Communicating cultural heritage



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38

intr


o

1860-


1880

micr


ostorie

tr

a ’800 e ’900



1915-

1918


anni ’20 e ’30

1940-


1945

oggi


38

La didattica:

materie ed esami

10

Già nel 1859 la Legge Casati aveva definito per le Scuole 



Normali come materie d’insegnamento: 

Lingua ed 

elementi di letteratura nazionale; Elementi di geogra-

fia generale; Geografia e storia nazionale; Aritmetica e 

contabilità; Elementi di geometria; Nozioni elementari di 

storia naturale, di fisica e di chimica; Norme elementari 

d’igiene; Disegno lineare e Calligrafia; Pedagogia. Nelle 

Scuole Normali per maestre era aggiunto l’insegnamento 

dei 

lavori propri al sesso femminile; in quelle per maestri 



poteva essere aggiunto 

un corso elementare d’agricoltura 

e di nozioni generali sui diritti e doveri dei cittadini in 

relazione allo Statuto, alla legge elettorale ed all’ammini-

strazione pubblica (art. 358).

Secondo queste indicazioni nel primo anno della Scuola 

Normale femminile di Bologna si studiavano: 

Catechismo 

e Storia sacra, Morale, Pedagogia, Lingua italiana, Scienze 

naturali, Aritmetica, Calligrafia, Disegno e Lavori femminili.

Nel 1861 il Decreto De Sanctis stabilì in modo più orga-

nico le discipline, precisandone la ripartizione negli anni di 

corso, il monte ore e il numero delle lezioni settimanali, e 

ne definì i programmi. Nel Decreto troviamo per il primo 

anno 

Religione al posto di Catechismo e Storia sacra, 



Morale, Lingua e lettere italiane, Geografia fisica invece 

di 


Scienze naturali, Aritmetica e contabilità, Disegno, 

Calligrafia, Lavori donneschi e Canto, disciplina di nuova 

introduzione. Nel secondo anno vengono introdotte: 

Pe-



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dagogia; Nozioni elementari di scienze naturali; 

Geografia non è più fisica, ma politica, e le si 

affianca 

Storia; le Nozioni elementari di geo-

metria si aggiungono all’insegnamento dell’Arit-

metica, e sono attività curricolari le Esercitazio-

ni pratiche nelle scuole elementari inferiori. Nel 

terzo anno cessa l’insegnamento di 

Calligrafia, 

la 

Storia italiana prende il sopravvento sull’in-



segnamento di 

Geografia e la Geometria non è 

più limitata a nozioni elementari.

Queste variazioni al curriculum delle discipline 

trovano riflesso anche nella Scuola Normale di 

Bologna: infatti dal 1861-1862 nel curriculum didattico 

delle classi prime 

Scienze naturali è sostituita da Geogra-

fia fisica e poi progressivamente, nella seconda del 1861-

1862 e in tutte le tre classi dal 1862-1863, le discipline 

si uniformano al Decreto. Solo l’insegnamento di 

Canto 


è introdotto con un po’ di ritardo, nell’aprile 1863, ma 

diverrà materia costante in tutte le classi delle Scuola 

Normale; persiste invece l’insegnamento di 

Storia sacra, 

che verrà abolito solo dal 1865-1866. 

Quanto alle 

Esercitazioni pratiche, pur prescritte dal De-

creto per il secondo e il terzo anno di corso, per i primi 

anni nella Scuola bolognese non fu possibile svolgerle; lo 

fu invece a partire dall’anno scolastico 1877-1878, quando 

con il direttore Casissa e in accordo con le autorità mu-

nicipali e le maestre viene organizzato il tirocinio in sei 

classi elementari.

Il Decreto De Sanctis prevedeva inoltre l’insegnamento 

di 

Ginnastica solo nelle Scuole Normali maschili; eppure 



dai verbali del Consiglio direttivo si apprende che già nel 

1870-1871 presso la nostra scuola era stato presentato dal 

Provveditore un corso di ginnastica per le donne secon-

do il metodo del dottor Baumann, che venne discusso e 

Frontespizio del 

programma didattico 

di Lettere italiane 

della Scuola Norma-

le femminile, anno 

1860-1861 (Archivio 

di Stato di Bologna)



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approvato con il voto che l’insegnamento fosse affidato 

a una donna. Tuttavia nell’aprile 1871, dopo soli tre mesi, 

l’insegnamento fu soppresso, come si legge nella 

Relazio-

ne del direttore Francesco Bertolini per l’anno scolastico 

1870-1871, poiché 

la prova non riuscì, essendo tale inse-

gnamento disadatto a giovani femmine dai 16 ai 25 anni.

Dalla stessa Relazione apprendiamo inoltre che si tene-

vano anche “Corsi liberi”, che nel 1870-1871 

versarono 

su tre discipline: la Storia Letteraria d’Italia per le allie-

ve del 3° anno; l’Economia Domestica per quelle di 2°, 

e la Lingua Francese per quelle d’ambidue i corsi. Di 

questi corsi il direttore caldeggia vibratamente l’utilità 

e anzi il potenziamento e l’ampliamento, ritenendoli 

elemento necessario per compiere la coltura generale 

delle allieve, la quale senza di essi riuscirebbe troppo 

monca e imperfetta.

Per quello che riguarda l’insegnamento scientifico, poi, 

leggiamo in un verbale del Consiglio direttivo del 23 

marzo 1875 che il 

prof. Zanichelli nel terzo anno ha 

fatto con esito felicissimo le esperienze fisiche sulle 

lezioni date di pneumatica, calore, luce, elettricità statica, 

magnetismo, elettromagnetismo, elettricità dinamica, con 

strumenti e macchine fatte venire, come negli anni pas-

sati, dal Gabinetto Aldini, ove si presero all’inizio dell’an-

no, con opportuni concerti coll’egregio prof. Zavaglia: 

prova, dunque, oltre che di didattica laboratoriale, anche 

di lodevole cooperazione tra scuole della città. 

L’anno scolastico durava dieci mesi, dai primi d’ottobre 

ai primi di agosto e, almeno nei primi anni, le lezioni 

seguivano un orario invernale e uno estivo. Quanto alla 

valutazione, essa era capillare, con voti mensili in tutte le 

materie, ed esami frequenti, a volte orali e scritti, a volte 

solo scritti: esami di ammissione, esami di promozione, 

esami di patente, cui si aggiungono gli esami semestrali, 

sulla cui organizzazione si discute in numerosi verbali.




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