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NORMATIVA E PROCEDURE
L’EMN
(European Migration Network), ope-
rativa dal 2003, è una rete comunitaria istituita
dalla Commissione Europea nei 28 Stati Membri
e in Norvegia per rispondere alle esigenze di in-
formazione delle istituzioni UE e delle autorità
degli Stati Membri, ma anche per informare
l’opinione pubblica con notizie e dati affidabili
in materia di immigrazione e asilo. I temi degli
approfondimenti vengono decisi a livello comu-
nitario e di essi tiene conto la Commissione nelle
relazioni da presentare al Consiglio e al Parla-
mento. Le sintesi degli studi sono diffuse a livello
europeo e messe anche a disposizione, nei con-
testi nazionali, dei funzionari, degli operatori so-
ciali e dei media, al fine di rendere le questioni
migratorie meglio conosciute.
Il Centro Studi e Ricerche IDOS, che sin dal di-
cembre 2002 collabora con il Ministero dell’In-
terno per lo sviluppo dell’EMN in Italia, opera
come supporto tecnico al Punto di contatto na-
zionale.
Tra il 2009 e il 2013 il Punto di contatto italiano
ha pubblicato sei rapporti nazionali. Gli studi
curati hanno riguardato diversi temi: organiz-
zazione delle politiche, minori non accompa-
gnati, ritorno volontario, status particolari di
protezione internazionale a livello europeo, ca-
renza di manodopera, migrazioni circolari e tem-
poranee, politica dei visti, risposte pratiche al-
l’immigrazione irregolare. A questi, inoltre, si
aggiungono i rapporti annuali sulle statistiche e
sulle politiche migratorie, che la Commissione
Europea è solita utilizzare per valutare lo stato
di implementazione dell’acquis communautaire
e tenerne conto nell’elaborazione del suo Rap-
porto Annuale.
Per maggiori informazioni e per scaricare gli
studi citati: www.emnitaly.it.
Qui di seguito vengono riportati gli approfon-
dimenti che pongono in evidenza, sotto
l’aspetto normativo e amministrativo, le piste
dell’immigrazione regolare in Italia.
La funzione informativa
dell’European Migration Network
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NORMATIVA E PROCEDURE
L’Italia,
tra gli Stati membri dell’Unione
Europea, è il caso più significativo di passaggio
da Paese di emigrazione a Paese di immigra-
zione. Qui gli immigrati sono andati insediandosi
in un contesto caratterizzato da un andamento
demografico negativo, dal perdurare della di-
soccupazione in vaste aree del territorio nazionale
e dal bisogno di manodopera aggiuntiva solo
in alcune realtà (dall’agricoltura alla collaborazione
familiare, dall’edilizia a certi comparti lavorativi
dell’industria), spesso sotto forma di impiego
irregolare.
Possiamo distinguere tre periodi. Il primo,
che caratterizza gli anni ‘70 e parte della suc-
cessiva decade, fu quello della neutralità. Gli
italiani o erano indifferenti rispetto ai pochi stra-
nieri presenti o semplicemente curiosi, mentre
più motivata fu e continua ad essere l’attenzione
del mondo sociale, dai sindacati alle associazioni
di volontariato. In questa fase trovavano ancora
applicazione le norme di pubblica sicurezza
del 1931 (Regio Decreto del 18 giugno 1931, n.
773, articoli 142-152).
Dalla metà degli anni ’80 alla metà degli ’90
seguì la fase che potremmo dire dell’emergenza.
L’approdo in Italia diventava sempre più appe-
tibile, ma la normativa approvata (interventi le-
gislativi del 1986, del 1990 e del 1995) mostrava
però i suoi limiti, priva di una visione a medio e
a lungo termine e carente per l’efficacia solo
formale di alcune disposizioni.
Negli anni ’90 iniziò una una fase di appro-
fondimento e, dopo un percorso tormentato,
venne varata una legge organica sull'immigra-
zione (1998), con un ridotto sostegno parla-
mentare (rispetto alle prime leggi sull’immigra-
zione) e una carente condivisione dell’opinione
pubblica, divisa a metà tra apertura e rigori-
smo.
Nella prima decade del 2000 gli interventi le-
gislativi (2002 e 2009) si sono caratterizzati per
il loro carattere restrittivo, che ha ridimensionato
le aperture della legge del 1998 senza però
abrogarla. A partire dalla fine del 2011, un rin-
novato clima di apertura è stato registrato con
i governi Monti e Letta, con la previsione di un
Ministro dell’Integrazione, scelto, rispettivamente,
tra il mondo del volontariato e la categoria
degli italiani di origine straniera.
Questa breve presentazione sociologica di
diversi decenni di esperienza di immigrazione
viene qui ripercorsa attraverso il commento
delle leggi man mano approvate in materia di
immigrazione, asilo e protezione umanitaria,
che poi verranno riprese in maniera più organica
in paragrafi dedicati ai singoli aspetti della te-
matica migratoria nella situazione attualmente
vigente.
Evoluzione della normativa italiana sugli
stranieri
Il sistema italiano concernente le politiche di
asilo e immigrazione trova i suoi primi riferimenti
nella Costituzione repubblicana. Collocandolo
fra i cosiddetti “principi fondamentali”, l’As-
semblea costituente ha voluto attribuire parti-
colare enfasi, attraverso l’articolo 10 (c. 3), al
diritto d’asilo nel territorio italiano per tutti gli
Punti salienti della normativa
italiana sugli stranieri