Scheda: fase di lavoro: Opere di calcestruzzo


Per il rischio di investimento e schiacciamento dell’operatore



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Per il rischio di investimento e schiacciamento dell’operatore, si devono adottare le seguenti misure preventive e protettive essenziali:

  • Contro il pericolo di schiacciamento per il crollo della struttura , è fatto obbligo prima della posa delle armature di sostegno delle opere , di assicurarsi della resistenza del terreno o delle strutture sulle quali esse debbono poggiare, in modo da prevenire cedimenti delle armature stesse o delle strutture sottostanti, con particolare riguardo a possibili degradazioni per presenza d'acqua.

  • Le armature provvisorie per la esecuzione di manufatti, quali archi, volte, architravi, piattabande, solai, scale e di qualsiasi altra opera sporgente dal muro, in cemento armato o in muratura di ogni genere, devono essere costruite in modo da assicurare, in ogni fase del lavoro, la necessaria solidità e con modalità tali da consentire, a getto o costruzione ultimata, il loro progressivo abbassamento e disarmo.

  • Le armature devono sopportare con sicurezza, oltre il peso delle strutture, anche quello delle persone e dei sovraccarichi eventuali, nonché le sollecitazioni dinamiche che possano dar luogo a vibrazioni durante l'esecuzione dei lavori e quelle prodotte dalla spinta del vento e dell'acqua.

  • Il carico gravante al piede dei puntelli di sostegno deve essere opportunamente distribuito.

  • Per l'accesso e l'uscita dal cantiere degli addetti ai lavori e dei mezzi di lavoro devono essere predisposti percorsi sicuri in conformità alle indicazioni del codice stradale. Deve essere in ogni modo sempre impedito l'accesso d'estranei alle zone di lavoro.

  • All'interno del cantiere la circolazione degli automezzi e delle macchine semoventi deve essere regolata con norme il più possibile simili a quelle della circolazione sulle strade pubbliche e la velocità deve essere limitata secondo le caratteristiche e condizioni dei percorsi e dei mezzi.

  • Per l'accesso degli addetti ai rispettivi luoghi di lavoro devono essere approntati percorsi sicuri e, quando necessario, separati da quelli dei mezzi meccanici.

  • La movimentazione dei carichi per mezzo degli apparecchi di sollevamento, anche se montati su autocarri, deve essere segnalata affinché il personale non strettamente necessario alle operazioni di carico e scarico possa allontanarsi.

  • Il percorso dei carichi da movimentare con i mezzi meccanici non deve interferire con le lavorazioni in corso; quando questo non sia tecnicamente realizzabile, la manovra deve essere tempestivamente segnalata per permettere ai lavoratori di allontanarsi.

  • Le vie d'accesso e d'uscita dal cantiere e quelle corrispondenti ai percorsi interni devono essere illuminate secondo le necessità diurne o notturne e mantenute costantemente in condizioni soddisfacenti.

  • Contro il pericolo di schiacciamento verso il terreno e frontale, per perdita equilibrio dai pacchi laterizi a causa cedimento del terreno, è consigliabile sovrapporre al massimo 2 pacchi di laterizi interponendo anche con listelli in legno per assicurare la stabilità. Inoltre, anche della compattezza del piano d’appoggio.

  • Prima del sollevamento con autogrù , gru e altri apparecchi di sollevamento di cantiere è necessario controllare sempre lo stato di buona conservazione dei pacchi di laterizi, con particolare attenzione al pallet, al telo termoretraibile o alle reggette di imballo, a volte danneggiati nelle precedenti fasi di carico e trasporto, per questo motivo può essere che si verifichi durante la movimentazione il rovesciamento dei laterizi e provocare investimento agli operatori.

  • Contro il pericolo di schiacciamento per il crollo della struttura,qualora i pacchi di laterizi debbano essere posti direttamente sui solai, , è indispensabile consultare preventivamente la direzione lavori, che autorizzerà lo scarico in funzione del sovraccarico ammissibile (il peso di un pacco di laterizi varia mediamente tra 600 e 800 kg, e insiste su di 1 metro quadrato circa), stabilirà il luogo di posizionamento e prescriverà gli eventuali puntellamenti suppletivi ritenuti necessari.

