SPORT
25
L’ANCORA
26 FEBBRAIO 2017
Cassine
3
S.Giuliano Nuovo
1
Cassine. Tre punti scolpiti
nella pietra quelli che il Cassi-
ne ottiene contro il San Giulia-
no Nuovo, diretta concorrente
per la salvezza. Tre punti per il
sorpasso in classifica e l’auto-
stima del gruppo, anche se la
strada per la salvezza è anco-
ra lunga.
Senza Briata, (stop almeno
di un paio di mesi), il mister
cambia modulo e interpreti:
dentro il giovane Montorro, poi
decisivo, e in porta riecco De-
carolis: 4-4-2 con Motta largo
a destra e Randazzo terzino
sinistro.
Inizio positivo con Paroldo
che prima costringe Filograno
al corner su punizione, poi su-
bisce un tocco in area su cui
però l’arbitro non concede il ri-
gore: prime proteste.
Dall’altra parte il San Giulia-
no è tutto nei piedi e nelle idee
di Pasino, un po’ irritante nei
modi ma tremendamente effi-
cace.
La sblocca proprio lui al 16°,
correggendo in rete un tiro
cross di Parrinello.
Lo svantaggio scuote il Cas-
sine, che trova subito il pari,
con Torre: girata in area e Filo-
grano è battuto. Primo tempo
comunque ricco di spunti. Ci
prova Morando al volo ma De-
carolis vola a respingere, poi è
ancora Torre a sfiorare il bis
con un tiro di poco alto dopo
un sombrero.
Ripresa più di lotta e stallo a
metà campo. Almeno fino al
69°, quando Motta premia il ta-
glio di Montorro che fa bingo:
2-1, il sorpasso è servito e le
emozioni aumentano. Gli ospi-
ti si riversano in avanti ma la-
sciano praterie dietro, nelle
quali Motta va ancora a nozze.
Al 77° sfonda a destra, crossa
basso e Torre è implacabile:
destro di prima, 3-1, e partita
in cassaforte. Anche se solo in
teoria, visto che al Cassine
piacciono evidentemente le
emozioni forti e la sofferenza
continua. All’88° Pasino centra
per Kanina che di testa fa 3-2.
Seguono minuti lunghi come
ore, coronarie messe a dura
prova e mischie in area locale.
Ma il Cassine regge l’urto e al-
la fine vince. Tre punti per la
salvezza.
Hanno detto. Pastorino:
«Era una partita da non sba-
gliare e l’abbiamo vinta con ca-
rattere e impegno, ma dobbia-
mo migliorare nella gestione
delle situazioni, perché nel fi-
nale ho rivisto l’incubo dell’an-
data, quando da 3-1 subimmo
il loro pari negli ultimi minuti».
Formazione e pagelle Cas-
sine: Decarolis 5,5, Carange-
lo 6, A.Amodio 6, Salvi 6,5,
Randazzo 6,5, Motta 7, Pergo-
lini 5,5 (76° Palumbo sv), Pa-
roldo 6, Montorro 7, Torre 7,5,
Boscaro 5 (86° Di Stefano sv).
All: Pastorino.
D.B.
Calcio Promozione girone D
Cassine batte e sorpassa
il San Giuliano Nuovo
Acqui Terme. (2- segue) Gli
anni di Rizzo, dunque, quelli
dell’Interregionale. 1982-83:
c’è ancora Bovera, ma è Rizzo
che ha il timone del comando:
c’è l’esordio di Biato tra i pali,
mentre rientra Arturo Merlo
dalla Cairese.
Allenatore Bonafin; salvezza
tranquilla.
Anno 1983-84: buoni risulta-
ti sportivi, la società è total-
mente in mano a Rizzo; Bove-
ra rimane presidente, ma solo
sulla carta.
