Microeconomia


Le imprese prendono per dato il prezzo di mercato



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Le imprese prendono per dato il prezzo di mercato
Dato che la quantità venduta da ogni impresa rappresenta una porzione 
relativamente piccola della produzione totale del mercato, le sue decisioni non 
hanno effetto sul prezzo di equilibrio. Dunque, ogni impresa prende il prezzo per 
dato o, in gergo economico, è price-taker.
I prodotti sono omogenei
Di solito le imprese prendono il prezzo per dato nei mercati in cui si 
producono beni identici o quasi. Se i prodotti di tutte le imprese del mercato sono 
perfetti sostituti – cioè sono omogenei – nessuna impresa può praticare un 
prezzo superiore a quello dei concorrenti, senza perdere tutti i clienti.
C’è libertà d’entrata e di uscita
La terza ipotesi – libera entrata (uscita) – implica che non sussistono costi 
particolari che impediscono a un’impresa di entrare nel mercato e cominciare a 
produrre, o uscirne se non riesce a realizzare un profitto.
Ricavo marginale, costo marginale e massimizzazione del 
profitto
Dato che il profitto è la differenza tra ricavo totale e costo totale, individuare 
il livello di produzione che massimizza il profitto significa analizzare i ricavi 
dell’impresa.
Per massimizzare il profitto, l’impresa sceglie il livello di produzione in 


Economia di Internet 2007 ­ Appunti di Microeconomia – by DiCanio & gIUANIZ – 
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corrispondenza della quale la differenza tra ricavo e costo è maggiore. Questo 
principio è illustrato graficamente nella figura 8.1, in cui R(q) è una curva che 
riflette il fatto che l’impresa può vendere una quantità di prodotto maggiore solo 
riducendo il prezzo. La pendenza di questa curva di ricavo totale è il ricavo 
marginale.
Nel grafico compare anche la curva di costo totale C(q), la cui pendenza 
misura il costo addizionale generato da un aumento unitario della produzione, 
cioè il costo marginale. Si noti che il costo totale C(q) è positivo quando il 
prodotto è zero, per la presenza di costi fissi.
Per bassi livelli di produzione il profitto è negativo perché il ricavo non copre 
costi fissi e variabili; ma aumentando la produzione, il ricavo cresce più 
rapidamente del costo totale e il profitto finisce per diventare positivo. Il profitto 
continua ad aumentare fino a quando la produzione raggiunge il livello q*, in 
corrispondenza del quale costo marginale e ricavo marginale sono uguali, e la 
distanza verticale tra ricavo totale e costo totale, AB, è massima. Il prodotto q* è 
la quantità ottimale di produzione, cioè quella che massimizza il profitto. Si noti 
che per livelli di produzione maggiori di q* il costo aumenta più rapidamente del 
ricavo marginale, e il profitto diminuisce progressivamente.
La regola secondo la quale il profitto è massimo quando il ricavo marginale 
è uguale al costo marginale vale per tutte le imprese, che siano o meno 
perfettamente concorrenziali.

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