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cinquanta anni hanno prodotto trasformazioni anche
radicali sul modo di intendere l’educazione, sui contenuti
delle singole discipline, sui rapporti tra docenti e discen-
ti. E che dire poi di quegli eventi, come il Sessantotto,
gli episodi degli anni Settanta, la nascita di una nuova
cultura e di nuovi movimenti giovanili che negli anni più
recenti hanno rivendicato il diritto dei giovani ad essere
protagonisti della storia e del futuro? Tensioni, conflitti,
ma anche slanci e speranze, che in una scuola superiore
hanno trovato il luogo naturale della loro espressione e
del loro evolversi.
In terzo luogo, all’istituzione scolastica di cui parliamo
è stato affidato, fino a pochi anni or sono, un ruolo
particolare nel quadro dell’istruzione superiore in Italia.
Divenuta, da Regia Scuola Normale, Istituto Magistrale,
fin dalla sua fondazione ha assolto un compito di non
facile gestione e di grande responsabilità: formare gli
educatori della scuola primaria, le maestre e i maestri che
fornissero agli allievi delle scuole elementari le cognizioni
necessarie per il loro inserimento sociale e per la loro
prosecuzione negli studi. Formare gli educatori e, tramite
loro, le nuove generazioni vuol dire incidere potente-
mente sul tessuto civile, sociale, economico di una città.
Come ho già affermato in più occasioni, Bologna, con la
sua crescita e con il suo sviluppo, è anche e in gran parte
il “Laura Bassi”. Ed anche il “Laura Bassi” è parte del
cuore di Bologna, come è dimostrato non solo dal fatto
che una delle prime preoccupazioni della nuova Munici-
palità costituitasi nel 1859 fu quella di dotare la città di
una scuola per la formazione delle maestre, ma anche dal
debito di riconoscenza che tutti i bolognesi hanno avuto
e hanno nei confronti dei loro maestri.
In genere, quando si parla di prestigiose istituzioni scola-
stiche di una città, ci si riferisce a quei Licei, soprattutto
classici, nelle cui aule si sono formati i rampolli delle
classi sociali più elevate. Ma la storia di una città non è
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fatta solo da tali classi sociali. Una città vive per il suo
tessuto capillare di rapporti e di relazioni, per la presenza
di tecnici, operai, artigiani, impiegati, per le adesioni o i
rifiuti che tali categorie sanno dare o sanno opporre alle
azioni della classe dirigente. Accanto agli Istituti voluti
dalla Municipalità ancor prima dell’Unità d’Italia (l’”Al-
dini” e il “Valeriani”), in cui si sono formati i tecnici, il
“Laura Bassi” ha accompagnato in modi speciali e inso-
stituibili gli ultimi 150 anni di storia bolognese. Bologna
è quindi sotto molti aspetti il “Laura Bassi” e il “Laura
Bassi” è parte inscindibile di Bologna.
L’incuria degli uomini e gli eventi bellici non hanno
intaccato gli archivi di questa scuola, che ha la fortuna
di vedere ben documentati i suoi anni di vita, anche
attraverso i documenti apparentemente di minor rilevan-
za, come i verbali dei consigli, degli scrutini, dei collegi,
come i registri e le comunicazioni dei Presidi.
Perché dunque, approfittando della ricorrenza dei 150
anni di nascita dello Stato unitario e dei 150 anni di
fondazione del nostro Liceo, non raccogliere e mettere
a disposizione della cittadinanza alcuni dei documenti
più significativi di questa lunga storia, in cui si intrec-
ciano la storia della città, la storia della scuola, la storia
delle scuole primarie e dei loro maestri? Ci è sembrato,
questo, un atto necessario e doveroso nei confronti della
nostra città e dei nostri concittadini.
Prof. Felice Signoretti
Preside del Liceo “Laura Bassi”
intr
o
1860-
1880
micr
ostorie
tr
a ’800 e ’900
1915-
1918
anni ’20 e ’30
1940-
1945
oggi
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Maestre (e maestri) l’Italia:
le ragioni di una mostra
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La mostra
Maestre (e maestri) d’Italia nasce da un luogo
e da una circostanza.
La circostanza: un anniversario. Il 25 gennaio 1860 un
Decreto del Governatore delle
Regie Provincie dell’Emi-
lia, e il 31 luglio dello stesso anno un Regio Decreto
a firma Vittorio Emanuele istituiscono a Bologna una
Scuola Normale femminile per allieve maestre. l’1 gen-
naio 1861 la Scuola Normale inizia le sue lezioni, che
proseguono, nel moderno Liceo ma senza soluzione di
continuità, fino ad oggi. Dunque, come l’Italia unita, e
anzi con qualche mese di anticipo, la Scuola Normale
poi Istituto Magistrale
poi Liceo “Laura Bassi”
compie 150 anni.
Il luogo: l’archivio storico
della scuola. Qui dal
1860 si conservano, con
minime lacune, gli atti,
i verbali, i registri, gli
incartamenti di quella
che fu la prima Scuola
Normale femminile
statale di Bologna, anzi,
la prima scuola dello Stato unitario istituita in città; la
scuola che ne preparò le maestre e che, attraverso di
esse, ne educò e ne formò i cittadini, anno dopo anno,
Foto della classe
3 B, Anno Scolastico
1922-1923
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per tutta la storia della giovane
nazione.
Quelli che presentiamo sono
appunto, in massima parte, gli esiti
delle ricerche intraprese sui docu-
menti nell’archivio della scuola, cui
auspichiamo di dare visibilità perché,
riconosciutane l’importanza, si riesca
a procedere a una necessaria valoriz-
zazione. Altri documenti, conservati
presso l’Archivio di Stato di Bologna,
la Biblioteca Comunale dell’Archi-
ginnasio e l’Accademia Filarmonica,
hanno consentito di integrare le
notizie e di chiarire alcuni aspetti,
riguardanti sia le tappe normative
e la storia dell’istituzione, sia la vita
quotidiana di studenti e docenti che
vi si avvicendarono.
Le storie così ricostruite sono quelle
che qui si narrano: storie della scuo-
la “Laura Bassi” e, insieme, storie
di donne e di uomini che, durante
questi 150 anni, vi hanno studiato,
lavorato, vissuto.
Tre studentesse
dell’Istituto Magi-
strale “Laura Bassi”
nel 1942 (cortesia
della sig.ra Annamaria
Furlan)
Registri scolastici
nell’archivio del Liceo
“Laura Bassi”
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