Commercio e potere nell’Africa nordorientale antica
1571
Fig. 2 Variazione diacronica nella presenza percentuale dei materiali
ceramici esotici nei contesti del Gruppo del Gash (2500-1400 a.C.)
Fig. 1 Le regioni e i siti citati nel testo
A
NDREA
M
ANZO
1572
Figg. 3a-3b-3c Carte che sintetizzano la distribuzione dei materiali egiziani,
simbolizzati da losanghe, lungo le piste del Deserto Occidentale e nel Sudan
Centrale. In retinato l’estensione territoriale dello stato faraonico. La carta 3a si
riferisce all’Antico Regno, la carta 3b al Medio Regno e la carta 3c al Nuovo Regno
Commercio e potere nell’Africa nordorientale antica
1573
Fig. 5 Variazione della frequenza delle spedizioni egiziane nel
Mar Rosso sulla base del rapporto tra numero di spedizioni e durata
delle diverse fasi storiche
Fig. 4 Sequenza cronologica e fasi di utilizzazione del sito di Marsa Gawasis
P
ROVERBI E INDOVINELLI
S
HOR
Ugo Marazzi
Proverbi
Kemniŋ mïltïq,
āŋ-oq tük nebe
“La pelliccia è di chi possiede il fucile”
Kem pay,
ol-oq piy
“Chi è ricco è anche il capo”
Pay kižiniŋ malï öleŋ ottapča,
čoq kižiniŋ malï tōbraq čalγapča
“Il bestiame del ricco mangia l’erba, il bestiame del povero lecca
la terra”
Šalčaqqa passaŋ čol polar, payγa parzaŋ mal polar
“Se entri in una pozzanghera, ne resta la traccia; se sposi un
uomo ricco, hai del bestiame”
Sōq-bïla qaqšalïžarγa qulaγï čoq, piy-bile qaqšalïžarγa pažï čoq
“A discutere col vento si perdono le orecchie, a discutere col
capo si perde la testa”
Qabïrγa čerge qar čuqpas, qalarγa čonγa mal öspes
“Sul pendio della montagna la neve non regge, presso i Qalar
1
il
bestiame non viene allevato”
Čoq kižiniŋ iži pay kižiniŋ kütkeni
“Il lavoro del povero fa il guadagno del ricco”
Āčïqta ödürgen kiyik edi parčïn čonnuŋ čiži polar,
emde soqqan
qoyduŋ edi ez-oq perze čiš polar
“La carne della capra selvatica uccisa durante la caccia è cibo per
tutti, la carne della pecora sgozzata in casa è cibo solo se il
padrone è d’accordo”
Da N. P. Dyrenkova, Šorskij fol’klor, Moskva – Leningrad, 1940, pp. 348-355. È da qualche tempo
oggetto di rinnovata attenzione da parte degli studiosi il patrimonio folclorico di una delle più piccole
(nonché più interessanti) tra le etnie turche sud-siberiane, gli Šor (bibliografia e stato degli studi in U.
Marazzi, Šor Folkloric and Shamanic Texts, Naples, 2005 [= Supplemento agli Annali dell’I.U.O.]). Accanto
all’epica e alla letteratura sciamanica šor, considerevole interesse rivestono i proverbi (ülger sös) e
indovinelli (tāptïrčaŋ nïbaq) (una recente messa a punto in Nugteren H. – Roos M. – Kotozhekova Z.,
Khakas and Shor Proverbs and Proverbial Sayings, “The Proceedings of the Shor Symposium, Frankfurt,
July 2001. Das Schorische und sein Umfeld: Dokumentation und Bewahrung südsibirischer
Türksprachen”, Wiesbaden [in corso di stampa]). Intendo qui riproporre i testi pubblicati a suo tempo, e
purtroppo dimenticati, da N. P. Dyrenkova, pioniera degli studi šor. Essi meritano di essere conosciuti
tanto dai cultori di folclore quanto da quelli di paremiologia.
1
Clan šor dedito esclusivamente alla caccia e alla pesca.
U
GO
M
ARAZZI
1576
At kišteš tanïžar,
kiži erbekteš tanïžar
“I cavalli si conoscono nitrendo, gli uomini si conoscono
conversando”
Čaγïs aγaš salγïnnaŋ qortuq, čaγïs kiži kižideŋ qortuq
“L’albero solo teme il vento, l’uomo solo teme gli uomini”
Salγïnnïγ künde ārčï čoq,
saγïš sanaγanda uyγu čoq
“In una giornata ventosa non c’è rugiada, nella riflessione non
c’è sonno”
Tuγar tuγbas palaγa pežik čepsep salba
“Il bambino, che sia nato o no, non lo mettere nella culla”
Čarïqqa qayda-da čaγ sürtseŋ ol-oq čarïγï polar,
čabalγa qayda-da čaqšï
etseŋ ol-oq čabalï polar
“Ciò che è chiaro per quanto grasso tu aggiunga resta chiaro, il
cattivo per quanto bene tu gli faccia resta cattivo”
At požanγanïn tudarzïŋ, ās požanγanïn tutpassïŋ
“Se scappa via il cavallo lo riprendi, se dalla bocca scappa via
una parola non la riprendi”
Pilerge pir sös. pilbeske müŋ sös
“A colui che sa una parola è sufficiente, all’ignorante mille parole
occorrono”
Qïybïranzaŋ qïr ažarzïŋ, odurzaŋ oraγa tüžerziŋ
“Se ti muovi valicherai il passo montano, se resti seduto precipiti
nel burrone”
Čortsa-čortsa čol polar, čobalïp össe er polar
“Se andrà ci sarà la strada, se crescerà soffrendo diventerà un
vero uomo”
Ištegen kiži čīr, odurγan kiži oyda ažar
“L’uomo che lavora mangerà, l’uomo che resta seduto cadrà
supino”
Indovinelli
Taγqa šïqsa tālbas, suγa kirze suqsabas
(šana)
“Se salgono sulla montagna non si stancano, se entrano
nell’acqua non vogliono bere”
(gli sci)
Qïs sïqta sïqta oduŋ tōrča
(alaš)
“La fanciulla singhiozzando singhiozzando taglia la legna”
(il picchio)