  • Contro il pericolo di schiacciamento verso il terreno e frontale, durante il movimento della benna e dei bracci, questi non devono avere una velocità superiore a 40 metri al minuto. Inoltre, le benne per il sollevamento del conglomerato cementizio devono avere un dispositivo che impedisca l'accidentale spostamento della leva che comanda l'apertura delle valve di scarico;


Per il rischio movimentazione manuale dei carichi , si devono adottare le seguenti misure preventive e protettive essenziali:

  • La movimentazione manuale dei carichi deve essere ridotta al minimo e razionalizzata al fine di non richiedere un eccessivo impegno fisico del personale addetto.

  • L'approvvigionamento dei materiali deve essere effettuato il più possibile con gli impianti di trasporto e/o di sollevamento; durante le operazioni di getto con la gru, l'addetto deve trovarsi ad un'altezza tale da poter manovrare senza eccessivo sforzo la benna; nelle operazioni di getto con la pompa gli addetti devono poter trattenere il tubo di mandata in posizione verticale per evitare il trascinamento dell'apparecchiatura ed il conseguente "colpo di frusta".

  • In relazione alle caratteristiche ed entità dei carichi, l'attività di movimentazione manuale deve essere preceduta ed accompagnata da un'adeguata azione d'informazione e formazione, previo accertamento, per attività non sporadiche, delle condizioni di salute degli addetti.


Per i rischi dall’esposizione al rumore si devono adottare le seguenti misure preventive e protettive essenziali:

  • Nell'acquisto di nuove attrezzature occorre prestare particolare attenzione alla silenziosità d'uso.

  • Le attrezzature devono essere correttamente mantenute e utilizzate in conformità alle indicazioni del fabbricante, al fine di limitarne la rumorosità eccessiva.

  • Durante il funzionamento, gli schermi e le paratie delle attrezzature devono essere mantenute chiuse e dovranno essere evitati i rumori inutili.

  • Durante le operazioni che comportano un'elevata rumorosità (utilizzo sega circolare, disarmo, ecc.) gli addetti devono fare uso dei DPI (cuffie, tappi). Il personale non indispensabile deve essere allontanato. Deve essere valutata l'opportunità di sottoporre il personale addetto a sorveglianza sanitaria.

  • Il rapporto di valutazione del rischio rumore deve essere verificato ed eventualmente aggiornato rispetto all'effettiva situazione in cantiere.

  • Acquisto di nuova macchina adeguata Piegaferri, sega circolare,montacarichi), tenuto conto del lavoro da svolgere, che emettano il minor rumore possibile, inclusa l'eventualità di rendere disponibili ai lavoratori attrezzature di lavoro conformi ai requisiti di cui al titolo III, il cui obiettivo o effetto e' di limitare l'esposizione al rumore;

  • Opportuni programmi di manutenzione delle macchine di lavoro, del luogo di lavoro e dei sistemi sul posto di lavoro;

  • Riduzione del rumore mediante una migliore organizzazione del lavoro attraverso la limitazione della durata e dell'intensità dell'esposizione e l'adozione di orari di lavoro appropriati, il tempo di esposizione può essere interrotto inframmezzando con mansioni che non comportano rumore organizzando dei turni tra i lavoratori;


Per il rischio di tagli,urti,compressioni dell’operatore, si devono adottare le seguenti misure preventive e protettive essenziali:

  • Gli addetti alla lavorazione del ferro e all'impiego della sega circolare dovranno fare uso dei guanti e degli schermi di protezione per il viso (occhiali).

  • Particolare attenzione deve essere prestata ai ferri di ripresa delle fondazioni che devono essere protetti contro il contatto accidentale; la protezione può essere ottenuta attraverso la conformazione dei ferri o con l'apposizione di una copertura in materiale resistente.

  • Prima di permettere l'accesso alle zone in cui è stato effettuato il disarmo delle strutture è necessario provvedere alla rimozione di tutti i chiodi e le punte; i lavoratori devono fare uso di calzature con suola imperforabile.

  • Per evitare che la mano dell’operatore venga pizzicata, compressa o stritolata dagli organi della sega e/o dal legno in lavorazione, si deve procedere al taglio di un legno alla volta, predisponendo gli organi lavoratori secondo questa necessità.

