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passato, trattenuta nella materia e volta al future Per questa ragione il
monumento e degno di rispetto, attenzione e cura conservativa) alle opere
modeste e alle ruinae (in latino: rovina, resti architet-tonici antichi, lacerti
di vestigia in archeologia) architettoniche e archeologiche, purche pregne di
significato culturale per una comunita.
Nel 1972 UNESCO adotta una Convenzione per la Protezione del
Patrimonio Mondiale Culturale e Naturale, nella quale si introduce
l'interazione dell'uomo e della natura e si preannuncia il concetto di tutela
del paesaggio culturale. In altri termini, per la prima volta il patrimonio
culturale e quello naturale sono integrati nello stesso quadro giuridico e
ineriscono I'intero spazio mondo!
Nel 1979 a Burra, nell'81 a Firenze, nell'87 a Toledo/Washigton si
includono nelle aree di tutela e salvaguardia monumentale anche gli
orizzonti, le ampie vedute, gli skyline, i giardini storici, le citta d'arte, le
cittadelle e i centri storici.
Ma e del 1990 la Carta di Losanna per la gestione del fenomeno
archeologico, definito qual parte imprescindibile del patrimonio culturale,
deposito silente, prezioso giacente dell'eredita materiale e intellettuale della
specie homo. Essa include nella tutela tutte le tracce sociali dell'esistenza e
riguarda i luoghi dove si siano esercitate at-tivita umane, qualunque esse
siano, anche di tipo industriale, con strutture e vestigia ab-bandonate di
ogni tipo, in superficie, sottoterra, sottomarine, come pure il materiale ad
esse associate
II profetico documento di Nara, nel 1994, sottolinea l'importanza del
dirimente concetto di autenticita e definisce come un valore patrimoniale
aggiunto quello della diversity culturale.
A Sofia, nel'96 si associano, per interpetrazione analogica, le norme
internazionali di tutela del patrimonio archeologico terrestre con quello
subacqueo (norme che saranno in toto recepite da UNESCO nel 2001, a
Parigi).
In Messico, nel 1999, si riconosce al Patrimonio Costruito
Vernacolare (ovvero ai dialetti dell'arte e dell'architettura) il diritto alia
tutela degli organismi internazionali.
Infine, ancora a Parigi nel 2003, UNESCO adotta una sorprendente,
quanto davvero fondamentale Convenzione Mondiale per la Salvaguardia
del Patrimonio Culturale Immateriale. La reputazione di UNESCO,
conquistata sul campo del Patrimonio Tangibile, sfida il mondo economico
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sulle insidie della globalizzazione in atto, che invade purtroppo la sfera
antropologica e culturale a tal punto da metter a rischio la diversity eto-
antropologica con l'omologazione planetaria alle culture dominanti. Si
denuncia la minaccia alia sopravvivenza delle tante forme originali che nel
tempo - in longitudo/latitudo, in base a connotati speci-fici dell'espressione
umana individuale e col-lettiva - si sono diversificate, come i fonemi
lingustici, nelle inconfondibili koine (koine nella definizione antropologica
culturale, è il linguaggio etnico, artistico precipuo di un luogo che, per
estensione, in senso umanistico, appartiene al pianeta e quindi all'intera
umanita. Ogni bene culturale e pertanto una contingente proprieta locale in
quanto affidato dalla Storia umana al patrimonio culturale del Paese in cui
si trova in quel momento, ma in nome e per conto di un universale
consorzio civile della specie homo... che si spera evolva con sempre piu
legittimata reiterazione nel cogente attributo di sapiens) etnosocio-
antropologiche, caratteristiche di una precipua epifania culturale. L'assenza
di contromisure in tal senso produrrebbe inevitabilmente I'appiattimento
delle identita sociali e individuali su un mo-notono modello standard,
contravvenendo platealmente la preziosa Carta di Nara del'94, baluardo a
difesa della diversita culturale come valore aggiunto al patrimonio
dell'umanità.
