Communicating cultural heritage



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incaricate dell’illustrazione dei cartelloni 

murali di cui sono fornite tutte le aule (...) 

di ribadire in ogni classe i motivi dominanti 

(...) 

della difesa, e dal 15 febbraio 1943, alla 



ripresa delle lezioni dopo la lunga interru-

zione 


imposta da motivi non lieti, l’inse-

gnamento di protezione antiaerea avviene 

settimanalmente 

con la guida degli opuscoli 

inviati dal Ministero. È tempo, perché la 

lettera che relaziona al Provveditore questa 

sequenza di iniziative data 16 luglio 1943: 

lo stesso giorno del primo bombardamen-

to su Bologna, che colpì la zona di Borgo 

Panigale, e otto giorni prima del secondo 

bombardamento, del 24 luglio, che colpirà, con la chiesa 

di San Francesco, aree limitrofe alla scuola.

Altre circolari rivelano come l’inasprirsi progressivo del 

conflitto non solo venga ad insidiare la città, gli edifici 

e l’incolumità delle persone, ma coinvolga direttamen-

te, con la morte in guerra o con il richiamo alle armi, il 

personale e gli alunni. Già nel 1942 una circolare del 

20 novembre stabilisce il conferimento di diplomi a 

titolo d’onore alla memoria di studenti caduti; ma dopo 

l’Armistizio e l’occupazione tedesca della città, il 10 

settembre 1943, la ricerca di uomini da armare entra 

dentro le mura delle scuole. Infatti il 28 dicembre 1943 

una circolare del Provveditore ordina ai Capi d’Istituto di 

controllare se tra gli alunni iscritti ve ne siano di apparte-

nenti alle classi 1923, 1924 e 1925 che non abbiano an-

cora risposto alla chiamata alle armi: tali alunni dovranno 

essere denunciati ai Distretti Militari; e ancora il 1° 

febbraio 1944 un’altra circolare minaccia l’allontanamen-

to immediato, con perdita dell’anno scolastico, per chi 

non si è ancora presentato al Distretto di competenza. 

Alcuni alunni, però, non si presenteranno: li ritroviamo 

nel regesto dei partigiani bolognesi.

Atti della segreteria 

dell’Istituto Magistrale 

a proposito dei rifugi 

antiaerei allestiti per la 

popolazione scolastica. 

Si osserva la preoccu-

pazione del Preside 

per l’inadeguatezza 

dei rifugi (Archivio del 

Liceo “Laura Bassi”)




intr

o

1860-



1880

micr


ostorie

tr

a ’800 e ’900



1915-

1918


anni ’20 e ’30

1940-


1945

oggi


75

A scuola in tempo di guerra

21

Anno scolastico 1940-1941: la guerra 



è scoppiata, e lo stato di emergenza 

incide da subito sulla vita della scuo-

la. Dal 16 novembre 1940 all’Istituto 

“Laura Bassi” entra in vigore l’orario 

definitivo: la prima campana suona 

alle 8.50’, la seconda alle 9, le lezioni 

sono ridotte a 45 minuti (

provviso-

riamente, si dice, ma sarà così anche 

l’anno successivo), e tra una lezione 

e l’altra è sospeso ogni intervallo. 

Ma, esorta il Preside nell’Ordine di 

servizio del 15 novembre, le 

lezioni 


abbreviate dovranno essere con la 

puntualità e sollecitudine di tutti, 

maggiormente dense: perciò gli 

alunni 


facciano i conti col percorso... 

il tram, i geloni... e soprattutto con la propria accidia; 

insomma,

 i tempi e gli eventi impongono a tutti condotta 

più onesta e più laboriosa del solito.

Non è più il tempo per le frivolezze aspramente riprese 

negli Ordini di servizio di pochi mesi prima: ad esem-

pio in data 6 febbraio 1940, a proposito delle 

alunne... 

chiacchierone, vanerelle, vivaci, si legge che la loro uscita 

da scuola 

fa proprio pena: nessun ordine, qualsiasi con-

tegno, lentezze e smemoratezze abituali, e soprattutto 

Un diploma del 1942, 

in puro “stile littorio” 

(Archivio del Liceo 

“Laura Bassi”)



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facce rielaborate e 

labbra ridipinte; o 

ancora, in data 12 

aprile, il Preside 

biasima la condotta 

insoddisfacente 

dei negligenti, dei 

disobbedienti, degli 

smemorati, degli 

ottusi del senti-

mento, e alle alun-

ne in particolare 

ricorda con enfasi che 

la Scuola ordina: niente trucchi o 

vernici in faccia, che nuocciono al bello fino a diventare 

falso, che nuocciono al brutto fino a diventare ridicolo.

A guerra iniziata gli alunni 

negligenti e le alunne vanerel-

le sembrano ritornare disciplinati. Le ragazze di entrambi 

gli Istituti Magistrali sono presto coinvolte in attività di 

assistenza e conforto ai militari: ad esempio già per il 

Natale del 1940, e poi per quello successivo, sappiamo 

che le alunne del “Laura Bassi” confezionano pacchi 

dono e capi di vestiario per i combattenti; un documen-

to del 29 settembre 1942 ci indica poi i nomi alunne 

dell’Istituto ”Albini” che hanno avuto corrispondenza con 

i soldati al fronte, e da un altro documento dell’aprile del 

1943 si apprende che le alunne di due classi dell’“Albini” 

per loro spontanea iniziativa hanno espresso il desiderio 

di visitare alcuni “gloriosi feriti” e di portare loro qualche 

dono in testimonianza d’affetto.

Inoltre tutti, maschi e femmine, fin dal 1941 sono 

chiamati a sostenere la Patria mediante la raccolta di 

materiali necessari, come la lana, così utile che si isti-

tuisce la “Giornata del fiocco di lana”, e come i metalli

che diventano indispensabili al punto che nel 1943 si 

impone il reimpiego di 

tutte le maniglie, pomi e targhe di 

rame e sue leghe esistenti presso gli edifici di proprietà di 

Concerto del coro 

dell’Istituto Magistrale 

insieme a giovani 

tedeschi al Teatro 

comunale di Bologna, 

nel 1941 (cortesia 

della sig.ra Annamaria 

Furlan)



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