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A
STRONOMIA INDIANA E DATAZIONE DEL
V
EDA
:
UNA POLEMICA FRA FINE
’800
E INIZIO
’900
Daniele Maggi
A History of ancient Sanskrit literature di Max Müller
1
fissò per la letteratura
vedica una datazione che incontrò largo favore in Europa – e tutt’oggi spesso
ripresa, anche se talora senza consapevolezza dei suoi aspetti ipotetici –; il favore
con cui fu accolta era certamente dovuto anche alla prudenza che la
contraddistingueva rispetto all’apparente inverisimiglianza delle cronologie
indiane, che facevano risalire il Veda all’inizio del Kaliyuga, il quale a sua volta
sarebbe iniziato nell’anno corrispondente al 3102 a.C. Il metodo che seguì Max
Müller fu di cercare in primo luogo un aggancio a una tradizione storica fidata e
quindi, su tale base, ricostruire una datazione approssimativa per la letteratura
vedica nel suo complesso; così, poiché v’è una “ostinata tradizione”
2
(Kathāsaritsāgara, Rājataraṅginī) secondo cui Pāṇini e Kātyāyana, autore dei
Vārttika
alla grammatica del primo e evidentemente considerato anche suo contemporaneo
da quella tradizione,
3
sono contemporanei di un re Nanda e di Candragupta che
successe all’ultimo Nanda al tempo della spedizione di Alessandro Magno, si
recupera con ciò una data per il periodo vedico, se il Kātyāyana dei Vārttika è,
come è secondo Müller, lo stesso che la tradizione dà come autore di un Prātiśākhya
(oltre che della Ṛgvedasarvānukramaṇī e di altre opere del vedismo tardivo):
4
se collochiamo Kâtyâyana nella seconda metà del quarto secolo,
Âśvalâyana, il predecessore di Kâtyâyana
5
verso il 350, e Śaunaka, il maestro
di Âśvalâyana, verso il 400; e se poi, considerando gli scrittori di Sûtra
anteriori a Śaunaka e posteriori a Kâtyâyana, estendiamo i limiti del periodo
di letteratura Sautra dal 600 al 200, siamo ancora in grado di dire che non v’è
alcun fatto nella storia della letteratura che interferirebbe con tale
ordinamento.
6
Procedendo poi all’indietro e congetturando sulla base dell’estensione dei
corpora letterari, del ritmo di “sviluppo della mente umana” ecc. Müller assegnò
un minimo di 200 anni a ognuno dei tre periodi anteriori a quello sautra,
collocando così i due periodi in cui si dividerebbe il corpus più antico, la
1
Müller, (1859) 1860.
2
L’espressione è di Horsch, 1966, p. 392.
3
A cui aderiva Müller; secondo invece Horsch, 1966, p. 395 “Kātyāyana visse qualche generazione dopo
Pāṇini”.
4
Müller, (1859) 1860, p. 138.
5
Predecessore secondo la lista di guru fornita da Ṣaḍguruśiṣya, commentatore della Ṛgvedasarvānukramaṇī
di Kātyāyana (XII sec. d.C.), cfr. Müller, (1859) 1860, p. 230 ss.
6
Ivi, p. 244. Trad. dall’orig. inglese; sono mantenute le trascrizioni dei nomi dell’originale.