VALLE BELBO
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L’ANCORA
3 SETTEMBRE 2017
Canelli. Dopo la premiazione, nel giu-
gno scorso, a Roma e a Firenze, al Con-
corso Nazionale Federazione Italiana
Club e Centri Unesco “Agire i diritti uma-
ni”, l’allievo Lorenzo Giovine dell’Istituto
Comprensivo di Canelli “C. Gancia”, vin-
citore del concorso sui 70 anni di impegno
dei Club Unesco nel mondo (1947/2017)
per la difesa dei Diritti Umani e la valoriz-
zazione del territorio, ha messo a disposi-
zione il suo tema che iniziamo a pubblica-
re.
«Unesco era un tipo piuttosto serio e di
poche parole, aveva sempre davvero tan-
te cose da fare e persone da incontrare e
una vita piena. Un giorno alcuni commis-
sari gli dissero che a Canelli, in Monferra-
to, ultimo sito riconosciuto in Italia, qual-
cosa non andava per il verso giusto: allo-
ra decise di partire per visitare quei luoghi
e verificare le informazioni.
Gli avevano detto che alcuni giornali ri-
portavano storie di immigrati che venivano
sfruttati per il lavoro nei vigneti e di alcuni
edifici poco gradevoli alla vista costruiti
proprio dove si trovavano antiche cascine,
inoltre i trasporti per i turisti scarseggiava-
no e anche alcuni luoghi pubblici erano un
po’ degradati. Unesco era perplesso e
preoccupato perché questo poteva signi-
ficare perfino la cancellazione della tutela
su uno dei 50 siti in Italia.
Arrivato a Canelli si accorse che qual-
cosa era cambiato dal giorno del ricono-
scimento, ma le zone industriali erano an-
cora spoglie e poco curate, la segnaletica
turistica era carente così come non si tro-
vavano mezzi pubblici, i turisti si infastidi-
vano perché faticavano a raggiungere i
luoghi di interesse, pur essendovene mol-
ti, e di conseguenza non si preoccupava-
no più di tanto del degrado che causava-
no a loro volta abbandonando rifiuti e uti-
lizzando mezzi privati per muoversi anche
per tragitti brevi.
Mentre camminava sulle colline per rag-
giungere il suo vecchio amico Agrituri-
smoincollina si accorse che anche dopo
anni di viavai per quelle zone non si era
mai accorto della presenza, sulla collina
di Sant’Antonio, di un pessimo esempio di
architettura industriale completamente
inutilizzato. Si avvicinò, si presentò e ne
scoprì il nome, si chiamava Capannone
Uno.
Era un tizio un po’ scorbutico e annoia-
to, disse di essere stato per anni ad aspet-
tare di essere completato con giardino, al-
beri e una bella tinteggiatura con i colori
tradizionali, ma il proprietario, un uomo in-
teressato solo ad arricchirsi, si era trasfe-
rito in un’altra città, abbandonando la sua
azienda agricola dove, ora, al posto dei vi-
gneti e dei campi erano cresciuti boschi
disordinati e roveti che provocavano non
pochi disagi agli altri agricoltori e sfregia-
vano una delle più belle colline di Canelli.
Capannone Uno era così diventato solita-
rio e poco socievole, ignorava tutti e tutto,
ma viveva nella speranza, un giorno, di
tornare a sentirsi utile. Unesco era stato
uno dei pochi che gli aveva rivolto la pa-
rola negli ultimi anni.
Poco dopo, nel suo cammino, incontrò
un altro edificio ben curato e utilizzato che
si chiamava Capannone Due, lo aveva già
notato perché era molto rispettoso del-
l’ambiente circostante ed era completa-
mente integrato in esso, ma era chiara-
mente disperato data la quantità di mac-
chinari e di operai che lo affollavano. Sta-
va progettando un Capannone Tre proprio
accanto a sé, ma Unesco gli disse pron-
tamente che ce n’era uno già pronto e li-
bero proprio dietro la collina. Capannone
Due gli chiese perché avrebbe mai dovu-
to utilizzare quel vecchio edificio. Unesco
gli spiegò che se avesse costruito un al-
tro fabbricato su quella collina sarebbe
stato un nuovo danno per l’ambiente
Capannone Uno sarebbe rimasto, oltre
che poco gradevole, inutilizzato. Questo
fece cambiare idea a Capannone Due che
scelse subito di trasferire una parte della
sua attività al suo nuovo amico, senza ru-
bare altro terreno alla coltivazione. Une-
sco era fiero della sua idea.
