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intr
o
1860-
1880
micr
ostorie
tr
a ’800 e ’900
1915-
1918
anni ’20 e ’30
1940-
1945
oggi
34
Le prime allieve maestre
9
Nel primo anno dell’istituzione della
nuova Scuola Normale femminile
il
Registro di iscrizione e di am-
missione ci riporta i nomi di 37
allieve; molte di loro, però, si ritirano
nel corso dell’anno, per ragioni
che ignoriamo o anche, come si
legge nel registro d’iscrizione,
per
mancanza di attitudine e di inge-
gno. Così nel Registro mensuale
e annuale, e degli esami nel corso
dell’anno sono registrate solo 27
alunne frequentanti, mentre una
ventottesima,
uditrice, compare nel
tabellone finale conservato tra i do-
cumenti del Provveditorato presso
l’Archivio di Stato di Bologna.
Dal
Registro di iscrizione e di
ammissione si apprendono anche i dati anagrafici delle
aspiranti, i nomi dei genitori e lo stato civile, la data di
ammissione alla scuola, il voto riportato agli esami di
ammissione e, dal 1862, se l’alunna è convittrice; vi sono
poi annotate osservazioni, quali ad esempio se ha lasciato
la scuola, oppure se ha proseguito gli studi giungendo ad
ottenere la patente, inferiore o superiore.
Sappiamo così che le prime allieve erano di età molto
Frontespizio del primo
Registro d’iscrizione
e di ammissione
della
Scuola Normale fem-
minile (Archivio del
Liceo “Laura Bassi”)
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differenti: da ragazze non ancora quindicenni (come la
precocissima Virginia Paoletti, nata nel 1848, e come
altre quattro alunne di 14 anni, tutte ammesse come
uditrici) fino a donne attorno ai trent’anni (la più attem-
pata è Giulia Gherardini, nata nel 1829), perfino maritate
e con figli (Maria Finelli, nata nel 1833, sposata a un
muratore e madre di tre figli; Teresa Grassi, nata nel
1833, maritata a un impiegato; e Giulia Mazzanti, nata
nel 1838 e maritata a un gioielliere).
Per nascita le alunne erano, com’è naturale, prevalente-
mente bolognesi o della provincia (
Budrio, San Pietro
capo Fiume, Castel Franco, Castel San Giorgio), ma non
ne mancano di romagnole, come le sorelle Gherardini, di
Brisighella, figlie di un
Dottore e di una contessa; oppure
di Milano, di Spoleto, di Napoli. Rimarchevole anche la
presenza, nel costituendo Stato unitario, di alunne pie-
montesi: Luigia Romano, nata a Castellamonte (Torino),
che tuttavia
lasciò la scuola dopo pochi mesi; Eugenia
Puggi, nata ad Alessandria, che
frequentò pochi giorni;
e Teresa Caselli, nata ad Alba, che sappiamo
figlia di un
impiegato governativo, trasferito – possiamo immaginare
– per ragioni di servizio.
Occasionalmente è segnata (purtroppo solo per i
primissimi anni) anche la professione del padre, e così,
oltre al
Dottore e all’impiegato governativo davanti ai
nostri occhi sfilano mestieri e professioni della società
bolognese di 150 anni fa: impiegati (anche comunali)
e commessi postali, negozianti (di
rame, di capelli) e
cuochi, un fattore e un
cursore (ovvero un ufficiale
giudiziario), un domestico e un barbiere, un ottonaio e
un arrotino, un mugnaio un fornaio e un macellaio, un
capo muratore e un
capo sarto e cantore, un veterinario
e un farmacista, un falegname e un ebanista, un segre-
tario e un vigile comunali, un
agente di casa Minghetti,
e alcuni maestri: di Calligrafia, di Musica e un maestro
elementare (
talis pater?).
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All’esame finale del primo anno, concluso il 3 agosto
1861, su 28 alunne, sei non furono ammesse in base
all’art. 91 del Decreto del 24 giugno 1860, ovvero non
avevano ottenuto almeno sette decimi nella votazione
generale e segreta, mediante il bossolo, sulla condot-
ta, sullo studio e sull’abilità durante l’anno; due non si
presentarono per malattia; undici furono promosse e tre
rimandate. Nel verbale del Consiglio Direttivo del 6 ago-
sto 1861 leggiamo i nomi delle alunne che
vennero giudi-
cate degne di premio e di menzione: in 1° grado Mat-
tioli Teresa e Caselli Teresa; in 2° grado Reatti Imelde,
Gherardini Giulia, Grassi Teresa; in 3° grado Gherardini
Amalia, Della Valle Angela, De Maria Leonilda, Mazzanti
Giulia, nonché l’uditrice Paoletti Virginia.
Alcune delle prime allieve maestre non proseguono
l’anno successivo, molte lasciano la scuola dopo aver
conseguito la patente inferiore; nove compiono l’intero
Esiti dell’esame finale
delle allieve del primo
anno della Scuola
Normale femminile; 3
agosto 1861 (Archivio
di Stato di Bologna)
37
triennio di studi e quattro di loro
(Luigia Benassi, Angela Della
Valle, Imelde Reatti e Virginia
Paoletti, che ottiene la patente a
soli 15 anni) superano l’esame a
pieni voti. La Della Valle, l’uni-
ca delle menzionate ad essere
convittrice, sussidiata dal Comu-
ne di Imola, nel 1863 conseguì
anche la patente superiore
a pieni
voti assoluti, divenne maestra di
Terza e Quarta, e nel 1864, resosi
vacante il posto di insegnante
di Calligrafia nella stessa Scuola
Normale, fece domanda per otte-
nerlo; peraltro senza riuscirvi. Nel
1871 e nel 1878, invece, Imelde
Reatti, che è maestra a Bologna,
viene nominata nell’ambito del
conferimento dei premi comunali e provinciali alle mae-
stre ex alunne della Scuola Normale.
Negli anni successivi la scuola vede un rapido incre-
mento: le alunne iscritte alla prima sono 38 nell’anno
scolastico 1861-1862 (cui si aggiungono le 12 iscritte
alla seconda); 24 nel 1862-1863, 40 nel 1863-1864, 54
nel 1864-1865 (di cui 36 ammesse all’esame finale), 58
nel 1865-1866, 56 nel 1866-1867. Nell’anno scolastico
1869-1870 le alunne sono 134 nell’intero corso normale,
nel 1870-1871 sono 130 nell’intero corso normale e 28
nel corso preparatorio; inoltre 12 alunne munite di pa-
tente si sono iscritte al corso di perfezionamento appena
istituito. Nell’anno scolastico 1873-1874 le alunne sono
161 nel corso normale e 13 nel corso preparatorio; nel
1874-1875 sono 203 nel corso normale e 21 nella classe
preparatoria...
Istanza di conferi-
mento del posto di
insegnante di Calli-
grafia presso la Scuola
Normale femminile,
indirizzata nel 1864
dall’ex-alunna Angiola
Della Valle al Mini-
stro della Pubblica
Istruzione (Archivio di
Stato di Bologna)
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