  • Gli organi di comando devono essere collocati in posizione tale che il loro azionamento risulti agevole e portare le chiare indicazioni delle manovre a cui servono per mezzo di dicitura o pittogramma supportate da una colorazione adeguata (norma CEI EN 60204-1).

  • Le macchine devono essere provviste di pulsanti di emergenza a fungo di colore rosso, di cui uno vicino agli organi di comando. In caso di interruzione della corrente elettrica e di successivo ripristino, le macchine non devono riavviarsi automaticamente, ma solo intervenendo volontariamente sul comando, quindi il comando di avvio deve essere dotato di una bobina di sgancio o di un dispositivo che assolva alla medesima funzione.

  • Per evitare che la mano dell’operatore venga pizzicata, compressa o stritolata dagli organi della piegaferri e/o dai tondini in lavorazione, si deve procedere alla piegatura di un tondino alla volta, predisponendo gli organi lavoratori secondo questa necessità.


Per il rischio di vibrazioni, si devono adottare le seguenti misure preventive e protettive essenziali:

  • L'impiego d'attrezzature capaci di trasmettere vibrazioni che interessano i lavoratori è limitato alla so la fase di vibrazione del calcestruzzo; quando sono impiegati vibratori ad ago le impugnature devono essere provviste di sistemi di smorzamento e, ove del caso, deve essere valutata l'opportunità di adottare la rotazione d'impiego tra i lavoratori e di sottoporli a sorveglianza sanitaria.



Per il rischio Scivolamenti - Cadute a livello, si devono adottare le seguenti misure preventive e protettive:

  • I percorsi per la movimentazione dei carichi ed il dislocamento dei depositi devono essere scelti in modo da evitare quanto più possibile le interferenze con zone in cui si trovano persone.

  • I percorsi pedonali interni al cantiere devono sempre essere mantenuti sgombri da attrezzature, materiali, o altro capace di ostacolare il cammino degli operatori.

  • Tutti gli addetti devono indossare calzature idonee. Per ogni postazione di lavoro è necessario individuare la via di fuga più vicina.

  • Una particolare attenzione deve essere dedicata alla percorribilità del piano di fondazione predisponendo, secondo i casi, appositi camminamenti con tavole affiancate o idonee passerelle provviste di parapetti normali e tavola fermapiede e, se inclinate, dei listelli trasversali lungo il piano di camminamento.

  • Le vie d'accesso ai posti di lavoro devono essere illuminate secondo le necessità diurne e notturne.


Per il rischio polveri –fibre-getti-schizzi, si devono adottare le seguenti misure preventive e protettive:

  • Nelle operazioni di preparazione dell'impasto dovrà essere evitata nei limiti del possibile la produzione di polvere.

  • Nel caso di lavorazioni che presentano un'elevata polverosità (disarmo, pulizia delle tavole e dei solai, carico dell'impastatrice) gli addetti dovranno fare uso d'apposite maschere per la protezione delle vie respiratorie ed indossare indumenti idonei; se del caso gli stessi dovranno essere sottoposti a sorveglianza sanitaria.

  • Durante le operazioni di getto, i lavoratori addetti devono indossare idonei gambali ed indumenti protettivi impermeabili. L'altezza della benna o del tubo di getto (nel caso di getto con pompa) durante lo scarico dell'impasto deve essere ridotta al minimo. Il personale non strettamente necessario deve essere allontanato.

  • Il cemento può causare dermatiti allergiche da contatto, dovute alla presenza dei sali di cromo e di cobalto contenuti nel cemento stesso. E' necessario evitare ogni contatto non indispensabile con il materiale ed i lavoratori devono utilizzare gli appositi DPI (guanti protettivi o "creme barriera")

  • Nelle operazioni di stesura del disarmante sulle casseforme devono essere attivate le misure necessarie per impedire il contatto diretto degli stessi con la pelle dell'operatore.

  • E' necessario verificare che non si tratti di prodotti cancerogeni (IPA, PCB); occorre altresì impedire la formazione d'aerosoli durante le fasi di lavorazione utilizzando pennelli o spruzzatori a bassa pressione.

  • Gli addetti devono costantemente indossare indumenti protettivi, utilizzare i DPI e, se del caso, essere sottoposti a sorveglianza sanitaria.


