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SAMI DI
S
TATO
2016
Nuova Secondaria - n. 4 2016 - Anno XXXIV - ISSN 1828-4582
sognerà però aspettarsi un cambiamento nei prossimi anni:
anche se esprimiamo solo una sensazione, secondo noi
già dal prossimo anno potrebbe essere scelta la Fisica, ma-
gari solo per l’indirizzo delle scienze applicate (in questo
modo si otterrebbe anche il risultato di differenziare mag-
giormente la preparazione nei due indirizzi). Suggeriamo
quindi di tenersi pronti a questo cambiamento.
Veniamo ora al commento sulla prova di Matematica del
2016. A nostro modesto parere, la prova di quest’anno ri-
sulta di media difficoltà poiché, anche se gli esercizi non
sono particolarmente complicati, in alcuni casi possono ri-
sultare molto lunghi da risolvere e a volte anche un po’
fuorvianti. La prova pare comunque in linea con la simu-
lazione ministeriale proposta durante l’anno scolastico.
Osserviamo poi che nella prova sono ormai scomparse le
domande di carattere storico e relative alle geometrie
non euclidee, mentre quest’anno mancano completa-
mente:
● problemi di geometria sintetica;
● esercizi veri e propri che sfruttino le conoscenze fon-
damentali sulle coniche e il calcolo goniometrico;
● applicazione dei teoremi di Rolle, Cauchy, Lagrange;
● un vero e proprio studio di funzione;
● equazioni differenziali.
Analisi dettagliata degli esercizi
● Problema 1. Il problema riguarda l’applicazione di al-
cune conoscenze riguardanti lo studio di funzione e il cal-
colo differenziale e integrale, contestualizzata alla pro-
gettazione di un serbatoio per il riscaldamento di un
condominio. Forse l’argomento è un po’ distante dagli in-
teressi di un ragazzo, anche se ha alcuni risvolti pratici ti-
pici del mondo del lavoro che lo rendono originale.
Alcune richieste, pur essendo comunque fattibili, non
sono standard ed escono da una preparazione canonica: si-
curamente questo avrà contribuito a spaventare tanti stu-
denti. Riteniamo quindi che globalmente il problema
possa risultare difficile.
● Problema 2. Il problema richiede di dedurre a partire dal
grafico di una funzione quello di altre ad essa legate, ad
esempio quello della sua derivata. L’argomento è attual-
mente molto trattato e quindi non comporta particolari dif-
ficoltà: occorre sfruttare il teorema fondamentale del cal-
colo integrale più volte e i legami di simmetria, monotonia
e concavità che legano i grafici delle funzioni. Nei punti
3 e 4 si sfruttano il teorema della media integrale e il si-
gnificato geometrico del concetto di derivata più volte.
Benché il problema non sia particolarmente difficile, è in-
vece piuttosto lungo. A nostro avviso, il problema è inte-
ressante, ma troppo ripetitivo nelle richieste.
● Quesito 1. Il primo quesito è di media difficoltà. È in-
teressante osservare che, anche se si sfrutta l’integrale di
Gauss, lo studente può benissimo affrontare questo quesito
senza conoscere il concetto probabilistico di distribuzione
normale. Quello che serve per risolvere il quesito è invece
sfruttare le proprietà di simmetria pari e dispari delle fun-
zioni integrande e l’integrazione per sostituzione.
● Quesito 2. Il quesito è standard: viene affrontato quasi
sempre durante l’ultimo anno come applicazione del cal-
colo differenziale e si trova spesso nei temi d’esame.
● Quesito 3. Il quesito può essere risolto velocemente se
si conosce la formula per il volume dei solidi di rotazione
attorno all’asse x.
● Quesito 4. Se si ricorda la formula di Bernoulli delle
prove ripetute, allora il quesito è di veloce risoluzione, al-
trimenti diventa un quesito di difficoltà elevata.
● Quesito 5. Il quinto quesito affronta argomenti tipici
della geometria analitica nello spazio, che è entrata nei
programmi statali con l’ultima riforma.
● Quesito 6. Il quesito riguarda l’approssimazione globale
di una funzione mediante un polinomio. Ci risulta che tale
argomento non sia di solito trattato nei programmi di
Matematica per i Licei scientifici. Riteniamo quindi che
il quesito possa risultare abbastanza difficile.