Rizzo mette su una squadra
che è, e si troverà sempre, da
alta classifica: arrivano infatti
Sadocco, Martini, Abate, Pieri,
un ex professionista come
Martelli, aggiunti ai vari Astrua,
Alberti, l’onnipresente Arturo,
Biato, Barello, Melchiorri, Tac-
chino, Scueri, Franzi, Depetris,
con l’esordio di Susenna: sem-
bra un organico da Real, fatte
le debite proporzioni.
L’Acqui finirà terzo, dietro a
Pro Vercelli e Cairese, che
spareggeranno.
Quell’Acqui lì – dirà poi qual-
cuno, noi compresi – se non
fosse stato per una malaugu-
rata sconfitta contro una squa-
dra che poi retrocederà, il
Mezzomerico, poteva aggiun-
gersi a Pro Vercelli e Cairese
per i playoff. Comunque, con
Rizzo si sente odore di serie C;
prima e dopo, solo la paura di
retrocedere.
Nell’anno 1984-85, Rizzo,
sempre più padre-padrone,
anzi più padre che padrone,
mette su una squadra che ha
perlomeno il pregio di lottare:
Mansili, Pietropaolo, Marchini,
Bottaro, Simoniello i nuovi.
L’Acqui rimane ancora in serie
D, con onore.
L’anno dopo però è quello
della crisi annunciata: si ri-
sparmia anche sull’allenatore,
con conduzione affidata alla
coppia Alberti-Simoniello, con
l’Acqui che si salva miracolo-
samente a tre giornate dalla fi-
ne, mentre il Casale di Biato
vola in C.
All’inizio del torneo 1986-87,
Enrico Rizzo dice che può ba-
stare, da solo non ce la può fa-
re e consegna la squadra in
Comune, con l’organico intatto
(e quasi 30 milioni in cassa),
come prevede il regolamento
delle persone perbene.
Un po’ più in là, come ve-
dremo, succederà esattamen-
te il contrario. Ma chi era e chi
è stato, Enrico Rizzo, nella sto-
ria calcistica dell’Acqui?
“Nonostante il suo carattere
un po’ ruvido”, scriverà Corna-
glia, “un grande conoscitore di
calcio, ma certe volte non si
può far quadrare il pranzo con
la cena”. “Padre padrone”, dirà
Willy Guala, “ma anche salva-
tore della patria: ce ne fosse-
ro…”.
Ma allora perché, per qual-
cuno, un dittatore, un irricono-
scente, lasciando perdere il fa-
migerato “terrone”, allora ter-
mine di moda, oggi quasi un
vezzeggiativo?
“Terrone? Quasi un compli-
mento”, dirà Rizzo. “
Ma proba-
bilmente chi diceva così aveva
fatto confusione fra dittatore e
uomo solo al comando”. Ma a
tagliare la testa al toro un par-
ticolare chiarisce definitiva-
mente l’uomo, lo sportivo Enri-
co Rizzo.
Bastava essere presenti e
farsela raccontare, alla cena
del 3 febbraio scorso, in un ri-
storante di Cassine dove Riz-
zo aveva invitato “i suoi ragaz-
zi”, ormai brizzolati.
Rolando, Bovera, Ulderici,
Delle Donne, Miraglia, Barello,
Chieranda, Alberti, Santi, De
Petris, Roberto Moretti, Di Car-
lo, Baldacci, Dezio, Abate, Pri-
na, Cibrario, Tacchino, Gottar-
do, Parodi, Astrua e Roda, e
con loro il segretario Silvio Mo-
retti e persino Edy, il fratello di
Sadocco, immaturamente de-
ceduto, in un’atmosfera giovia-
le, goliardica, fantastica.
Quella grande rimpatriata
era una scolaresca di liceo in-
torno al suo professore e inse-
gnante di vita. Un dittatore? Un
padre padrone? Ma fateci il
piacere.
Giesse
C’era una volta l’Acqui
Gli anni di Rizzo:
ruggenti, difficili, esaltanti
Cassine. I tre punti strappa-
ti al San Giuliano Nuovo, e ora
la trasferta di Torino contro i
secondi in classifica.