Per l’esecuzione e disarmo della casseratura provvisoria, si devono adottare le seguenti misure preventive e protettive essenziali:

  • Durante la movimentazione di tavole, puntelli ed altro materiale ligneo controllare che lo stesso sia inclinato in avanti per non sbattere contro la testa di altri lavoratori.

  • Costruire il ponteggio sul piano raggiunto fino alla quota del successivo solaio oppure, nei punti non protetti dai ponteggi esterni, approntare i parapetti o le passerelle di circolazione contemporaneamente all'esecuzione delle casserature provvisorie.

  • Predisporre la protezione delle aperture dei solai già in fase di realizzazione della struttura: nel caso tali protezioni debbano essere rimosse temporaneamente per specifiche lavorazioni, esse dovranno essere prontamente ripristinate non appena possibile.

  • Le protezioni di botole ed asole devono essere fatte in modo da permettere le casserature, il getto ed il disarmo, senza la loro rimozione; in alternativa chiudere l'asola con materiale compatibile (reti di plastica, di acciaio, ecc.) o coprirla con tavolato solidamente fissato e di idonea resistenza.

  • Proteggere i ferri di ripresa delle strutture verticali.

  • Durante l'armamento delle sponde tener conto del carico indotto dalle spinte idrostatiche provocate dal getto.

  • Durante la preparazione dell'impalcato evitare il localizzarsi di grossi carichi concentrati.

  • Nel posizionamento dei puntelli di banchinaggio eseguire un'adeguata trattenuta al piede ponendo particolare cura nel loro posizionamento, evitando appoggi cedevoli o insicuri e interponendo tra puntello e terreno un elemento per ampliare la superficie d'appoggio; usare un solo puntello, di altezza e sezione convenienti, senza mai sovrapporne due o più per raggiungere l'altezza dovuta.

  • Poiché i travetti sono progettati in genere per assorbire bassi valori di tensione nella zona superiore e conseguenti deformazioni molto limitate, non forzarli con dei momenti negativi durante la posa dei puntelli.

  • Prima di iniziare il lavoro è necessario sgomberare totalmente la zona sottostante e programmare la sequenza delle operazioni.

  • Il disarmo delle armature deve essere eseguita su disposizione del direttore dei lavori, diretta da persona con adeguata esperienza ed effettuata da muratori e carpentieri esperti.

  • Generalmente si disarmano, dopo breve tempo, i fianchi delle solette, poi i fianchi delle travi ed i pilasti; i muri di sostegno e le solette vengono disarmati per ultimi e spesso vengono lasciati ancora banchine e puntelli (specialmente in corrispondenza della mezzeria o su parti a sbalzo).

  • Il lavoro deve essere fatto con logica e per singole zone (accordarsi preventivamente sulla sequenza dei lavori e circa eventuali segni convenzionali da utilizzarsi).

  • In genere si opera nel modo seguente:

  • si rilasciano leggermente i puntelli o i cunei in modo da poter controllare che tutta la struttura riesca a sostenersi da sola, (se si notano cedimenti o se, pur abbassandoli, non si riescono a “scaricare” i puntelli, occorre sospendere l’operazione e ripuntellare).

  • si procede poi a rimettere in tiro i puntelli non interessati alla prima zona di disarmo.

  • si intervenire nella prima zona per togliere i puntelli non indispensabili.

  • si determina la progressiva caduta dell’armatura (banchine, traverse, assi) togliendo gli ultimi puntelli mantenendosi lontani e utilizzando corde o puntoni; se le assi restano aderenti al getto intervenire, sempre da lontano, facendo leva con pali o assi.

  • Se necessario, è anche possibile operare nei pressi dell'armatura usando leve o palanchini, procedendo però in modo graduale e da una posizione sicura (considerando le ipotetiche traiettorie, i possibili pendoli e i probabili rimbalzi del legname in caduta).

  • Porre particolare cura nella pulizia del solaio dopo il disarmo: le tavole recuperabili devono essere pulite dai chiodi, quelle inutilizzabili devono essere allontanate dal cantiere prima possibile (costituiscono un carico d'incendio) e le "mascelle" devono essere raccolte negli appositi contenitori.