● Quesito 7. Il quesito ricorda quelli delle gare matema-
tiche ed è forse il più interessante dal punto di vista ma-
tematico tra quelli proposti. Risulta però sicuramente dif-
ficile per lo studente medio che non abbia affrontato una
preparazione specifica su tali quesiti.
● Quesito 8. Il quesito, basato esclusivamente sulla for-
mula di integrazione per parti, è particolarmente facile e
viene svolto spesso nel programma del quinto anno.
● Quesito 9. Anche questo quesito, come il quinto, tratta
di argomenti standard di geometria analitica nello spazio
ed è abbastanza semplice da risolvere.
● Quesito 10. Il quesito non è difficile, ma richiede di fare
attenzione poiché l’estremo di integrazione non è x ma x
2
.
A nostro giudizio uno studente poteva arrivare a prendere il
massimo con una scelta oculata dei problemi e dei quesiti:
se supponiamo di avere uno studente bravo, che però non
ha ampliato il suo orizzonte e si è limitato a studiare bene
il programma curricolare, una scelta possibile poteva essere:
problema 2, quesiti 2, 3, 5, 8, 9; ma anche i quesiti 1, 4,
10 non sono troppo difficili. Ci pare che quest’anno sia più
complicato affrontare i problemi rispetto ai quesiti.
In generale, però, riteniamo che molti studenti siano ca-
duti in alcuni trabocchetti presenti nella prova e che il
tempo richiesto per svolgere alcuni esercizi abbia poi in-
ficiato la risoluzione degli altri, vanificando così alcuni
anni di preparazione.
Giulia Giantesio e Alessandro Musesti
Università Cattolicadel Sacro Cuore di Brescia
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L
IBRI
Nuova Secondaria - n. 4 2016 - Anno XXXIV - ISSN 1828-4582
P. Cesaretti
Le quattro mogli dell’imperatore
Ed. Mondadori (Le scie),
Milano 2015, pp. 179, € 20
Paolo Cesaretti insegna Storia
romana e Civiltà bizantina
all’Università di Bergamo. Con
questo volume, sulla scorta di
un’ampia ricognizione delle
fonti, ci offre uno straordinario
affresco della corte bizantina e
un’analisi raffinata che arriva al
cuore del potere. Si parte
dall’882 dopo Cristo e
l’imperatore in oggetto è Leone,
figlio di Basilio imperatore di
Costantinopoli. Si deve cercare
una moglie per il futuro sovrano
e dal Palazzo fino alle più
remote lande dell’impero parte
una ricerca che nulla ha ad
invidiare ai nostri attuali
concorsi di bellezza. Viene
individuata Teofano che Leone
sposerà per dovere dando vita ad
un matrimonio che naufragherà
subito dopo. Seguono altre tre
mogli scelte dallo stesso
imperatore (Zoe, Eudocina, Zoe
dagli occhi neri). Solo l’ultima
darà l’erede tanto desiderato:
Costantino Porfirogenito. Per
contrarre i tre matrimoni Leone
entra in conflitto con la Chiesa e
lui, sul modello di Giustiniano,
modifica leggi e regole, ne
enuncia di nuove per rimarcare il
potere imperiale. Proprio lui che
aveva fatto della Taxis un
elemento imprescindibile per il
buon governo dell’impero.
Come a dire che la vita, in quei
secoli, molto più minacciata di
oggi dalle malattie e dalla morte,
alla fine scompagina la ragione
di Stato e tanti progetti
vagheggiati.
Il libro, anche per l’accessibilità
della forma, rappresenta una
gradevole ed istruttiva lettura
che squarcia un mondo (l’oriente
cristiano post Costantino) da
sempre affascinante ed ancora
per tanti versi sconosciuto.
(C.B.)
Mario Spinelli
Il pagano di Dio
Marcianum Press, Venezia 2016,
pp. 369, € 19.
Flavio Claudio Giuliano, nipote
di Costantino il Grande e ultimo
imperatore della dinastia
costantiniana, è noto al pubblico
come Giuliano l’Apostata, cioè
il ribelle, il disertore, il
rinnegato. Infatti, l’opposizione
al cristianesimo, l’adesione al
politeismo, il progetto di
riproporlo agli uomini e donne
del suo tempo, sono gli elementi
più conosciuti e caratterizzanti
l’opera di Giuliano. Ma la sua
abiura della religione di Cristo
ha tutta una serie di cause
concatenate fra loro. Prima, fra
tutte, il suo amore viscerale per
la tradizione greca, per i poeti,
scrittori, filosofi (specialmente
Plotino) in auge nel IV secolo d.
