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dei Monumenti e delle Convenzioni UNESCO, ICOMOS; ICCROM et
cetera, nelle loro piu recenti accezioni di dovere alia tutela e cura del
patrimonio antropologico culturale, tangibile ed intangibile di un Paese.
Soggetto di adozione informale ma dialettica e sostanziale della loro piu
aggiornata procedura.
L'elan vital di Agsu archaeological expedition sta nell'approccio
intellettuale aperto, universale. Ma e insieme un'intima, intensa relazione
socioeconomica fattuale tra storia, paesaggio naturale e socier vivente,
ovvero tra le realta transeunti di passato e presente con il tempo a venire.
Nella fattispecie, a mio giudizio, essa e anche il paradigma dell'innegabile
positiva ricaduta sociale che un giacimento culturale riscoperto puo donare
alia societa circostante. in altre parole, grazie ai contributi di generosi ed
illuminati mecenati locali, una cosa morta da due secoli gia alimenta
materialmente e culturalmente i vivi della comunita odierna di Agsu. Un
tempo fu grande e famosa cittadella, ora e poco piu d'un villaggio (18.000
residenti) di questa imprevedibile terra di Azerbaijan.
Si dice qui che il mitico principe della regione di Shirvan, Nadir
Shahk, abbia costruito Agsu in due soli anni e che solo sette decenni dopo,
nell'arco di poche setti-mane, un leggendario reggente intelligente, eroe
possente e ricchissimo Mustafa Khan, abbia lasciata andare Agsu al suo
derelitto destino per non soccombere alia debordante forza militare di un
nemico imbattibile. Lascio che si violasse la giovane doppia cinta della
cittadella fortificata (aveva appena settan-t'anni), che si invadessero muri e
strade, si distruggesse ogni cosa, mobili e suppellettili, anfore e lampade di
Aladino, vetri raffinati da tutta Europa, brocche made in London, piatti
turchesi di Istanbul, ceramiche di Faenza, porcellane cinesi blu cobalto di
Pechino, tazze di un magico verde giada e azzi rro di lapis lazul oltremar..
Caspio. Abbandono alia ruggine i rozzi metalli, le vili monete autarchiche
in rame bronzo, l'intera zecca fucine, tessuti, colori, tintorie e... tandir!
Purche non fossero predati i suoi tesori, ne che la sua gente (ben 10.000
anime) fosse sterminata da mani straniere. Quindi? Tutti trasferiti in massa
e masserizie vitali sulle spalle, di notte, nella vicina montagna precaucasica
e leggendaria Fit. Agsu ripudiata, abbandonata per non soggiacere
all'assedio e per non far assoggettare i suoi abitanti al-l'Impero Russo.
Almeno, questo e ciό che qui si dice...
Certo e che da ottocento stagioni, come in una favola d'oriente,
Agsu, giace ad-dormentata, distesa, sepolta under the ground a zero. Le
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sommita architettoniche di un tempo sono state dissolte dalla pioggia, dal
sole e dal vento gelido proveniente dal Grande Caucaso. Il suo territorio e
ora libera patria di innocue serpi e di mansueti sauri indigent lucertole
incautamente ignorate da Darwin, ma enormi come iguane delle Galapagos.
Il grande sedime di Agsu, un irregolare quadrato di 600 meth lungo l'asse
estovest, per quasi altrettanti 600 meth in quello nord-sud, un'area pari a piu
di 60 campi di calcio, e ora l'arido pascolo estivo delle diurne e notturne
greggi dei tanti pastori erranti dei villlaggi in vicinanza.
Altra certezza infine e data dal fatto che cinque mesi fa e iniziata
l'avventura di Agsu archaeological expedition nel sedime della Pompei
medievale di Azerbaijan, fatta di sassi di fiume e terra cruda. Un'area di
scavo 16 meth per 40, profondo 2; e un altro 32 e piu, lungo 64 meth!
Migliaia di monete, materiale fittile di ogni sorta, suppellettili, por cellane,
vetri raffinati, una tavolozza crorriatica di frammenti turchesi, rossi, blu,
azzurr verdi...e altro, altro ancora: fornaci di fusione, recipienti di colori per
tessuti, fucine metallurgiche, forni domestici e pubblici: gi
a
tali sono i
tandir, coni refrattari cavi, realizzatl con terra e letame come strato
coibentante Un'arcaica tradizione azera, che tutt'ora spravvive diffusissima
anche a Baku, per cuocere a fuoco di braci lignee un pane morbido,
profumato, inimitabile.
Tonnellate di terra e pietre, rimosse e traportate ogni giorno da tre
decine di uomini, dall'alba al tramonto, senza alcun mezzo meccanico che
non fosse pala, cazzuola, spazzola o carriola. Un lavoro immane. Sono
rimasto senza parole di fronte a questa nuova, prometeica avventura. Avevo
lasciato uno scavo al suo stadio iniziale solo tre mesi fa. Ora la piu affiatata
squadra di lavoratori che ricordi, sta portando alia luce una citta sepolta:
strade, quartieri, fontane, fornaci, case nobili decorate e, quale meraviglia,
uno stupendo complesso architettonico di bagni pubblici, perfettamente
conservato: materie costitutive e morfologie architettoniche leggibilissime
anche per un turista profane.
Mi voglio ripetere, e proprio il caso di farlo: agsu archaeological
expedition ha creato un'immediata occupazione manuale per almeno 30
persone di modeste condizioni sociali, impiegate in un lavoro dignitoso,
so-
cialmente utile. Inoltre, promuove occupazione intellettuale per 20 persone dello
staff direttivo multidisciplinare, gran parte giovani sottoccupati, e dell'indotto
commerciale che attende alle sue necessita logis-tiche e operative. Infine favorisce,
promuove e remunera l'avvio dei necessari interventi di consulenza specialistica,
burocratica, scien-tifica, umanistica, tecnologica, informatica, turistica, mediatica.
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