  • Non realizzare le tramezzature e/o i tamponamenti prima di aver tolto tutti i puntelli, sia perchè l'impalcato si troverebbe in una situazione di funzionamento statico differente da quello di progettazione, sia perché la flessione degli impalcati che si avrebbe successivamente al disarmo potrebbe generare fessurazioni non previste negli elementi.

Per la lavorazione e posa delle armature, si devono adottare le seguenti misure preventive e protettive essenziali:

  • Nel tagliare un tondino, collocare la trancia a mano su un piano solido, perfettamente orizzontale e fuori dalle vie di transito. Infilare il tondino a fondo tra i coltelli.

  • Durante l’azionamento della trancia stare a distanza dai coltelli e non consentire l’avvicinamento di altre persone.

  • Disporre la leva sempre in modo da evitare che cada accidentalmente. Inchiodare la piastra della piegaferri su una superficie solida e stabile. Piegare il ferro dopo averlo tagliato della lunghezza voluta e fare molta attenzione a non schiacciarsi le dita;

  • Porre particolare attenzione agli ostacoli fissi pericolosi, quali i ferri di ripresa del cemento armato emergenti dal piano di lavoro, che dovranno essere protetti con un perimetro di tavole, con speciali tappi in gomma o con altro sistema idoneo, onde evitare gravi infortuni al viso o al corpo in caso di urti o cadute accidentali;

  • Nel caso fossero presenti dei punti non protetti da ponteggi esterni, approntare passerelle di circolazione e parapetti di protezione, onde impedire cadute nel vuoto;

  • Durante la fase di posa dell'armatura attenersi scrupolosamente alle schede tecniche delle ditte produttrici; porre particolare attenzione alla realizzazione delle carpenterie di estremità, che dovranno essere adeguatamente rinforzate per reggere tutto il carico in fase di montaggio e getto.

  • Durante la posa, la legatura e l'assemblaggio dei componenti di armatura gli addetti dovranno muoversi su opportune passerelle rigide; dove non si può fare a meno di passare sui blocchi in laterizio del solaio, disporre almeno un paio di tavole affiancate.

  • Nei solai a pannelli in latero-cemento verificare che l'armatura da inserire sia dimensionata per reggere sia il carico di 1° fase (semplice appoggio per il solo getto del cls) che quello di esercizio.

  • Durante le operazioni di posa delle armature su solai senza una casseratura inferiore uniforme (ad esempio, su solai a travetti), porre particolare attenzione alla pedonabilità che deve essere consentita esclusivamente su tavole disposte lungo i percorsi necessari allo scopo, onde evitare pericolose concentrazioni di carico.

Per stoccaggio e movimentazione dei componenti: accettazione, gestione, distribuzione, si devono adottare le seguenti misure preventive e protettive essenziali:

  • Accettare la fornitura dei componenti in cantiere solo se confezionati in volumi trasportabili con modalità tali da essere inforcabili con carrelli e transpallets o ancorabili a ganci e funi.

  • Effettuare lo stoccaggio, sia sui mezzi di trasporto che sul cantiere, in modo tale da evitare rotture o fessurazioni negli elementi del solaio (travetti, pannelli o lastre).

  • Predisporre una zona di stoccaggio adeguata, sistemando la superficie di appoggio in modo da renderla piana e livellata nonché stabilizzata- scegliere le aree di stoccaggio nell'ambito di un'area del cantiere facilmente accessibile dai mezzi di movimentazione (gru od altro), predisponendo le necessarie corsie di passaggio per i carrelli ed i mezzi di trasporto.

  • Garantire le migliori condizioni di visibilità durante le operazioni di scarico e movimentazione degli elementi ed assicurare l'ottimale interazione tra l'operatore del mezzo di trasporto e/o sollevamento e coloro che ricevono il carico.

  • Limitare la movimentazione degli elementi portanti di solaio, in quanto verrebbero sollecitati da azioni non previste che potrebbero portare alla loro rottura; (blocchi in laterizio).

  • Non sovrapporre più di 4 pacchi, opportunamente confezionati, in modo da assicurare una buona stabilità alla catasta.

  • Sollevare i blocchi al piano di posa secondo le precauzioni previste dalle norme di sicurezza ed utilizzando unicamente gli accessori in dotazione ai carrelli elevatori (forche) o alle gru.

