ACQUI TERME
3
L’ANCORA
27 AGOSTO 2017
Acqui Terme.
Dopo una vi-
sita all’Antologia per Marc
Chagall (Palazzo Liceo Sarac-
co), queste “di getto”, le im-
pressioni.
***
L’arpa del re Davide. L’ama-
to violino, strumento di famiglia
e di folklore, suonato tanto dal-
l’artista quanto dai suoi avi. Le
trombe degli angeli. Un musi-
co con mandola che detta i
passi ad una danzatrice.
I tintinnabula delle donne
ebree, che la scena coglie in
una pausa dell’arduo viaggio
dall’Egitto verso la Terra Pro-
messa (ed è Miriam, sorella
d’Aronne a guidare l’ensem-
ble). E poi di nuovo gli archi,
ma in metamorfosi, dal cavi-
gliere dalla forma umana o ani-
male. Ora è una chitarra appe-
na abbozzata a dirci che siamo
passati dal sogno, dalle storie
bibliche di Mosè, dagli esodi e
dalle tempeste di mare, alla
guerra civile di Spagna, in
mezzo alle macerie - immani -
delle città bombardate.
***
Non poteva che essere mu-
sicale, in questa estate tanto
ricca di concerti, in cui si sono
applauditi strepitosi solisti, in-
numerevoli e affiatate forma-
zioni “da camera”, e si è vissu-
to il fascino e il brivido dell’or-
chestra sinfonica, e del suo re-
spiro - non poteva che essere
musicale il nostro filo condut-
tore per l’Antologica dedicata a
Marc Chagall.
Forse avviata a battere il re-
cord dei visitatori 2016. Ma, a
ben vedere, i numeri assumo-
no un valore distraente.
Assai più importa la qualità
dei contenuti dell’allestimento.
Che, pur disponendo ancora di
un numero limitato di spazi,
piace e incuriosisce, cattura
l’attenzione suscitando i posi-
tivi giudizi che abbiamo letto
nel libro di soddisfazione degli
ospiti.
Aspettando “l’Antologica a
due piani” (con la conversione
delle aule “alte” in nuove sale),
in un futuro che tutti si augura-
no assai prossimo (sarà uno
spettacolo... vale la pena lavo-
rarci per bene), il presente rac-
conta
di
un
binomio
Acqui/Chagall che risponde
già magnificamente alle atte-
se. E, seguendo ora la guida
(un plauso alla giovane stu-
dentessa del Liceo Artistico
Claudia Bellè, nostro Virgilio
domenica 20 agosto, giorno -
abbiam saputo successiva-
mente - dai 350 tagliandi stac-
cati), ora procedendo per le
sale in modo autonomo, asse-
condando indole e interessi, è
facile trascorrere un’ora piena
nella lettura dei capolavori di
Chagall.
***
Proprio non è da mancare
l’occasione di una visita a que-
sto maestro del Novecento,
ebreo russo, che nacque al
mondo sul finire dell’Ottocento
con nome di Moishe Segal, le
cui tele i nazisti ora bruciarono,
ora presero a modello negati-
vo d’arte degenerata.
(E gli studenti non si tirino in-
dietro, si lascino attrarre, par-
tecipino, colgano l’occasione
per guardare da pochi centi-
metri quanto ora il manuale di
storia, di letteratura, di storia
dell’arte a loro proporrà tra po-
che settimane). Ecco così Moi-
she Segal /Chagall, che tanto
tempo trascorse nella Ville Lu-
miere Parigi, che arricchisce la
sua biografia “rimanendo ac-
quese” sino al 3 settembre.
La sua “villeggiatura” come
una gemma, in un Monferrato
e in una città, la nostra, che
comunque ha sempre tanto da
offrire (e che un bel video rac-
conta in una sintesi proprio ef-
ficace).
