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193. VISCONTI Luchino (Luchino Visconti di Modrone conte di Lonate Pozzolo,
Milano 1906 - Roma 1976),
Ossessione. Trascrizione del film di Enzo Ungari. Con
la collaborazione di G.B. Cavallaro. Nota introduttiva di Renzo Renzi
, Bologna,
Cappelli Editore [stampa: Stab. Pol. - Rocca San Casciano], 1977 (15 settembre);
19x11 cm., brossura, pp. 136 (22), copertina illustrata b.n. con un fotogramma
tratto dal film, 17 fotogrammi b.n. n.t. tratti dal film. Sceneggiatura completa. Edi-
zione originale di questa trascrizione. € 60
Soggetto tratto dal romanzo di James Mallahan Cain, Il postino suona sempre due
volte (The Postman Always Rings Twice, 1934). Sceneggiatura in collaborazione
con Mario Alicata, Giuseppe De Santis, Antonio Pietrangeli, Gianni Puccini.
Fra gli
interpreti: Clara Calamai, Massimo Girotti. Il vagabondo Gino Costa si ferma presso
un ristoro per viaggatori nella bassa padana, divenendo l’amante di Giovanna, moglie
dell’ignaro Giuseppe, proprietario dello spaccio. Gino non sopporta questa situazione
e propone alla donna di fuggire con lui. Giovanna rifiuta e lui parte per Ancona, dove
intende imbarcarsi. Durante il viaggio fa amicizia con un girovago e trova lavoro
con il suo nuovo amico alla Fiera di Maggio; durante i giorni di fiera, Gino incontra
ancora Giovanna e il marito. I due ex amanti ristabiliscono il loro legame e decidono
di uccidere Giuseppe attraverso la simulazione di un incidente stradale. Mettono in
atto presto il loro piano, ma l’incidente insospettisce la polizia. Dopo il delitto la storia
tra i due amanti diventa tesa: Giovanna riscuote l’assicurazione sulla vita del marito
e riapre insieme a Gino la trattoria del marito. Gino, schiacciato dal rimorso e deluso
di una vita che sente rubata, la lascia e se ne va a Ferrara dove fa amicizia con
una prostituta dolce e comprensiva. Rivede quindi nuovamente Giovanna, che gli
dice di essere incinta; i due amanti cercano allora di fuggire, ma la macchina finisce
fuori strada, Giovanna muore e Gino viene arrestato dalla polizia. Il film fu girato
fra l’estate e l’autunno del 1942 e, una volta ultimato, venne presentato a Roma in
anteprima nella primavera 1943. Le autorità ne autorizzarono la distribuzione. Alcuni
mesi dopo il film venne proiettato nelle sale di alcune città del Nord Italia ma solo l’an-
no successivo raggiunse Milano, sotto l’occupazione tedesca. Il film restò nelle sale
per due o tre sere, in alcuni casi poche ore, prima di venire tolto dalla circolazione a
seguito delle reazioni scandalizzate delle autorità fasciste e della Chiesa. In ultimo il
film venne definitivamente vietato e successivamente distrutto dal regime fascista di
Salò. Visconti riuscì però a tenere nascosta una copia del negativo fino alla fine della
guerra, da cui derivano le copie attualmente esistenti.
194. AA.VV.,
Gli ultimi tre giorni. 1926. Attentato Zamboni: un’occasione per le
leggi speciali. Introduzione di Renzo De Felice
, Bologna, Cappelli Editore [stam-
pa: Stabilimento Poligrafico - Rocca San Casciano], 1977 (ottobre); 21x13 cm.,
brossura, pp. 171 (5), copertina illustrata con un fotogramma a colori tratto dal
film, 54 fotogrammi b.n. n.t. tratti dal film. Prima edizione. € 80
Film del 1977 diretto da Gianfranco Mingozzi, sceneggiato in collaborazione con
Tommaso Chiaretti e Lucia Drudi Demby, prodotto dalla RAI per la rete 1 TV. Fra
gli interpreti: Lina Sastri, Luigi Cassinelli. Nel 1926 a Bologna il sedicenne Anteo
Zamboni, figlio di anarchici, viene ammazzato dalle camicie nere dopo un goffo
attentato a colpi di rivoltella alla vita di Benito Mussolini in visita. Il film ipotizza che
l’attentato sia stato suggerito e guidato da un gerarca fascista, abile a invischiare
il ragazzo e il suo velleitarismo. L’attentato, servì a Mussolini, da poco uscito dalla
crisi Matteotti, per consolidare il suo potere.
Da sinistra a destra:
193.
Ossessione, 1977
194.
Gli ultimi tre giorni, 1977, 1975
196.
Il dolce cinema, 1978
197.
Cinema italiano sotto il Fascismo, 1979
198.