  • Evitare i depositi dei blocchi di late rizio sui ponteggi esterni: quelli consentiti, e strettamente necessari all'andamento del lavoro, non devono eccedere in altezza la tavola ferma piede.

  • Scartare i blocchi lesionati che potrebbero generare incidenti durante le fasi di posa in opera del solaio e indebolire la struttura.

  • I lavoratori impegnati nella posa dei blocchi nei solai a travetti, data la mancanza di un impalcato provvisorio continuo, dovranno essere muniti di cinture di sicurezza o, in alternativa, occorrerà predisporre opportune reti di protezione al di sotto del solaio in fase di montaggio (travetti).

  • Effettuare un idoneo stoccaggio dei travetti tramite cataste che non superino i 10 strati, specialmente nel caso di travetti a traliccio, distribuendo dei listelli di legno in modo da evitare sbalzi, centrare i carichi disponendo i travetti sempre con la stessa giacitura che avranno poi in opera, onde evitare sollecitazioni non previsti.

  • Effettuare il prelievo dai mezzi di trasporto con idonei attrezzi meccanici, avendo cura di sollevare il travetto in modo che risulti agganciato in due punti simmetrici rispetto alla mezzeria, tenendo presenti le disposizioni della ditta produttrice circa la massima lunghezza degli sbalzi e, nel caso di trasporto verticale di più travetti insieme, usando accorgimenti o utensili atti a tenerli legati fra loro ed in numero tale da essere compatibili con la portata del mezzo di sollevamento.

  • Porre particolare cura nella scelta dei blocchi di laterizio e nella esclusione di quegli elementi che eventualmente risultassero fessurati nelle cartelle inferiori o in corrispondenza delle alette di appoggio, in quanto ciò risulterebbe molto pericoloso perché, durante la fase di posa dell'impalcato, potrebbero infatti cedere sotto il carico degli uomini o delle attrezzature prima della fase del getto o durante il getto: si ricorda che nei solai a travetti non viene realizzato un impalcato sottostante e che quindi la struttura, costituita dai travetti e dai blocchi (senza getto di completamento), deve essere in grado di sopportare i carichi derivanti dalle operazioni di posa in opera e di getto del calcestruzzo (pannelli in laterocemento).

  • Accatastare gli elementi in ordine in verso al loro posizionamento sul cantiere per ridurre i tempi di posa e movimentazione.

  • Nello stoccaggio, disporre inferiormente gli elementi più lunghi in modo da ottenere una catasta sufficientemente stabile.

  • Inserire tra un elemento e quello successivo dei distanziatori (travetti in legno), posizionandoli alle estremità del pannello ed in mezzeria o comunque a distanze costanti, in modo tale che il pannello superiore non interferisca con gli agganci sporgenti di quello inferiore.

  • Movimentare i pannelli unicamente agganciando il bilancino di sollevamento ai due occhielli presenti in ogni nervatura. (lastre tralicciate).

  • Preferire la posa in opera delle lastre prelevandole direttamente dal mezzo di trasporto, evitando lo stoccaggio in cantiere degli elementi.

  • Durante l'eventuale stoccaggio, disporre dei traversi a distanza di circa 120/140 cm l'uno dall'altro ed in modo da non lasciare più di 40 cm di sbalzo alle testate delle lastre che verranno adagiate sui traversi stessi.

  • Interporre tra un traliccio e l'altro dei listelli senza sovrapporre mai più di 10 elementi;
    - sollevare le lastre unicamente mediante un bilancino a quattro ganci da applicare sempre ai nodi dei tralicci.

  • Per il sollevamento delle lastre attenersi scrupolosamente alle apposite tabelle fornite dalle ditte produttrici dove, in base al traliccio impiegato, sono indicate le massime distanze ammissibili tra i ganci e tra questi e le testate della lastra. (armature).

  • Appoggiare o appendere i componenti preconfezionati al mezzo di sollevamento tramite le apposite legature di ferro dolce.

  • Verificare che gli ammarri e l'aggancio del componente siano stabili anche rispetto agli eventuali urti ed accelerazioni verticali durante le opera zioni di sollevamento e trasporto.

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