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Alunne dell’Istituto
Magistrale “Laura
Bassi” in divisa, davan-
ti al Teatro comunale
di Bologna, nel 1942
(cortesia della sig.ra
Annamaria Furlan)
enti pubblici. E guai a chi faccia lamento per le doverose
restrizioni sugli alimenti e consumi, ammonisce il Presi-
de dell’Istituto “Laura Bassi” fin dal 1941: e la fine della
guerra è ancora lontana.
Inoltre, per mantenere saldo il morale, una circolare del
Provveditore impone dal febbraio 1941 almeno un’ora
settimanale di propaganda patriottica con lo scopo di
raf-
forzare nell’animo dei giovani e di riflesso delle famiglie
la certezza dell’esito finale della lotta: all’Istituto “Laura
Bassi” la terranno gli insegnanti di materie letterarie nei
corsi inferiori e quelli di filosofia nei corsi superiori. Alla
fine del 1942, però, l’esito della lotta non è più così certo,
e nell’Ordine di servizio del 19 dicembre, che annuncia
la sospensione delle lezioni fino al 16 febbraio, leggiamo:
quest’anno l’augurio natalizio si sintetizza in una parola:
disciplina. Non c’è tempo per godimenti o per leggerez-
ze, mentre tantissimi percorrono i calvari del dolore e la
guerra implacabile richiede estremamente la saldezza del
fronte interno, senza la quale non ci sarà mai vittoria.
Mentre sui fronti di guerra la situazione precipita, nella
vita scolastica ci si appiglia ancora ai rituali del Partito:
la divisa obbligatoria nelle cerimonie pubbliche; il saluto
fascista tra dirigenti, insegnanti e alunni; l’uso del “voi” al
posto dell’abolito “lei”; l’iscrizione degli alunni alla GIL e
il rinnovo della
tessera; e la dif-
fusione del
Libro
del fascista,
controllata dal
Provveditorato
e verificata dalla
scuola: nel luglio
del 1943 i 4/5
degli alunni ne è
in possesso. Non
basterà.
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intr
o
1860-
1880
micr
ostorie
tr
a ’800 e ’900
1915-
1918
anni ’20 e ’30
1940-
1945
oggi
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La musica nella scuola “Laura Bassi”:
una tradizione piu’ che centenaria
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La musica fa il suo ingresso nella Scuola Normale nel
1863, nella forma dell’insegnamento di
Canto (poi deno-
minato
Canto corale); docente ne era l’illustre maestro
Federico Parisini, Accademico filarmonico, allievo e
continuatore di Gaetano Gaspari, bibliotecario del Liceo
Musicale (poi Conservatorio) di Bologna, compositore
e autore di
Regole elementari di musica (1862) e di un
Metodo teorico-pratico di canto corale: per uso delle
Scuole Normali, magistrali (1873) premiato con medaglia
all’Esposizione Universale di Parigi nel 1878.
Con la Riforma Gentile del 1923 la disciplina, denomi-
nata
Elementi di musica e canto corale, conquistò uno
spazio considerevole nel nuovo Istituto Magistrale, con
due ore di lezione settimanali nei quattro anni dei corsi
inferiori e nel primo dei corsi superiori, e con un’ora la
settimana negli ultimi due anni. In seguito si aggiunse lo
studio facoltativo dello strumento (pianoforte o violino)
per due ore la settimana, sia nei corsi inferiori sia in
quelli superiori.
L’insegnamento curricolare della Musica aveva carattere
eminentemente pratico, legato alle finalità della scuola:
acquisire i rudimenti teorici del linguaggio musicale (la
lettura delle note e le suddivisioni metrico-ritmiche),
intonare in coro melodie del repertorio classico operisti-
co e popolare, conoscere gli autori e le opere principali
dei più importanti compositori della tradizione musicale
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occidentale. Le prove d’esame della
terza classe inferiore richiedevano,
ad esempio, la lettura e l’intonazio-
ne a prima vista di facili solfeggi in
chiave di
sol e di fa con l’impiego
di tempi ternari, in tonalità con non
più di due
diesis o bemolli in chiave
e prendendo l’intonazione esclusi-
vamente con il
corista (o diapason).
Nell’Istituto questo aspetto prati-
co si traduceva poi in molteplici
occasioni di saggi inaugurali e finali
dell’anno scolastico, in concerti, in
manifestazioni extrascolastiche e in
una vasta risonanza di questi eventi
avvertita da tutta la cittadinanza. Per esempio sappiamo
dagli
Annuari che nell’anno scolastico 1933-1934 ebbero
luogo numerose iniziative: il tradizionale Concerto di
Santa Cecilia, il 22 novembre, alla presenza del Podestà
e delle autorità cittadine, con l’esibizione di docenti e
cantanti; un concerto da camera il 9 aprile; il 3 maggio
un altro concerto con violino e pianoforte; e il saggio
finale degli alunni di canto corale e strumento, tenuto
il 19 maggio. Animatore di questi eventi era il professor
Giuseppe D’Anella, insegnante di
Educazione musica-
le e canto corale, autore nel 1934 anche di un Corso
elementare di musica e canto corale, oltre che dell’Inno
d’Istituto
Laura Splendor di Felsina.
Nel 1938 il Maestro D’Anella fondò con gli allievi
dell’Istituto una “Corale Polifonica”, che, dopo le difficoltà
della guerra, rinacque il 30 settembre del 1945 come
“Circolo Madrigalisti Bolognesi Adriano Banchieri”, inti-
tolato al monaco olivetano compositore di madrigali, nato
a Bologna nel 1568 e dedito per tutta la sua esistenza
allo studio e alla composizione della musica.
Il coro “Banchieri” operò fino alla morte del Maestro
Il Maestro Giuseppe
D’Anella, fondatore
della “Corale Polifo-
nica” dell’Istituto Ma-
gistrale “Laura Bassi”
e poi del “Circolo
Madrigalisti Bolognesi
Adriano Banchieri”,
coro di ex alunni
della scuola (cortesia
della sig.ra Annamaria
Furlan)