notato che per l’Antico Regno, periodo durato più
di 500 anni,
37
ci sono noti quattro contatti con Punt.
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Ciò vorrebbe dire,
ammettendo pure che in tutti i casi si sia trattato di spedizioni marittime una
spedizione ogni 130 anni circa. Notando però che solo due contatti datano al
periodo anteriore alla VI dinastia, per la fase finale dell’Antico Regno ne avremmo
almeno due nell’arco di 164 anni, ovvero una ogni 82 anni. Nel corso del Primo
Periodo Intermedio non sono documentate spedizioni. Per il Medio Regno, durato
circa 400 anni, in relazione a quanto precedentemente detto, avremmo almeno una
spedizione ogni 67 anni o, meglio, considerando che le spedizioni note si
concentrano nella XII e XII dinastia, almeno una spedizione ogni 47 anni. Dopo il
Secondo Periodo Intermedio in cui non sono documentate spedizioni, nel Nuovo
Regno, periodo di circa 500 anni, abbiamo evidenza di solo due, forse tre
spedizioni marittime verso Punt,
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il che significa, adottando la stima più
ottimistica, una spedizione ogni 160 anni circa.
Dunque, se si sintetizza quanto fin qui detto in un grafico che rappresenta la
frequenza delle spedizioni Egiziane verso la terra di Punt (Fig. 5), ne consegue che
il periodo di maggiore attività egiziana nel Mar Rosso corrisponde alla VI e alle XI-
XII dinastie. Va notato che la frequenza delle spedizioni nel corso della VI dinastia
potrebbe ulteriormente aumentare alla luce delle ultime due parole di dubbia
lettura dell’iscrizione di Khenemhotep nella tomba di Khui, ad Assuan, datata al
regno di Pepi II, secondo cui quel funzionario si sarebbe recato numerose volte
(11?) a Byblos e a Punt.
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Questa stima generale dell’intensità dell’attività egiziana nel Mar Rosso basata
sull’evidenza testuale sembra confermata a livello locale dalla ricostruzione
archeologica dell’utilizzazione del sito di Marsa Gawasis, che presenta diverse fasi
di utilizzazione ascrivibili al Medio Regno e riconducibili a un’attività molto meno
episodica di quanto finora generalmente accettato.
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Invece, sono attestate solo
frequentazioni più limitate del sito nel corso dell’Antico e del Nuovo Regno,
periodi per i quali non si può però escludere l’utilizzazione anche di altri approdi
34
Lichtheim, 1973, pp. 211-215.
35
Bradbury, 1988, pp. 144-145, si veda anche Abdel Monem Sayed, 1983, p. 28.
36
Elsayed Mahfouz – Pirelli, 2006.
37
Per questa come pure per le seguenti stime della durata dei vari periodi cfr. Shaw, 2000.
38
Manzo, 1999, pp. 17-20.
39
Ivi, pp. 25-35.
40
Sethe, 1933, pp. 140-141; Newberry, 1938; Manzo, 1999, pp. 17-20.
41
Cfr. ad es. Bradbury, 1988, p. 145.