Il Patrimonio Culturale İntangibile - la cui natura immateriale lo
rende di per sé fragile nell'impatto con le culture etnocentriche e
globalizzanti, soprattutto in concomitanza dei ricambi generazionali -
riguarda le funzioni piu fondamentali, tuttavia piu vulner-abili dell'identita
culturale, eredita preziose che dovrebbero essere urgentemente protette e
rivitalizzate ed ogni governo dovrebbe approntare le misure necessarie per
assicurarne la sopravvivenza per il ruolo fonda-mentale che esse svolgono
sulle nostre brevi vite biologiche singole, nel manteni-mento e nello
sviluppo dell'identita collettiva, pur nel rispetto delle individuali diversita.
"Oggi l'approccio antropologico al patrimonio conduce a considerare
un insieme sociale composto di numerose e differenti manifestazioni
complesse e interdipendenti. La ricerca per il "messaggio" dei beni culturali
è diventato assai piu importante. Esso richiede di identificare i valori etici,
le abitu-dini sociali, le credenze o miti di cui l'eredita materiale ne e il
segno e l'espressione. (...)
Il patrimonio immateriale, intangibile, include le abitudini e le
tradizioni orali, la musica, le lingue, la poesia, il ballo, i festeggiamenti, le
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cerimonie religiose cosi come i sistemi di guarigione, le abilita tradizionali
di conoscenza collegati agli aspetti materiali di cultura, come gli attrezzi e
l'habitat.
Ebbene, tutto questo e insito nella spedizione archeologica di
Agsu, un evento culturale straordinario per Azerbaijan. Agsu e un
sedimento incontaminato, sorprendente, eloquente della cultura materiale
e immateriale di un periodo di Odlar Yurdu non sufficientemente esplorato.
Agsu in nuce e una cellula germinale di quanto e stato viavia acquisito e
dichiarato in oltre mezzo secolo dalle organizzazioni internazionali di tutela
del patrimonio culturale citate! Qelle linee statutarie, filosofiche
epistemologiche, metodologiche incontrano pienamente l'elan vital della
esemplare missione di Agsu, respirano il medesimo esprit.
Per questi motivi l'avventura archeologica di Agsu non e tanto la
recherche du temps perdu, ma la messa a nudo della radice di verita
storica, reale, sepolta dal tempo e dall'oblio: materia e mneme ricevute dal
passato, ristabilite al meglio e conservate - come e in quanto tali - nel
presente per la loro fruizione qui e ora. Sono e saranno ac-compagnate da
una paziente, filologica, immateriale, virtuale ricostruzione storica per la
trasmissione al futuro di cio che resta di un'opera umana ciclopica.
L'autentico esprit della spedizione di Agsu sta nel contatto intellettuale e
manuale con lo spirito del luogo che I'ha ispirata e che tuttora spira tra quel
muri di sasso e terra cruda. Sta in questo nostra riconoscersi al servizio
della casa comune, il sapere; sta in questo riconoscerci come
interdisciplinato collettivo, parti diverse di una matrice comune. Lo ripeto
spesso, un po'con enfasi, ai miei colleghi azeri: "Il mio sangue?
Caucasico!" Loro sorridono e gran parte di essi la prende per piaggeria del-
l'ospite italiano, non sapendo che si tratta di scientifica classificazione
ematologica: verita genetica inconfutabile, DNAincontrovertibile. Ecco un
esempio di identita comune, valore intangibile, frutto dei giri incessanti di
tempo e spazio della nostra giostra di vivi e morti chiamata Terra. Agsu e
occasione di dialogo interculturale? il mio nome italiano, la mia opera di
cooperazione, la mia rispettata diversita di provenienza culturale e cultuale,
prive di competizione, ne sono la conferma coerente.
AGSU archaeological expedition, per le finalita antropologiche e
culturali a 360 gradi che connotano la sua mission, lo dico ogget-tivamente,
e anche un'istintivo e pur razionale, piu o meno consapevole soggetto di
adozione dei principi e degli indirizzi delle Carte Internazionali di Tutela
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