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furti saranno sventati assai velocemente e i delinquenti diminuiranno, poiché
temono un magistrato che nessuno avrà facilmente comprato col denaro.
6, 1 Come infatti abbiamo onorato gli spettabili pretori del popolo con
donazioni rendendoli degni sia dei titoli di nomina provenienti dalle nostre mani
e delle annone e di un nome tanto prestigioso e delle altre cose dette poco fa, così
esigiamo che ci offrano la loro purezza e vigilino su tutto, e che agiscano con
equilibrata e giusta coscienza e mano pura. Se infatti apparirà in qualche
circostanza che essi commettono delitti o rubano o tollerano che altri rubino e
non li perseguitano in tutti i modi, e non puniscono quelli che meritano la morte
e non espellono da questa grande città quelli che hanno commesso crimini meno
gravi, nei casi in cui lo abbiamo ordinato: sappiano che dovranno rendere conto
non solo a Dio, ma anche a noi; saranno colpevoli sia di ogni danno che toccherà
ai sudditi, sia della nostra indignazione, e in fretta saranno cacciati con infamia
dalla carica. Perciò ci adoperiamo con impegno e con risorse affinché non capiti a
nessuno dei nostri sudditi alcuna calunnia o perdita di denaro e della vita e cose
simili, ma tutto sia sottoposto a un competente giudizio.
Nov. 14 Affinché non vi siano lenoni in nessun luogo della repubblica
romana.
praef., pr. Sia alle antiche leggi sia agli imperatori precedenti sembrò assai
odioso il nome e l’attività dei lenoni, tanto che furono scritte moltissime leggi
contro quelli che commettevano tali azioni. Noi invece sia abbiamo aumentato i
supplizi stabiliti in precedenza contro coloro che agiscono così empiamente, sia –
se è stato tralasciato qualcosa dai nostri predecessori – anche questo abbiamo
corretto per mezzo di altre leggi, e poco fa non abbiamo trascurato la cosa, dopo
una denuncia fattaci su empi misfatti relativi a tali attività compiute in questa
grandissima città. Abbiamo saputo infatti che alcuni vivono in modo illecito, che
trovano per sé occasione di nefandi guadagni da cause crudeli ed odiose, e che
percorrono moltissime province e luoghi e adescano fanciulle povere
promettendo calzari e vestiti e con queste cose le catturano e le conducono in
questa beatissima città, e le tengono chiuse nelle loro abitazioni ed hanno misero
cibo e una misera veste e poi le conducono alla lussuria a chiunque le voglia ed
essi stessi ricevono un miserabile guadagno proveniente dal loro corpo e fanno
dei contratti scritti perché, fino al tempo che a loro piacerà, li osservino,
esercitando questo empio e scellerato mestiere; ma certi chiedono anche ad
alcune di loro dei fideiussori. Tanto è cresciuta l’attività illecita che in quasi tutta
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questa regia città e nei luoghi oltremare di questa e (cosa assai peggiore) perfino
nei luoghi consacrati e nelle case venerabili ci sono tali alloggi; e si compiono
cose così empie e inique ai nostri tempi che anche se alcuni hanno pietà di loro e
vogliono sottrarle da tale mestiere e sposarle, non lo permettono. Ci sono alcuni
scellerati a tal punto da indurre a una pericolosa corruzione fanciulle che non
hanno ancora dieci anni, e alcuni dando non poco oro a stento le hanno riscattate
e sposate con caste nozze. Ci sono anche diecimila modi che nessuno può
comprendere a parole, poiché tale malvagità è stata condotta a una crudeltà
infinita: così che, essendo prima nei bassifondi della città, ora sia la stessa, sia
tutti i luoghi che sono tutt’intorno ad essa sono pieni di corruzione di tal genere.
Dunque prima qualcuno mi denunciò in segreto queste cose, poi anche poco fa i
magnifici pretori incaricati da noi di indagare su tali cose, ci riferirono queste
medesime; e subito abbiamo ascoltato e giudicato che è necessario raccomandare
a Dio un’opera di tal genere e liberare velocemente la città da tale nefandezza.
praef., 1 Sanciamo pertanto che tutti coltivino per quanto possono la
castità, che sola può raccomandare a Dio le anime degli uomini. Perché in verità
molte sono le attività umane, certamente in ogni modo proibiamo quelle che sono
condotte a tale lussuria con arte e inganno e per necessità, e a nessuno sarà lecito
nutrire una meretrice e aver in casa donne o prostituirle in pubblico per lussuria,
o commerciare tali cose per qualche altro affare, né accettare contratti riguardo a
ciò, né esigere dei garanti, né fare qualcosa che costringa donne povere
controvoglia a ledere la propria castità, né sperare che sia lecito ingannarle con
un dono di vesti e forse di ornamenti o di cibo, affinché perseverino anche
controvoglia. Infatti non permettiamo che accada qualcosa di simile, ma anche
ora abbiamo disposto tutte queste cose con cura opportuna, stabilendo anche che
sia disposto di restituire loro tutta la cauzione che toccò in occasione di tale
scelleratezza; e non abbiamo permesso che gli scellerati lenoni, se hanno dato
loro qualcosa, gliela portino via. Anzi abbiamo ordinato che gli stessi lenoni se ne
vadano da questa felice città in quanto uomini dannosi e comuni corruttori di
pudicizia, che attirano sia donne libere che schiave e le conducono a una
necessità di tal genere e le adescano e le trascinano ad ogni bassezza.
Proclamiamo così perché, se qualcuno in seguito avrà osato prendere una
fanciulla contro la sua volontà e l’avrà trascinata con la forza e l’avrà preparata
per sé al mestiere di prostituta spaventandola, è necessario che costui, catturato
dagli spettabili pretori del popolo di questa felicissima città, sostenga le pene
estreme. Infatti se li abbiamo scelti come persecutori di furti di denaro e di
violenze, come non permettiamo che essi puniscano molto di più il furto e la
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