Il Cassine si prepara alla
prossima sfida contro l’Atletico
Torino conscio delle difficoltà
del match, e con un occhio agli
altri incroci che propone il
prossimo turno, in cui andran-
no di scena Pozzolese-Villano-
va e Barcanova-San Giacomo
Chieri: sfide che coinvolgono
squadre in lotta per la salvez-
za.
La speranza è che Villanova
e Barcanova non abbiano la
meglio, altrimenti potrebbero
creare un solco in classifica a
sfavore proprio del Cassine,
appena dietro di loro in gra-
duatoria. Anche perché, come
detto, i ragazzi di Pastorino so-
no attesi da una trasferta proi-
bitiva. L’Atletico Torino è in se-
rie positiva da 7 partite (6 vit-
torie e 1 pari) e viaggia con il
vento in poppa, avendo scala-
to la classifica negli ultimi me-
si fino a installarsi momenta-
neamente in seconda piazza,
ad appena due punti dalla te-
sta.
All’andata fu un 2-2 pazzo
ed emozionante: vantaggio av-
versario, uno-due Cassine fir-
mato Motta-Torre e pareggio
beffa nella ripresa con l’auto-
gol di Pergolini. Uno dei mi-
gliori Cassine della stagione,
purtroppo già allora in credito
con la fortuna. Difficile preve-
dere cambi di uomini o modu-
lo considerati gli ultimi risultati
positivi, con Santostefanese e
San Giuliano Nuovo: si do-
vrebbe dunque andare verso
la conferma dell’ultimo 4-4-2,
con dentro il giovane Montor-
ro, Decarolis in porta e Ran-
dazzo terzino sinistro. Motta di
nuovo largo a destra, che nel-
la ripresa contro il San Giulia-
no ha fatto a fette la difesa av-
versaria. Sempre out Briata,
non si escludono comunque
sorprese dell’ultimo minuto.
Così il mister Pastorino: «Tra-
sferta molto difficile, da prepa-
rare bene anche perché dalla
domenica successiva avremo
tre sfide in fila contro dirette
concorrenti e non potremo di
nuovo sbagliare».
Probabili formazioni
Atletico Torino: Gurlino,
Coppola, Montatti, Minetti,
Marmo, Piovesani, Sansone,
Di Matteo, Gambardella, Cur-
to, Zanon. All: Piazzoli
Cassine: Decarolis, Caran-
gelo, Amodio, Salvi, Randaz-
zo, Motta, Pergolini, Paroldo,
Montorro, Torre, Boscaro. All:
Pastorino.
Domenica 26 febbraio
Il Cassine sul campo della seconda in classifica
Acqui Terme. Antonio Gi-
raud, perlopiù conosciuto co-
me “Gegio”, classe 1943, è
uno a cui (oltre al ciclismo) pia-
ce il calcio da palati fini, forse
perché è stato a suo tempo
centrocampista di qualità. Ac-
quese doc, continua l’attività
che i genitori avevano avviato
nel 1962, ovvero la gestione
della Salumeria Centrale, in-
somma, è un tipo sempre in
gamba.
La tua storia parte dal setto-
re giovanile...
«Avevo 14 anni quando mi
presentai davanti a mister Be-
nedetto, una persona squisita,
e fu una scelta individuale, an-
che se allora in pratica c’era
solo il calcio».
Poi in prima squadra...
«Avevo poco più di 17 anni,
ed all’inizio un po’ mi arrabbia-
vo: non giocavo con la giova-
nile perché convocato con la
prima quadra, ma lì non venivo
utilizzato. Poi ho cominciato a
giocare all’ala destra, e non mi
piaceva. Fortunatamente poi
mi spostarono a centrocam-
po».
Era un calcio lontano paren-
te...
«C’era più tecnica, anche se
si giocava lento, ma questo
credo che lo si debba alla poca
preparazione fisica specifica».
Complessivamente
per
quanti anni hai vestito la bian-
ca casacca?
