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Abstracts, Curricula e Parole chiave
From writing to music, from the arts of the trivium and the quadrivium in schools, from
architecture to craftsmanship, from land reclaiming to medical arts, from workshops to food production,
monks not only taught a great lesson of wisdom and knowledge to the whole world (and still do today!),
but did it with a spirit of service that still today is a great legacy.
Monasticism manifests itself in history as something unique and in some respects “superhuman”,
which helps man to face up to a Mystery that enters time and collaborates with it, set alongside the
history of men accompanying them towards destinies of prosperity, peace and good.
Parole chiave: monachesimo, benedettini, San Benedetto.
Key words: monasticism, Benedictine, St. Benedict.
Fabio Cusimano (Palermo, 1980) si laurea con lode nel 2003 in Lettere Moderne presso
l’Università di Palermo. Nel 2007 consegue la Laurea Specialistica in Informatica per le Discipline
Umanistiche presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia. Nel 2008 consegue con lode e menzione il
Master di I Livello in “I mestieri del libro e del documento” organizzato dall’Università degli Studi
di Palermo e dall’Officina di Studi Medievali. Attualmente ha concluso le attività di ricerca per il
conseguimento del Dottorato di Ricerca in “Tradizioni e istituzioni religiose di ambiente circum-
mediterraneo. Storia, Letteratura, Diritto” presso l’Università di Messina, dove è anche Cultore della
materia in Storia del Cristianesimo. È redattore delle riviste «Schede Medievali» e «Mediaeval Sophia»;
collabora, inoltre, con le riviste scientifiche «Benedictina», «Informatica Umanistica», «Doctor
Virtualis». Ha al suo attivo numerosi saggi e studi sulla tradizione monastica latina e su innovativi
aspetti dell’informatica umanistica.
E-mail: cusifabio@libero.it
Manuela G
iRGenti
,
Il concetto di giustizia nell’età antica e medievale
Lo studio dei modi in cui la giustizia è interpretata e applicata all’interno di una società può
dare la misura del grado di evoluzione e di civiltà della comunità. Scopo di questo lavoro è quello di
mettere in luce come il problema della giustizia, così come quello del buon governo di uno stato, è
presente nel pensiero filosofico sin dall’antichità. Dai greci ai romani, all’avvento del Cristianesimo,
fino al Medioevo, considerando anche il significato che la giustizia ha per l’ebraismo, viene messo in
luce il rapporto tra esigenze morali e realtà dei fatti e le conseguenze dovute alle storture di un sistema
giuridico causa di una “giustizia ingiusta”.
The study of the ways in which justice is interpreted and applied inside a society can give a
measure of the degree of evolution and civilization of the community. The purpose of this essay is to
show how the problem of justice, like that of the good government of a state, is present in philosophical
thought starting from antiquity. From the Greeks to the Romans, to the advent of Christianity, down to
the Middle Ages, also considering the meaning that justice has for Judaism, the relationship is shown
between moral demands and reality of facts and the consequences due to the crookedness of a legal
system causing “unjust justice”.
Parole chiave: giustizia,
medioevo, diritto, antichità, legge.
Key words: justice, Middle Ages, right,
antiquity, law.
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Abstracts, Curricula e Parole chiave
Giuseppe a
LLeGRo
,
Medioevo e teologia. Scienza e ricerca di Dio
Nel processo di costruzione della teologia medievale decisivo è il ruolo giocato da Alberto
Magno, che si pone l’obiettivo di rendere intelligibile Aristotele ai latini, polemizzando contro i detrattori
della filosofia pagana, e prima ancora da Abelardo, con il tentativo pionieristico di costruire, sui dati
della rivelazione cristiana, un sapere razionale, fondato sull’uso accorto della filosofia aristotelica; un
sapere nel quale la discussione dialettica trova tanto spazio da divenire metodo sistematico. Tuttavia in
Abelardo, come anche in Alberto, la teologia non è solo scienza di Dio, bensì anche ricerca di Dio, che
rimane ineffabile e irraggiungibile: è questa la lezione della teologia apofatica che i pensatori medievali
fanno propria.
In the process of construction of medieval theology a decisive role is played by Albertus
Magnus, who sets himself the objective of making Aristotle intelligible to the Latins, polemicizing
against the detractors of pagan philosophy, and even before by Abelard, with a pioneering attempt
to construct, on the data of Christian revelation, rational knowledge, founded upon shrewd use of
Aristotelian philosophy; knowledge in which dialectical discussion is given so much scope as to
become a systematic method. However, in Abelard, as in Albertus, theology is not only science of God,
but also a search for God, who remains ineffable and unattainable: this is the lesson of the apophatic
theology that medieval thinkers make their own.
Parole chiave: teologia, medioevo, Pietro Abelardo, Ugo di San Vittore, Bonaventura, Alberto Magno,
scienza aristotelica.
Key words: theology, Middle Ages, Peter Abelard, Hugh
of Saint Victor, Bonaventura, Albertus
Magnus, Aristotelian science.
Giuseppe Allegro è laureato in Filosofia all’Università di Palermo e in Scienze Teologiche presso
la Facoltà Teologica di Palermo, dove insegna Dottrine filosofiche. È docente di Storia e Filosofia nei
Licei e Dottore di Ricerca in Filosofia. Per i tipi dell’Officina di studi Medievali ha pubblicato il volume
La teologia di Abelardo fra letture e pregiudizi (1990) e numerosi articoli su autori della tradizione
scolastica latina; con Guglielmo Russino ha curato la traduzione italiana del
Commento di Alberto
Magno alla
Teologia Mistica di Dionigi l’Areopagita (Palermo 2007) e recentemente ha pubblicato il
volume
Teologia e metodo in Pietro Abelardo (Palermo 2010), entrambe edite dall’Officina di studi
Medievali. È vicedirettore responsabile delle riviste «Mediaeval Sophia» e «Schede Medievali».
E-mail: allegro.g@tin.it
Luciana P
ePi
:
Alcune considerazioni sulla presenza ebraica in Sicilia nel Medioevo
In questo intervento vengono proposte brevi riflessioni su alcune caratteristiche comuni alle
diverse comunità ebraiche presenti in Sicilia. Mettendo insieme alcuni importanti tasselli, si cerca di
far luce sulle condizioni di vita degli ebrei siciliani.
Vengono evidenziati due dati molto rilevanti: la durata millenaria della presenza ebraica
nell’isola, ininterrottamente dal primo secolo al quindicesimo secolo (1492) e la consistenza
demografica:
nel medioevo, ad esempio, vi sono in Sicilia più ebrei che nel resto d’Italia.
In this paper brief reflections are made on some characteristics common to the different present
Jewish communities in Sicily. Putting together some important pieces, an endeavour is made to through
light on the conditions of life of Sicilian Jews.