Dopo ciò decise di proseguire per la
sua strada, ma vide un ragazzo appog-
giato alla ringhiera di un balcone che sta-
va fumando una sigaretta e, improvvisa-
mente, gettò il mozzicone in mezzo alla vi-
gna su cui si era affacciato. Una strana
sensazione di rabbia crebbe dentro Une-
sco che si avvicinò al ragazzo e con deci-
sione, ma mantenendo una certa educa-
zione, gli disse che lanciando quel mozzi-
cone aveva contribuito a rovinare un pez-
zettino di ambiente ai suoi posteri e a chi
lo circondava, perché anche l’azione più
piccola può avere le sue conseguenze,
che unite a tante altre simili possono di-
ventare anche gravi. Detto questo il ra-
gazzo si presentò dicendo di chiamarsi
Turislan Primione, ma che gli amici lo
chiamavano Turistaprimo, disse che veni-
va dal Texas e che era tutto il giorno che
girava per le colline di Canelli con la sua
macchina, evitando di entrare in musei ed
edifici storici, nemmeno nelle cantine sot-
terranee, insomma gli interessava solo
mangiare, bere e andare a spasso. Aveva
poi fatto un lungo bagno nel pomeriggio e
adesso, non sapendo cosa fare, sarebbe
stato ad aspettare la cena fumandosi
qualche sigaretta, masticando gomme e
guardando il paesaggio. Dopo questo di-
scorso Unesco rabbrividì e senza dir nien-
te se ne andò triste pensando che si sa-
rebbe dovuto iniziare ad aiutare i villeg-
gianti a trovare i tesori del territorio ed a
rispettarne l’ambiente.
Proseguendo sulla stessa strada incro-
ciò un ciclista agitato e nervoso che gli
chiese un’informazione riguardante l’agri-
turismo che stava ormai inutilmente cer-
cando da molte ore dovendosi spostare in
bici su e giù per la ripida collina. Unesco
capì che stava anche lui cercando Agritu-
rismoincollina; il ragazzo si chiamava Tu-
rinisa Segundi, per gli amici Turista se-
condo, era molto attento all’ambiente e al-
le persone che lo circondavano, stava tra
l’altro cercando di prenotare un biglietto
per visitare le cattedrali sotterranee e
un’azienda vinicola, ma, non essendoci
un sito internet ove effettuare le prenota-
zioni direttamente, stava facendo fatica.
Aveva anche lui notato l’odioso comporta-
mento di Turistaprimo, che si credeva al
di sopra della legge e del prossimo, di-
menticandosi l’educazione. Unesco gli
chiese cosa pensasse della tutela dei di-
ritti dell’uomo e del patrimonio culturale e
paesaggistico, allora Turistasecondo ri-
spose gioiosamente che se si vuole che
l’uomo viva a lungo in pace, sviluppando
una grande conoscenza bisogna evitare
qualsiasi mancanza di rispetto nei con-
fronti di tutte le persone e delle loro cultu-
re e religioni.
Decisero allora di proseguire insieme il
percorso ed una volta arrivati si presenta-
rono al Signor Agriturismoincollina, si trat-
tava di un uomo di campagna piccolo e
con lo sguardo felice di chi fa colazione
con friciula, Moscato di Canelli e Robiola
di Roccaverano; egli spiegò loro che per
ricavare una parte del cibo e del vino ne-
cessario per soddisfare i clienti che arri-
vavano puntualmente a visitare le magni-
fiche colline circostanti, praticava agricol-
tura biologica o integrata, cioè con l’uso
ragionato di prodotti antiparassitari o ferti-
lizzanti usati in modo ottimale per non
danneggiare l’ambiente, scegliendo di vol-
ta in volta la soluzione più pulita, perché
non in tutti i casi il biologico rappresenta
la soluzione più sostenibile. Unesco fu
molto contento di questo incontro e pensò
che c’erano tante buone persone, ma an-
che tante cose buone nel territorio mon-
ferrino, bastava cercarle». (Continua)
“Le avventure del signor Unesco” di Lorenzo Giovine
Canelli. Domenica 9 luglio
2017 a San Pietroburgo (Rus-
sia), sotto un cielo plumbeo ed
una “brezza” decisamente...
baltica (vale a dire dannata-
mente gelida) ha preso il via la
ventottesima maratona “White
Nights” abbinata alla sincroni-
ca marcia di 10 chilometri, una
delle più suggestive ed inte-
ressanti manifestazioni sporti-
ve del mondo.
Alle ore 9 precise, l’immen-
sa e policroma fiumana dei
partecipanti, tra un’ala di folla
che, contraddicendo la prover-
biale riservatezza del popolo
russo, li incitava festosa ed a
gran voce, ha iniziato a muo-
versi da piazza Dvortsovaja,
proprio di fronte allo splendido
Museo Nazionale dell’Ermita-
ge o Palazzo d’Inverno verso il
retrostante fiume Neva per poi
attraversane il maestoso ponte
levatoio, diretta al cuore della
città.
Tra i partecipanti alla gara
dei 10 chilometri di marcia, cin-
que nostri conterranei, i coniu-
gi Edoardo e Isa Morando con
il figlio Matteo, Rosangela Pe-
scarmona ed il marito Vincen-
zo Boido “i nostri, ormai noti,
podisti giramondo”. Infatti ad
aprile, tre di loro erano in Ger-
mania alla marcia di Berlino
mentre lo scorso anno, l’intera
compagine podistica astigiana
ha rappresentato l’Italia alla
maratona della Grande Mura-
glia in Cina.