Fantozzi contro tutti, 1979
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195. DE SANTIS Giuseppe (Fondi 1917 - Roma 1997),
Riso amaro
, Roma, Officina
Edizioni [stampa: Luciano Chiovini - Roma], 1978 (aprile); 21,8x21,6 cm., brossura,
pp. 222 (2), copertina illustrata b.n., 145 fotogrammi b.n. tratti dal film. Sceneggiatu-
ra completa, con storia, analisi e commento di Carlo Lizzani. Prima edizione. € 100
Film del 1949 diretta da Giuseppe De Santis e sceneggiato in collaborazione con
Corrado Alvaro, Carlo Lizzani, Gianni Puccini, Carlo Musso, Ivo Perilli. Fra gli inter-
preti: Vittorio Gassmann, Doris Dowling, Silvana Mangano e Raf Vallone. Un ban-
dito, aiutato da una bella complice, ruba una collana; poi, per sfuggire alla polizia, i
due si aggregano a un gruppo di mondine. Il furfante, scoperto che il gioiello è falso,
vuole rifarsi rubando il riso e, a tal fine, seduce una delle ragazze, ma il colpo andrà
male: troverà tragica morte per l’intervento di un onesto sergente dell’esercito e
della complice redentasi. La mondina, scoperto d’essere stata ingannata, si suicida.
Capolavoro del neorealismo, il film ebbe un grande successo anche all’estero, so-
prattutto in Francia, e grazie anche alla interpretazione di una sensualissima Silvana
Mangano rappresenta un capitolo importante della storia del divismo italiano.
196. KEZICH Tullio (Trieste 1928 - Roma 2009),
Il dolce cinema
, Milano, Tascabili
Bompiani [stampa: Stabilimento Tipolitografico Stiav - Firenze], 1978 (novembre)
[ma ottobre]; 18,5x10,8 cm., brossura, pp. 233 (13), copertina illustrata a colori.
Prima edizione di questa raccolta. € 30
“Che cos’è «il dolce cinema?» Si può definire un diario che è quasi un racconto
sommato a cinque racconti che sono quasi un diario. In tutt’e due le situazioni
l’ambizione di chi scrive è testimoniare una certa realtà, la realtà del cinema ita-
liano tra la crisi del ‘57 e la crisi del ‘64, un febbrile e fascinoso periodo che segna
la svolta tra il vecchio e il nuovo mentre lampeggia all’orizzonte la sciagura del
centro-sinistra” (dal retro di copertina).
197. REDI Riccardo (a cura di),
Cinema italiano sotto il Fascismo
, Venezia, Marsilio
Editori [stampa: Lito Savena - Bologna], 1979 (maggio); 21x15 cm., brossura, pp.284
(4), copertina illustrata con un fotogramma b.n. tratto da un film su fondo verde. Testi
di Lino Micciché, Gianni Scalia, Anna Panicali, Mario Isnenghi, Piero Meldini, Carlo
Lizzani, Bruno Torri, Sergio Grmek Germani, Patrizia Pistagnesi, Adriano Aprà, Er-
nesto G. laura, Jean A. Gili, Francesco Casetti, Gian Piero Brunetta, Vito Zagarrio,
Beniamino Placido, Maurizio Grande, Lucilla Albano, Laura Barbiani, Riccardo Redi,
Tullio Kezich, Alberto Farassino, Edoardo Bruno. Prima edizione. € 60
“Il cinema italiano degli anni 1929-’43: commedia e dramma storico, telefoni
bianchi, evasione. Ma anche finanziamento statale, Direzione generale per la
cinematografia, Cinecittà, Giornali Luce. E’ stato un cinema consenziente al fasci-
smo, funzionale al regime, o soltanto inguaribilmente piccolo-borghese? E la cul-
tura italiana di quegli anni è stata coinvolta nel consenso oppure si è mantenuta
all’opposizione? Sono i temi di un convegno organizzato ad Ancona dalla Mostra
Internazionale del Nuovo Cinema e del dibattito che è seguito sulle colonne dei
giornali...” (dal retro di copertina).
198. VILLAGGIO Paolo (Genova 1938),
Fantozzi contro tutti
, Milano, Rizzoli Edi-
tore [stampa: Stabilimento di Rizzoli Editore - Milano], 1979 (ottobre); 22x14 cm.,
legatura editoriale in tela, sovraccopertina, pp. 197 (3), copertina illustrata con
una fotografia dell’autore nei panni di Fantozzi di Francesco Serantoni. Impagina-
zione e design di Enzo Aimini. Prima edizione. € 100
Il libro verrà sviluppato in un film: Fantozzi contro tutti
(1980) di Paolo Villaggio e
Neri Parenti, sceneggiato in collaborazione con Leonardo Benvenuti e Piero De
Bernardi. Interpreti: Paolo Villaggio, Milena Vukotic, Plinio Fernando, Gigi Reder,
Camillo Milli, Giuseppe Anatrelli, Paul Muller, Diego Abatantuono. Una quotidiani-
tà aberrante di ingorghi automobilistici, la teledipendenza notturna alla ricerca di
squallidi striptease, una apocalittica corsa ciclistica aziendale, sotto la costrizione
del maniaco Direttore Totale di turno (Muller). E come se non bastasse, l’infatua-
zione patetica della moglie Pina (Vukotic) per un rozzo fornaio (Abatantuono).
195.
Riso amaro
1978
195.
Silvana Mangano in
Riso Amato
1978