***
Da Chagall non resta che
farsi contagiare. Perché nono-
stante gli scempi (di ieri, di og-
gi...) nelle incisioni, negli oli,
letteralmente volano gli indivi-
dui, e gli oggetti, al colmo del-
la felicità. E le ali degli angeli,
nella calda luce di Dio, riem-
piono i cieli. Al pari di quelle
degli uccelli che, sostituendosi
agli aerei da guerra, nel cielo
di Guernica, dicono di un tem-
po della pace che è finalmente
giunto.
Che è poi la Speranza di tut-
ti e di sempre.
Giulio Sardi
Franco Forte, classe 1962.
Giornalista, traduttore, sce-
neggiatore, editor delle collane
edicola Mondadori (Gialli Mon-
dadori, Urania e Segretissi-
mo), ha pubblicato i roman-
zi Cesare l’immortale, Caligola
– Impero e Follia,
Il segno del-
l’untore,
Roma in fiamme,
I ba-
stioni del coraggio,
Cartha-
go,
La Compagnia della Mor-
te,
Operazione Copernico,
Il fi-
glio del cielo,
L’orda d’oro – da
cui ha tratto per Mediaset uno
sceneggiato tv su Gengis
Khan – tutti editi da Mondado-
ri, e La stretta del Pitone e Chi-
na killer (Mursia e Tropea). Per
Mediaset ha scritto la sceneg-
giatura di un film tv su Giulio
Cesare e ha collaborato alle
serie “RIS – Delitti imperfetti” e
“Distretto di polizia”.
Ora con una solida base di
appassionati Forte ha deciso
di tornare al fantastico, combi-
nandolo però col genere stori-
co. E arriva così in libreria Ce-
sare l’immortale, una storia di
Giulio Cesare che parte da do-
ve le altre finiscono: le idi di
marzo del 44 avanti Cristo. So-
lo che, questa volta, Cesare
non muore.
Se Giulio Cesare non fosse
morto, durante la congiura del-
le Idi di marzo? Se avesse fin-
to di essere stato ucciso da
ventitré pugnalate ma in realtà
si fosse trattato di una messin-
scena? Se il dittatore di Roma
non avesse voluto altro che
sottrarsi agli impegni assillanti
di governo e agli intrighi di pa-
lazzo, per tornare a combatte-
re al comando delle sue legio-
ni? Fra gli uomini della Legio
Caesaris ci sono figure impor-
tanti e carismatiche dell’epoca
riunite sotto la guida del gran-
de condottiero, anche se per
esigenze narrative l’aderenza
temporale non viene piena-
mente rispettata. Portando con
sé gli stessi uomini che sono
passati alla storia come i suoi
assassini, come Bruto e Cas-
sio, e figure di grande rilievo
come Crasso, Lucullo e lo
stesso Cicerone, che nono-
stante lo avesse sempre
osteggiato non poteva fare a
meno di ammirarlo? Se fosse
stato tutto preparato ad arte
per dare la possibilità a Cesa-
re di sparire da Roma e met-
tersi al comando di una legio-
ne addestrata in segreto da al-
tri suoi uomini fidati, come il
possente Spartaco, il cui corpo
alla morte non fu in realtà mai
ritrovato? Se tutto questo fos-
se vero e la Legio Caesaris
esistesse da qualche parte,
pronta a raggiungere i confini
del mondo per scoprire nuovi
territori e combattere contro le
popolazioni barbare che vi abi-
tano, alla ricerca del segreto
più ambito della storia umana,
ovvero la vita eterna? Un se-
greto su cui Cesare ha sempre
voluto mettere le mani? Que-
sta è la saga della “Legione ai
confini del mondo”. La saga
che fa rivivere le gesta del
grande Giulio Cesare stratega
e combattente…
In questo gruppo di perso-
naggi così straordinari, non
potrà mancare una donna al-
trettanto straordinaria: Calpur-
nia, la moglie di Cesare. Che
resterà a fianco del suo uomo
per dargli quell’appoggio mo-
rale ed emotivo che solo una
donna innamorata può conce-
dere.
Un’opera di buon livello nar-
rativo che illustra piacevol-
mente un passato a tratti di-
stopico.