C. Cosa che gli ha reso
impossibile conciliare il
patrimonio della classicità con la
religione cristiana sentita da lui
come lontana e inferiore.
Giuliano non è stato però solo
un riformatore religioso. Come
Cesare d’occidente e poi
Augusto di tutto l’impero, ha
salvato la libertà e il benessere
della Gallia dalle invasioni e dai
saccheggi dei popoli germanici
che tentò di integrare
nell’esercito e nella burocrazia
imperiale. Iniziò inoltre la
riforma dello stato e della corte
di Costantinopoli ispirandosi ai
criteri del buon governo e
dell’eticità del potere.
Giuliano è stato anche una figura
tragica. Un uomo e un
imperatore vittima delle sue
contraddizioni e di quelle del
suo secolo, nostalgico di un
mondo che non aveva
conosciuto. La nostalgia di
Giuliano è la nostalgia che lui
immagina, non che ha vissuto.
Gli dei dell’antica Grecia non
esistevano più da vent’anni
soppiantati dal cristianesimo.
Difficile tornare indietro, tanto
meno con la storia. Lui se ne
accorse e si tormentò per questo,
cadendo in numerose
contraddizioni tra cui la più
grave, quella chiamata
“persecuzione moderna”, non
militare o poliziesca, dei suoi
avversari, ma ideologica,
politica e culturale.
Il libro, scritto come un
romanzo, ma con i supporti
storici e documentari di un vero
saggio scientifico, rappresenta
un’autentica piacevole lettura
anche per chi non è “addetto ai
lavori” aprendo squarci di
informazioni e curiosità su un
mondo affascinante che è stato
parte integrante del nostro
passato.
(C.B.)
Mario Pomilio
Petrarca e l’idea di poesia. Una
monografia inedita,
(a cura di Cecilia Gibellini)
Edizioni Studium, Roma, 2016,
pp. 287, € 22,00
“Un edificio esagonale al quale
si può accedere da uno
qualunque dei sei ingressi, senza
che il risultato complessivo della
visita sia compromesso”. Così
Cecilia Gibellini definisce gli
scritti di Mario Pomilio, raccolti
sapientemente in questo volume
dopo essere rimasti chiusi in un
cassetto per oltre sessant’anni.
Sei saggi che rappresentano una
critica di ampio respiro sul
Petrarca e sul suo pensiero
estetico.
Una ricerca nata come parte di
un’ambiziosa ricerca sul furor e
sulla divina ispirazione dei poeti,
dal Medioevo all’età moderna,
che Pomilio fu chiamato a
svolgere come borsista
all’Università di Bruxelles nel
1950-51, fondata su concreti
riscontri testuali e ripresa dallo
studioso prima a Parigi e poi
anche al suo rientro in Italia, ma
rimasta incompiuta. Sei
manoscritti riuniti in altrettanti
fascicoli dalla signora Dora,
moglie dello studioso, che ne
trasse delle fotocopie a cui
appose numeri romani
progressivi. Oggi Studium li
pubblica per la prima volta
nell’intenzione di far emergere
nuovi e inediti aspetti del lavoro
dello studioso, che qui più che
altrove trova un terreno fertile e
inaugura la svolta della propria
vita: uscito sconfitto come
accademico, Pomilio rinasceva
con la vocazione di scrittore.
Una conversione a un’attività,
quella del narratore animato da
una forte tensione etico-
conoscitiva, che da questi saggi
in avanti segnò per sempre le
sue idee e i suoi scritti. Ma ancor
più significativa ragione si
affianca al recupero di queste
pagine: il loro ruotare intorno al
“riconoscimento del valore
conoscitivo della poesia, della
capacità del poeta di cogliere la
verità e di dialogare
spiritualmente con il lettore”. Fu
questa presa di coscienza a
guidare Pomilio nel suo
passaggio intellettuale, artistico
e spirituale e ad affascinarlo al
punto di farlo diventare il nucleo
gravitazionale attorno a cui
orientare questa sua ricerca: la
convinzione dell’idea della
poesia come humanitas,
espressione di una verità che
testimonia quanto di divino c’è
nell’uomo.
(Alessandra Mazzini)
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