gnazione devono essere presentate dai candidati
sia al rettore dell’università prescelta sia al rettore
dell’università dove si è sostenuto l’esame di
ammissione. Le comunicazioni relative all’asse-
gnazione degli studenti ad altra sede e/o ad
altro corso universitario e alla trasmissione dei
relativi documenti devono essere indirizzate per
conoscenza alle rappresentanze italiane nonché
alle questure interessate, con l’indicazione della
cittadinanza di ciascun candidato.
I candidati che non superano le prove, o
non ottengono né l’ammissione ad altro corso
né la riassegnazione ad altra sede, devono la-
sciare l’Italia entro e non oltre la scadenza del
visto (o del permesso di soggiorno) per studio.
Per coloro che hanno superato le prove, le in-
formazioni relative alle immatricolazioni vanno
acquisite presso la sede universitaria di com-
petenza.
Qualora i tempi di rilascio del permesso di
soggiorno si prolunghino a causa degli adem-
pimenti connessi alla sottoposizione a rilievi fo-
todattiloscopici, l’iscrizione all’università è
effettuata con riserva fino all’esibizione di copia
del titolo di soggiorno. Allorché anche in fase di
immatricolazione lo studente straniero non do-
vesse ancora risultare in possesso del titolo di
soggiorno per diverse motivazioni, l’iscrizione
sarà effettuata con riserva fino al mese di giu-
gno dell’anno successivo a quello di presenta-
zione della domanda. In tal caso, su richiesta
dell’ateneo interessato, entro e non oltre lo
stesso mese di giugno, la questura invierà una
comunicazione sull’effettivo rilascio del per-
messo di soggiorno, ovvero sull’adozione di un
provvedimento di rigetto dell’istanza nell’ipotesi
in cui siano emerse condizioni ostative non ri-
conosciute in sede di rilascio del visto di in-
gresso.
In merito al pagamento delle tasse univer-
sitarie, l’art. 39 comma 1 del Testo Unico sul-
l’immigrazione, intitolato “Accesso ai corsi delle
università”, prevede che, in materia di accesso
all’istruzione universitaria e di relativi interventi
per il diritto allo studio, è assicurata la parità di
trattamento tra lo straniero e il cittadino italiano.
Tale principio è stato introdotto, in particolare,
con il fine di evitare trattamenti differenziati a
danno delle seconde generazioni di immigrati,
le quali non accedono automaticamente alla
cittadinanza italiana in ragione delle condizioni
restrittive che ne regolano l’acquisizione, fon-
date sul principio dello ius sanguinis.
Per iscriversi alle università italiane è obbli-
gatorio, per gli studenti italiani e non, pagare la
tassa di iscrizione e i contributi universitari. Ai
sensi del D.P.C.M. del 9 aprile 2001, le univer-
sità esonerano dal pagamento gli studenti stra-
nieri beneficiari di borse di studio del Governo
italiano iscritti a corsi di laurea breve, laurea
specialistica, scuole di specializzazione
(escluse quelle dell’area medica) e dottorati di
ricerca. Negli anni accademici successivi, l’eso-
nero è condizionato al rinnovo della borsa da
parte del Ministero degli Affari Esteri. Gli stu-
denti iscritti a corsi singoli, corsi di perfeziona-
mento e master sono tenuti al pagamento delle
tasse relative ai corsi prescelti. L’eventuale eso-
nero totale o parziale dalle tasse universitarie
previste per l’iscrizione a corsi singoli o corsi
brevi è stabilito da ciascuna istituzione univer-
sitaria nell’ambito della propria autonomia.
I dati OCSE relativi al 2011 mostrano come
l’Italia sia la terza nazione europea nella gradua-
toria dei Paesi con le tasse universitarie più ele-
vate, preceduta soltanto da Regno Unito e
Paesi Bassi e al pari con il Portogallo, con una
media annuale superiore a €1.100.
Trasformazione del permesso di studio
in permesso di lavoro
Lo studente internazionale può attendere
agli studi e svolgere un lavoro, essendo per
legge autorizzato a svolgere prestazioni lavora-
tive fino a 20 ore settimanali, regolarmente di-
chiarate. La possibilità di un inserimento
lavorativo parziale è di fondamentale impor-
tanza per gli studenti che non fruiscono di una
55
APPROFONDIMENTI TEMATICI
Studenti internazionali: prima, durante e dopo
borsa di studio né da parte dello Stato di ap-
partenenza né da parte di quello italiano e ap-
partengono a famiglie con redditi modesti,
perché consente loro di evitare un sistema di
vita caratterizzato da eccessivi stenti se con-
frontato con lo standard di vita degli italiani o di
altri studenti internazionali.