Lorenzo Ivaldi
«In un modo che sia al tem-
po stesso antitotalitario e de-
mocratico, liberale e conserva-
tore, liberista ma antiglobali-
sta, antinazista e anticomuni-
sta, filoisraeliano e filostatuni-
tense, alternativo al terzomon-
dismo e all’islamismo, e con
un’apertura alla collaborazione
con la nuova Russia, oggi bi-
sogna dirsi reazionari». Il sag-
gio di Renato Cristin -docente
di Ermeneutica filosofica pres-
so l’Università di Trieste -,
I padroni del caos (Liberilibri,
Macerata 2017), può dirsi di
grande supporto al dibattito
delle idee che affonda nella fi-
losofia contemporanea. E se
c’è chi scrisse che«l’ipocrisia è
un vizio alla moda e tutti i vizi
alla moda sono considerate
virtù», il pensare, almeno in
termini analitici, è qui più libe-
ro, scevro di sovrastrutture ac-
cademiche e compromessi
con il potere dominante, co-
sciente della responsabilità
che il pensiero deve assumer-
si sull’indagare lo stato delle
cose. Il tema è di husserliana
memoria: un’Europa a rischio
di perdere la propria identità di
fronte all’inarrestabile avanza-
ta della reificazione del pen-
siero, così incapace di riflette-
re su sé stesso e sulla propria
provenienza storica e spiritua-
le. Attinge a una tesi di fondo,
il cui autore è Richard Millet:
l’attuale antirazzismo, nuova
ideologia internazionale, ri-
sponde all’obiettivo di demoli-
re le identità dei popoli per so-
stituirle con una sorta di non-
identità globale. Cristin si con-
centra sul concetto di identità
e lo fa anche sulla scia di un
pensiero filosofico di prove-
nienza francese originatosi ne-
gli anni Sessanta, base di par-
tenza del Sessantotto noto ai
più. Il caos cui dedica il titolo
viene esplicitato da subito, ba-
stano le prime pagine: «man-
canza di orientamento, perdita
del senso e della capacità di ri-
conoscere finalità contingenti e
telos trascendente, inerzia nel
decidere e fallacia nel ragiona-
re». Se Il “rivoluzionario” post-
sessantottesco è oggi padrone
di quel pensiero, è il burocrate
a dirigerne la macchina istitu-
zionale: sono i tecnocrati di
Bruxelles che, all’Unione euro-
pea basata sull’ideale di coo-
perazione - sostenuto dai pa-
dri fondatori come Adenauer,
De Gasperi e Schumann -
contrappongono un disegno
antinazionale, mascherato da
una multiculturalità che porta a
padroni cui si rivela necessario
reagire. Dibattito attuale, sen-
za alcun dubbio, che non ri-
sparmia critiche alla presunta
interferenza politica dello Stato
Vaticano in termini di incitazio-
ne all’auto-sostituzione etnica
degli italiani e alla fine della ci-
viltà laica e liberale dalle radici
ebraico-cristiane, greco-roma-
ne, umanistico-illuministe, con
il risultato di trasformarci in
una popolazione meticcia e
islamica. Scossa alla coscien-
za per alcuni aspetti apprezza-
bile in tempi di dibattito politico
in corso sui temi dello Ius Soli,
dell’immigrazione incontrollata
e dell’Europa firmata Bruxel-
les.
Federica Balza
Acqui Terme. E con questa, saranno qua-
rantuno. “Corisettembre”, l’evento più impor-
tante fra quelli organizzati ogni anno dalla co-
rale “Città di Acqui Terme”, si appresta a taglia-
re il traguardo della quarantunesima edizione.
