Microeconomia



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8 - La massimizzazione del profitto e l’offerta concorrenziale




I mercati perfettamente concorrenziali


Il modello di mercato perfettamente concorrenziale di fonda su tre ipotesi:

  1. Le imprese prendono per dato il prezzo di mercato

  2. I prodotti sono omogenei

  3. C’è libertà d’entrata e di uscita



Le imprese prendono per dato il prezzo di mercato


Dato che la quantità venduta da ogni impresa rappresenta una porzione relativamente piccola della produzione totale del mercato, le sue decisioni non hanno effetto sul prezzo di equilibrio. Dunque, ogni impresa prende il prezzo per dato o, in gergo economico, è price-taker.


I prodotti sono omogenei


Di solito le imprese prendono il prezzo per dato nei mercati in cui si producono beni identici o quasi. Se i prodotti di tutte le imprese del mercato sono perfetti sostituti – cioè sono omogenei – nessuna impresa può praticare un prezzo superiore a quello dei concorrenti, senza perdere tutti i clienti.


C’è libertà d’entrata e di uscita


La terza ipotesi – libera entrata (uscita) – implica che non sussistono costi particolari che impediscono a un’impresa di entrare nel mercato e cominciare a produrre, o uscirne se non riesce a realizzare un profitto.




Ricavo marginale, costo marginale e massimizzazione del profitto


Dato che il profitto è la differenza tra ricavo totale e costo totale, individuare il livello di produzione che massimizza il profitto significa analizzare i ricavi dell’impresa.
Per massimizzare il profitto, l’impresa sceglie il livello di produzione in
corrispondenza della quale la differenza tra ricavo e costo è maggiore. Questo principio è illustrato graficamente nella figura 8.1, in cui R(q) è una curva che riflette il fatto che l’impresa può vendere una quantità di prodotto maggiore solo riducendo il prezzo. La pendenza di questa curva di ricavo totale è il ricavo marginale.



Nel grafico compare anche la curva di costo totale C(q), la cui pendenza misura il costo addizionale generato da un aumento unitario della produzione, cioè il costo marginale. Si noti che il costo totale C(q) è positivo quando il prodotto è zero, per la presenza di costi fissi.
Per bassi livelli di produzione il profitto è negativo perché il ricavo non copre costi fissi e variabili; ma aumentando la produzione, il ricavo cresce più rapidamente del costo totale e il profitto finisce per diventare positivo. Il profitto continua ad aumentare fino a quando la produzione raggiunge il livello q*, in corrispondenza del quale costo marginale e ricavo marginale sono uguali, e la distanza verticale tra ricavo totale e costo totale, AB, è massima. Il prodotto q* è la quantità ottimale di produzione, cioè quella che massimizza il profitto. Si noti che per livelli di produzione maggiori di q* il costo aumenta più rapidamente del ricavo marginale, e il profitto diminuisce progressivamente.
La regola secondo la quale il profitto è massimo quando il ricavo marginale è uguale al costo marginale vale per tutte le imprese, che siano o meno perfettamente concorrenziali.



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