L’internazionalizzazione del sistema econo-
mico-produttivo italiano è da tempo avviata
perché molte aziende manifatturiere producono
per l’esportazione e, quindi, curano quotidiana-
mente i contatti con l’estero utilizzando per la
comunicazione l’inglese e altre lingue: un esem-
pio estremamente significativo è il comparto tu-
ristico, specialmente nelle grandi città d’arte,
dove con gli ospiti non si comunica in italiano.
Tuttavia questi posti di lavoro “internazionaliz-
zati” sono inferiori rispetto alle persone poten-
zialmente disponibili tra gli italiani e gli immigrati
già residenti in Italia e, di conseguenza, sono ri-
dotti gli spazi in grado di assorbire gli studenti,
specialmente in questa fase di perdurante crisi.
La difficoltà degli studenti nel trovare lavoro è
analoga a quello dei giovani italiani, solo par-
zialmente salvati dalla disoccupazione dalla loro
qualificazione.
Ancora più complesso è l’inserimento degli
studenti internazionali al termine dei loro studi,
perché non è automatica l’autorizzazione a pro-
lungare il soggiorno per ricercare o assumere
un posto di lavoro, a meno che non si tratti di
cittadini comunitari o di figli di immigrati che ab-
biano acquisito il diritto di lungo soggiornanti.
Mentre il permesso per motivi di lavoro può es-
sere sempre utilizzato per motivi di studio, non
è invece scontato il procedimento in senso in-
verso e la conversione dell’autorizzazione da
studio in motivi lavorativi avviene solo se con-
templata nei decreti flussi annuali e nei limiti
quantitativi ivi indicati, caratterizzati da numeri
ridotti e venuti meno negli ultimi anni. Non si
tratta tanto di un’accortezza che consente di li-
mitare il brain drain nei confronti dei Paesi di ori-
gine, quanto della preoccupazione che porta ad
assicurare i posti di lavoro disponibili innanzi
tutto ai giovani italiani e immigrati che hanno ul-
timato gli studi.
Nel 2011 i casi di conversione da studio in
lavoro sono stati 825, mentre nelle annualità
precedenti sono stati registrati appena 27 casi
nel 2008, 44 nel 2009 e 46 nel 2010. Tali pro-
porzioni non sorprendono dal momento che la
trasformazione del motivo del permesso può
avvenire solo nei limiti consentiti dai decreti
sulle quote. Lievemente maggiore, invece, l’in-
cidenza delle conversioni da studio a motivi fa-
miliari.
Borse di studio e riconoscimento
dei titoli
Negli ultimi anni a livello ministeriale sono
stati avviati diversi programmi volti al recluta-
mento di studenti dall’estero.
Dal Ministero degli Affari Esteri sono asse-
gnate ogni anno delle borse di studio, sponso-
rizzate dal Governo Italiano, destinate a cittadini
stranieri (europei e di Paesi terzi) e italiani resi-
denti all’estero. L’iniziativa mira a favorire la
cooperazione culturale internazionale e la diffu-
sione della conoscenza della lingua, della cul-
tura e della scienza italiana, favorendo altresì la
proiezione del settore economico e tecnologico
dell’Italia nel resto del mondo. Le borse sono
assegnate, in via prioritaria, a studenti stranieri
che dimostrino, grazie all’eccellenza del loro
curriculum studiorum, di essere in grado di por-
tare a termine con profitto gli studi in Italia
presso istituzioni pubbliche. Nel solo 2012, cit-
tadini di 128 Paesi hanno avuto l’opportunità di
essere ammessi a diversi corsi universitari della
durata di tre, sei o nove mesi, sulla base di pro-
cedure di selezione e di ammissione spesso fis-
sate in stretta collaborazione con le autorità dei
Paesi di provenienza.
Inoltre, il Ministero degli Affari Esteri mette
regolarmente a disposizione la propria pagina
istituzionale per pubblicizzare ulteriori opportu-
nità di borse di studio offerte agli studenti stra-
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APPROFONDIMENTI TEMATICI
Studenti internazionali: prima, durante e dopo