Nel fine settimana del 2 e 3 settembre, si rin-
nova l’appuntamento con la rassegna di cori na-
ta nell’ormai lontano 1976, grazie a un’intuizio-
ne di Carlo Grillo, allora Maestro della corale ac-
quese, che sviluppò il progetto nel corso di una
trasferta a Roma, e alla passione e la capacità
aggregativa di Luigi Rapetto, all’epoca Presi-
dente della Corale, che lo aveva accompagna-
to in quel viaggio. Da allora, grazie all’impegno
e alla dedizione di tutti i componenti della Co-
rale, “Corisettembre” è cresciuto e ha saputo di-
ventare una piacevole tradizione per la città e
per l’intero panorama musicale: una festa mu-
sicale e un momento di aggregazione; una ras-
segna, per tradizione, senza confini, aperta a
cori provenienti da tutta Italia e dall’estero, che
nel corso di quattro decenni ha portato in città
realtà musicali provenienti da tutta Europa.
Quest’anno, però, la scelta compiuta dalla co-
rale “Città di Acqui Terme”, è in controtenden-
za, e punta soprattutto a riscoprire e rinsaldare
le relazioni con le realtà musicali più vicine, a
rappresentare quei territori in cui, sin dai suoi
primi anni di attività, il sodalizio acquese ha
stretto rapporti di amicizia e collaborazione. Ec-
co dunque che, protagonisti dell’evento, saran-
no tre cori provenienti dal Nord-Ovest: due del-
la Valle d’Aosta (il coro CCS Cogne Crer e la
Chorale Neuventse di Nus) e uno della Liguria
(il Coro Capo Mele Corale Alassina di Laigue-
glia). La vocazione internazionale della corale
acquese, però, sarà ribadita e rinverdita fra non
più di un mese, visto che nel mese di ottobre i
coristi acquesi torneranno ad esibirsi all’estero,
con una trasferta a Barcellona.
In attesa di conoscere, in un articolo più am-
pio che proporremo ai lettori sul prossimo nu-
mero, le corali protagoniste di questa edizione,
diamo conto brevemente del programma di “Co-
risettembre 2017”, che si articolerà come di
consueto su due serate.
Il debutto, sabato 2 settembre, quando nel
Chiostro di San Francesco, introdotti dalla ele-
gante presentazione di Gino Pesce, si esibiran-
no la Corale Città di Acqui Terme diretta da An-
namaria Gheltrito e il Coro CCS Cogne Crer di-
retto da Alex Danna. Il giorno seguente, dome-
nica 3 settembre, invece, l’appuntamento è per
le ore 16, sempre nel Chiostro di San France-
sco, e questa volta insieme alla corale acquese,
ad esibirsi saranno il Coro Capo Mele Corale
Alassina, diretto da Bruno Parodi, e la Chorale
Neuventse, sotto la direzione del Maestro David
Mortara.
In caso di maltempo, entrambi i concerti si
terranno al coperto, nella Chiesa di San Fran-
cesco.
M.Pr
L’Antologica di palazzo Saracco
Marc Chagall “Acquese”
ancora per 10 giorni
Si terrà il 2 e 3 settembre
“Corisettembre” la 41ª edizione
Recensione ai libri finalisti della 50ª edizione
Aspettando l’Acqui Storia
Franco Forte
Cesare l’immortale.
Oltre i confini del mondo
Mondadori
Renato Cristin
I padroni del caos
Liberilibri
“Il mare da traversè”
Acqui Terme. Venerdì 1 settembre, ore 21.15, nel Chiostro
del Duomo (in caso di maltempo nell’attiguo Auditorium S. Gui-
do), il gruppo folk piemontese I Calagiubella e Arturo Vercellino
presentano lo spettacolo Il mare da traversè che, con una serie
di canti popolari tradizionali, fa rivivere le appassionanti vicissi-
tudini dei nostri emigranti (tra Ottocento e Novecento) alla volta
delle Americhe e non solo. Si alternano canzoni, più o meno co-
nosciute, attinenti le svariate storie di chi ha dovuto lasciare la
patria in cerca di fortuna.
Due brani, uno drammatico l’altro tragicomico, rievocano i nau-
fragi del Mafalda e del Sirio. Interessanti sono i cenni alla cultu-
ra musicale sudamericana, con uno struggente pezzo in lingua
spagnola (tango).
