233
a. P
arma
, sulla presenza di decreta decurionum
[pp. 217-252]
etiam provocari honorifica exornatione debeat.
vac.
data prid(ie)
ìdus septembr(es) ameriae.
act(um) idib(us) iunis Q(uinto) ninnio hasta, p(ublio) manilio
vopisco co(n)s(ulibus).
vac.
dedicatum k(alendis) aug(ustis) isdem co(n)s(ulibus).
vac.
le lettere in grassetto sono quelle perse perché tagliate dalle fratture della lastra.
nel testo è riportata la procedura seguita dall’ordo di Caere per la con-
cessione di uno spazio pubblico, sub porticu basilicae Sulpicianae, verosimil-
mente prospiciente il foro, chiesto da Ulpius Vesbinus, liberto di traiano
34
,
al fine di realizzare e ornare, a sue spese, un phetrium
35
, una sorta di schola,
per uso degli Augustales cittadini. nell’iscrizione, su domanda dell’interes-
sato, è trascritto sinteticamente cosa avvenne, nell’assemblea dei decuriones
il 13 aprile del 113, sotto il consolato di L. Publilius Celsus e C. Clodius
Crispinus
36
, così come può leggersi nel “Commentarium cottidianum mu-
nicipi Caeritum, inde pagina XXVII kapite VI”
37
, consultato da Cuperius
Hostilianus
38
nel pronao dell’aedis Martis, dove con molta verosimiglianza
era conservato l’archivio cittadino, e riportato dallo scriba
Rustius Lysiponus
su domanda dell’interessato. seguono i nomi dei magistrati, M. Pontius
Celsus dictator e
C. Suetonius Claudianus aedilis iure dicundo nonché
prae-
fectus aerari, che illustrarono l’istanza di
Vesbinus, “
petit, ut sibi locus publice
daretur sub porticu basilicae Sulpicianae, uti Augustalibus in eum locum phe-
trium faceret”
39
ai decuriones riuniti “in templo divorum”, i quali al termine
34
g. b
ouLvert
, Domestique et fonctionnaire sous le Haut-Empire romain: La condition
de l’affranchi et de l’esclave du prince, paris, 1974, 217.
35
il termine phetrium non pare altrimenti attestato, esso indica il luogo dove conveni-
vano i membri di un’associazione posta sotto un nume o genio tutelare. v. s.v.
Phetrium, in
a. F
orceLLini
, Lexicon Totius Latinitatis, iii, 701. il termine greco φήτριον / φρὰτριον si
riferisce alla sede di una consociazione a carattere sacrale, v. thgl., xi, s.v.
36
per la coppia consolare v. pir
2
. c. 1164; p. 1049.
37
registro giornaliero delle attività amministrative degli organi municipali, ordinato in
paragrafi e pagine. per altri es. v. e. d
e
r
uGGiero
, Diz. Epigr., ii, 1961, s.v. Commentarium
cottidianum, 545-546.
38
Cuperius Hostilianus, del quale non si conosce null’altro, in quell’anno era presumi-
bilmente
quaestor di
Caere e conservatore dell’archivio cittadino.
39
sulla formula “petit ut sibi locus publice daretur” ripetuta più volte nel testo dell’iscri-
zione e sulla relazione tra
pollicitatio promessa e concessione del
locus publicus richiesta da
234
a. P
arma
, sulla presenza di decreta decurionum
[pp. 217-252]
della discussione che ne seguì erano favorevoli a concedere (lin. 12), sotto
i portici della basilica Sulpiciana, un’area pubblica per la costruzione del
phetrium ma ben sapendo che la concessione a Vesbinus, pur non svilup-
pando una vera cessione di spazio pubblico ad uso esclusivo privato (non si
parla di un solarium da versare alle casse cittadine per la concessione fatta)
avrebbe acceso un diritto di superficies che sarebbe stato però goduto da un
soggetto diverso dal liberto imperiale, il collegio degli Augustales, che per la
sua particolare natura era un ‘soggetto’ dalla vita assai lunga, quasi eterna
40
.
a questo punto l’ordo ritenne, sebbene avessero già valutato attentamente
la richiesta, e consenzienti avessero stimato la concessione non svantaggiosa
per gli interessi municipali, onde evitare di incorrere nell’emanazione di
un “ambitiosum decretum”
41
, fosse il caso di mettere al corrente della que-
stione il
curator rei publicae di
Caere
42
un certo Curiatius Cosanus
43
che si
Ulpius Vesbinus si v. da ult. P. L
ePore
, «
Rei publicae polliceri».
Un’indagine giuridico epi-
grafica, milano 2012, 196-202. su questi aspetti v. anche G. b
rini
,
La bilateralità delle
pollicitationes ad una res publica e dei vota nel diritto romano, in memorie della regia acca-
demia delle scienze dell’istituto di Bologna. classe di scienze morali (sezione di scienze
giuridiche), 2, 1907-1908, 3-44.
40
r. d
uthoy
, Les *Augustales, in anrW, ii 16.2, 1978, 1254-1309, con bibl. prec. s
t
.
e. o
stroW
, The Augustales in the Augustan Scheme, in K. a. r
aaFLaub
e m. t
oher
(ed.),
Between Republic and Empire. Interpretations of Augustus and His Principate, Berkley-los
angeles-oxford, 1990, 364s.
41
d. 50. 9. 4 (Ulp., lib. sing. De off. cur. r. p.).
42
data al regno di traiano l’introduzione dei primi curatores rei publicae con la fun-
zione di sovraintendere alla gestione e amministrazione del patrimonio finanziario dei
municipia, v. plin., epist. ad Traian., 38(47), 39(48), 43(52), 110(111), era stato confe-
rito loro il potere di rimandare all’ordo quei decreta che risultassero dannosi alle casse cit-
tadine. sulla natura e significato politico dei curatores rei publicae durante il principato
v. g. c
amodeca
, Ricerche sui curatores rei publicae, in anrW ii, 13, 1980, 453-534, in
part. per il caso di
Caere, v. 487 ss. su questa iscrizione anche F
r
. J
acques
, Les Curateu-
rs des cités dans l’Occident romain de Trajan à Gallien. ètudes prosopographiques, paris 1983,
254-259. per un veloce raffronto con le occorrenze epigrafiche dei curatores rei publicae in
occidente v. r. d
uthoy
,
Curatores rei publicae en Occident durant le principat. Recherches
préliminaires sur l’apport des sources épigraphiques, in ancient society, 10, 1979, 171-238.
43
il personaggio verosimilmente era nativo di Ameria, città umbra situata lungo la valle
del tevere (circa 100 km.) ad est di
Caere, ed è da identificare forse nell’omonimo dedicante
un altare a Fortuna nella stessa città di CIL xi 4347 (il suo singolare cognomen appare in
un frammento epigrafico sempre da ameria forse ascrivibile allo stesso personaggio CIL xi
4397). egli è da identificare probabilmente con il C. Curiatius Cosanus proprietario delle fi-
glinae Caepionianae nel 123; sul punto da ult. si veda t. h
eLen
,
Organisation of Roman Brick