«Da 14 fino a 26 anni, e per
tre stagioni sono stato il capi-
tano. Poi Renzo Rolando ha
voluto che insieme a Caratti
andassimo al Ponti, dove ho
chiuso con il calcio federale,
mentre in seguito ho continua-
to con i tornei ed ancora con le
partitelle tra amici. Ho avuto
però le mie sfortune, pensa
che mi sono strappato tutti e
due i tendini d’Achille».
I tuoi ricordi dei compagni di
squadra?
«Fortuna che ci sono i ricor-
di. Direi Rolando ed il povero
Guido Caratti, veramente due
amici, poi tecnicamente direi
un grandissimo Teneggi, Ma-
riani e Ghilino. Ma voglio ricor-
dare mister Mollero, il “Mule”,
che mi ha saputo valorizzare».
E tra gli avversari?
«Zanelli, torinese, che ogni
tanto mi viene ancora a trova-
re, è sempre stato un avversa-
rio ostico, ma devo anche dire
che mi ha impressionato Mar-
mo del Canelli, uno che non
per niente ha giocato tanto in
serie B».
Anche a te chiedo un aned-
doto...
«A Novi Ligure: 5 espulsi
dell’Acqui e partita sospesa.
Tra quelli c’ero anch’io che ero
capitano e pensa che non mi
avevano mai cacciato dal cam-
po! Una cosa che non mi capi-
tò più, ma che ricorderò sem-
pre: era il 1967, mezzo secolo
fa!».
Niente carriera da allenato-
re, come mai?
«L’attività di famiglia mi im-
pegnava totalmente, anche se
però con sincerità credo che
non avrei avuto il polso per far-
lo».
Sportivi anche i figli...
«Alessandro che è fisiotera-
pista a Villa Igea ha fatto come
me la trafila delle giovanili fino
alla prima squadra, giocando
poi anche per diverse società
della nostra provincia. Adesso
che ha 40 anni è con gli ama-
tori del Deportivo Acqui. Da-
niela fa l’avvocato, ma è una a
cui la corsa è sempre piaciuta,
e nel tempo qualche soddisfa-
zione se la è levata».
E della mesta fine societaria
dei Bianchi cosa ne dici?
«Sono amareggiato, rattri-
stato, molto deluso e preferi-
sco non commentare quanto è
accaduto. La domenica al
campo mi manca tanto. Pec-
cato».
(2 - Continua)
Stellio Sciutto
L’Acqui siamo noi
Gegio e la geometria
Canelli
3
Arquatese
0
Canelli. Il Canelli sfata il ta-
bù Arquatese, squadra ostica
che ha sempre messo in diffi-
coltà gli spumantieri, vincendo
con un netto 3-0; due gol nella
prima frazione di gioco di Isha-
ak e Cherchi, e il terzo nel se-
condo tempo ad opera di Polli-
na, entrato in campo da appe-
na un minuto, hanno sancito
una vittoria netta dove gli ospi-
ti non hanno praticamente mai
impegnato veramente l’estre-
mo difensore Furin.
La cronaca. Già al 4° occa-
sione per Cherchi che racco-
glie una palla fuori area servita
da Barotta, la conclusione vie-
ne deviata in angolo. Due mi-
nuti dopo è Feraru a mettere
alto in mezza rovesciata su an-
golo di Cherchi.
All’11° il primo gol annullato
al Canelli per un fuorigioco
dubbio di Gallo.
Al 13° il gol del vantaggio:
su angolo battuto ancora da
Cherchi, palla nell’area picco-
la dove Ishaak stoppa ed in-
sacca l’1-0.
Al quarto d’ora la prima azio-
ne degli ospiti dell’Arquatese
con una punizione di Morrone
e palla che finisce tra le brac-
cia di Furin; tre minuti dopo un
altro calcio piazzato di Morro-
ne viene liberato da Ishaak. Al
19° arriva il raddoppio del Ca-
nelli: azione Barotta-Gallo che
sul filo del fuorigioco si invola
verso l’area e viene steso da
un difensore, la palla arriva a
Cherchi, che lascia partire un
tiro forte che finisce in rete per
il 2-0.