A prevalere, però, sono gli aspetti più ironici e divertenti, so-
prattutto quando al canto si affianca il racconto di gustosi aned-
doti, al limite dell’inverosimile, ma realmente accaduti e piace-
volmente valorizzati dal nostro dialetto. L’organico strumentale-
canoro è composto da: Mauro Nizzo, voce e chitarra, Giampie-
ro Nizzo, voce e organetto diatonico, Riccardo Corradini, fisar-
monica, Gian Luca Bianchi, voce, flauto e ocarina, Aldo Bariso-
ne, voce e percussioni, Mario Tambussa, voce e percussioni),
con la partecipazione straordinaria del noto cantante folk Chacho
Marchelli. La voce narrante è di Arturo Vercellino.
L’ingresso è libero.
A partire dalle ore 19 Apericena ad offerta (il ricavato sarà de-
stinato al restauro del tetto del Duomo).
ACQUI TERME • Tel. 0144 356130 - 0144 356456
VIAGGI DI UN GIORNO
Domenica 27 agosto
LAGO DI GARDA, SIRMIONE,
Santuario Madonna Corona
Domenica 3 settembre
Giardini di VILLA HAMBURY e DOLCEACQUA
Domenica 10 settembre
VENARIA REALE con la mostra di Boldini
Domenica 17 settembre
MANTOVA:
Palazzo Reale e navigazione sul Mincio
Domenica 29 ottobre
VICENZA e la mostra di VAN GOGH
Domenica 5 novembre
L’Orient Express della VALSESIA
Viaggio in treno a vapore
con degustazione prodotti tipici
+ SACRO MONTE
IN AEREO
Dal 10 ottobre - 11 GIORNI
NAMASTE:
tour dell’INDIA CLASSICA
con accompagnatore
Trasferimenti a/r aeroporto
PELLEGRINAGGI
Dal 6 all’8 ottobre LOURDES
I VIAGGI DI LAIOLO
Organizzazione tour gruppi e individuali-Soggiorni mare-Biglietteria-Noleggio bus G.T.
TOUR ORGANIZZATI
Dal 23 al 30 settembre
Gran Tour della SICILIA
Dall’8 al 14 ottobre
Tour della GRECIA CLASSICA
Dal 9 al 17 ottobre
Soggiorno con escursioni in ANDALUSIA
… fino alle colonne d’Ercole:
TORREMOLINOS, RONDA, SIVIGLIA,
GRANADA con la meravigliosa Alhambra,
TARIFA,CADICE
NIZZA MONFERRATO • La Via Maestra • Tel. 0141 727523
SEGUICI SU FACEBOOK
Consultate i nostri programmi su
www.iviaggidilaiolo.com
WEEK END
16-17 settembre ISOLA DEL GIGLIO
23-24 settembre ISOLA D’ELBA
7-8 ottobre ASSISI e PERUGIA
Dal 3 all’8 ottobre
Tour della PUGLIA
Un itinerario alla scoperta
di questa bellissima regione
I trulli di Alberobello, la “città bianca”
di Ostuni, la barocca Lecce, il borgo
antico di Gallipoli, Otranto, le belle
spiagge di Santa Maria di Leuca, Torre
Canne e i suggestivi “sassi” di Matera!
SPECIALE
ANTEPRIMA MERCATINI NATALE
25-26 novembre
BRUNICO, VIPITENO, BRESSANONE
e il bosco incantato
25-26 novembre
COLMAR, FRIBURGO e STRASBURGO
25-26 novembre
INNSBRUCK,
SAL GALLO e il lago di COSTANZA
2-3 dicembre
INNSBRUK e SALISBURGO
2-3 dicembre
MONACO
e il castello delle fiabe e LINDAU
7-10 dicembre
Presepi a NAPOLI
e luci d’artista a SALERNO
8-9 dicembre
LUBIANA E VELDEN:
“la città degli angeli”
8-10 dicembre
La FORESTA NERA,
la Strada degli orologi e FRANCOFORTE
9-10 dicembre
La festa delle luci a LIONE e ANNECY