Dopo aver costeggiato i
principali palazzi e monumenti
della bellissima città russa,
quali il Museo nazionale, la
Cattedrale di Sant’Isacco, il
prestigioso monastero orto-
dosso Lavra Aleksander Nev-
skij, il Palazzo dell’Ammiraglia-
to e la Fortezza dei Santi Pie-
tro e Paolo, i nostri atleti (ad
eccezione di Vincenzo Boido,
messo fuori combattimento da
una debilitante tendinite) han-
no imboccato nuovamente la
piazza dell’Ermitage per diri-
gersi alla Finish line, allestita a
pochi passi dal centrale obeli-
sco dello Zar Alessandro I e
gremita di entusiastici spetta-
tori.
Superato il traguardo nel
pieno rispetto dei tempi asse-
gnati, i nostri bravi conterranei
hanno così potuto orgogliosa-
mente fregiarsi delle agognate
medaglie che di sicuro aggiun-
geranno agli altri meritati, nu-
merosi trofei sportivi guada-
gnati nelle svariate manifesta-
zioni podistiche mondiali che li
hanno visti protagonisti.
Ai bravi atleti vadano le no-
stre più sincere congratulazio-
ni!
Cinque astigiani alla “corte” degli Zar di Russia
Cassinasco. Sabato 2 settembre, alle ore 19, i fedeli delle tre
parrocchie (San Tommaso, San Leonardo e Sacro Cuore) si tro-
veranno all’inizio di Strada Cavolpi, dotati della buona volontà
per salire, a piedi, al santuario della Madonna delle Grazie dei
Caffi, pregando, cantando e recitando il S. Rosario.
Al Santuario dei Caffi saranno accolti dal rettore don Oscar
Broggi e dalle varie persone che non se la sono sentita di salire
a piedi, ma vogliono onorare la Vergine Maria.
All’interno del Santuario, si si concluderà il pellegrinaggio con
l’ascolto della Parola di Dio, una breve riflessione e la benedi-
zione del Signore.
Il rettore ricorda che il giorno dopo, domenica 27 agosto, la
santa Messa delle ore 10, sarà presieduta dal Vescovo Mons.
Pier Giorgio Micchiardi, mentre la Messa delle ore 17, sarà ac-
compagnata dal Coro Laeti Cantores.
Sabato 2 a piedi ai Caffi di Cassinasco
e domenica 3 messa con il Vescovo
Calosso. Al centro sportivo
della frazione Piana del Salto
di Calosso, si svolgerà dome-
nica 3 settembre, la 3ª edizio-
ne de “Un giorno da cani”, per
i tanti cani da compagnia,
Il “Calosso Dog Pride”, ha
un programma ben definito: al-
le ore 9.30 ritrovo, iscrizione e
caffè ai partecipanti. Alle
10.30, il centro cinofilo “Il cane
d’oro” di Nizza Monferrato pre-
senta attività di Agility Dog,
mentre alle 11.30 passeggiata
per le vie del paese. Alle 12.30
si premieranno le storie più ori-
ginali dei protagonisti a quattro
zampe (regolamento e iscrizio-
ne on line www.calossovilla-
ge.com). Alle ore 13 sarà ser-
vito il pranzo per i cani e per gli
accompagnatori. Alle 14.30,
esibizioni di Agility Dog con at-
tività per i bambini e i ragazzi.
Alle ore 16, la manifestazione
si chiude con un Anguria Party
per tutti.
Info: tel. 340 6350302.
“Un giorno da cani” alla Piana del Salto
Canelli. L’associazione “Dal
fuso in poi” organizza, a Ca-
nelli, nella sede di via G.B.
Giuliani 29 (secondo piano),
un corso di riparazioni aperto
a tutti, giovani e non giovani, di
entrambi i sessi. Consiste in
una serie di lezioni a cadenza
settimanale di due ore ciascu-
na a partire dal 2 ottobre 2017
dalle ore 20,30 alle ore 22,30.
Programma
1ª lezione: vari modi di at-
taccare i bottoni e fare asole.
2ª lezione: fare l’orlo invisibi-
le e l’orlo finto a mano a pan-
taloni, gonne, vestiti.
3ª lezione: fare l’orlo riporta-
to a jeans e fare l’orlo a mac-
china.
4ª lezione: zig zag a mac-
china; sorgettare a mano; co-
me rimediare un abito scollato.
5ª - 6ª lezione: attaccare
una cerniera a mano e a mac-
china.
7ª - 8ª - 9ª lezione: stringere
ed allargare capi di vestiario.
10ª lezione: come rammen-
dare con le toppe.
Il costo è di euro 3,00 a le-
zione.
È possibile partecipare an-
che solo ad alcune lezioni.
Il materiale necessario viene
fornito dall’Associazione gra-
tuitamente (esclusi i capi di ve-
stiario personali da stringere o
allargare).
Per ulteriori informazioni e
per iscriversi rivolgersi a: Mari-
sa Barbero: tel. 0141 824844,
cell. 3313156751, marialui-
sa.barbero@email.it; Emiliana
Penna: tel. 0141 831971, cell.
339 4473823.
Corso di cucito: riparazioni
Per contattare Gabriella Abate e Beppe Brunetto - Tel. e fax 0141 822575 - Cell. 347 3244300 - info@com-unico.it