Ancora un paio di occasioni
azzurre con Delpiano, tiro de-
bole, e Cherchi, che in mezza
girata calcia tra le braccia del
portiere; poi è ancora Morrone
su punizione da 35 metri ad
impegnare Furin.
Al 39° il secondo gol, annul-
lato questa volta a Barotta per
un fuori gioco millimetrico.
Nella ripresa il copione
della gara non cambia; il Ca-
nelli è concentrato e chiude
la gara al 54°: azione inne-
scata da Gallo che serve un
traversone al bacio in area
per l’accorrente Pollina, en-
trato in campo un minuto pri-
ma al posto di Delpiano, che
mette in gol: 3-0.
La partita sostanzialmente
finisce qui con l’Arquatese che
non riesce più ad essere peri-
colosa, mentre gli azzurri ge-
stiscono bene la palla senza
mai rischiare.
Giusto il tempo per registra-
re una punizione da 40 di Vue-
rich parata ed un calcio piaz-
zato di Pollina debole e neu-
tralizzata dal portiere. Una vit-
toria importante che lancia il
Canelli nelle zone alte della
Classifica in piena zona play-
off.
Formazione e pagelle Ca-
nelli: Furin 6, Pietrosanti 6,
Ishaak 7, El Harti 6 (61° Vue-
rich 6), Feraru 6, Macrì 6, Del-
piano 6 (53° Pollina 6), Mondo
6, Gallo 7, Barotta 6,5, Cherchi
7 (53° Gueye 6). All.: Moretti.
Ma.Fe.
Calcio Promozione girone D
Con tre gol il Canelli sfata il tabù Arquatese
Canelli. Canelli 35 punti, Lucento 36: terza in
classifica contro seconda. Sarà scontro al ver-
tice al “Sardi”.
E a guardare la classifica, fra due squadre in
piena salute, ma non è proprio così: infatti, men-
tre i ragazzi di Moretti domenica scorsa hanno
messo in carniere il secondo successo conse-
cutivo, il Lucento allenato da Telesca ha chiuso
l’ultima gara interna contro la Pozzolese con un
deludente pari per 1-1 che ha portato lo stesso
mister nel post gara ad annunciare le sue di-
missioni con parole al veleno: «Qui non è pos-
sibile allenare e far calcio».
Al suo posto Raffaele Senatore, già appro-
dato al Lucento lo scorso anno quando portò
i torinesi, anche allora ‘di rincorsa’ a un pun-
to solo dall’Asca vincitrice del campionato.
A lui il compito di agguantare con la squadra
ancora almeno il secondo posto, traguardo
non impossibile con giocatori del calibro di
Perrone e Le Pera in avanti e del trequartista
Rizzo.
Sul fronte Canelli, c’è coesione, unità d’in-
tenti, e voglia di continuare a stupire già a
partire dalla gara di domenica: una vittoria
potrebbe permettere il sorpasso sui torinesi.
Sul fronte locale, perdura l’assenza per
problemi alla caviglia di Sulaj; fuori anche
Genta, ormai vicino al recupero dopo la pu-
balgia, mentre si dovrebbe rivedere nell’un-
dici titolare Pollina, in probabile staffetta con
Cherchi.
Ballottaggio come sempre per la maglia
numero uno tra l’esperto Furin e il giovane
Contardo, assente contro l’Arquatese per at-
tacco febbrile.
Probabili formazioni
Canelli: Furin (Contardo), Ischaak, Pietro-
santi, Macrì, Feraru, El Harti, Barotta, Del Pia-
no,Mondo, Gallo, Pollina (Cherchi). All.: Moret-
ti
Lucento: Di Nocca, Pilli, Luparia, Padroni,
Bertinetti, Fogliato, Mori, Amato, Le Pera, Rizzo,
Perrone. All.: Senatore.
Domenica 26 febbraio
Canelli contro Lucento, sfida d’alta classifica
Una formazione dell’Acqui anni Ottanta.
Gegio Giraud